SYNDUALITY Echo of Ada – Le nostre impressioni dopo la beta

Dopo aver provato la closed beta, siamo pronti a parlarvi SYNDUALITY Echo of Ada condividendo con voi le nostre prime impressioni

SYNDUALITY Echo of Ada – Le nostre impressioni dopo la beta

Sono diversi anni che BANDAI NAMCO Entertainment porta ormai avanti il cosiddetto progetto SYNDUALITY, costituito da una prima serie TV, Synduality: Noir, annunciata nel 2022 e pubblicata nel 2023, una light novel e una serie manga, pubblicate entrambe con il nome di Synduality: Ellie nel 2023, e SYNDUALITY Echo of Ada, titolo per PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S atteso per l’inizio del vicino 2025. Quest’ultimo nasce come spin off della serie animata principale, Ada è infatti un personaggio secondario di Synduality: Noir, che ritorna per l’occasione al fine di aiutare il  giocatore a compiere i primi passi all’interno del suo pericoloso mondo. Dopo aver provato la closed beta dallo scorso 13 settembre fino al 16 dello stesso mese, siamo pronti a parlarvene, condividendo con voi queste nostre prime impressioni. Buona lettura.

Ambientato nel 2222, veniamo catapultati anni dopo la distruzione (quasi) completa dell’umanità da parte di una misteriosa pioggia velenosa, le Lacrime della Luna Nuova, responsabile anche della creazione di orrende creature che danno ora la caccia alla poca popolazione sopravvissuta, costretta a rifugiarsi in una città sotterranea pur di non esporsi ai continui pericoli della superficie. Noi vestiremo i panni di un Drifter, un pilota addestrato al pilotaggio dei CRADLECOFFIN, unità bipedi “onniclimatiche” progettate per resistere alle aspre condizioni della superficie, con l’obiettivo di riportare ai sopravvissuti una delle risorse più rare presenti nel loro mondo, i misteriosi cristalli AO. Non saremo però soli, dovremo infatti collaborare con la nostra personale IA umanoide, definita Magus, per poter sconfiggere le creature aliene note come Ender e sopravvivere ai pericoli della superficie.

SYNDUALITY Echo of Ada – Le nostre impressioni dopo la beta

Inizieremo il nostro viaggio attraverso un breve tutorial, una missione che metterà alla prova le nostre capacità come futuri Drifter. Qui avremo modo di imparare le basi del titolo, e iniziare già a constatare come controllare i CRADLECOFFIN non sia esattamente così semplice, soprattutto per un combattimento eccessivamente punitivo. Una volta superato il tutorial, SYNDUALITY Echo of Ada  rivela il suo primo punto debole: l’assenza di una consistente trama che spinga il giocatore ad avanzare. L’universo di Synduality è di fatto molto ricco, pieno di lore e segreti da scoprire, come dimostrato anche dallo stesso Synduality: Noir, ma qui non ne viene tratto molto vantaggio, appoggiandosi unicamente su semplici caratteristiche riconoscibili per i suoi elementi di gioco. Le poche briciole di lore che potremo ottenere saranno sono sotto forma di missioni assegnateci dalla Drifter Support Association, anche se non sempre molto esaustive.

SYNDUALITY Echo of Ada – Le nostre impressioni dopo la beta

All’interno della beta potremo inoltre fare la conoscenza di quattro diverse fazioni: Association HQ, Old Amasia Interim Government, Magus Lab e Artifact Forum. A lasciarci delusi è che, almeno attualmente, queste fazioni non significano davvero nulla, anche dopo una ventina di ore di gioco, con l’assenza di un sistema di reputazione che fornisca ragioni per concentrarsi più su una fazione che su un’altra. Non ci sono personaggi memorabili e gli stessi Magus, per quanto amabili, sembravano fin troppo piatti e in contrasto con quelli presenti nell’anime. Ogni fazione è pensata per fornire missioni molto simili tra loro: uccidere X nemici, raggiungere il punto A e raccogliere l’oggetto commissionato, creare un determinato pezzo di equipaggiamento, e via discorrendo. Queste non arricchiscono in nessun modo l’esperienza principale, e forniscono solo i dettagli essenziali per l’obiettivo che dovremo portare a termine. L’esperienza beta includeva solo la Northern Zone e la Southern Zone, presentando comunque una mappa piuttosto discreta da esplorare. Mentre ci avventuriamo per le sue distese post apocalittiche, non dovremo però fare attenzione solo ai nemici nascosti dietro ogni angolo, ma persino alla stessa pioggia, capace di rompere il nostro velo protettivo danneggiando lentamente il CRADLECOFFIN e potenziando tutti gli Ender nelle vicinanze.

Questi ultimi sono divisi in diverse classi: troviamo i Chaser, simili a lupi che si spostano in branco; i Crawler, piccole mine create per attaccarci in gruppo; i Gazer volanti, che ci attaccheranno dall’alto con attacchi pesanti dall’elevata gittata; e gli Incubator, vermi che escono dal terreno e possono mettere in seria difficoltà un giocatore che muove i primi passi. Sconfiggere nemici sia umani che mostruosi però non risulta mai molto gratificante, dato che SYNDUALITY Echo of Ada è privo di un sistema di esperienza o di ricompensa per l’abbattimento dei nemici presenti sulla mappa. Con combattimenti e nemici così impegnativi, è un sollievo poter almeno dire che l’aspetto PvP di SYNDUALITY Echo of Ada non solo è praticamente inesistente, ma è anche molto scoraggiato.

Se attaccheremo altri membri dell’associazione ci verrà messa una taglia sulla testa e smetteremo di ricevere missioni dalla stessa, interrompendo la nostra esperienza finché non saremo nuovamente redenti. È un sistema che non ricompensa l’aggressività, ma bensì il rischio di perdere la vita in PvP ed essere bandito dall’associazione a causa delle proprie azioni, facendo sembrare il PvP per certi versi irrealizzabile e, a dirla tutta, uno spreco di risorse. La morte infatti viene punita duramente, facendoci perdere tutto ciò che abbiamo con noi, incluso l’equipaggiamento. Sebbene i soldi siano molto facili da ottenere, morire può essere comunque una spina nel fianco. Saremo ogni volta costretti a tornare al negozio dell’hub principale, acquistare di i pezzi del CRADLECOFFIN che desideriamo equipaggiare, le relative armi  e scorte, ricominciando da “zero” la nostra avventura. Prima di partire per una missione potremo anche stipulare un’assicurazione sui pezzi d’equipaggiamento che portiamo con noi, riottenendoli indietro in caso di morte prematura per una modica cifra. In determinati casi, quando saremo in punto di morte, potremo inoltre decidere se scappare o meno dal nostro mezzo, così da poter salvare almeno la vita del nostro Magus. Se dovesse perdere la vita saremo costretti a vagare senza alcun tipo di aiuto e informazione, in attesa di poterne ottenere un altro.

SYNDUALITY Echo of Ada – Le nostre impressioni dopo la beta

Nonostante queste prime impressioni negative, inizia a diventare abbastanza evidente come SYNDUALITY Echo of Ada sia un titolo dal grande potenziale, sebbene pecchi gravemente sul fronte narrativo e il gameplay inizi a diventare ripetitivo già dopo solo poche ore. L’esperienza complessiva è sicuramente ricca di attività che possono intrattenere il giocatore, anche se dopo un po’ diventano ripetitive, ma bisogna ammettere che più ci si gioca e più ci si sente rapire da quella meccanica di gioco così “rapida”. Al titolo, seppur ancora in beta, non mancano problemi di prestazioni, sia lato server che frame rate, lasciandoci anche qualche dubbio su come potrà essere l’esperienza multigiocatore definitiva, mentre il mondo di gioco inizia a riempirsi troppo o troppo poco. Ci sono tantissime modifiche che mi auguro vengano apportate al prodotto finito, ma dopotutto questa è stata solo una prima (o per meglio dire seconda) esperienza beta, che mi lascia leggermente ottimista per la versione completa, almeno sul concetto di base dell’opera.

Amante dei videogiochi fin dalla tenera età, ama perdersi nella scrittura ascoltando le OST di FINAL FANTASY e KINGDOM HEARTS. Convinto fieramente che la bellezza di un equip sia più importante delle sue statistiche, è sempre alla ricerca di nuovi oggetti da aggiungere alla sua collezione videoludica.

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