Sono davvero tante le serie animate che sono riuscite a coprire più generazioni nell’arco di quarant’anni, specialmente in Italia. Tra queste, una delle più popolari e riconosciute dalle masse è sicuramente Lupin, trasposizione animata della serie a fumetti firmata Monkey Punch. Le rocambolesche e appassionanti avventure del ladro gentiluomo ci accompagnano sugli schermi televisivi italici dal lontano 1979, anno in cui la prima, storica serie con la giacca verde debuttò creando una prima generazione di appassionati.
Con la recensione odierna andrò proprio a parlarvi di “Le avventure di Lupin III”, versione italiana di Rupan Sansei, esordio in animazione che vanta persino della collaborazione di grandi nomi come Hayao Miyazaki e Isao Takahata per la co-direzione degli episodi dal settimo in poi (presenti nei crediti come A Productions). Il motivo principale grazie al quale la combriccola di Lupin è riuscita a far breccia nel pubblico italiano, così come in quello giapponese, è facilmente riconducibile al fatto che è stato, effettivamente, uno dei primissimi anime destinati a un pubblico di adulti, più che a uno di bambini. Lo confesso, durante la mia infanzia conoscevo bene Jigen, Goemon e soci, ma le loro avventure non ricoprivano un posto privilegiato nel mio cuore come invece è accaduto in seguito a un più recente sguardo in età adulta. LUPIN the 3rd è certamente un prodotto apprezzabile maggiormente da chi ha qualche anno in più sulle spalle, piuttosto che agli adolescenti abituati a shōnen più o meno moderni.
Le avventure di Lupin III narra delle emozionanti imprese di Arsenio Lupin III, discendente del più celebre nonno di origini francesi, affiancato dal maestro tiratore Daisuke Jigen, dal silenziosissimo samurai Goemon Ishikawa e dall’imprevedibile Fujiko Mine, croce e delizia del nostro (anti) eroe.
Inseguendo, volta per volta, un determinato obiettivo, il ladro dalla giacca verde metterà alla prova il suo fine intelletto, il suo intuito e soprattutto le sue doti di travestimento, la sua abilità con la pistola e la sua spiccata dote nel fuggire dalle situazioni più disperate. Come ben saprete, spesso e volentieri sarà proprio la sua amata Fujiko a cacciarlo nei guai, con l’immancabile doppio gioco presente in molti degli episodi, che finirà per lasciare Lupin a bocca asciutta: spesso lui e il compare Jigen reagiscono positivamente e più che provare rabbia nei suoi confronti finiscono per prenderla a ridere, auspicando alla rivalsa con il successivo colpo. A bocca asciutta finirà sempre anche Zenigata, una figura centrale per la serie, anche se meno preponderante rispetto alle successive stagioni: il suo rapporto di amore e odio per Lupin sarà visibile sin dalle prime battute e risulterà più che mai simbiotico in episodi come il quarto — “L’Evasione di Lupin” sviluppato nell’arco dell’anno passato dal ladro donnaiolo in prigione, sotto l’attento occhio dell’ispettore, che finirà addirittura per provare dispiacere per la sua condanna a morte. Ciascuno degli episodi è caratterizzato da trame semplici ma appassionanti, animazioni datate ma estremamente affascinanti e da un doppiaggio italiano ancora in grado di risultare attuale, nonostante alcuni piccoli strafalcioni in termini di adattamento.
La prima serie raccolta in questo Blu-ray Box è stata rimasterizzata in Full HD, nell’originale formato 4:3, e può contare su due tracce audio: l’originale giapponese (2.0 PCM) e il primo doppiaggio realizzato per l’Italia e risalente al 1979 (qualità 2.0 PCM), che purtroppo in alcuni frangenti presenta sporadiche imperfezioni dovute all’usura del materiale di origine. Tra i contenuti extra troviamo invece tutte le sigle originali giapponesi (Rupan Sansei shudaika I, II, 3, e AFRO “LUPIN ’68”), le schede dei protagonisti (Lupin III, Daisuke Jigen, Goemon Ishikawa, Fujiko Mine e Ispettore Zenigata), una raccolta di disegni preparatori e l’episodio pilota (Lupin III: Pilot Film), un lungometraggio realizzato nel 1978 da Masaaki Ōsumi prima della produzione di questa serie animata.
Per quanto riguarda la sigla utilizzata nel doppiaggio italiano, è presente unicamente la bellissima Planet O, la canzone dei francesi “Daisy Daze and the Bumble Bees” utilizzata per questa serie nei primi anni di trasmissione e riproposta a partire del 2004 come sigla di apertura. Negli extra non sono presenti le sigle utilizzate successivamente, come la (stranamente) apprezzatissima “Fisarmonica” di Irene Vioni e dell’Orchestra Castellina-Pasi, nonché quella che è accompagnò le trasmissioni televisive della mia generazione, “Lupin l’incorreggibile Lupin” di Enzo Draghi (con l’improbabile partecipazione di Simone “Sei furbo Lupin!” D’Andrea) e naturalmente gli ultimi orrori firmati Giorgio Vanni e Moreno.
Il cofanetto di Yamato Video e Koch Media si presenta in confezione compatta, la classica custodia Blu-ray contenuta in una perfetta sleeve di cartoncino. All’interno sono presenti una doppia copertina reversibile con quattro illustrazioni di altissima qualità, un booklet di 32 pagine e tre dischi. Su questi ultimi sono raffigurati rispettivamente Lupin, Jigen e Goemon, accompagnati da tre degli iconici veicoli apparsi in questa prima serie: l’immancabile FIAT 500, la Dune Buggy “Mirage” apparsa nel terzo episodio, e la Triumph TR4. L’edizione DVD presenta due dischi aggiuntivi, sui quali sono presenti Fujiko e Zenigata, accompagnati dall’iconica Mini Cooper e dall’auto della polizia, la Citroën DS.
Il booklet è uno dei fiori all’occhiello di questa già ottima raccolta in alta definizione: al suo interno è possibile trovare le sinossi di ciascuno degli episodi, gli schizzi preparatori dei personaggi protagonisti (nonché delle loro armi e dei veicoli utilizzati), nonché una serie di corposi approfondimenti che riguardano le origini e la realizzazione di questa serie animata, infine alcuni piccole curiosità analizzate in ciascuno dei ventitré episodi.
LUPIN the 3rd: La prima serie è disponibile in Blu-ray e DVD, edito da Yamato Video e Koch Media Italia ed è acquistabile su Amazon al prezzo di circa 30 euro per il primo formato, 25 per il secondo.
Take me, take me to the Planet O
La prima serie di Lupin III è un tassello importante per la collezione degli appassionati di anime, come me, nati e cresciuti a cavallo fra gli anni ottanta e novanta, ma risulta un prodotto davvero imperdibile per chi quella prima trasmissione del 1979 l’ha vissuta sulla propria pelle, ascoltando un’atipica sigla in inglese e l’azzeccatissima e nostalgica voce di Roberto Del Giudice, storico doppiatore della saga fino all’anno della sua scomparsa, l’ormai lontano 2007.
Questi ventitré episodi, uno più appassionate e divertente dell’altro, vengono proposti un un’edizione pressoché perfetta, rimasterizzata in HD e di ottima qualità audio-video, con contenuti extra molto graditi e un booklet ricco di curiosità a impreziosire il tutto. Il suo valore storico, sommato al prezzo piuttosto contenuto, lo rendono un cofanetto imperdibile per gli appassionati di Lupin, ma anche per chi ha sempre voluto avvicinarsi alla saga e non ha mai avuto occasione di farlo.
Non lasciatevelo sfuggire!