COLLECTION of MANA – Recensione

Una saga partita come spin-off di FINAL FANTASY, che si evolve fino a raggiungere l’apice con TRIALS of MANA, fino ad ora mai arrivato ufficialmente in Occidente. Questa COLLECTION of MANA può essere un perfetto punto di partenza per i nuovi fan?

COLLECTION of MANA - Recensione

COLLECTION of MANA - RecensioneChiedendo ad un videogiocatore qualsiasi quali sono i giochi di ruolo giapponesi più famosi, ci si aspettano alcune risposte molto prevedibili: DRAGON QUEST, FINAL FANTASY, forse CHRONO TRIGGER. Una serie che invece non viene nominata spesso è MANA, conosciuta in Giappone come Seiken Densetsu (lett. La leggenda della spada magica/sacra) e diventata negli anni una sorta di serie di culto, visto anche che il primo capitolo appartiene tecnicamente al franchise di FINAL FANTASY come spin-off, mentre il terzo capitolo, Seiken Denketsu III, non è mai uscito al di fuori della terra del Sol Levante… fino ad oggi. All’E3 2019, SQUARE ENIX ha infatti annunciato COLLECTION of MANA, una raccolta contenente i primi tre giochi della serie, compresa una versione tradotta ufficialmente del capitolo mancante, che in Occidente riceve il nome di TRIALS of MANA, oltre ad un vero e proprio remake in 3D che arriverà sulle nostre console e PC l’anno prossimo.

Dedicare un paragrafo iniziale alla storia mi è impossibile, perché ogni gioco della serie MANA, stando a quanto detto dal creatore stesso, Koichi Ishii, è ambientato in un universo alternativo rispetto al precedente, in cui ad essere condivisa è solo la struttura di base: il Mana rappresenta l’energia magica di una Dea addormentata, trasformata in un enorme albero della vita simile allo Yggdrasil della mitologia norrena, che permette al mondo di restare prospero e pacifico. In tutti e tre i giochi, la storia inizia nel momento in cui i poteri della Dea iniziano a vacillare, permettendo a un eroe inaspettato di brandire la Mana Sword, arma infusa di potere necessaria per risvegliare la divinità e salvare il mondo sull’orlo del collasso, sia esso portato da guerre, entità demoniache o altre malvagità. Un viaggio dell’eroe classico insomma, un’avventura squisitamente shōnen, per fare il paragone con il settore manga, in cui protagonisti per lo più ragazzini si imbarcano per salvare il loro regno o paese.

  • Titolo: COLLECTION of MANA
  • Piattaforma: Nintendo Switch
  • Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
  • Genere: Action RPG
  • Giocatori: 1-3 (SECRET of MANA), 1-2 (TRIALS of MANA)
  • Software house: SQUARE ENIX
  • Sviluppatore: SQUARE ENIX
  • Lingua: Inglese (testi)
  • Data di uscita: 11 giugno 2019 (digitale), 27 agosto 2019 (retail)
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: l’edizione fisica Day One Limited Edition è uscita due mesi dopo quella digitale

Abbiamo recensito COLLECTION of MANA con una copia fisica per Nintendo Switch fornitaci gratuitamente da SQUARE ENIX tramite Koch Media.

Trinità in evoluzione

Andiamo quindi con ordine e partiamo da quello che tutti e tre i giochi hanno in comune a livello di gameplay (e in certi casi anche di difetti): la serie MANA è alla base un action RPG con il combattimento che si svolge in tempo reale, basato non tanto sulla strategia quanto sull’abilità di attaccare restando al sicuro e sul posizionamento del giocatore, con una telecamera che seguirà dall’alto i nostri protagonisti. In maniera un po’ zeldesca, potremo esplorare le mappe, divise solo da brevi transizioni, e i nemici sconfitti ritorneranno in vita dopo qualche minuto, o nel caso lasciassimo del tutto l’area. Il combat system in tempo reale aiuta quindi a distanziarsi dagli standard dell’epoca fatti di lotte a turni, ma si nota spesso quanto il sistema di riconoscimento delle collisioni abbia qualche problema nel registrarle; non è raro infatti vedere nemici che a rigor di logica dovrebbero essere colpiti dai nostri affondi o fendenti semplicemente spostarsi come se nulla fosse, o al contrario e in maniera ancora più frustrante quando saremo noi a venire bloccati fra due nemici, continuando a rimbalzare e prendere danno senza possibilità di controbattere.

Per aggiungere un po’ di tattica al tutto è possibile dare indicazioni ai compagni tramite un menu, per esempio facendo tenere un mago a distanza e un curatore sempre vicino al combattente corpo a corpo: purtroppo, questo viene settato tramite un’interfaccia utente che in tutti e tre i giochi è davvero, come si dice, “figlia del suo tempo”: molto essenziale, poco bella a vedersi, macchinosa e lenta da navigare. L’aspetto RPG dei titoli invece viene dato dalla crescita di ogni personaggio, che invece è relativamente libera. Combattendo otterremo esperienza che ci servirà per salire di livello, migliorare le nostre statistiche ed eventualmente anche raggiungere un nuovo stadio della classe del nostro personaggio (solo in TRIALS of MANA) seguendo un sentiero mutuamente esclusivo di Luce/Oscurità.

Squaresoft, Re dell’atmosfera

La differenza principale fra i tre giochi contenuti in questa collection, sostanzialmente, non sta quindi nel gameplay, similissimo e incrementale in ogni capitolo, ma nel comparto visivo e sonoro. Negli anni novanta SQUARE ENIX, o meglio Squaresoft, com’era conosciuta ai tempi prima della fusione con Enix, era davvero in grado di creare mondi e atmosfere fantastiche, basandosi principalmente su sprite 16 bit di qualità davvero eccelsa: questo non si può vedere in FINAL FANTASY ADVENTURE, visto ovviamente l’hardware limitatissimo su cui uscì nel 1991, ma i successivi due capitoli per SNES sotto questo aspetto sono veramente eccellenti e senza età, capacissimi di tenere testa anche a giochi moderni realizzati con stile rétro come OCTOPATH TRAVELER. Insomma, la serie creata da Ishii non brilla per una storia profonda e complessa ma per un’atmosfera realizzata alla perfezione, dove musica e grafica sono in perfetta sintonia e aiutano davvero il giocatore a immergersi in un mondo fantastico.

Come chicca in questa collection inoltre, è stata aggiunta la possibilità di applicare ai giochi dei filtri post-processing: per quanto riguarda FINAL FANTASY ADVENTURE un filtro monocromatico e uno verdognolo che simula lo schermo del Game Boy originale, e per i due giochi successivi un filtro nearest-neighbor che dà maggiore nitidezza all’immagine, comunque sempre in formato 4:3. Lo schermo di Nintendo Switch in modalità portatile in questo senso sembra perfetto per titoli di questo tipo, e anzi sembra quasi più adatto rispetto alle TV grandi, con una resa dell’immagine per forza di cose più sgranata; COLLECTION of MANA in questo senso eccelle davvero se giocato in mobilità.

A chi consigliamo COLLECTION of MANA?

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questa COLLECTION of MANA non è un prodotto realizzato solo per soddisfare la nostalgia di chi ai tempi li spulciò su Super Nintendo e Game Boy, ma penso che sia godibilissimo anche dal grande pubblico che magari non ha mai avuto la possibilità di giocarvi: a parte FINAL FANTASY ADVENTURE o Mystic Quest che dir si voglia (nome con cui è arrivato in Europa) che risulta complesso da giocare a causa delle tantissime limitazioni che si porta dietro dal Game Boy, SECRET e TRIALS sono rimasti ancora abbastanza attuali, sia nel gameplay che nel comparto visivo e sonoro. Anche solo questi ultimi due giochi ben valgono il prezzo d’ingresso per chi volesse fare un tuffo in un mondo sì datato, ma che porta benissimo la sua età. Per chi invece desidera qualcosa di più moderno, consiglio di aspettare aprile dell’anno prossimo, quando arriverà il remake totalmente 3D del terzo (e anche migliore) capitolo.

Tre giochi classici per una collezione incredibile. COLLECTION of MANA riunisce i primi tre titoli dell’indimenticabile serie Mana su Nintendo Switch in una sola confezione: l’ideale per portarli sempre con te! La trilogia dei classici giochi Mana è una collezione essenziale tanto per i fan che per i nuovi giocatori. Imbarcati in un viaggio nostalgico e rivivi ricordi indimenticabili grazie alle avventure del fantastico mondo Mana. Scopri le origini della serie Mana con questa collezione che include tre giochi: FINAL FANTASY Adventure/Mystic Quest, SECRET of MANA e per la prima volta al di fuori del Giappone, TRIALS of MANA!

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  • Tre storie fantastiche raccolte in una compilation
  • Atmosfera meravigliosa realizzata con grandissima cura per i dettagli
  • Seiken Densetsu III tradotto ufficialmente
  • L’edizione fisica ha inclusa una bellissima copertina alternativa

  • Tutti e tre i giochi hanno diversi problemi con le collisioni
  • Interfaccia utente piuttosto complessa e macchinosa
  • FINAL FANTASY ADVENTURE sente parecchio l’età
COLLECTION of MANA
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Una pietra miliare finalmente in Occidente

Questa COLLECTION of MANA è, in conclusione, una reliquia preziosa. Si parla spesso della necessità di preservare per le nuove generazioni giochi di ere ludicamente parlando lontane, e con questo lavoro SQUARE ENIX ci è riuscita perfettamente: i giochi, sia nel bene che nel male, sono esattamente quelli che ci ricordavamo, con la vera chicca data dalla traduzione ufficiale (ahimè, solo in inglese e poche altre lingue) di TRIALS of MANA che da sola vale quasi il prezzo d’acquisto. Con anche il remake di quest’ultimo capitolo all’orizzonte, la collezione presa in esame sembra un chiaro appiglio lanciato ai fan e non solo, un’esca dolcissima che farà abboccare all’amo anche qualche nuovo appassionato di una saga che fino a qualche mese fa ci eravamo un po’ troppo dimenticati.

Ossessionato da Le Bizzarre Avventure di JoJo e METAL GEAR, pensa che TRIGGER abbia salvato gli anime. Darebbe tutto pur di vedere un nuovo Trauma Center e il finale di Berserk; generalmente ti vuole bene, finché non gli parli di microtransazioni.

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