Mille. Il numero che contraddistingue questo nuovo editoriale. Il millesimo articolo scritto dalla redazione nel quinto mese di vita di Another Castle non poteva che essere in qualche modo auto-celebrativo. Anche perché si rischiava che il millesimo potesse essere un’altra news come tante, di quelle da cui veniamo quotidianamente sommersi ogni qual volta ci svegliamo e ci mettiamo al lavoro.
Nonostante Another Castle si occupi per la maggior parte di giochi di nicchia, c’è sempre tanto di cui parlare.
Ma cosa ci distingue dagli altri siti? È una domanda che spesso ci poniamo anche noi, in qualità di responsabili per tutto ciò di cui scriviamo e parliamo. Siamo sostanzialmente nuovi per questo settore, inesperti, ma abbiamo voglia di condividere le nostre opinioni, senza imporle, e di parlare di giochi che riteniamo meritevoli di spazio.
“Perché non parlate anche di giochi mainstream?”
Perché c’è già tantissima gente che ne parla sul web italiano. Preferiamo puntare l’attenzione su titoli che sì, vengono presi in considerazione, ma che per molti fan richiederebbero più spazio. La maggior parte dei titoli di cui ci piace parlare sono di provenienza nipponica, e lì hanno il giusto peso; spesso e volentieri in occidente vengono bollati come giochi di serie B, vuoi a causa dei minori investimenti che questi giochi chiedono, in particolare se li si accosta alle produzione da triple A di matrice americana ed europea del calibro di Skyrim, Assassin’s Creed o del discusso Grand Theft Auto, vuoi perché sono lontani dall’idea di videogioco di massa che si è affermata nell’ultima generazione, in cui non è l’utenza a scegliere il gioco che più gli piace, espressione della creatività e dello stile di chi lo ha creato, ma sono i developer e i publisher a ritagliare e sagomare il gioco in modo che possa abbracciare il pubblico più vasto possibile, spesso con risultati imbarazzanti come nel caso di Resident Evil 6 o di Silent Hill Book of Memories.
E ammettiamolo, anche il modello economico dietro alla realizzazione e distribuzione del videogioco è cambiato molto, e non esattamente in meglio.
Purtroppo è una questione di educazione videoludica, oltre che di gusti. È un dato di fatto che la maggior parte dei giochi dove non si usino armi da fuoco, dove non si ammazza gente, si gioca al pallone o che non hanno una grafica fotorealistica vengono bollati come prodotti per bambini. Tristemente, tutti i capolavori sfornati da Nintendo, o buona parte dei JRPG nascondono un livello di sfida paragonabile o superiore a quello degli omologati FPS che tanto spopolano nel nostro paese, ma sono poco considerati, poco pubblicizzati, incassano cifre modeste e di conseguenza rimangono titoli di nicchia, amati da chi li ha giocati, ma sconosciuti ai più.
Nonostante tutto però, c’è tanta gente in Italia che gioca da una vita, e che ha il buon gusto di scegliere ciò che davvero merita attenzione, senza lasciarsi trasportare dal trend del momento. Ed è per loro che noi siamo qui.
Ringraziamo tutti coloro che di tanto in tanto passano da queste parti per vedere cosa c’è di nuovo, e cogliamo l’occasione per chiedere il vostro aiuto: di cosa vorreste che parlassimo? Di cosa credete che Another Castle abbia bisogno? Accettiamo critiche costruttive e consigli, e perché no: se volete darci una mano potrebbe esserci spazio anche per voi.