Nella comunità dei videogiocatori esiste un dibattito ancora più antico della console war: la guerra tra Digimon e Pokémon. I due schieramenti infatti si sono, nel corso degli anni, divisi spesso e volentieri in questo confronto su chi dei due avesse copiato chi e quale fosse la forma di “mostro collezionabile” definitiva. La storia ci insegna come le creature di GAME FREAK abbiano avuto un maggior eco mediatico tra le fasce più giovani (quelle che adesso sono più vecchiotte) mentre i Digimon erano apprezzati più da coloro che la mattina si svegliavano e sentivano la storica sigla della prima stagione su Rai 1 prima di andare a scuola. Negli anni il brand dei mostri digitali si è evoluto sempre di più subendo, al contempo, un netto crollo dovuto principalmente alla mancanza di una vera e propria evoluzione fino all’arrivo di DIGIMON STORY: CYBER SLEUTH che ha riportato in auge anche in Occidente un brand che ha risentito molto del confronto e dell’etichetta affibiata. Nel 2018, nelle pagine di Jump, BANDAI NAMCO Entertainment aveva presentato un primo sguardo a Digimon Survive, il nuovo titolo in grado di rivoluzionare il brand affidando alla narrazione tramite visual novel il focus principale con un piccolo sprazzo di strategia alla Fire Emblem.
Dopo svariati ritardi, dovuti principalmente alla pandemia, è finalmente arrivato il momento di metter le mani su Digimon Survive, in un 29 luglio atteso dai più per sua maestà Xenoblade Chronicles 3, e siamo pronti a parlarne in una delle recensioni più sentite dell’estate.
- Titolo: Digimon Survive
- Piattaforma: Playstation 4, Xbox One e Nintendo Switch, PC (Steam)
- Versione analizzata: PlayStation 4 (EU)
- Genere: Visual Novel, Strategico
- Giocatori: 1
- Publisher: BANDAI NAMCO Entertainment
- Sviluppatore: Hyde
- Lingua: Italiano (testi), Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 29 luglio 2022
- Disponibilità: retail, digital delivery
- DLC: Guilmon disponibile solo nella Month 1 Edition
Abbiamo recensito Digimon Survive con un codice PlayStation 4 fornitoci gratuitamente da BANDAI NAMCO Entertainment.
Se spesso i giochi dedicati ai Pokémon sono additati come “per bambini”, il brand di Digimon ha avuto per la maggior parte del tempo una parte molto oscura in grado di far fare il salto di qualità alla produzione. Digimon World DS (con i seguiti Digimon World Dusk e Dawn) ha messo il giocatore in un mondo destinato alla rovina, Cyber Sleuth e Hacker’s Memory hanno esplorato una realtà cibernetica dove la morte corrispondeva al coma irreversibile nella vita reale ma possiamo anche ricordare il sacrificio di Angemon per sconfiggere Devilmon nella prima serie o Gabumon crocefisso nel recente Digimon Adventure 2020. Survive continua questo filone confermandosi un gioco adulto, a volte orientato verso il creepy e l’horror psicologico, dove la violenza esiste ed è un qualcosa di stranamente normale.
Un viaggio nell’isola di nome…?
Takuma, Minoru, Aoi, Saki, Ryo e Shuji si ritrovano insieme a un campo scuola durante la pausa di primavera e decidono di esplorare la zona che, per cause misteriose, sta vivendo un periodo di frane frequenti. Gli studenti si ritrovano insieme a due ragazzi del posto, Kaito e Miu, a visitare un tempio dove si narra la leggenda degli Kemonogami, dei mostri protettori del nostro mondo. La zona è anche famosa per delle misteriose sparizioni di bambini che non hanno mai fatto ritorno a casa, ad eccezione di un ragazzino, e pertanto posta sotto sequestro per evitare che altri possano fare la loro fine. I nostri protagonisti, e un uomo che viene definito “Il Professore”, si ritrovano misteriosamente cacciati da alcuni mostri visibili solamente tramite la camera del proprio smartphone e in un mondo che assomiglia al loro ma con delle sostanziali differenze. Qui Takuma incontra il proprio partner, Koromon, e inizia lotta in cui lui e i suoi compagni devono sopravvivere in un ambiente ostile che gli da la caccia.
Digimon Survive, come specificato precedentemente, è in tutto per tutto una visual novel con alcuni elementi da RPG strategico ripercorrendo in tutto e per tutto la strada seguita dalla serie Utawarerumono. La maggior parte del tempo la passerete a leggere dialoghi, per fortuna localizzati nella nostra lingua, e fare scelte che potranno cambiare la run in base alle risposte e al karma (che alla fine sono dei veri e propri percorsi morali) accumulato. Survive non è solo un sottotitolo messo per bellezza ma racconta proprio la continua lotta per la sopravvivenza in un mondo ostile e crudele. La spietatezza mostrata dai Kemonogami è forse uno dei punti focali dell’intera avventura in una durata che arriva a necessitare di oltre 40 ore (con qualche battaglia libera per reclutare Digimon) per vedere i primi titoli di coda.
La scrittura è forse uno dei punti di forza di questa avventura e seppur a volte possa sembrare banalotta per la maggior parte del tempo vi terrà incollati allo schermo. Ad incrementare la longevità ci pensa un new game plus necessario per ottenere il true ending (anche se grazie al cielo è possibile velocizzare i dialoghi in modo che si fermino solo quando raggiungete una parte nuova) e gli altri due finali che non avete avuto la prima volta. Il platino richiederà almeno un centinaio di ore mentre, come già citato, la prima run ne occuperà una trentina se si decide di proseguire alla difficoltà più facile, aumentabile facilmente a 40 o 50 ore a modalità difficile.
Visualmon
Durante il viaggio nella terra dei Kemonogami ci ritroveremo spesso ad avere momenti di libertà in cui poter visitare liberamente, in classico stile visual novel ovviamente, il circondario e aumentare l’affinità con gli altri compagni. Questo servirà principalmente per conoscere ogni parte del loro background ma soprattutto per determinare l’evoluzione dei loro partner in quanto l’affinità determina anche il livello massimo raggiungibile. A livello di trama sarà facile ottenere i partner a livello campione, ma per il definitivo e mega ci sarà da sudare le proverbiali sette camicie e provare a giocarsela sporca con un vero e proprio processo di prove ed errori in modo da aumentare il più possibile l’affinità con un determinato compagno.
Il quantitativo di tempo passato nelle attività secondarie è strettamente legato a quanto vorrete esplorare durante la vostra prima run, sarà possibile infatti passare ogni schermata a setaccio con lo smartphone in modo da scovare segreti (dialoghi e storie particolari collezionabili), provare a completare tutti i dialoghi oppure partecipare alle battaglie libere in modo da reclutare ogni mostro possibile.
Il sistema di combattimento ricorda terribilmente quello di altri esponenti del genere come Fire Emblem o il già citato Utawarerumono unito a delle meccaniche prese dalla serie Shin Megami Tensei e Persona. Infatti i mostri saranno posizionabili su una scacchiera e potremo effettuare alcune azioni ogni turno muovendoci tra i vari livelli del terreno per avvicinarci ai nemici e colpirli con la mossa più forte che possediamo cercando, nel contempo, di evolvere i nostri mostri per affrontare le sfide più difficili. Il livello degli scontri, anche a difficoltà più elevate, non è mai particolarmente impegnativo ma solo tremendamente punitivo nel caso venga affrontato sottolivellati. In vostro aiuto potrebbero venire sia i cristalli (in grado di fornire abilità o resistenze elementali) da equipaggiare che i classici oggetti in grado di potenziare definitivamente di alcuni livelli le statistiche dei mostri più deboli.
Nel NG+, invece, cambia tutto in quanto vengono aggiunte delle particolari battaglie contro mostri di livello più elevato in grado di mettere in difficoltà anche le forme Mega mettendo in luce il farming, una componente necessaria per poter completare tutto al 100%. Parlavamo anche di una meccanica presa dalle serie Atlus ed è quella dedicata ai reclutamenti dei Kemonogami, ogni mostro infatti possiede una sua personalità e potremo reclutarlo parlandoci e fornendo le risposte che più vorrà sentirsi dire. Anche facendo così non è sicuro che possa unirsi ai propri ranghi ma la probabilità dipenderà direttamente dal grado evolutivo del mostro: un Mega o un Definitivo saranno difficili da reclutare mentre un Intermedio sarà molto facile da portare nei propri ranghi purtroppo questo sistema non scala con il livello del giocatore e vi ritroverete nelle parti finali a poter reclutare un livello Mega con solo il 5% della possibilità.
In ogni caso è possibile ottenere ogni mostro direttamente partendo dal primo stadio evolutivo sfruttando degli item che permettono di evolvere ogni stadio nel successivo. Questi oggetti non sono facilmente recuperabili se non nel post game o attraverso delle strategie reclutative particolari, ma è una fatica necessaria per creare e portare dalla propria parte tutti gli oltre 100 “Digimon” presenti nel gioco. L’ottima scelta di Hyde è stata quella di proporre non solo i mostri più conosciuti come Agumon, Patamon o Gabumon ma anche quelli meno presenti e pubblicizzati in modo da dimostrare come non si basino solo sui propri punti forti ma di saper valorizzare tutto il proprio creato.
Basso budget o scelta stilistica?
La voglia di Hyde di portare un titolo Digimon che abbia una propria identità lo si nota anche dallo stile usato: i mostri sono stati tutti disegnati in 2D e anche nei combattimenti non esistono molti elementi in tre dimensioni. La cura, però, messa nella realizzazione dei vari modelli è incredibile: tutti i più piccoli dettagli sono stati riprodotti fedelmente e questo dimostra l’incredibile amore per le creature dimostrata da tutti coloro che hanno lavorato al progetto. Agli occhi di tanti potrebbe sembrare un semplice modo per risparmiare soldi e lavoro, ma la perfezione di quanto visibile a schermo è incredibile e spesso vi ritroverete a osservare le animazioni di Digimon e umani per minuti interi solo per vederne la qualità.
Dispiace, però, che a farne le spese sia una cura più generale per gli ambienti che risultano spesso spogli e ripetitivi in un contesto sicuramente fantasioso e aperto alla varietà come può essere un’isola sconosciuta. Abbiamo avuto a che fare con la versione PlayStation 4 (giocato però sulla sua sorella maggiore) e i 60 FPS seppur piacevoli da vedere non modificano eccessivamente l’esperienza di gioco al contrario dei brutti cali visti sulla versione Switch in alcune scene più concitate e con elementi a schermo come quelli visibili nei combattimenti.
Abbiamo parlato precedentemente della localizzazione in italiano del gioco, completa nei suoi testi, a cui dobbiamo però fare alcune rimostranze. All’interno di essi, infatti, sono visibili numerosi errori ortografici con parole completamente sbagliate o con il testo che appare disallineato rispetto al box, cose impossibili da notare davanti a un QA avviato e consistente e che speriamo vengano presto sistemate con la prossima patch.
I fan nostalgici dei Digimon riscopriranno il mondo che conoscevano attraverso una storia matura, definita dalle loro scelte e da un gameplay profondo. Una storia più oscura sulla sopravvivenza e l’amicizia per rievocare l’anime cult “Digimon Adventure”. DIGIMON SURVIVE è disponibile per PlayStation 4 (compatibile con PlayStation 5), Xbox One (compatibile con Xbox Series X|S), Nintendo Switch e PC via STEAM. I giocatori che acquistano il gioco prima del 30 agosto riceveranno degli oggetti bonus, incluso Guilmon e l’equipaggiamento HP Support.
DIGIMON SURVIVE invia i giocatori in un mondo misterioso pieno di mostri pericolosi e battaglie mortali che metteranno alla prova la loro capacità di sopravvivenza. Nei panni del protagonista, Takuma Momozuka, avranno la possibilità di avere un impatto diretto sul risultato della loro avventura, su come si evolveranno i Digimon, sui legami che si creeranno con gli NPC e su molto altro.
Acquista Digimon Survive per PlayStation 4 seguendo questo link al prezzo di 49,99 €. Uscita prevista per il 29 luglio 2022. Sostieni Akiba Gamers acquistando il gioco su Amazon attraverso questo box!
A chi consigliamo Digimon Survive?
È difficile consigliare Digimon Survive a un solo gruppo di utenti ma ci sono una serie di combinazioni a cui ci sentiamo di acquistare il gioco. Prima di tutto ai fan di Digimon e delle visual novel, Survive infatti è un titolo che base la maggior parte della sua durata alla lettura di dialoghi e di scelte che possono andare a influire sul finale delegando ben poco della sua longevità (parliamo di circa il 20% dell’intera durata dell’esperienza) a una componente da RPG strategico ben delineata ma poco incisiva. In seconda battuta coloro che amano una bella storia, anche senza per forza essere fan del brand, possono godersi Digimon Survive in tutta la sua interezza visto che non è necessario conoscere l’origine dei mostri e delle loro avventure per poter passare delle ore divertendosi.
- Trama inquietante ma ben scritta
- Elevata rigiocabilità
- Artisticamente un gioiellino
- Ambientazioni spoglie e ripetitive
- Lato strategico poco impegnativo
- Pochi Digimon
Digimon Survive
La sopravvivenza parte da noi
Digimon Survive è un gioco che ci ha sorpreso. Seppure il marketing ci abbia sempre raccontato di un gioco improntato sulla narrativa non ci aspettavamo questo stacco netto fra le fasi visual novel e quelle strategiche di battaglia. Queste parole non sono per nulla negative, anzi, e la qualità è indubbiamente sotto gli occhi di tutti: nonostante possa sembrare un gioco a basso budget, il grandissimo lavoro effettuato da Hyde si vede e seppur non candidabile a gioco dell’anno in un 2022 pieno di capolavori non sfigurerebbe affatto in un’ipotetica lista. La voglia di proporre qualcosa di diverso rispetto al classico rpg a turni con centinaia di Digimon e, invece, dare spazio significativo a mostri meno conosciuti è sicuramente d’effetto e riuscito anche se il numero abbastanza esiguo (appena sopra i 110) potrebbe far storcere qualche naso. In tutti i casi Survive viene prontamente promosso e non resta che attendere la risposta del pubblico per capire se il futuro potrà riservarci nuovi titoli di questa tipologia.
Danarp82
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