Tokyo Love Story – Recensione

Abbiamo letto e recensito Tokyo Love Story, la famosa commedia romantica degli anni ’80 di Fumi Saimon, già celebrata con un adattamento televisivo cult in Giappone

Tokyo Love Story – Recensione

Siete amanti degli shojo? Allora non potete perdervi questa serie comedy-romantica d’altri tempi, ambientata a Tokyo degli anni ’80, che segue le vicende di quattro ragazzi, illustrandone pregi, difetti e problemi d’amore. Una piacevole riscoperta quella del manga di Fumi Saimon, parecchio noto in Giappone, che grazie a BAO Publishing potrà finalmente venir letto anche dal pubblico italiano. Riuscirà Tokyo Love Story a riscuotere i dovuti apprezzamenti anche dopo tutti questi anni? Scopritelo con la nostra recensione!

Tokyo Love Story

  • Titolo originale: 東京ラブストーリー (Tōkyō Rabu Sutōrī)
  • Titolo italiano: Tokyo Love Story
  • Uscita italiana: 29 settembre 2023
  • Uscita giapponese: 1988-1990
  • Numero di volumi: 4
  • Casa editrice: BAO Publishing
  • Genere: Romantico, slice of life, drammatico
  • Disegni: Fumi Saimon
  • Storia: Fumi Saimon
  • Formato: Brossurato con sovraccopertina, 21 x 21,1 cm
  • Numero di pagine: 242, B/N

Abbiamo recensito Tokyo Love Story tramite volumi stampa forniti gratuitamente da BAO Publishing.

Due amori per quattro

I quattro volumi di questa serie raccontano le vicende di altrettanti protagonisti, che si mischiano e intrecciano, descrivendo un mondo fatto di piacevoli routine scombussolate da quelli che sembrano avvenimenti insignificanti e discorsi quotidiani tra coetanei. Kenichi, Kanji Nagao e Satomi sono infatti tre compagni di classe che sono emigrati a Tokyo per cercare lavoro e fortuna, giunti alla soglia dei venti anni. Nagao in particolare è stato l’ultimo a trasferirsi nella frenetica città, per lavorare in un’agenzia commerciale; qui incontra Rika Akana, una collega dal carattere quasi opposto al suo: se il ragazzo è composto, preciso, un po’ timido e molto razionale, la donna è invece uno spirito libero, che agisce seguendo il suo istinto e senza peli sulla lingua.

Rika prende Nagao in simpatia, e nonostante le apprensioni del ragazzo i due iniziano a frequentarsi anche fuori dagli orari lavorativi, creando un vivace gruppetto con Satomi, la ragazza della quale Nagao è stato segretamente innamorato per anni, e Kenichi, il suo migliore amico d’infanzia, noto però per essere uno spensierato donnaiolo. Cosa potrà mai accadere ai quattro amici in una capitale ricca di stimoli e tentazioni? Scopritelo leggendo le nostre considerazioni sul famoso manga di Fumi Saimon, tanto accattivante da aver già ricevuto due adattamenti televisivi!

Una sitcom senza rughe

Questo titolo arriva al pubblico Italiano dopo parecchi anni, sull’onda della riscoperta di opere inedite promossa dall’incredibile aumento di pubblico e di vendite, che non per ultimo ha visto il recupero dell’ormai acclamato successo de “Il Viaggio di Shuna” da parte della stessa casa editrice. L’opera risale infatti al periodo 1988-1990, e si respira nei molti temi trattati: in primo luogo per la “antica” denuncia sociale sulla percezione di inferiorità di chi viene dalla campagna rispetto alla gente di città, dove tutti sono più aperti, più ricchi, più moderni, anche a livello relazionale; un concetto che chi legge da molto ben conosce, e che a distanza di decenni ha mantenuto il suo fascino.

In secondo luogo ci sono tutti quegli scambi di battute d’altri tempi (quelle fanno sollevare polveroni quando non se ne conosce il contesto storico, un po’ come per le storie di Carl Barks) leggermente cattive, ma funzionali alla trama: la scena dove Rika viene paragonata a un cane quando viene calmata, i vari interventi con i clienti oppure le discussioni col capo. Una serie che è quindi antica quanto può esserlo il Nintendo sullo sfondo di una vignetta del secondo volume, ma comunque attuale: la voglia di crescere contrapposta al desiderio di rimanere adolescenti, la ricerca dell’amore ideale che si scontra con le scelte più frivole e fisiche, le relazioni sul luogo di lavoro e quelle nate per caso. Persino i cliché (come quello degli appunti o dell’ombrello) sono costruiti in modo realistico e dinamico, con molte situazioni trasferibili al 2024 senza problemi, e questa è una caratteristica tipica delle grandi opere.

Le relazioni nella grande città

Ne sono uscito da poco con Cara Sacchan che già mi ritrovo con un altro titolo ricco di rapporti turbolenti: relazioni complicate, oscillazioni tra amicizia e amore, tradimenti, tutto in un gruppo ristretto di conoscenti. La storia parte per l’appunto mostrandoci come si conoscono i vari personaggi, elencandone le caratteristiche principali attraverso una serie di piccoli e piacevoli avvenimenti, che avranno la funzione di delineare le “squadre” di questa difficile partita. Dopo la loro introduzione, legata al lavoro e al carattere, iniziano poi i sottointesi e le macchinazioni, che diventano sempre più disinvolti sotto i lampioni della grande città di Tokyo, con le sue tentazioni. Gli intrecci sono quelli che tutti noi conosciamo: tresche, molestie, rapporti con i clienti, battute, scelte di impulso, primi amori, traumi e ricordi, insomma tutto ciò che abbiamo imparato dai vari telefilm.

Questa dinamicità mostra tutto uno spettro di sentimenti, spesso correlati a come i protagonisti affrontano la questione relazionale: chi con serietà, chi senza alcun freno, chi con con dei piani e chi seguendo la corrente, ma sempre con narrazioni vivide e dirette. Per arricchire la scena ci sono poi tutti quegli aspetti a margine, ma reali, come le chiacchere da ufficio, il gusto di spettegolare, la malizia e l’incertezza della vita di tutti i giorni. L’autrice poi, in modo generalmente improvviso e distaccato, lancia alcuni sassolini fatti di ansia che per un attimo diffondono panico e timore nel lettore, prima di andare a fondo in questo stagno fatto di spensieratezza: Rika per esempio, che rappresenta la forza trainante della storia, sembra superare ogni nefandezza, invidia e gelosia, e pur rimanendone segnata di nascosto, per la maggior parte del tempo si comporta come un personaggio in grado di rallegrare e intrattenere, come una cabarettista.

Una delicata rivisitazione

Come più volte sottolineato ci troviamo di fronte a uno stile “vecchio”, lontano dalla maggior parte dei titoli attuali, eppure perfettamente integrato nella narrazione: abiti e capigliature, per esempio, fanno trasparire tutta la componente anni ’80 della storia, così come la semplicità dei volti, che pure sanno trasmettere tutte le emozioni necessarie con poche linee. Anche la composizione per vignette, pur trasgredendo dal 4-Koma tradizionale, è pienamente in linea con il periodo, per una narrazione più improntata su discorsi e sullo sviluppo della storia che sugli aspetti grafici; qui si vede la differenza maggiore rispetto ai manga moderni, dove troviamo anche due facciate occupate dalla stessa illustrazione.

Sicuramente l’opera originale ha guadagnato anche dal lavoro di impaginazione svolto da BAO Publishing: l’ingrandimento rispetto al formato tankobon della prima edizione ha certamente reso più leggere e pulite le rappresentazioni, con alcune scene che con questo trattamento appaiono più pulite e leggibili. Anche i retini e le linee ne hanno guadagnato, e la qualità si nota soprattutto passando dalle scene colorate in modo sfumato (come le prime pagine) rispetto a quelle con i bianchi e i neri nettamente divisi, dove le illustrazioni sono pulite e delicate, anche dove gli scuri abbondano. Grazie anche a questa rivisitazione (a partire dalla copertina dei volumi) e presumibilmente a un ottimo lavoro di traduzione, la storia risulta dinamica, scorrevole, e con un buon ritmo narrativo.

Nagao e Mikami sono grandi amici, ma sono diversissimi: riservato e idealista l’uno, estroverso e donnaiolo l’altro, che è un eterno studente fuori corso, diversamente dall’amico che è già impiegato in un’avviata agenzia di Tokyo. Ed è proprio la capitale giapponese, tentatrice e alienante, lasciva e tentacolare, a fare da sfondo alle loro vicissitudini sentimentali, in un sapiente intreccio che farà battere il cuore anche ai lettori di questo classico manga di Fumi Saimon che è stato trasposto per la televisione, in Giappone, ben due volte.Acquista Tokyo Love Story su Amazon seguendo questo link e supporta Akiba Gamers!

A chi consigliamo Tokyo Love Story?

Tokyo Love Story potrebbe sembrare una serie sbarazzina, poco seria, come molti shojo dell’epoca, ma più si prosegue nella lettura e più il target tende alla maturità, necessaria per comprendere appieno le tematiche e i discorsi illustrati da Fumi Saimon: se le scene di nudo sono praticamente lasciate all’immaginazione, gli argomenti, tra riferimenti al turismo sessuale e ai tradimenti, potrebbero essere più ostici per i ragazzini, per quanto la storia miri sicuramente ad un pubblico ampio. I disegni sono infatti semplici e delicati, il formato più da “comics”, e alcune scene sono simili a quelle delle sitcom che abbiamo adorato, come How I met your mother. Certo, si tratta di un bel mattoncino (quasi mezzo chilo a volume) ma il prezzo è più che accettabile per recuperare questa serie in previsione di una probabile uscita del sequel ancora inedito in Italia, ovvero Tokyo Love Story: After 25 Years.

  • Lettura dinamica e divertente
  • Ancora molto attuale
  • Personaggi che lasciano il segno

  • Tipologia di impaginazione poco moderna
Tokyo Love Story
4

Una valanga di mondanità

Nonostante gli anni sulle spalle Tokyo Love Story rientra tra quei manga che non teme lo scorrere del tempo: travolgente, intrigante, divertente, questa storia entra subito nel vivo, come gli episodi di una divertente sitcom. La vita di tutti i giorni, tra ufficio e uscite serali, viene narrata con un’incredibile freschezza, e i personaggi sanno farsi sia amare che odiare. Un intreccio di relazioni che a molti sembrerà sdoganato, ma chi ha letto gli shojo dell’epoca ricorderà come questi intrecci fossero sì standard, ma meno diretti e espliciti, con il classico belloccio di turno e le ragazzine ricche di sogni che qui vengono sostituiti da personaggi realistici e umani. Una storia che spazia dall’amore all’autodistruzione, con una piacevole alternanza tra commedia e dramma che vi farà desiderare di scoprirne il finale.

Scrittore per passione, dopo aver scoperto la pozione che preserva i capelli e l’anima, la usa su di sé per terminare il dottorato in ingegneria ambientale. Utilizzando la magia infusa nelle parole tenta da anni di convertire gli eretici alla cultura giapponese. Adora il metal, i videogiochi, manga e fumetti, l leggende celtiche, e tutto ciò che si può fare mangiando cioccolata all’ombra di una montagna.

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