Mobile Suit Gundam: THE WITCH FROM MERCURY – Lasciatevi stregare

Assaporati i primi episodi, siamo rimasti incantati dalla nuova serie di Mobile Suit Gundam: THE WITCH FROM MERCURY. Ecco cosa ne pensiamo!

Mobile Suit Gundam: THE WITCH FROM MERCURY – Prime impressioni

Il macrouniverso di Gundam si compone di diverse epoche. La prima e principale è lo Universal Century, inaugurata con la serie TV del 1979, Mobile Suit Gundam, e che prosegue tuttora con nuovi film, produzioni televisive e OVA. Dal 1994, con l’esordio di Mobile Fighter G Gundam, vengono inaugurati i cosiddetti “Calendari Alternativi” che, con lo scopo di creare nuove schiere di fan di nuova generazione, inaugurano di volta in volta un nuovo universo narrativo con canoni quasi sempre del tutto differenti dalla timeline del Gundam originale. Nel corso degli anni i calendari alternativi allo U.C. sono diventati molteplici, tra quelli di maggior successo non possiamo non citare la Cosmic Era di Gundam SEED e l’Anno Domini di Gundam 00, come anche il più recente Post Disaster di IRON-BLOODED ORPHANS. A quasi sette anni dalla fine di quest’ultima serie, che potete trovare in streaming su Netflix, Bandai e lo studio interno Sunrise hanno lanciato una nuova era per le produzioni animate di Gundam, la timeline “Ad Stella” che fa da teatro all’inedita serie TV di Mobile Suit Gundam: THE WITCH FROM MERCURY.

Anticipata lo scorso luglio in Giappone e da settembre in Occidente con l’episodio PROLOGUE, “Suisei no Majo” (la strega di Mercurio, per l’appunto) è partita ufficialmente lo scorso 2 ottobre e va in onda ogni domenica sul network TBS / MBS in Giappone. In Italia i diritti della serie sono in mano a Crunchyroll, che la offre in simulcast con sottotitoli in italiano subito dopo la messa in onda televisiva. Con l’episodio andato in onda la scorsa domenica siamo giunti alla terza puntata (quarta ,se consideriamo l’episodio zero) che, nonostante non abbia ancora gettato le basi per un nuovo conflitto su larga scala come il prologo poteva anticipare, ha saputo letteralmente “stregare” gli spettatori con un’ambientazione inedita per le produzioni animate di Gundam, nonché situazioni e colpi di scena che citano apertamente opere come “Utena la fillette révolutionnaire” e persino “La tempesta” di William Shakespeare.

Mobile Suit Gundam: THE WITCH FROM MERCURY – Lasciatevi stregare

Nel prologo abbiamo assistito alla tragica storia che ha portato alla distruzione del front all’interno dell’asteroide Fólkvangr su ordine di Delling Rembran, con lo scopo di distruggere il quartier generale della Ochs Earth, azienda produttrice della tecnolgoia GUND-ARM. Elnora, la mamma Ericht (che cambierà successivamente nome in Suletta Mercury) era impegnata nei test di attivazione del Gundam Lfrith, e nel giorno del compleanno della bambina sarà proprio quest’ultima a riuscire nell’impresa in cui Elnora e la dottoressa Cardo avevano fallito: l’attivazione del Gundam. Fuggita dall’asteroide grazie al sacrificio del papà, Eri si rifugerà assieme a sua madre su Mercurio e tredici anni dopo (episodio 1) giungerà all’accademia di Asticassia, dedita all’addestramento di piloti di Mobile Suit e istituita dal gruppo Benerit guidato da Delling.

Mobile Suit Gundam: THE WITCH FROM MERCURY – Lasciatevi stregare

Nel processo di imbarco all’interno del front (nome con il quale vengono indicate le colonie spaziali in questa timeline), la diciassettenne Suletta si imbatte in Miorine Rembram, figlia del direttore che sta tentando di fuggire dall’accademia alla volta della Terra. Convinta che la ragazza fosse in pericolo, Suletta si adopera per salvarla uscendo al bordo del suo Aerial, il Mobile Suit sviluppato sulla base del Gundam Lfrith. Tuttavia, ciò che riceve in cambio è esclusivamente un rimprovero: Miorine è fuggita da suo padre perché promessa sposa a Guel Jeturk, figlio di un altro dei membri dirigenti del gruppo Benerit. Giunta ad Asticassia, Suletta sfiderà a duello Guel per liberare Miorine dalla promessa: è così che le dispute fra studenti vengono risolte all’interno della scuola, supportati da un vero e proprio comitato di gestione di duelli. A bordo dell’Aerial, Suletta umilierà il povero Guel, con la conseguenza di divenire a sua volta il “promesso sposo” di Miorine.

È questo l’incipit della serie, senza alcuna guerra ancora all’orizzonte e al momento votata alla rivalità fra le corporazioni del gruppo Benerit e lo Shin Sei, l’azienda guidata da Prospera Mercury, madre di Suletta che ora indossa l’immancabile maschera per celare la propria identità, come da tradizione per la saga. Ansiosi di scoprire cosa i prossimi episodi hanno in serbo per noi, non possiamo che rimanere estasiati di fronte alle splendide animazioni, che nulla hanno da invidiare alle produzioni cinematografiche della saga, nonché alla memorabile colonna sonora, che sin dal primo episodio ha lasciato a bocca aperta gli spettatori.

La già famosa scena del pomodoro

Il mecha design della serie, curato da una serie di artisti fra cui spiccano certamente Kanetake Ebikawa, Takayuki Yanase e Kenji Teraoka — un trittico che ha saputo farsi apprezzare in particolar modo con Mobile Suit Gundam 00 — si contraddistingue dallo stile moderno e accattivante sia per il mecha protagonista, sia per i comprimari, su tutti lo splendido Darilbalde visto nel secondo e terzo episodio, immancabile richiamo alla verniciatura scarlatta della Cometa Rossa. Il design dei personaggi è allo stesso modo fresco e moderno, in particolar modo per quanto concerne la protagonista, decisamente splendida pur non rispettando i canoni estetici dettati dall’animazione moderna e assolutamente riconoscibile per la palette cromatica e la caratteristica acconciatura. Ricercato è anche lo stile dei co-protagonisti di sesso maschile, tre figure completamente diverse da loro, fra cui spicca certamente Guel, che nel giro di tre episodi è riuscito a compiere un’evoluzione caratteriale che siamo sicuri lo ha portato al primo posto nelle classifiche di preferenza per gran parte degli spettatori.

Mobile Suit Gundam: THE WITCH FROM MERCURY è certamente una serie di Gundam capace di deliziare gli appassionati di vecchia (ma non troppa) data del franchise, ma volta soprattutto a conquistare il cuore dei nuovi arrivati, ponendosi come importante punto di svolta in oltre quarant’anni di anime e relativo merchandise. La scelta di una protagonista di sesso femminile, fortemente voluta da molti membri dello staff, è stata spesso ostacolata dai vertici per timore di crolli di vendite nel merchandise. Come il mangaka Koichi Tokita ha riportato, in passato era impensabile una scelta del genere: “Chi mai comprerebbe il Gundam protagonista se fosse pilotato da una donna?” — e i numeri danno voce al cambiamento, con l’HG del Gundam Aerial finito sold out in Giappone a pochi giorni dalla trasmissione del primo episodio.

La strega di Mercurio mette fine a un’era votata ai soli uomini, ai Gundam dove la figura femminile fungeva solo da operatrice tattica, da sorella maggiore, da figura materna e spesso anche da antagonista che perde irrimediabilmente la vita in battaglia. L’impacciata e caparbia Suletta è l’emblema di un cambiamento, di nuove tematiche da affrontare, di amori liberi da ogni pregiudizio e da storie fuori dai canoni imposti da quarant’anni di animazione gundamica, una protagonista completamente diversa da tutti gli altri e che si è già conquistata un posto nel nostro cuore. Se non vi abbiamo ancora convinto a dare una possibilità a questo anime, l’unico che potrà farlo è Crunchyroll, l’unica piattaforma legale sulla quale troverete ogni settimana gli episodi della serie — fatta eccezione per Prologue, disponibile anche su YouTube tramite il canale ufficiale Gundam.info, sebbene solo con sottotitoli in lingua inglese.

Mobile Suit Gundam: THE WITCH FROM MERCURY, lanciata lo scorso 2 ottobre, andrà in onda presumibilmente per 13 episodi prima di prendersi una pausa fino al prossimo aprile, mese in cui inizierà la seconda (e scommetto già attesissima, per allora) parte della prima stagione.

Mobile Suit Gundam: THE WITCH FROM MERCURY – Lasciatevi stregare

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

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