Seizon -LifE- Omnibus – Recensione del primo volume

Abbiamo recensito la nuova versione Omnibus di Seizon -LifE-, l’adrenalinico mistery che ci parla di un omicidio mai risolto

Seizon -LifE- Omnibus – Recensione del primo volume

In un periodo fatto di ristampe spesso poco “pensate” ecco che ritorna in Italia, grazie a Panini Comics, Seizon -LifE-, l’ormai introvabile opera di Nobuyuki Fukumoto, uscita  in tre volumi già nel 2014. Raccolti in una pratica versione Omnibus, possiamo oggi ritrovare sugli scaffali questa appassionante storia fatta di misteri, indagini, e oscure verità, che già in passato ci ha fatto stare col fiato sospeso. Vale la pena di recuperarla? Scopritelo con la nostra recensione!

Seizon -LifE- Omnibus – Recensione del primo volume

  • Titolo originale: 生存―LifE
  • Titolo italiano: Seizon -LifE- Omnibus
  • Uscita italiana: 25 luglio 2024
  • Uscita giapponese: 2009
  • Numero di volumi: 3
  • Casa editrice: Panini Comics
  • Genere: Poliziesco, Psicologico, Mistero
  • Disegni: Kaiji Kawaguchi
  • Storia: Nobuyuki Fukumoto
  • Formato: brossurato con sovraccoperta, 18 x 13 cm 
  • Numero di pagine: 608 pagine, B/N 

Abbiamo recensito Seizon -LifE- Omnibus tramite volume stampa fornitoci gratuitamente da Panini Comics.

Voglio scoprire la verità

Seizon -LifE- ricalca il classico giallo/noir tipico di tanti telefilm o film polizieschi, che punta buona parte dei suoi gettoni sul mantenere alta la curiosità capitolo dopo capitolo, partendo da un oscuro mistero per alimentare una struggente corsa contro il tempo. Il protagonista, Shintaro Takeda, è un uomo al quale la vita ha tolto molto: la moglie è morta di cancro al fegato e la figlia, Sawako, è scomparsa senza lasciare tracce da quasi quindici anni, nel lontano 1984. Nonostante questo, il destino si accanisce ancora una volta su di lui quando gli viene diagnosticata la stessa malattia della moglie, che gli lascia solo pochi mesi di vita.

Shintaro dà quindi le dimissioni e pensa di farla finita per evitare ulteriori sofferenze; sta per suicidarsi quando una chiamata interrompe i suoi propositi: il corpo di sua figlia è stato trovato, e sembra che sia stata assassinata! Da questo momento in poi la missione dell’uomo, per il tempo che gli resta da vivere, diviene una sola, ovvero ricostruire cosa è successo a Sawako e consegnare il colpevole alle autorità. Sarà però una corsa contro il tempo, oltre che per questioni di salute, perché il reato sta per cadere in prescrizione. Riuscirà Shintaro a scoprire la verità dietro alla sparizione di sua figlia e ad avere la tanto agognata giustizia? Scopritelo leggendo Seizon -LifE- fino alla fine.

Drammaturgia moderna

Che i “Cold Case” siano interessanti lo hanno dimostrato le tante serie televisive sull’argomento, ma quanto possano essere struggenti per i parenti delle vittime non emerge con la stessa intensità che ci viene qui presentata; il manga di Fukumoto, autore esperto nell’affrontare storie misteriose, drammatiche e psicologiche (come Confession e molte delle sue opere tuttora inedite in Italia) si sofferma invece su ciò che resta: Shintaro, pur ricoprendo le vesti del classico detective solitario, è soprattutto un padre che ha perso sua figlia, e che si trova travolto da una marea di emozioni che vanno dalla sconsolazione alla speranza. La centralità del protagonista è indiscussa: come in My Home Hero anche qua abbiamo un uomo disposto a tutto per proteggere sua figlia (o in questo caso la sua memoria) e che nonostante questo riesce a mantiene sempre la sua umanità, senza ricadere in scelte meschine date dalla “tentazione del momento”.

L’uomo incanala il classico eroe delle tragedie greche, solo, con scelte difficili che ricadono solamente sulle sue spalle, messo continuamente di fronte a conflitti interiori e distrutto dai rimorsi per buona parte della storia. A differenza della precedente opera non ci sono però ulteriori drammi, perché anche quando tutto sembra crollare, nei momenti più concitati (come quando si convince di aver trovato il colpevole o quando pensa che non ci siano altri modi che farsi giustizia da solo) non perde mai del tutto la sua bontà, rimanendo un faro di speranza tra gli impulsi violenti. In tal senso è ammirevole lo scontro psicologico tra il padre e l’assassino.

600 pagine da brividi

Sin dalle prime pagine ci troviamo di fronte a una disgrazia, ricca di sentimenti contrastanti, che vanno dalla compassione per un uomo sventurato, alla rabbia per quello che è accaduto a sua figlia, all’empatia sulle scelte (spesso disperate) che si trova a fare, ma Seizon -LifE- è soprattutto un titolo giallo. Per prima cosa, l’autore sa costruire in poche pagine l’ambientazione e il background dei personaggi (per quanto tutto ricada sulle spalle del protagonista), creando una perfetta base per le indagini e mantenendo un chiaro filo logico durante tutto il volume. In secondo luogo, le scelte intraprese dal protagonista sono facilmente comprensibili, e questo aiuta molto a immedesimarsi del racconto.

Certo, chi è abituato a titoli come Detective Conan non si sorprenderà delle deduzioni al limite della “botta di culo”, ma comunque lo schema regge, e i passaggi, anche quelli rapidi, sono piacevoli e accattivanti. Non siamo ai livelli di Conan Doyle, ma la struttura narrativa è piacevole e scorrevole, e Fukumoto si dimostra abilissimo nel mantenere alto l’interesse per la vicenda sin dalle prime pagine, grazie a una continua cortina di indizi, colpi di scena e deduzioni. Non sorprendetevi quindi se una volta cominciata la lettura non riuscirete a staccarvene, perché questo è sicuramente il miglior pregio dell’opera: non solo sa incanalare la curiosità (quasi morbosa) tipica di chi si appassiona anche ai crimini da telegiornale, ma la sceneggiatura mantiene alte le aspettative, lasciando tutto in bilico sino alle ultime pagine.

Sopravvivere e indagare

Seizon non è un nome (come si potrebbe pensare all’inizio), ma in giapponese vuol dire proprio sopravvivenza, ed è quello che il protagonista si trova a fare per poter avere giustizia e avere il tempo di indagare sul caso, ma soprattutto per ricostruire il rapporto perduto con sua figlia. Quello che la storia sa comunicare attraverso la ricerca di indizi sopravvissuti allo scorrere del tempo, come disegni, fotografie o messaggi, è la profondità del legame padre/figlia: ricostruendo le ultime azioni di Sawako, quattordici anni dopo, riesce anche a riconsolidare un rapporto incrinato dal comportamento ribelle della figlia; un espediente già utilizzato in molte opere, ma qui gestito in modo delicato e appassionato, frutto della tristezza di un uomo che si rende conto di aver sprecato i momenti migliori della sua esistenza.

I flashback sono struggenti, gli indizi appaiono a fatica, e gli ingranaggi ruotano con una difficoltà quasi reale, fatta di problemi legali e burocrazia, per quanto “mitigati”: è vero che Shintaro riesce in quello che fa quasi per miracolo (come nel contentino finale che ci viene dato), ma la fatica si percepisce, e il peso di aver trascurato il rapporto con la figlia lo accompagna sino alla fine. Sicuramente l’opera sa accentuare l’attenzione sui comportamenti moderni: se siete tra quelli che percepiscono la propria vita come qualcosa di “eterno” leggendo quest’opera non potrà che mancarvi il fiato, perché vi ricorderà (quasi in modo opprimente) quanto possa essere breve e quanto dedicarsi totalmente al lavoro possa portare via tempo alle cose importanti, per un successo che forse si rivelerà inutile.

Una tecnica azzeccata

Se Fukumoto sa il fatto suo per quanto riguarda la storia, anche Kawaguchi sa costruire, con il suo stile, un telaio di disegni perfetto per l’opera: le figure sono umanizzate, realistiche, e questo sicuramente aiuta a provare una maggiore empatia con i personaggi, soprattutto con l’indiscusso protagonista. Le sue espressioni, dal dolore, alle lacrime, sino ai rari momenti di sollievo, sanno raggiungere il cuore di chi legge meglio di molti manga moderni. in tal senso si possono trovare delle sorprendenti analogie con le opere di Naoki Urasawa o di Katsuhiro Otomo, sia per lo stile che per la cura dei personaggi e delle ambientazioni: i volti hanno tutti i dettagli necessari a mostrare il loro stato d’animo, i paesaggi sono curati, con scorci di città, uffici e ambiente naturale simili a istantanee di fotografie e dove serve, come per le immagini dello scheletro, ci sono anche aspetti più crudi e impattanti.

Apprezzabile è anche la gestione delle vignette, incessanti, sequenziali, con uno schema quasi cinematografico. Infine, sia le lacrime del protagonista che le poche scene di azione o i flashback sono eccellenti, curare e d’impatto, e rafforzano di molto la storia. Una nota a parte va alla raccolta: si tratta sicuramente di un ottimo recupero, che potrebbe far conoscere gli autori anche in Italia (come detto i primi tre volumi erano irrecuperabili) e anche se la versione omnibus non è proprio il formato più adatto alla lettura, è comunque piacevole… solamente non leggetelo da sdraiati, perché non è molto maneggevole!

Una vita che sta per finire tragicamente e una chiamata che interrompe l’estremo gesto. Che sia la volontà di Sawanko per salvare suo padre? Da quel momento Shintaro farà di tutto per scoprire cosa è accaduto a sua figlia, indagando sui pochi indizi che possiede, con testardaggine, per risalire alle tracce del colpevole. Un giallo fatto di sofferenza, disperazione, ma anche di attimi di tenerezza.

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A chi consigliamo Seizon -LifE- Omnibus?

Dopo tante ristampe poco utili (sull’onda del boom) ecco qua un pezzo da novanta: Seizon -LifE- è un seinen (ma lo consiglierei anche ai più giovani) ideale per una lettura da un giorno e via, che però possa lasciare anche tanti insegnamenti e sensazioni. Per il costo dell’opera (14,90 €) ne vale assolutamente la pena: un titolo adatto agli amanti dei gialli, dei noir e dei manga più psicologici, un po’ meno per chi è abituato agli shonen classici. A parte questo, anche se sembra un classico “mattonazzo” fatto per prendere polvere sulla mensola, dategli una chance e sarete felici di averlo fatto.

  • Un mistero degno di un libro giallo
  • Disegni curati, piacevoli ed emotivi
  • Tante tematiche inerenti alla vita di tutti i giorni

  • Manca la cattiveria necessaria per renderlo veramente reale
Seizon -LifE- Omnibus
3.6

Mai arrendersi di fronte al destino

Seizon -LifE- è un manga sorprendentemente attuale e piacevole, nonostante i molti anni già sulle sue spalle. Non è solamente un giallo ben argomentato e delineato, o la struggente storia di un crimine, ma è soprattutto un manga che si sofferma sulla vita, sui rapporti familiari e sulle tragedie che possono manifestarsi anche agli uomini più buoni. L’opera di Kawaguchi e Fukumoto è un manga che ci insegna a inseguire gli obiettivi, ad amare la vita e a non arrendersi nemmeno quando tutto sembra crollare come un castello di Jenga sotto i duri colpi della realtà. Amerete i personaggi, vi delizieranno i disegni, vi stuzzicherà la storia, e non riuscirete a chiudere il volume fino a quando non scoprirete l’identità dell’assassino. Non fatevi scappare quindi questo titolo ricco di sentimenti e qualità, al quale si può contestare solamente la troppa “bonarietà” di alcune scelte fatte per non trasformare un’ottimo poliziesco in una perfetta tragedia greca.

Scrittore per passione, dopo aver scoperto la pozione che preserva i capelli e l’anima, la usa su di sé per terminare il dottorato in ingegneria ambientale. Utilizzando la magia infusa nelle parole tenta da anni di convertire gli eretici alla cultura giapponese. Adora il metal, i videogiochi, manga e fumetti, l leggende celtiche, e tutto ciò che si può fare mangiando cioccolata all’ombra di una montagna.

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