Satoru Iwata ci ha tristemente lasciati nel 2015, e a seguito di quel tragico evento c’è stato un momento di vuoto e dolore sia per i dipendenti Nintendo, sia per coloro che sono appassionati di gaming in generale, a prescindere dalla loro piattaforma preferita. Questo perché il compianto Iwata era amato davvero da tutti per il suo essere stato un leader prima che un semplice dirigente, e tutti gli appassionati ricordano la frase, posta anche sul retro della copertina del libro a lui dedicato, Chiedi a Iwata, che cita: “Sul mio biglietto da visita, sono il presidente di una società. Nella mia testa, sono uno sviluppatore di videogiochi. Nel mio cuore, sono un giocatore”.
- Titolo originale: Ask Iwata
- Titolo italiano: Chiedi a Iwata
- Uscita giapponese: 2019
- Uscita italiana: 3 marzo 2022
- Numero di volumi: 1 (volume unico)
- Casa editrice: Planet Manga
- Genere: biografia, raccolta
- Storia: Hobonichi
- Formato: 13.5 x 21.5, b/n, brossurato
- Numero di pagine: 192
Abbiamo recensito Chiedi a Iwata tramite volume stampa fornitoci da Planet Manga.
Un anniversario che festeggia l’uomo e il giocatore
Chiedi a Iwata è un libro uscito originariamente nel 2019 solo in Giappone e uscito il 3 marzo 2022 grazie a Planet Manga in Italia, che raccoglie degli estratti da interviste, aneddoti e informazioni varie su Satoru Iwata, oltre anche a delle chiacchierate insieme agli amici più vicini del presidente Nintendo più amato, ovvero personaggi del calibro di Shigesato Itoi e Shigeru Miyamoto. La data d’uscita del libro è davvero particolare, visto che il 3 marzo è anche l’anniversario dell’uscita dell’ultima console della Grande N: Nintendo Switch. Piattaforma che possiamo considerare la sua ultima opera d’arte, anche se non l’ha mai vista sul mercato. Ma quando il progetto NX è stato portato avanti, come scritto nel libro Iwata ci ha messo tutto sé stesso.
Chiedi a Iwata racchiude tutta la vita lavorativa di Iwata, ma non è un libro che spiega come diventare persone di successo come lui o eventi legati solo alla sfera aziendale, tant’è vero che narra delle vicende anche decisamente umane. Senza contare che si parlerà del processo di sviluppo delle console che hanno portato Nintendo davvero in alto, come GameCube, Game Boy Advance, Wii e DS, ma anche le due piattaforme che ha hanno causato non pochi problemi alla compagnia di Osaka e hanno causato fortissimi problemi all’interno dell’azienda, facendo riferimento a Wii U e 3DS.
Chiedi a Iwata non è solo una biografia
Chiedi a Iwata è un libro davvero particolare, perché la maggior parte delle informazioni in esso contenute sono disponibili anche online. Ma uno degli aspetti più interessanti è il fatto che il libro sia raccontato in prima persona da Iwata stesso e sono presenti un sacco di curiosità e aneddoti interessanti, in minor parte autobiografici, in cui Iwata racconta i suoi inizi. Per esempio, come si è approcciato alla programmazione, gli anni universitari e il suo primo computer firmato Commodore. Fino ad arrivare alla HAL Laboratory e ai videogiochi. L’azienda appena citata è quella che si vide salvata dalla bancarotta grazie all’intervento di Nintendo, che scelse Iwata come ruolo di presidente, nonostante l’azienda fosse con tutti i conti in rosso. Ma qui è entrata in gioco la moglie, il quale ha spinto Iwata a non lasciarsi sfuggire l’occasione. Ed è qui che iniziamo già a vedere il genio del presidente, il quale riesce a risanare i conti della HAL Laboratory con piccoli passi e senza effettuare nessun rimpasto all’interno dell’azienda, cioè senza licenziare nessuno dei dipendenti.
Ma si parla tantissimo di Nintendo, ovviamente, in Chiedi a Iwata. Si racconta in dettaglio il processo di creazione di Kirby’s Dream Land, e di Super Smash Bros. Sì, perché Iwata aiutò anche Masahiro Sakurai a sviluppare la prima entry di questa saga storica, dunque possiamo dire che il picchiaduro in questione sia stato quasi un lavoro a quattro mani e nessuno dei due si aspettava che avrebbe avuto un tale successo. Poi si parla della sua famiglia, del matrimonio di suo figlio, e della sua esperienza come manager quando finalmente diventa presidente di Nintendo. Il soprannome affibbiatogli da Miyamoto: Kirby, poiché Iwata amava mangiare un sacco di dolci.
Dalle parole scritte nero su bianco si evince una delle qualità più grandi di Iwata: l’essere un visionario. L’essere costantemente proiettato al futuro e non pensare mai al presente, nemmeno quando si tratta di profitti. L’amicizia con Miyamoto, le idee scambiate con lui e poi Nintendo Switch. L’ultimo regalo di Iwata all’azienda, nato dalla voglia di futuro, dalla voglia di far rinascere Nintendo dopo il mezzo disastro di Wii U e cosa riuscita appieno, ma che lui purtroppo non ha potuto vedere. Per lui Nintendo non doveva essere gestita come una semplice azienda macinasoldi, ma doveva vendere felicità e fare contenti i giocatori, e le sue due console – Nintendo DS e Wii – lo dimostrano, visto che tutt’ora cantiamo il jingle di Wii Sports che è rimasto nella cultura pop a prescindere dal fatto se si abbia giocato il titolo oppure no.
Fattore Iwata
Satoru Iwata negli anni è riuscito a entrare nel cuore di tutti i videogiocatori, rappresentando il volto più “umano” di Nintendo. Quindi leggere questo libro, che presenta una traduzione molto buona, è un toccasana per chiunque ami il mondo videoludico e voglia scoprire un po’ di più su quello che succedeva nella mente, nell’azienda e intorno al quarto presidente di Nintendo.
Inoltre, c’è da considerare un vero e proprio fattore emotivo molto toccante che circonda il libro, perché per esempio Miyamoto dice che ormai si sente solo quando ha delle idee, perché non sa con chi parlarne. Ovviamente, quando si parla della scomparsa di una persona che ha cambiato la storia del mondo videoludico, il ricordo è per forza di cose molto triste, ma se pensiamo al successo di Nintendo Switch e all’eredità dell’uomo che continua a vivere e che tutti i dipendenti – Miyamoto tra tutti – continuano a portare avanti, questo libro non può che stampare un sorriso sulle labbra di chi lo legge. Perché sì, Chiedi a Iwata è il racconto dell’amministratore delegato, del programmatore e del presidente.
Satoru Iwata è stato l’amatissimo amministratore delegato di Nintendo per più di dieci anni. Sotto la sua direzione sono nati il Nintendo DS e il Wii e la compagnia ha raggiunto un successo mai visto prima. Questo libro raccoglie non solo molti aneddoti e riflessioni di Iwata su Nintendo e sul suo periodo all’interno dell’azienda, ma anche sul suo particolare modo di pensare, sulla sua visione della leadership e molto altro ancora. Un libro essenziale per conoscere una delle figure più importanti della storia dei videogiochi.
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A chi consigliamo Chiedi a Iwata?
Consigliamo di leggere Chiedi a Iwata a chiunque ami leggere della storia videoludica. Il personaggio di Satoru Iwata è importante sotto molti punti di vista: manageriale, videoludico e umano. La sua capacità di prendere in mano un’azienda fallimentare e di rimetterla in sesto, le idee geniali per quanto riguarda lo sviluppo di videogiochi e la sua eredità, Nintendo Switch, fanno capire quanto potesse essere rispettato all’interno del panorama del gaming giapponese. Ma gli aneddoti presenti tra le pagine di questo libro raccontano ogni singolo aspetto di Iwata, che noi videogiocatori abbiamo imparato a rispettare dopo l’uscita di Nintendo DS, Wii e che abbiamo visto in difficoltà con Wii U e 3DS.
- Lettura scorrevole e piacevole
- Traduzione italiana buona nel complesso
- Raccolta adatta a tutti, non solo ai fan Nintendo
- Presenti alcuni refusi nel testo
- Molte informazioni sono disponbili online e di dominio pubblico
Chiedi a Iwata
Biglietto da visita, mente e cuore di Satoru Iwata
Chiedi a Iwata è una nutrita raccolta di aneddoti ed eventi raccontati da Iwata stesso e dai suoi amici e colleghi più vicini, che ci raccontano gli inizi della sua carriera, le fasi cruciali e i progetti portati avanti dal dirigente giapponese. Nonostante molte delle informazioni siano disponibili online perché raccontate singolarmente nel corso degli anni, in realtà è una lettura molto interessante. Soprattutto perché sono raccolte interviste ai dipendenti di Nintendo, così come pensieri di Miyamoto, e quelli di Iwata, ovviamente. Dunque è un must per i videogiocatori o per chi ama il tipo di imprenditoria portata avanti da Iwata.