Una volta ogni trecento anni avviene l’Ascesa del Morastrum, evento in cui la stella oscura eclissa il mondo di Romancing SaGa 3. Tutti coloro che nascono nel corso di quell’anno sono destinati a perdere la propria vita prima che lo stesso anno giunga al termine. Tuttavia, esiste un bambino che riesce a sopravvivere a ciascuna di queste Ascese del Morastrum e, con gli anni, viene cantato nelle leggende come il Figlio del Destino. Seicento anni fa, il fanciullo era noto come Archfiend, mentre trecento anni prima si trattava della Matriarch: ciascuno nel proprio tempo, i due influenzarono notevolmente il destino del mondo. L’Ascesa del Morastrum sta per avvenire ancora una volta. Quale sarà il percorso che seguirà il nuovo Figlio del Destino? Sarà virtuoso, malvagio oppure un’altra forza che il mondo non può ancora immaginare?
Nato nel 1989, Makai Toushi Sa·Ga è uno dei capisaldi del genere RPG di casa Square, nonostante in Occidente non sia mai riuscito a raggiungere la popolarità di brand più famosi della stessa casa. Per questo motivo, inizialmente, ha preso in prestito il nome di FINAL FANTASY Legend per i primi tre capitoli usciti su Game Boy, ma non è di questo che dobbiamo parlarvi oggi. Il secondo e più importante “arco narrativo”, se così vogliamo definirlo, di Akitoshi Kawazu nasce su Super Famicom in Giappone nel 1992 e dà vita a una trilogia di cui solo il secondo episodio è riuscito a varcare i confini europei, solo nel 2017 (qui la nostra recensione). Almeno fino a oggi, perché proprio lo scorso novembre Romancing SaGa 3 ha visto la luce su tutte le piattaforme a nostra disposizione, persino sulla bistrattata PS Vita e su cellulari. Prendiamo in esame l’edizione Nintendo Switch per questa recensione.
- Titolo: Romancing SaGa 3
- Piattaforma: PlayStation 4, PlayStation Vita, Nintendo Switch, Xbox One, PC / Steam, iOS, Android
- Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
- Genere: JRPG
- Giocatori: 1
- Publisher: SQUARE ENIX
- Sviluppatore: SQUARE ENIX, ArtePiazza
- Lingua: Inglese (testi)
- Data di uscita: 3 novembre 2019
- Disponibilità: digital delivery
- DLC: nessuno
- Note: remake del titolo uscito nel 1995 su Super Famicom e mai arrivato in Europa
Abbiamo recensito Romancing SaGa 3 con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da SQUARE ENIX tramite Koch Media.
Come nel caso del ben più recente OCTOPATH TRAVELER, che ha palesemente pescato stile e idee proprio da questa serie, Romancing SaGa 3 ci mette di fronte a una scelta non appena cominciata la nostra partita: saremo chiamati a impersonare uno degli otto guerrieri protagonisti. A seconda di quello che sceglieremo, intraprenderemo un diverso percorso del filone narrativo e, nel corso del nostro cammino, potremo incontrare gli altri comprimari nonché innumerevoli personaggi secondari che sarà possibile reclutare nel nostro party, poco più di una ventina. Tuttavia, nonostante all’apparenza Romancing SaGa 3 possa sembrare l’emblema di uno dei più classici RPG della casa del Chocobo, vi sono una serie di sostanziali differenze rispetto ai canoni del genere.
Questione di priorità
Romancing SaGa 3 è privo di una mappa esplorabile in maniera tradizionale e mette a disposizione dei giocatori una serie di città e dungeon collegati da una cartina suddivisa in settori quadrati, tramite la quale sarà possibile effettuare viaggi rapidi unicamente recandoci all’uscita dell’area in cui ci troviamo e puntando la destinazione designata. Potremo, tuttavia, recarci solo ed esclusivamente nei luoghi già visitati o di cui avremo “sentito parlare” perché altrimenti ciascun riquadro della mappa ci apparirà vuoto. Per far sì che le nuove location appaiano all’interno di essi, infatti, sarà necessario raccogliere informazioni interrogando gli NPC nelle cittadine, che ci parleranno dei paesi vicini o ci assegneranno quest secondarie che potremo decidere di accettare e tramite le quali potremo accedere a nuove aree.
Il titolo di Kawazu era un RPG moderno e innovativo nel ’95 e in qualche modo lo risulta tuttora. Una volta completata la porzione introduttiva, Romancing SaGa 3 ci darà la piena libertà di seguire il percorso che riteniamo opportuno per arrivare alla fine, proprio come nei più moderni titoli open world. A patto, ovviamente, di riuscire a potenziare a dovere il party per riuscire a contrastare i normali nemici e, ovviamente, gli immancabili boss. Capita di ritrovarsi in una città lontana dalla quest principale a portare a termine un compito che probabilmente avremmo dovuto svolgere molto più avanti, di reclutare personaggi incontrati nelle città e di finire intrappolati in dimensioni alternative, costretti ad affrontare un numero sconfinato di combattimenti per riuscire a fuggirvi una volta per tutte. Per quanto la cosa mi esaltasse davvero all’inizio della mia esperienza col titolo SQUARE ENIX, ho dovuto presto fare i conti con la realtà: spesso risulterà difficile trovare la strada giusta per proseguire nella trama e ci si potrebbe perdere nella mappa del mondo vagando da una città all’altra e innescando una missione secondaria dopo l’altra. Un difetto che questo vero e proprio remake del titolo uscito in Giappone su Super Nintendo avrebbe potuto correggere in qualche modo, rendendo più completo il diario degli eventi che raccoglie tutte le informazioni sulla trama principale e sulle subquest scoperte.
Grindiamo, grindiamo ne’ lieti calici
La più grande particolarità di Romancing SaGa 3, più che nello svolgimento della trama e del sistema di combattimento in sé (il classico sistema a turni che caratterizza i JRPG dell’epoca), risiede nella progressione dei nostri guerrieri. Sono totalmente assenti i punti esperienza e i canonici livelli, sostituiti da valori statistici usuali quali punti vita, destrezza e così via, sommati a quelli relativi alle competenze con le varie tipologie di armi ed elementi magici. Ciascun personaggio, teoricamente, può essere sviluppato a piacimento e può divenire spadaccino, arciere o mago a nostra discrezione. C’è da dire, però, che alcuni personaggi sono più portati di altri in determinati ambiti, ma starà a noi riuscire a “indovinare” cosa sviluppare in ciascuno di essi. Al termine di ciascun combattimento, a seconda delle azioni intraprese, i guerrieri del nostro team (fino a un massimo di cinque schierabili in battaglia, più uno in panchina) otterranno un aumento nelle statistiche e nelle competenze, ma non solo: nel bel mezzo delle battaglie, in una maniera che può sembrare del tutto casuale, potranno imparare nuove skill semplicemente reagendo a seconda della situazione, che potremo poi utilizzare liberamente, mediante gli appositi SP, dopo averle apprese.
Questi, tuttavia, non saranno il valore più importante da tenere sotto controllo durante le battaglie: se gli HP si ripristineranno completamente alla fine di ciascun combattimento, lo stesso non accadrà per i Life Point (LP). Come il nome stesso potrebbe suggerire, si tratta di punti che inizieranno a calare ogni qual volta uno dei nostri personaggi morirà in battaglia e, se raggiungeranno lo zero, sarà Game Over nel caso del protagonista scelto a inizio partita, o di un addio temporaneo per tutti gli altri personaggi, che dovranno essere nuovamente reclutati nella loro città di provenienza. Gli LP non caleranno solo per ogni K.O., bensì per tutte le volte che i personaggi verranno colpiti dai mostri nemici quando si troveranno già privi di sensi: un incentivo in più per tenerli sempre in vita o, in alternativa, per completare gli scontri nel più breve tempo possibile.
Inutile dire che una buona percentuale del tempo che passerete davanti alla vostra console giocando a Romancing SaGa 3 lo passerete ad effettuare il cosiddetto “grinding” battendo un mostro dopo l’altro, aumentando la resistenza e la forza del vostro party nella speranza di imparare skill sempre più forti e guadagnare Aurum (la valuta del gioco) a sufficienza per acquistare armi sempre più potenti. Ai canonici combattimenti si aggiunge la possibilità di affrontare speciali battaglie che vedranno scontrarsi due armate e che ci chiederanno unicamente di impartire ordini ai nostri soldati: un’importante componente nella storyline di Mikhail, se decideremo di cominciare una partita proprio nei suoi panni. Gli amanti dei mini-game potranno invece cimentarsi in una sorta di gestionale che ci vedrà impegnati a comprare e vendere attività commerciali per guadagnare sempre più denaro.
Un tripudio di pixel in alta definizione
La versione 2019 di Romacing SaGa 3, approdata su ogni piattaforma attualmente disponibile sul mercato, può essere considerata un vero e proprio remake del gioco uscito nel 1995. Proporzioni in 16:9, alta definizione, interfaccia riprogettata e una pixel art che definire perfetta è dir poco. Tecnicamente ci troviamo davanti alla riproposizione più fedele possibile a cui potevamo aspirare, tanto da farmi desiderare porting del genere per altri giochi dell’epoca 16-bit. I fondali di Romancing SaGa 3 sono a dir poco meravigliosi e gli sprite dei personaggi e dei mostri faranno la gioia di tutti coloro che amano il 2D costruito a regola d’arte. Senza contare la meravigliosa colonna sonora, ad opera di Kenji Ito, una notevole dimostrazione di come sia possibile sfiorare l’orgasmo unicamente ascoltando un tema di battaglia (che, vi assicuro, vi rimarrà in testa per un bel po’ di tempo).
A chi consigliamo Romancing SaGa 3?
Gettarsi a capofitto nell’universo di SaGa partendo da questo episodio potrebbe essere una buona idea per chi mastica RPG giapponesi ormai da diversi anni. Tuttavia, sperimentare questo genere iniziando proprio da Romancing SaGa 3 potrebbe rivelarsi un’esperienza traumatica, sia perché è decisamente punitivo in termini di difficoltà (ricordatevi di salvare di frequente), sia perché molto spesso è piuttosto difficile riuscire a orientarsi e capire cosa fare e dove. Chiaramente, questa versione del gioco è disponibile unicamente in lingua inglese e devo dire che, fra slang e qualche termine in disuso, persino io, di rado, ho trovato ostica la comprensione dei dialoghi. Chi non si ritiene in grado di comprendere al meglio la lingua farebbe bene a tenersene alla larga. Per tutti gli altri, sorvolando sul prezzo un po’ troppo alto per un titolo solo digitale, un consiglio e una raccomandazione: siate pazienti e verrete ricompensati.
- Uno splendido lavoro di restauro
- Trama e colonna sonora d’altri tempi
- Rigiocabile finché ne avrete il coraggio
- Libero, forse troppo…
- Spesso sa far sentire spaesati
- Prezzo un po’ troppo alto
- Un adattamento italiano ne avrebbe decretato il successo
Romancing SaGa 3
Nostalgico, impegnativo, appagante
Tre aggettivi che descrivono al meglio Romancing SaGa 3, uno degli esponenti della serie SQUARE ENIX più apprezzati dal pubblico giapponese, che finalmente arriva in Europa nella sua versione migliore. Tuttavia, nonostante l’ottima realizzazione e l’ottimo gioco alla base, avrei apprezzato qualche miglioria in più dal punto di vista della gestione del flusso di gioco. Nonostante questo, non posso che apprezzare il lavoro di restauro svolto da ArtePiazza ringraziandoli di cuore per averci finalmente permesso di vivere questa esperienza senza ricorrere a mezzi poco ortodossi. Una volta portata a termine la vostra avventura, se ne avrete il coraggio, potrete cimentarvi nell’inedita modalità New Game+, ricordando che potrete scegliere un diverso protagonista e imboccare un percorso sensibilmente diverso per sconfiggere i quattro temibili demoni che ci si pareranno davanti.