Giappone: è sempre più comune abbandonare i giochi prima della fine

Giappone: è sempre più comune abbandonare i giochi prima della fine

Vi è mai capitato di essere presi da un gioco, dedicandogli ogni momento libero della vostra giornata tanto da pensare che niente potrà mai farvi smettere di giocare, ma di abbandonare il pad e prendervi una pausa proprio prima del boss finale? Se la risposta è sì, sappiate che non siete soli. Questo è infatti il problema che un utente giapponese ha da poco portato su internet, chiedendosi se fosse il solo ad avere questo tipo di calo di interesse:

“Quando sto giocando a qualcosa e mi avvicino alla fine, perdo improvvisamente interesse nel completarlo, e mi fermo per un po’ di tempo. Succede anche a voi?”

Come potete notare, quello che l’utente sta dicendo non è una perdita di pazienza per una difficoltà elevata o qualcosa di simile, ma proprio un forte calo di interesse nel portare a compimento l’avventura generale che, magari, fino a quel momento è proseguita in modo più che piacevole. E le risposte non hanno tardato ad arrivare, facendolo sentire meno solo:

“Non avrei mai immaginato di non essere l’unico a sentirsi così”
“Come gamer, soffro della stessa sindrome”
“Di solito arrivo fino alla fine, ma poi preferisco tornare indietro e ricominciare da capo”
“Di solito smetto di giocare Pokémon quando arrivo ai Superquattro”

Ma quindi, in definitiva, cosa porta a questa sensazione di disagio e perdita di interesse? Leggendo le tantissime risposte arrivate, si inizia a individuare un certo pattern, un certo filo conduttore che collega bene o male tutti: in termini di gameplay, un prodotto tende infatti a proporti meccaniche, novità, abilità, e tanto altro durante il suo inizio fino a una buona parte avanzata, ma più ci si avvicina al finale tutto entra in una sorta di stallo. Le azioni si ripetono, e una volta trovato il proprio stile di gioco e la sequenza di esecuzione, inizia pian piano a diventare meno fresco e allettante.

“I giochi di strategia si basano sullo scoprire il metodo per avere il meglio dai propri personaggi, e una volta che lo abbiamo capito e siamo arrivati in fase avanzata, il gameplay inizia a diventare come una sorta di procedimento meccanico.”

Anche la storia però sembra influire sui fattori decisivi di alcuni giocatori, specialmente quando quest’ultimi riescono a capire il plot dietro a tutto:

“Ho preso una pausa di sei mesi da poco prima del boss finale di FINAL FANTASY VII e Devil Summoner. Potevo davvero prevedere cosa sarebbe successo volta dopo volta, e ho iniziato a sentire come se la storia fosse ormai finita. Il tutto diventa ancora peggio se qualcuno mi fa spoiler.”

“Negli RPG, una volta visto chi sarà l’ultimo boss, inizio a capire tutto quello che succederà nel resto della storia”

In sostanza, quello che davvero serve ai giocatori per restare incollati a un titolo dall’inizio fino alla fine è un buon bilanciamento di contenuti. Il gameplay non può essere solo una scialba continuazione di quello che si è fatto e rifatto fino alla nausea per tutto il corso dell’avventura, ma deve continuare a proporre qualche minima sorpresa interessante, qualcosa di nuovo che non è possibile prevedere. E lo stesso vale anche per la storia, che deve essere tutto tranne che prevedibile e scontata.

E voi? Quali sono i fattori che vi fanno perdere interesse nel terminare un gioco? Fateci sapere tutto quello che vi passa per la mente nei commenti!

Fonte: Hachima Kiko via SoraNews24

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.

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