Sono passati cinque anni da quando Goku ha sconfitto Piccolo nella finale del 23° Torneo Tenkaichi, confermandosi il guerriero più forte del pianeta. Sposato con la bella Chichi e diventato padre di un vivace quanto timido maschietto chiamato Gohan, in onore del nonno, il giovane Saiyan della Terra si gode la pace duramente conquistata, ricordando con fervore i combattimenti che più lo hanno messo alla prova. La quiete e la tranquillità della razza umana viene però minata dall’arrivo di una strana navicella, un velivolo alieno dalla forma sferica usato da una potente forma di vita sconosciuta per recarsi sulla terra in cerca di Kakarot, suo fratello minore inviato sul posto in tenera età. È giunto il momento per Goku di tornare a combattere dando fondo a tutte le proprie forze, perché questa minaccia è solo la punta dell’iceberg…
Da poco entrati nel 2020, anno in cui vedrà la luce la prossima generazione di console, BANDAI NAMCO Entertainment decide di deliziare l’attuale (e i giocatori PC) con un nuovissimo titolo dedicato alla celebre saga di Dragon Ball del maestro Akira Toriyama. Il suo nome è DRAGON BALL Z: KAKAROT, e tutto ciò che intende fare è narrarci nuovamente le vicende viste nella porzione dell’anime raccolta sotto il titolo Dragon Ball Z. Sapevate che lo abbiamo eletto gioco del mese di questo gennaio 2020?
- Titolo: DRAGON BALL Z: KAKAROT
- Piattaforma: PlayStation 4, Xbox One, PC / Steam
- Versione analizzata: PlayStation 4 (EU)
- Genere: Action RPG
- Giocatori: 1
- Publisher: BANDAI NAMCO Entertainment
- Sviluppatore: CyberConnect2
- Lingua: Italiano (testi), Giapponese, Inglese (doppiaggio)
- Data di uscita: 17 gennaio 2020
- Disponibilità: retail, digital delivery
- DLC: Season Pass, capitolo aggiuntivo dedicato a Bonyu
- Note: disponibile anche in versione Deluxe e Collector’s Edition in retail, e Ultimate Edition o Deluxe Edition digitali
Abbiamo recensito DRAGON BALL Z: KAKAROT con un codice PlayStation 4 della Ultimate Edition fornitoci gratuitamente da BANDAI NAMCO Entertainment.
Dopo essersi sbizzarriti con trame originali con i recenti XenoVerse, FighterZ e SUPER DRAGON BALL HEROES, BANDAI NAMCO Entertainment ha deciso di tornare nuovamente a trattare le vicende canoniche della serie con questo DRAGON BALL Z: KAKAROT, portando però il gameplay su un piano profondamente diverso da quanto proposto con gli ultimi titoli.
Benvenuti nel mondo di Dragon Ball!
Ciò che si è voluto creare con quest’opera è abbastanza semplice: un titolo d’azione con elementi tipici degli RPG, che però permetta di esplorare il divertente e variegato mondo visto nella serie a 360°, con la possibilità di volare in lungo e in largo per visitare ogni angolo delle aree più celebri della serie animata. Quanto viene offerto dal titolo nella fase esplorativa è un free roaming all’interno di alcune zone ben delineate, dalle quali, una volta raggiunti i limiti, dovremo tornare alla mappa generale di gioco e selezionare una diversa zona per poterci spostare in uno degli altri luoghi visti nella serie. Utilizzando uno dei metodi di spostamento messi a disposizione (volo, nuvola d’oro e altro ancora), sarà infatti possibile viaggiare per le svariate lande e dilettarsi non solo con alcuni combattimenti casuali che di tanto in tanto avranno luogo, ma anche raccogliere le tantissime Sfere-Z, utili per avanzare nell’albero delle abilità di ciascun personaggio, scovare ricordi passati della serie, cacciare e pescare, cercare le Sfere del Drago (anche se non fin da subito), scovare oggetti utili, cucinare e davvero tantissime altre attività con cui spezzare la routine tra un frammento di storia e l’altro.
Oltre all’esplorazione generale e a tutte le attività secondarie, il gioco mette a nostra disposizione quest principali di storia e sub-quest, capaci di approfondire ulteriormente l’esperienza di gioco in modo da non portarci direttamente al finale, e ricevere allo stesso tempo una quantità di ricompense utili. Tutto sommato, da questo lato KAKAROT riesce a risultare divertente, seppur con qualche magagna che prova a minare la nostra esperienza, tra cui alcuni orrori grafici, creature volanti che se guardate a distanza vanno a tre fotogrammi al secondo e qualche sporadico freeze della durata di alcuni secondi che ha luogo in determinate fasi. Tralasciando i problemi più evidenti, alcuni fra quelli minori, come gli sporadici errori di battitura nella traduzione italiana, potrebbero (spero bene) essere risolti tramite futuri aggiornamenti.
DRAGON BALL Z: KAKAROT affonda le proprie radici nella serie originale che ormai tutti abbiamo imparato a conoscere e amare, ma non si fa mancare anche qualche piccola deviazione dettata dall’originalità (come Bonyu, ex membro della Squadra Ginyu disegnato dal maestro Toriyama in persona) giusto per offrire qualcosa in più che possa rimanere impressa ai giocatori.
Born to Fight
Al di là degli scontri che dovremo affrontare nel corso della storia principale o attraverso i vari incarichi di natura secondaria, il gioco metterà a disposizione alcuni nemici standard disseminati per le varie aree, avversari pronti ad attaccarci non appena entreremo nel loro campo visivo. I combattimenti prenderanno luogo nel punto esatto in cui saremo entrati a contatto con gli avversari, e si svolgeranno principalmente in volo. Nessun combattimento, infatti, ci permetterà di correre sulla terraferma (tranne quando verremo scaraventati a terra da un attacco nemico), ma tutto si svolgerà a mezz’aria o semplicemente fluttuando sul terreno o sott’acqua.
Il sistema di combattimento proposto da KAKAROT è semplice, abbastanza facile da padroneggiare, e tutti i comandi ci vengono mostrati in maniera chiara sull’interfaccia a schermo. Il feeling, pad alla mano, è quello di giocare a una sorta di versione migliorata del battle system già introdotto dalla serie Dragon Ball XenoVerse. Quello di cui ho sentito un po’ la mancanza, tuttavia, è la possibilità di personalizzare i controlli: ammetto che per uno come me, abituato a picchiare sempre con il tasto quadrato, c’è voluto qualche combattimento prima di riuscire a memorizzare la nuova mappatura dei comandi. Nulla di critico o impossibile, basta solo qualche scontro e un po’ di tempo a contatto col gioco per riuscire a dimenticarsi di quanto memorizzato con i giochi precedenti, nonostante ciò avrei comunque gradito una piccola opzione utile a personalizzare i comandi.
Sia nei combattimenti che nelle fasi esplorative, i personaggi che potremo controllare saranno decisi dal corso degli eventi, in modo da rendere il tutto fedele a quanto visto nella serie originale, lasciando la possibilità di scegliere personalmente il team con cui giocare solo nelle fasi di intervallo nella storia o nel post-game. Ad affiancare i numerosi personaggi giocabili, tra cui Goku, Vegeta, Piccolo, Gohan e altre figure che nei vari archi narrativi hanno giocato un ruolo principale, ci saranno i personaggi che fungeranno esclusivamente come supporto, ovvero quei particolari guerrieri che fanno parte dell’opera ormai da tempo immemore ma che, con la sua prosecuzione, hanno giocato via via un ruolo minore e a tratti marginale, ma che dovevano comunque essere presenti a fini di trama. Invece di inserirli solo attraverso cutscene in modo approssimativo, come fatto da altri titoli, si è deciso comunque di creare dei modelli completi e dargli un ruolo da supporter, pronti ad aiutarci durante le varie battaglie in modo automatico, ma con la possibilità di impartirgli comandi che consentano loro di eseguire le tecniche assegnate.
My friends are my power
In quanto action RPG, DRAGON BALL Z: KAKAROT offre una serie di elementi tipici dei giochi di ruolo, tra cui punti esperienza e livelli raggiungibili dai personaggi, la possibilità di equipaggiare tecniche, trasformazioni e abilità varie ai nostri personaggi, un utilissimo albero delle abilità per incrementare vari parametri mediante apposite monete sparse in giro per il mondo e un’interfaccia comunità nella quale, grazie all’uso dei particolari emblemi dei personaggi collegati nel giusto modo, saremo in grado di ottenere boost per combattimenti, cucina, esplorazione e tanto altro. Tutte funzionalità apparentemente basilari, che però risultano di notevole impatto all’interno del gioco.
Come in ogni RPG giapponese che si rispetti, inoltre, durante i combattimenti ci sarà addirittura possibile osservare in forma numerica i danni che man mano riusciremo ad arrecare ai nostri avversari e quelli che subiremo. Nulla di particolarmente innovativo o essenziale, ma di certo un elemento che contribuisce a plasmare l’atmosfera da gioco di ruolo.
Semplicemente “Sparking”
Dopo DRAGON BALL FighterZ, ho sempre pensato che, visivamente, non sarei riuscito ad apprezzare così tanto un altro prodotto videoludico a tema Dragon Ball, ma ammetto di essermi in parte ricreduto. L’estetica di questo nuovo titolo riesce a ricordare parecchio quella della serie animata e le cutscene risultano davvero spettacolari. Un po’ meno lo è il motore grafico utilizzato nelle sezioni giocabili che, come già anticipato prima, presenta svariate imperfezioni dal punto di vista tecnico, scelte da rivedere ed elementi che fanno un po’ storcere il naso. Nonostante ciò, tecnicamente lo preferisco di gran lunga allo stile utilizzato per i due episodi di XenoVerse.
Il termine giusto per definirne il comparto sonoro è invece “un colpo al cuore”. Molte delle musiche originali proposte dalla soundtrack sono carine e quasi sempre all’altezza della situazione, ma diciamoci la verità: quello che colpisce maggiormente sono i pezzi originali provenienti direttamente dall’anime. Proprio così: senza la necessità di comprare appositi pacchetti DLC contenenti musiche, come accaduto anche in FighterZ, DRAGON BALL Z: KAKAROT offre già dal principio una serie di musiche di sottofondo già conosciute e benvolute da tutti i fan della serie. Vogliamo parlare poi della opening? L’intento di CyberConnect2 era quello di creare un qualcosa che ripercorresse i passi della serie animata, e da questo punto di vista ce l’ha fatta. Davvero perfetta.
Rivivi la storia di Goku in DRAGON BALL Z: KAKAROT. Oltre delle epiche battaglie, vivi la vita nel mondo DRAGON BALL Z mentre combatti, peschi, mangi e ti alleni con Goku. Esplora le nuove aree e avventure mentre avanzi nella storia e crea potenti legami con altri eroi dell’universo di DRAGON BALL Z. Scopri la storia di DBZ da eventi epici a missioni secondarie spensierate, inclusi momenti di storia inediti che rispondono per la prima volta ad alcune domande brucianti sulla tradizione di Dragon Ball. Gioca attraverso le iconiche battaglie su una scala diversa da qualsiasi altra. Combatti in vasti campi di battaglia con ambienti distruttibili e vivi battaglie epiche contro boss che metteranno alla prova i limiti delle tue abilità di combattimento. Aumenta il tuo livello di potenza e affronta la sfida.
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A chi consigliamo DRAGON BALL Z: KAKAROT?
Oltre ai fan della celebre serie, target di pubblico che principalmente dovrebbe avvicinarsi a questo gioco, quelli a cui lo consiglio sono tutti coloro che hanno apprezzato le meccaniche e i combattimenti della serie XenoVerse, e che magari avrebbero voluto vederle applicate a un prodotto che si basasse sulla serie originale, senza tanti stravolgimenti temporali. Chi invece si aspettava qualcosa che si potesse giocare in modo diverso, o che magari non ha apprezzato a grandi linee quando proposto dai due titoli di Dimps, purtroppo potrebbe rimanere con un po’ di amaro in bocca.
- Un’immersione nella serie Dragon Ball Z a 360°
- Ottimo comparto sonoro
- Tante cose da fare con cui spezzare il ritmo e la linearità della storia
- Traduzione italiana altalenante
- Qualche orrore grafico qui e là
- Soffre di sporadici, piccoli freeze abbastanza tediosi
DRAGON BALL Z: KAKAROT
Se non si può essere perfetti, basta essere divertenti
DRAGON BALL Z: KAKAROT è un ottimo connubio tra serie animata e videogame. Anzi, ad oggi è il prodotto basato sulle vicende di Z che più mi ha tenuto incollato allo schermo. È il miglior gioco dedicato a Goku e compagni? Il mio cuore purtroppo appartiene a DRAGON BALL FighterZ, complici anche le svariate pecche sia dal punto di vista visivo che dal lato gameplay, forse un po’ troppo simili a quanto visto in Dragon Ball XenoVerse. Gli svariati trailer mi avevano fatto sperare in qualcosa di più, ma nonostante tutto mi sono davvero divertito in sua compagnia e sicuramente tornerò a giocarci anche in futuro perché se lo merita e non mi ha mai stancato. In poche parole, è davvero un buon titolo di Dragon Ball Z, divertente e coinvolgente, sebbene non sia propriamente perfetto. Per i fan della serie è uno di quei tipici prodotti che meritano di essere giocati e di avere un posto fisso in collezione. Con l’arrivo della nuova generazione di console, inoltre, KAKAROT potrà rivelarsi un’ottima base per la creazione di qualcosa di ancora più memorabile. Per il momento, sarà davvero difficile riuscire a staccarmi da questo titolo.