Le condizioni di lavoro nello Studio MAPPA: cosa sta succedendo agli animatori?

Da qualche anno le condizioni di lavoro nello Studio MAPPA sono terribili, tanto da spingere i loro dipendenti a chiedere aiuto

Le condizioni di lavoro nello Studio MAPPA: cosa sta succedendo agli animatori?

Lo Studio MAPPA gode di un’ottima reputazione tra i fan dell’animazione giapponese, in quanto è sempre riuscito a creare serie di alto livello: solo per citarne alcune, abbiamo Space Dandy, Yuri!!! On Ice, Banana Fish e i recentissimi Chainsaw Man e Jujutsu Kaisen. Da qualche anno, questo studio tanto amato sta venendo associato a terribili condizioni lavorative, per via di testimonianze di animatori che si sono sfogati sui social: le storie più preoccupanti hanno iniziato a circolare alla fine dei lavori sulla seconda stagione di Jujutsu Kaisen, poiché sembrerebbe aver portato i membri dello staff al limite fisico e mentale.

Vista la popolarità della serie, i fan occidentali di Jujutsu Kaisen hanno deciso di aiutare la diffusione di questi racconti, attirando l’attenzione anche di coloro che non seguono l’anime. Si tratta di una vicenda abbastanza complessa e di cui non sappiamo ancora ogni dettaglio, ma è sicuramente un argomento importante da approfondire; in questo articolo proveremo dunque a riassumere ciò che sappiamo, per ora, delle controversie che stanno girando in merito allo Studio MAPPA e al trattamento dei suoi dipendenti.

Le condizioni di lavoro nello Studio MAPPA: cosa sta succedendo agli animatori?

Le prime testimonianze

Partiamo dal principio: da quando sono iniziate queste numerose critiche? Tra il 2022 e il 2023, degli animatori iniziarono a sfogare la propria frustrazione sui social, parlando di quanto il lavoro stesse diventando stressante e di come i superiori li stessero trattando. Alcuni di questi post di sfogo sono stati scritti da animatori abbastanza seguiti, pertanto le loro testimonianze arrivarono anche agli occidentali. Tutti affermano che la situazione è pessima da anni, ma il punto di rottura sembra essere stato l’anime di Jujutsu Kaisen, la cui lavorazione è stata descritta come “un vero disastro”; dietro alla tanto elogiata qualità tecnica della serie, si nascondevano dunque lavoratori insoddisfatti e stressati.

Ma che cosa affermano queste testimonianze, nello specifico? La critica più comune che salta fuori, è quella della misera paga a fronte di ore di lavoro estenuanti. In alcune serie (oltre al già citato Jujutsu Kaisen), alcuni animatori dovettero restare per diversi giorni nello studio senza poter tornare a casa: molti di loro “dormivano” per circa tre ore, sulle stesse scrivanie dove tornavano poi a lavorare. A confermare questa situazione sono anche gli animatori esterni (i quali aiutavano solo per alcuni episodi), che si sono detti “scioccati” dalle condizioni di lavoro dello studio e che non avrebbero mai più collaborato con lo Studio MAPPA, neanche per assistenza a sequenze brevi.

Un’altra problematica, sembra essere quella legata alla mancanza di istruzione per i nuovi animatori: non sappiamo nello specifico se ciò è dovuto a una mancanza di tempo o di denaro, ma viene riferito che, la produzione generale di una serie, subisce sempre dei rallentamenti a causa del tempo impiegato a correggere anche i piccoli errori dei giovani inesperti.
Questi errori da sistemare sono talmente tanti che, talvolta, vengono anche affidati a chi non è addetto alle correzioni, aggiungendo così altre ore di lavoro: di questi straordinari, molti non sembrano nemmeno essere pagati.

A causa di queste condizioni stressanti, alcuni degli animatori affermano di soffrire (o di aver sofferto) di depressione, ansia e disturbi del sonno, oltre che aver notato un peggioramento delle proprie condizioni fisiche: infatti, il poco tempo libero rimasto dopo il lavoro, non consentirebbe a tutti di fare delle semplici analisi e visite mediche.

Questi ultimi dati, in particolare, non sono una novità per il Giappone, ma anzi, sono riscontrabili anche in settori diversi dall’animazione. Si tratta purtroppo di un’etica del lavoro molto rigida, presente da decenni e difficile da cambiare.

Le condizioni di lavoro nello Studio MAPPA: cosa sta succedendo agli animatori?

Progetti, scadenze e responsabilità

Ma da cosa sono causate queste condizioni di lavoro tremende all’interno dello Studio MAPPA? Una risposta definitiva non l’abbiamo, ma ci sono alcune ipotesi, e una delle più plausibili è quella legata alla quantità di progetti che vengono accettati.

Tra il 2022 e il 2023, lo staff dello Studio MAPPA ha dovuto lavorare a sette serie: l’ultima stagione di Attack on Titan, Dance Dance Danseur, Chainsaw Man, Campfire Cooking in Another World, Vinland Saga, Hell’s Paradise e la stagione 2 di Jujutsu Kaisen. A questi, si sono poi aggiunti un lungometraggio e quattro special televisivi. Risulta già abbastanza anomalo che, con l’ottima qualità impiegata in ogni serie, MAPPA produca ben sei/sette anime all’anno, mentre la maggior parte degli altri studi hanno una media di due o tre serie.

Le condizioni di lavoro nello Studio MAPPA: cosa sta succedendo agli animatori?

Particolarmente strano è anche il tempo di produzione dato per il film Jujutsu Kaisen 0, pronto per il cinema dopo soli quattro mesi; in media, invece, un lungometraggio anime ha un tempo di produzione di almeno un anno e mezzo.

Nel caso delle serie TV, va ricordato che gli animatori devono terminare un episodio in solo una settimana; tempi estremamente ristretti, che possono peggiorare nel caso di controlli e cambiamenti all’ultimo minuto. Quando la lavorazione di una serie inizia, Studio MAPPA deve rispettare le scadenze imposte dai contratti con gli investitori: se gli episodi non vengono consegnati in tempo, si rischia un procedimento legale per l’impegno non rispettato. Si tratta di una tendenza che MAPPA ha da qualche anno, eppure, la mole di lavoro e le condizioni dei dipendenti sembrano esser peggiorate gradualmente.

Le condizioni di lavoro nello Studio MAPPA: cosa sta succedendo agli animatori?

Ma chi è che decide questi tempi di produzione così brevi, causando tutte queste problematiche agli animatori? Stando sempre alle parole dei membri dello staff, a occuparsi di tutto ciò è l’attuale CEO di MAPPA, Manabu Otsuka. Il CEO prende decisioni in merito ai tempi di produzione, alla quantità di progetti di cui farsi carico e alle conseguenti date di scadenza.

In merito alle lamentele, il CEO dello studio ha risposto ben poche volte, e sempre affermando che siano tutte falsità messe in giro da ex-animatori. Ovviamente, noi non possiamo sapere tutte la verità in merito a questa vicenda, ma è innegabile che la reputazione di MAPPA, al momento, abbia raggiunto un livello molto basso.

Venendo a conoscenza dello stato degli animatori, gli stessi fan commentano sui post ufficiali di Studio MAPPA, dicendo che possono tranquillamente aspettare qualche mese in più per l’uscita delle serie, in cambio di un migliore trattamento dei lavoratori. Un’altra vicenda che fece preoccupare gli utenti, furono delle “scuse pubbliche” scritte sui social da parte di alcuni animatori, in seguito a due episodi di Jujutsu Kaisen che, per motivi di tempo e priorità, ebbero una qualità sotto alla media. La maggior parte dei fan lasciò commenti di supporto, e il modo rassegnato con cui si ponevano gli animatori di MAPPA non fece altro che alimentare l’odio dei fan verso il CEO e l’azienda stessa.

Le condizioni di lavoro nello Studio MAPPA: cosa sta succedendo agli animatori?

Un futuro incerto…

A questo punto, viste le diverse testimonianze, cos’è che frena gli animatori dal fare un’azione legale contro lo Studio MAPPA? La prima motivazione è il costo: molti animatori di MAPPA sono freelancer, i quali hanno affermato di avere una paga bassa e di non potersi permettere tutti i costi legali che ne conseguirebbero, nonché rischiare di perdere l’unico lavoro che hanno al momento. La seconda motivazione, invece, è causata dal timore delle possibili ritorsioni: nell’eventualità di una causa persa, il CEO dello Studio MAPPA potrebbe denunciare gli animatori per diffamazione, portando a un risarcimento che nessuno di loro potrebbe permettersi.

C’è poi un’ulteriore difficoltà nell’agire a causa della struttura delle aziende in Giappone: ogni compagnia ha un’associazione (simile ai sindacati nostrani) che si occupa di garantire e proteggere i diritti dei lavoratori, ma solo di quelli interni all’azienda stessa. Se la situazione si fa più grave, anziché fare gruppo con associazioni esterne, si tende direttamente a contattare le forze dell’ordine e solo se si hanno le disponibilità economiche.

Per il momento, ciò che gli animatori sperano di ottenere è, banalmente, un impiego presso un altro studio: nonostante le critiche recenti, il nome dello Studio MAPPA conferisce un certo prestigio al curriculum di un animatore, permettendogli più facilmente di lavorare per altre aziende. C’è da ricordare, però, che ci sono altri studi di animazione che soffrono degli stessi problemi: il lavoro dell’animatore è da sempre composto da ritmi stressanti e da un salario medio-basso, pertanto, bisognerebbe sfruttare il caso dello Studio MAPPA per ampliare il discorso e parlare delle condizioni di lavoro dell’industria in generale.

Le condizioni di lavoro nello Studio MAPPA: cosa sta succedendo agli animatori?

Fortunatamente, molte testimonianze dei lavoratori di MAPPA sono arrivate anche su alcuni giornali giapponesi, ponendo così una maggiore attenzione al problema. Ormai, dopo anni di frustrazioni accumulate, neanche i veterani dell’industria sono più disposti a sopportare certe condizioni, facendoci sperare in un futuro cambiamento.

In quanto appassionati di anime, trovo sia importante ricordarci sempre che, dietro a tutte le puntate che seguiamo settimanalmente, ci sono tantissimi lavoratori che si impegnano anche nelle situazioni peggiori. Ciò che noi possiamo fare, nel nostro piccolo, è sostenere gli animatori ogni giorno, ascoltando e diffondendo le loro testimonianze.

Creatura notturna appassionata di animazione, fumetti e videogiochi, tende a evitare le persone ma otterrete la sua totale attenzione se vi sente parlare di Ero Guro. Acculturata di film grotteschi e documentari storici, è veramente esperta in cinema trash. Abilità speciale: saper raccontare la storia di Walt Disney a comando.

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