A poco più di un mese dall’annuncio è finalmente disponibile in tutto il mondo Voice of Cards: The Isle Dragon Roars, particolarissimo titolo di SQUARE ENIX e Alim realizzato niente meno che da Yoko Taro e dal team di sviluppo che ha dato vita alle saghe di Drakengard e NieR. Il gioco va a combinare alcuni aspetti tipici dei JRPG per cui la compagnia è diventata celebre alla classicità di un gioco da tavolo, andando a sfruttare le carte per tutti gli elementi che compongono il titolo. Vestendo i panni di “prode” eroe e del suo gruppo di improvvisati avventurieri, dovremo difendere il Mondo dalla minaccia di un gigantesco Drago, svelando così un segreto nascosto da secoli.
Sarà riuscito il team di sviluppo ad infondere la sua essenza e a creare un titolo che, seppur visivamente spoglio, risulti d’impatto? Scopritelo nella nostra recensione di Voice of Cards: The Isle Dragon Roars!
- Titolo: Voice of Cards: The Isle Dragon Roars
- Piattaforma: PlayStation 4, Nintendo Switch, PC / Steam
- Versione analizzata: PlayStation 4 (EU)
- Genere: RPG, Gioco di Carte
- Giocatori: 1
- Publisher: Alim, SQUARE ENIX
- Sviluppatore: SQUARE ENIX
- Lingua: Italiano (testi), Inglese o Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 28 ottobre 2021
- Disponibilità: digital delivery
- DLC: disponibili dei pacchetti ispirati all’universo narrativo di NieR, che ci consentiranno di modificare i brani di sottofondo, la tavola da gioco, gli artwork delle carte e la pedina del giocatore
- Note: nonostante il titolo sia stato sviluppato dagli stessi sviluppatori di Drakengard e NieR, non è presente alcun collegamento con i due franchise
Abbiamo recensito Voice of Cards: The Isle Dragon Roars con un codice PlayStation 4 fornitoci gratuitamente da SQUARE ENIX tramite Koch Media.
Un vecchio pericolo è tornato a minacciare il mondo dopo secoli di pace. Il gigantesco Drago che ha terrorizzato l’umanità secoli or sono è infatti tornato, e la Regina Nevia ha deciso di radunare al Castello Primo tutti gli avventurieri disposti a eliminare la temibile creatura. Tra essi troviamo gli eroi della Congrega Bianca, un gruppo benevolo che ha portato prosperità nel mondo grazie all’utilizzo di portentosi medicinali, che vogliono riportare la pace senza chiedere in cambio alcuna ricompensa. Ma non saranno loro i protagonisti di quest’avventura.
Un giovane che si fa chiamare il “prode”, accompagnato da un mansueto mostro di nome Lazuli, ha deciso infatti di andare a caccia del Drago non per la salvezza del Mondo ma semplicemente per poter ottenere infinite ricchezze. Durante il viaggio faranno la conoscenza di Orvina, Viridis e Bruno che, ognuno con le proprie motivazioni personali, decideranno di unirsi al gruppo alla ricerca di un modo per fermare la minaccia causata dal temibile nemico. Questo gruppo di improvvisati eroi non sa che durante il suo cammino andrà a scoprire dei segreti sul proprio Mondo celati da secoli…
Volta la carta
Dal punto di vista del gameplay, Voice of Cards: The Isle Dragon Roars prende ispirazione dai giochi da tavolo occidentali, implementando magistralmente elementi tipici dei giochi di ruolo e creando così un titolo semplice ma estremamente d’impatto. Uno degli elementi principali sarà l’esplorazione della Mappa, caratterizzata da carte poste a dorso in su che gireremo ad ogni nostro passo permettendoci così di scoprire lentamente il mondo di gioco. Voltare tutte le carte sarà fondamentale per scoprire i tanti segreti presenti, dato che alcune di esse nasconderanno tesori preziosi che ci aiuteranno nel corso dell’avventura.
L’esplorazione sarà un po’ diversa all’interno dei villaggi, dato che le uniche carte coperte saranno quelle dedicate agli NPC. Ogni personaggio nel mondo di Voice of Cards possiede una propria storia personale, che andremo a scoprire man mano che dialogheremo con loro, e alcuni di essi ci forniranno delle missioni secondarie che ci garantiranno preziose ricompense. All’interno dei villaggi saranno poi presenti diversi strutture utili al gruppo, come una locanda per riposare e un fabbro da cui acquistare armi e armature più potenti.
Sarà possibile viaggiare rapidamente tra i villaggi già visitati grazie all’utilizzo del Cocchiere, che per un modesto quantitativo di monete ci trasporterà da una location all’altra. In alcuni villaggi sarà inoltre presente la Sala Giochi, in cui un addetto ci sfiderà ad un particolare mini-gioco che sfrutta l’utilizzo di un mazzo di carte numerate. A seconda della Sala Giochi che visiteremo potremo sbloccare nuove regole per il gioco di carte, aumentando anche il numero di avversari sfidabili contemporaneamente e incrementando così la difficoltà.
Castelli di carte
Per i combattimenti di Voice of Cards: The Isle Dragon Roars la software house ha ben pensato di implementare incontri casuali, che si sposano particolarmente bene con il senso di scoperta legato all’esplorazione del mondo di gioco. In battaglia potremo sfruttare un party composto da tre personaggi, e starà al giocatore scegliere quale sarà la combinazione più adatta al suo stile di gioco. Non solo potremo equipaggiarli con armi, armature e accessori capaci di migliorare le loro statistiche, ma man mano che saliranno di livello otterranno dei Talenti. Grazie a queste abilità passive potremo ottenere bonus alla difesa, immunità a determinati stati alterati e persino la possibilità di rigenerare PV automaticamente durante gli scontri.
I combattimenti saranno a turni che verranno determinati dalla Velocità di mostri e alleati, ma non sarà l’unica statistica da tenere a mente. Ad ogni turno infatti il nostro gruppo otterrà una Gemma, cristallo utile per l’utilizzo di potenti abilità in battaglia, e dovremo star ben attenti a quando consumarle per riuscire a sconfiggere gli avversari con facilità. Ogni personaggio sarà equipaggiato con quattro Carte Abilità scelte dal giocatore, che potranno essere di tipologia offensiva, difensiva o curativa.
I danni inflitti dipenderanno dalla nostra statistica d’Attacco, che verrà sottratta alla Difesa dei nemici per stabilire quanti PV andremo a togliere e viceversa. Questo varierà sia in base a quale Carta Abilità andremo ad utilizzare, dato che alcune di esse possiedono dei moltiplicatori di danni, che in base alla difese elementali dei nemici. Se andremo infatti ad attaccare un avversario nel suo punto debole, il danno da noi inflitto sarà maggiore. Nel corso delle battaglie potremo sfruttare anche oggetti consumabili come pozioni per ripristinare l’energia o rianimare un compagno caduto, ma anche oggetti offensivi capaci di infliggere status alterati ai nemici. L’unica pecca del sistema di combattimento è la sua poca varietà nelle fasi finali di gioco, dopo aver sbloccato certe abilità sarà raro che ne utilizzeremo altre rendendo le battaglie fin troppo facili e a volte ripetitive.
Carta vince, carta perde
Dal punto di vista tecnico Voice of Cards: The Isle Dragon Roars è davvero un piccolo gioiellino. Nonostante l’estrema semplicità del comparto grafico, la direzione artistica intrapresa dalla software house è davvero d’impatto. Il fatto che graficamente il gioco sia così basilare fa sì che tutta l’attenzione venga data ai magnifici artwork dei personaggi, realizzati con magistrale cura da Kimihiko Fujisaka. Unica pecca sta nella poca variazione negli artwork degli NPC: ogni villaggio che visiteremo infatti vedrà la presenza degli stessi modelli per i personaggi secondari che non fanno parte della storia.
Anche il comparto sonoro è davvero straordinario, grazie alle musiche composte dallo studio MONACA capeggiato da Keiichi Okabe. Nonostante stavolta il maestro abbia deciso di dare un contributo marginale lasciando la direzione della colonna sonora al compositore Oliver Good, i brani realizzati sono davvero magnifici e in linea con i precedenti lavori dello studio. Ottima inoltre è stata la scelta di spogliare il gioco di doppiatori, lasciando come unica voce narrante dell’avventura quella del Game Master andando così ad aumentare il senso di gioco da tavolo.
La narrazione è uno degli elementi più interessanti di Voice of Cards: The Isle Dragon Roars, anche se con qualche piccola pecca. Se da una parte il gioco è permeato dello stile narrativo di Yoko Taro e Yuki Matsuo, il fatto che si tratti di un titolo abbastanza corto fa sì che le storie di alcuni dei suoi protagonisti non vengano ampliate abbastanza. Nonostante ciò i colpi di scena saranno all’ordine del giorno, e gli sceneggiatori sono riusciti a creare una trama struggente e ricca di oscuri segreti. Inoltre la presenza di ben quattro finali differenti fa sì che il livello di rigiocabilità del titolo sia abbastanza elevato.
A chi consigliamo Voice of Cards: The Isle Dragon Roars?
Grazie all’ottimo connubio tra i tradizionali giochi da tavolo e un JRPG, Voice of Cards: The Isle Dragon Roars è un titolo che sicuramente attirerà l’attenzione degli amanti di questi due generi. La direzione artistica del titolo, sia per la grafica che per il sonoro, è praticamente impeccabile e farà la gioia di tutti gli amanti delle opere di Yoko Taro. E la longevità limitata è bilanciata da un prezzo di lancio modico, ragion per cui non ci sono scuse per cui non acquistarlo!
- Buona fusione tra un gioco da tavolo e un JRPG
- Direzione artistica di tutto rispetto
- Trama ricca di colpi di scena…
- …Ma forse è un po’ troppo corta
- Poca varietà negli artwork degli NPC
- Nelle fasi finali di gioco sarà fin troppo facile vincere
Voice of Cards: The Isle Dragon Roars
Una sperimentale carta vincente
In un anno colmo di uscite attese da tempo, Voice of Cards: The Isle Dragon Roars è stata un’inaspettata sorpresa capace di colpirmi particolarmente, il che dimostra come Yoko Taro e gli altri sviluppatori dietro a NieR e Drakengard siano ormai sinonimo di qualità. Si tratta di un titolo estremamente sperimentale, e la scelta di sacrificare il comparto grafico per creare un’opera capace di rendere omaggio ai giochi da tavolo risulta davvero vincente. La direzione artistica è infatti fenomenale, e se non fosse per le troppe ripetizioni di alcuni artwork non ci sarebbe nulla di cui lamentarsi. Anche al gameplay avrebbe giovato una maggiore varietà, soprattutto nelle fasi finali del gioco dove sarà difficile non utilizzare sempre le stesse abilità, ma si tratta di un’ottima base ampliabile in un possibile seguito. Lo stile di Voice of Cards: The Isle Dragon Roars infatti è perfetto per un franchise episodico, grazie alla capacità di narrare storie uniche con il solo utilizzo delle carte. In definitiva il titolo di SQUARE ENIX riesce ad essere davvero interessante nonostante i piccoli difetti, un esperimento andato a buon fine di cui mi piacerebbe vedere di più in futuro.