SAMURAI SHODOWN per Nintendo Switch – Recensione

SAMURAI SHODOWN per Nintendo Switch - Recensione

Avevamo già avuto modo di parlare di SAMURAI SHODOWN all’inizio della scorsa estate con il ritorno di questa storica serie di SNK in salsa reboot. Un’operazione nostalgia che faceva tabula rasa del passato per riportare sui binari una delle punte di diamante della rivale per eccellenza di CAPCOM, scivolata un po’ nel dimenticatoio dopo aver collezionato negli anni capitoli più o meno riusciti. Dopo questo ritorno, che si è meritato pure un posto nella cerchia dell’EVO 2020, SAMURAI SHODOWN si appresta a sbarcare anche su Nintendo Switch con un porting che tenta di replicare il buon lavoro fatto con le precedenti versioni console.

Disponibile dallo scorso 25 febbraio, SAMURAI SHODOWN approda sull’eshop in una doppia edizione digitale, liscia ad un prezzo di lancio abbastanza abbordabile o Deluxe, pensata per chi volesse trarre il massimo dal picchiaduro SNK con una versione contenente anche il primo Season Pass, che va a completare il roster dei lottatori del reboot.

SAMURAI SHODOWN per Nintendo Switch - Recensione

  • Titolo: SAMURAI SHODOWN
  • Piattaforma: Nintendo Switch
  • Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
  • Genere: Fighting Game
  • Giocatori: 1-2
  • Publisher: Nintendo
  • Sviluppatore: SNK
  • Lingua: Italiano (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 25 febbraio 2020
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: disponibili all’acquisto tantissimi personaggi aggiuntivi, sia singolarmente che sotto forma di Season Pass
  • Note: si tratta del reboot della storica serie iniziata nel lontano 1993

Abbiamo recensito SAMURAI SHODOWN con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da SNK tramite Koch Media.

Chi non muore si rivede

Nella precedente recensione della versione PlayStation 4, il buon Riccardo si era dedicato ad un’attenta analisi del gameplay del ritorno di SAMURAI SHODOWN, con il risultato di un picchiaduro solido, attento alle sue origini ma aperto in particolar modo alle nuove generazioni di giocatori grazie a meccaniche decisamente più abbordabili che in passato. In SAMURAI SHODOWN viene mantenuto lo schema di tasti del moveset classico, con il trittico dei pugni dall’intensità variabile (debole, medio e forte) e il calcio, mosse che, combinate fra loro e intrecciate con la croce direzionale, permettono di inanellare attacchi speciali, lanci e combo. Rispetto al passato però il gameplay diventa meno teso, va a perdere quella frenesia che caratterizzava i fighting game anni ’90 diventando un titolo più “rilassato”, aperto ai cambi di strategia e allo studio delle mosse. Aprirsi ad un pubblico più ampio non significa però svendersi, ma semplicemente strutturare il gameplay in modo che possa essere apprezzato a più livelli.

SAMURAI SHODOWN

Le combo diventano meno complicate, ci sono più aperture con il quale iniziare il nostro attacco ma al tempo stesso vengono messi a disposizione ai giocatori “strumenti” difensivi, come la possibilità di schivare gli attacchi o addirittura disarmare l’avversario lasciandolo scoperto. A seconda dell’impatto fra le spade, i blocchi possono fermare per qualche istante che ci sta davanti, così da iniziare la nostra controffensiva. Non mancano poi colpi speciali, o una barra della rabbia che ci consentirà, incassando colpi, di attivare per una sola volta ad incontro l’Esplosione di Furia, che consente di potenziare il danno delle nostre mosse e magari chiudere l’incontro con la Lama di Fulmine, un potente attacco che decimerà la barra della salute avversaria. Il tutto con un effetto che drammatizza il combattimento e sottolineando ancora una volta quanta attenzione sia stata posta da SNK nel rendere scenografiche le lotte.

Abbiamo quindi un gameplay rinnovato, accessibile ma al tempo da studiare per essere padroneggiato a livelli più competitivi, là dove il semplice button smashing non serve a nulla e l’analisi dei singoli frame d’attacco fa la differenza.

Una storia già vista

Anche il roster va a ripescare a piene mani nel passato della produzione SNK, con un posto garantito per tutti i beniamini della serie. Volti storici come Haohmaru, Nakoruru e Galford ritornano a calcare le scene, accompagnando tre nuovi personaggi per un cast ricco e variegato che consente a tutti i giocatori di trovare lo stile che più lo aggrada fra una rosa di 16 lottatori, se si escludono poi le varie aggiunte dei pass stagionali (attualmente è in corso il secondo). Ognuno di loro è poi protagonista di una breve sequenza narrativa che accompagna la modalità storia di SAMURAI SHODOWN. Ambientata nel pieno dell’era Kensei, lo scenario politico in cui versa il Giappone è disastroso, dando modo ad una forza maligna di portare scompiglio in tutto il paese. Ed è qua che entrano i gioco i vari protagonisti di SAMURAI SHODOWN, ognuno mosso dai propri ideali, siano questi il bene del prossimo, la vendetta o il guadagno personale. Per quanto convincente nella messa in scena, utilizzando illustrazioni stilisticamente piuttosto ricercate, e verso la fine anche qualche filmato creato ad hoc, a non convincere è la semplicità di questo Story Mode, che non offre grandi stimoli ai giocatori se non sbloccare qualche immagine per la galleria o dei titoli per personalizzare la propria scheda, lasciando la sensazione che potesse essere fatto di più per questa modalità.

Allenare corpo e mente

Anche perché fatto un giro con tutti i personaggi nella modalità storia, SAMURAI SHODOWN non offre grandi attività alternative con cui passare il tempo o affinare le proprie doti combattive. Esercitazione e Dojo sono quelle dedicate all’allenamento. La prima è la classica palestra nella quale provare le combo e le mosse più complesse, con la possibilità di settare tutti i parametri del nostro avversario e intensificare lo scontro per uscirne di volta in volta sempre più forti. Dojo invece permette di sfidare la CPU, utilizzando però i fantasmi dei giocatori. In questo caso il ghost che affronteremo si adatterà allo stile del giocatore “campionato”, utilizzando l’approccio del proprietario. Un buon modo per impratichirsi, magari prima di buttarsi a testa bassa nell’online. Per gli amanti del multiplayer c’è anche il classico Multigiocatore Locale, ma è un aspetto che vogliamo affrontare successivamente, quando ci concentreremo sul perché concedersi questa edizione per Nintendo Switch.

SAMURAI SHODOWN

Anche le possibilità online sono abbastanza ridotte e si concentrano solamente su due tipi di partite: classificate, pensate per gli amanti del competitivo, e gli scontri casuali dove saranno presenti stanze nelle quali affrontare i nemici senza il peso del ranking e tutto quello che ne consegue. La qualità delle partite online è altalenante. Al momento non è molto popolato, e i pochi match che siamo riusciti a giocare hanno mostrato segni evidenti di un net-code che anche in questa versione non riesce a garantire partite pulite e prive di lag.

Non mancano nemmeno le classiche modalità da picchiaduro incluse nel macro menù Battaglia, che racchiude al suo interno una serie di opzioni offline come il Time Attack, il Survival e Sfida, dove affrontare in sequenza tutti i personaggi del gioco. Come vedete, anche in questo caso l’offerta di gioco è abbastanza limitata alle classiche opzioni da beat’em up, senza sforzarsi di uscire dal seminato e tentare di offrire qualcosa di più.

Combattimenti da strada

Ma scopriamo ora insieme perché questa edizione di SAMURAI SHODOWN dovrebbe attirare la vostra attenzione. Come abbiamo visto il gioco base è la copia carbone dell’originale uscito la scorsa estate. Appurato questo, i primi vantaggi che si hanno con questa versione made in Nintendo li troviamo nella possibilità di giocare “on-the-go” in mobilità e fuori di casa. Una possibilità non da poco, considerando la qualità del picchiaduro SNK, che permette anche di fruirne con un amico in modalità “tabletop” sganciando i Joy-Con dalla console e condividendoli.

In questo caso si va a perdere un po’ di precisione nei controlli, del resto i mini-controller di Nintendo sono famosi per la scarsa corsa degli analogici, e l’assenza di una croce direzionale diventa un ostacolo non da poco quando si parla di realizzare certe mosse che coinvolgono l’uso delle diagonali. Queste magagne però sembrano quasi evaporare una volta iniziata una partita con un amico, spazzate via dal divertimento e dalle risate che nascono da una sana competizione. Il discorso Joy-Con torna alla ribalta però anche durante il gioco in modalità docked, ai quali è sempre preferibile l’uso del Controller Pro, alternativa più abbordabile rispetto ad un arcade stick.

Il porting ti fa bello

Scegliere la versione Switch di SAMURAI SHODOWN significa inoltre scendere ad ovvi compromessi. Per permettere a SNK di replicare il buon risultato delle versioni più performanti sono stati fatti giocoforza dei tagli e degli aggiustamenti per mantenere il gioco il più vicino possibile ai 60 fps e non macchiare l’esperienza. Queste rinunce hanno pagato in termini di gameplay, con qualche micro lag durante la realizzazione di mosse speciali o colpi scenograficamente più complessi, ma nulla di sostanzialmente rovinoso. Sul lato tecnico ci si accorge invece di un downgrade abbastanza evidente, ma anche in questo caso l’uso di una grafica cel-shading e una buona scalabilità dell’Unreal Engine 4 hanno permesso di non effettuare troppi tagli al comparto grafico. A subire maggiormente è la risoluzione base, che sulla TV scende intorno ai 720p rispetto ai 1080p, rendendo la visuale, specie nei fondali, più impastata e meno definita con un vistoso effetto aliasing sui modelli più complessi dei lottatori.

SAMURAI SHODOWN

Proprio il background vede un calo nei dettagli, con texture più sgranate o modelli più poveri. La questione grafica, rallentamenti a parte, non va ad intaccare però l’esperienza complessiva, e le differenze sono tangibili solamente quando si vanno a comparare direttamente i due titoli. Nel complesso invece il colpo d’occhio su Switch è più che buono, e riesce a valorizzare il lavoro fatto sul piano dello stile e della spettacolarizzazione delle scenografie. Soprattutto gli stage, che ricalcano alcune delle location storiche della serie rivisitate in 3D, vengono messi in risalto dagli effetti speciali durante gli incontri, come quelli particellari e di luce, così come il sistema di illuminazione.

In modalità handheld poi, al netto del “quality of life” legato all’uso dei Joy-Con, la resa del gioco è più che buona per un picchiaduro portatile, e là dove i difetti sono maggiori, questi vengono appiattiti dalle dimensioni ridotte dello schermo e da un ulteriore abbassamento della risoluzione che va a “nascondere” le varie problematiche.

SAMURAI SHODOWN è ambientato in Giappone nel 1700, un anno prima del primo titolo omonimo. Dalla sua creazione nel 1993, la serie SAMURAI SHODOWN ha ridefinito il suo genere, ed è ora disponibile su Nintendo Switch con tantissime aggiunte! Dimostra il tuo valore in una battaglia basata sulle proprie abilità contro combattenti di tutto il mondo! Ti aspettano suspense ed intrighi! Ritornano i concept classici di SAMURAI SHODOWN come Rage Gauge, Lightning Blade e le super mosse speciali! Gioca dove e quando vuoi su Nintendo Switch. È più facile che mai combattere con un amico usando la modalità da tavolo di Nintendo Switch.

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A chi consigliamo SAMURAI SHODOWN per Nintendo Switch?

Nonostante il plausibile downgrade grafico necessario per far girare SAMURAI SHODOWN su Nintendo Switch, questa versione è dedicata a tutti gli amanti dei picchiaduro 2D (o 2.5D come i questo caso) che per un motivo o l’altro non dispongono di altre piattaforme sulle quali giocarlo. In caso di scelta, quella più ovvia è di rivolgersi alle versioni più ottimizzate, lasciando come discriminante per questa versione l’importanza che date alla portabilità rispetto ad altri fattori. Nel caso sia alta, allora questa è l’edizione che fa per voi.

SAMURAI SHODOWN

  • Picchiaduro solido e ben strutturato
  • Giocarlo in mobilità è un plus
  • Buono il lavoro di ottimizzazione su Switch…

  • …Anche se il downgrade è evidente
  • Si poteva fare di più con le opzioni di gioco
  • I Joycon non sono il massimo della precisione
  • I tempi di caricamento restano infiniti
SAMURAI SHODOWN per Nintendo Switch
3.6

La soluzione perfetta per quando ti “prudono” le mani fuori casa

Anche SAMURAI SHODOWN viene accolto nel parco titoli di Nintendo Switch, con una conversione che tenta di replicare la stessa esperienza già vista sulle console maggiori quest’estate. Il gameplay e i contenuti sono gli stessi che avevamo già avuto modo di provare, al netto dei vari aggiornamenti e del rilascio dei nuovi personaggi dei pass stagionali. Dove sta a differenza è nel comparto grafico, sceso ad evidenti compromessi per poter girare nel miglior modo possibile sull’ibrida di casa Nintendo. SAMURAI SHODOWN diventa quindi un titolo pensato per chi fa della mobilità la sua causa e non vuole rinunciare ad alcuni titoli anche fuori casa, approfittando proprio di questa caratteristica innata di Switch di sfruttare il multiplayer on-the-go e avere sempre con sé un signor picchiaduro da sfruttare anche con gli amici. Se le vostre priorità sono legate invece alle performance e ad un sistema di controllo più preciso, la soluzione è rivolgersi alle edizioni già uscite su PlayStation 4, Xbox One o PC, magari risparmiando anche qualcosa visto che il gioco è in giro ormai da diversi mesi.

Dopo anni passati fra videogiochi, anime e serie TV sente ancora il bisogno di dire a tutti la sua su qualsiasi cosa. Anche se in realtà nessuno gli ha mai chiesto di farlo.

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