Il Giappone impone un limite di tempo giornaliero per giocare

Il Giappone impone un limite di tempo giornaliero per giocare

Per noi occidentali, capire come funziona il Giappone è sempre un discorso abbastanza complicato, ma stavolta il Governo del Paese del Sol Levante si è superato in quanto a stramberia. L’assemblea prefetturale di Kagawa ha infatti approvato un’ordinanza secondo la quale tutti i minori di 18 anni potranno giocare ai videogiochi solamente un’ora al giorno. Questo provvedimento vale per tutti i giorni della settimana ad eccezione del sabato e della domenica, durante i quali i ragazzi potranno giocare per “ben” un’ora e mezza.

La logica dietro questo provvedimento è abbastanza scontata, secondo alcuni infatti giocare a troppi videogiochi nelle fasi dello sviluppo sarebbe dannoso. Ma se si pensa al lato pratico, quest’ordinanza risulta abbastanza inutile. Tenere lontani i ragazzi dai videogiochi non farà in modo che essi si impegnino maggiormente nello studio o nell’esercizio fisico, dato che questo divieto non si estende ad altre attività ludiche come guardare la televisione o leggere manga.

L’ordinanza impone inoltre che tutti i ragazzi del Giappone che frequentano le scuole medie, o di età inferiore, smettano di utilizzare il proprio smartphone alle 21:00. I ragazzi che invece frequentano le scuole superiori avranno modo di utilizzare il proprio dispositivo fino alle 22:00. Il discorso però cambia se lo stanno utilizzando per studiare, in quel caso possono stare incollati allo schermo del telefono per tutto il tempo che vogliono. Quest’ordinanza ha causato non poco scalpore tra i cittadini più affini ai problemi dello sviluppo, in quanto i bambini non dovrebbero avere così tanti compiti da dover arrivare a studiare fino alle 21:00 per il loro benessere mentale.

Il problema più grande di quest’ordinanza è che fa perdere totalmente il senso di responsabilità ai ragazzi. È infatti importante, soprattutto nelle fasi di sviluppo, che essi imparino da soli come imporsi delle limitazioni e che riescano a distinguere autonomamente quanto tempo dedicare allo studio e quanto ad attività ludiche. Imponendo queste limitazioni i ragazzi non capiranno mai le conseguenze di utilizzare il proprio tempo in modo sbagliato, non arrivando mai a sviluppare un vero e proprio concetto di organizzazione del tempo.

C’è da dire però che nonostante sia un’ordinanza ufficiale, non ci sarà alcuna penalità per chi deciderà di non seguirla. Non sono state infatti imposte sanzioni per chi dovesse superare l’ora di gioco settimanale, lasciando semplicemente ai genitori la responsabilità di aiutare i propri figli a rispettare questa regola. Per finire inoltre il decreto sarà attivo a partire dall’inizio del mese di aprile, periodo in cui le scuole saranno ancora chiuse per i pericoli causati dal COVID-19. Nemmeno in caso di pandemia i giovani del Giappone potranno occupare il tempo libero come meglio credono.

Fonte: livedoor NEWS via SoraNews 24

Raro esemplare di panda sardo cresciuto a bambù e JRPG. Soffre di sindrome di Stoccolma nei confronti di SQUARE ENIX, ed è disposto a privarsi del sonno pur di spulciare all’inverosimile ogni titolo gli capiti fra le mani.

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