In Mary Skelter 2, il Giappone che noi tutti conosciamo non esiste più. La città più lussureggiante è stata improvvisamente distrutta anni fa da uno strano organismo spuntato dal suolo, che l’ha fatta sprofondare a 666 metri di profondità, intrappolando tutti gli abitanti e condannandoli ad un tormento senza fine in una prigione vivente dominata da dei demoni chiamati Marchen. L’unica speranza per queste povere anime tormentate sono le Blood Maiden, un gruppo di combattenti nate all’interno della prigione che sfruttano il potere del sangue dei mostruosi signori del posto per combatterli. Saranno proprio loro le nostre protagoniste, con la Blood Maiden Otsuu a fare da leader di sorta, oltre ad una strana alleanza con uno dei prigionieri liberati trasformatosi tragicamente in Nightmare, creatura immortale dagli immensi poteri, ma stranamente pacifica…
Mary Skelter 2 è una sorta di sequel/retelling di Mary Skelter Nightmares, di cui potete leggere qui la nostra recensione: non è necessario aver giocato il primo titolo su PS Vita per capirne la storia, perché è sostanzialmente uguale, con l’aggiunta di diversi personaggi e avvenimenti che hanno preso una piega diversa, ma aiuta a capire sottili differenze. Inoltre, qui abbiamo entrambi i giochi al prezzo di uno, con una versione di Mary Skelter Nightmares ribilanciata e rimaneggiata al meglio. Il genere parecchio di nicchia a cui appartiene, ovvero il dungeon crawler, e tutto il “bagaglio” che questo tipo di gioco si porta dietro, sono stati decisamente portati all’estremo, a discapito purtroppo di altri aspetti: andiamo a vedere quali.
- Titolo: Mary Skelter 2
- Piattaforma: PlayStation 4, Nintendo Switch
- Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
- Genere: Dungeon Crawler, JRPG
- Giocatori: 1
- Publisher: Idea Factory International
- Sviluppatore: Compile Heart
- Lingua: Inglese (testi), Giapponese e Inglese (doppiaggio)
- Data di uscita: 23 ottobre 2019
- Disponibilità: retail (via Limited Run Games), digital delivery
- DLC: nessuno
- Note: Include al suo interno una versione rimaneggiata di Mary Skelter Nightmares; la versione fisica verrà venduta esclusivamente online da Limited Run Games
Abbiamo recensito Mary Skelter 2 con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da Idea Factory International.
Legend of Grimrock for Weebs
Se c’è una cosa che Mary Skelter 2 insegna al giocatore fin da subito è che non ci sono compromessi, nel dungeon. La paura che le Blood Maidens sentono nell’attraversare la prigione vivente chiamata Jail si rifletterà anche sul giocatore, perché questa nuova fatica di Compile Heart, decisamente diversa da quelle a cui la compagnia ci ha abituato, non le manda a dire: anche a difficoltà normale, il gameplay può essere definito letteralmente brutale. Le mappe enormi, labirintiche e interconnesse che il nostro party, formato da un massimo di sei membri, andrà ad esplorare sono piene di trappole capaci di sterminare le protagoniste, e gli incontri con i nemici, a parte in alcuni casi scriptati, sono completamente casuali. Incontrandone uno partirà una classica battaglia a turni dove lo scopo principale sarà sopravvivere sconfiggendo i mostri che ci si pareranno davanti, e il comparto tattico veramente profondo e complicato (forse fin troppo) farà da padrone. Fin da subito sarà necessario imparare tantissime meccaniche che, seppur spiegate con un tutorial, non sempre sono immediate: si passa troppo in fretta dal semplice “attacca quando è il tuo turno” al “bilancia in modo giusto il grado di corruzione di tutte le Blood Maiden, e allo stesso tempo non lasciare che il Nightmare ti prenda, e ricordati di leccare (non sto scherzando) via il sangue da una delle ragazze per dare dei bonus a tutto il party, mentre combatti”.
I nemici possono essere dei semplici ostacoli oppure dei mostri implacabili in grado di eliminare il party in un paio di turni, anche con equipaggiamenti potenziati, livello adeguato e skill evolute, senza modo di sapere che cosa ci si parerà davanti ad ogni incontro. Non aiutano tutte le variabili presenti: uccidendo abbastanza Marchen, le ragazze entreranno in Massacre Mode, una sorta di stato di furia che potenzierà le loro abilità. Se di contro dovessero essere troppo stressate, questa modalità le farà letteralmente impazzire, attaccando casualmente amici e nemici fino alla fine della lotta. Discorso a parte va fatto per i Nightmare, creature immortali che vagano senza meta: incontrandole partirà una sequenza in cui sarà necessario scappare oppure venire inesorabilmente annientati, come una sorta di Mr. X di RESIDENT EVIL 2 elevato al cubo. Insomma, Mary Skelter 2 dà al giocatore tantissime gatte da pelare, ma anche tante soluzioni per far fronte alle avversità, che a volte consistono nel dover sacrificare qualcuno, o in una ritirata preventiva. Il problema è che questi ostacoli in certe situazioni sono assolutamente insormontabili, costringendo il giocatore a perdere parecchi progressi: per fortuna, potendo salvare in (quasi) qualsiasi momento i giocatori più cauti non dovranno mai ripetersi troppo.
Esplorare, per quanto pericoloso, ha i suoi vantaggi: oltre a oggetti consumabili troveremo anche molti equipaggiamenti, con una duplice utilità. La prigione non è chiamata “vivente” a caso: per quanto strano possa sembrare, ha un umore che, se dovesse peggiorare, farà comparire mostri più forti e persino Nightmare, e dei bisogni che, se soddisfatti, ci permetteranno di scegliere un bonus casuale da una sorta di “ruota della fortuna”, effettivamente aggiungendo uno strato di complessità al tutto: non solo dovremo tenere sotto controllo il nostro party, ma persino il livello in cui ci troviamo.
Si scrive Compile Heart, si legge fanservice
Il Distretto Liberato, unica area sicura in tutta Jail, servirà da hub centrale da cui far partire le nostre esplorazioni nei vari livelli del dungeon. Qui potremo potenziare i nostri equipaggiamenti e le nostre skill, utilizzando dei cristalli di sangue droppati dai mostri sconfitti: più avanti nel gioco, quando saremo di livello abbastanza alto, potremo inoltre cambiare liberamente le classi delle Blood Maiden, oltre ad abbassare artificialmente il loro livello per permettere di ottenere bonus ancora maggiori, cosa fortunatamente opzionale, che rende ancora più difficile il combattimento. Insomma, per gli amanti di numeri e pianificazione qui c’è davvero tanta carne al fuoco, con un sistema che offre molta libertà per sviluppare ogni eroina nella direzione scelta, anche se deviare da alcune linee guida legate alle classi potrebbe essere controproducente.
Anche in questo inferno c’è spazio per l’amore yuri: è possibile visitare le stanze private di ogni personaggio giocabile, e fare loro dei regali per aumentarne l’affinità, che una volta raggiunta una certa soglia sbloccherà dei bonus oltre che delle cutscene più ecchi, che cozzano decisamente con il tema del gioco ma a cui ormai Compile Heart ci ha abituato. Niente di troppo spinto e a volte fin troppo cliché, ma può servire come passatempo fra un massacro ed un altro. Per i più dedicati poi è possibile decorare le stanze di ogni Blood Maiden con dei mobili acquistabili al negozio del distretto. Le ragazze che combattono i Marchen hanno tutte una peculiarità: il loro nome riprende quello di un personaggio delle fiabe e spesso il loro potere speciale, utilizzabile per superare alcuni ostacoli ambientali nel dungeon, è legato alla loro storia, così come alcuni aspetti del loro carattere. Anche i personaggi secondari nelle cutscene testuali sono completamente doppiati, sia in inglese che in giapponese, con la versione nipponica decisamente più curata.
Una galera per miopi
Mary Skelter 2 è uscito in Giappone anche su PlayStation 4, mentre qui da noi in Europa al momento della stesura di questa recensione arriva come esclusiva Nintendo Switch: non sapendo se arriverà anche sulla console di casa Sony, chi vi scrive non può che essere contento della scelta di continuare la saga su console portatile. Il gameplay, tutto sommato statico, si presta meglio alla fruizione in mobilità piuttosto che su una piattaforma più casalinga, e non posso che sospettare che sia stata forse una scelta ragionata per evitare di soffermarsi troppo su un comparto decisamente poco avanzato rispetto all’originale per PS Vita, ovvero quello grafico.
Nessuno si aspetta la luna da un titolo sostanzialmente a turni, dove al di fuori del combattimento si avanza in prima persona da casella a casella, ma almeno a vedersi questo sequel rende meglio su uno schermo dalle dimensioni contenute come quello di Switch, vista la sgranatura generale dei modelli poligonali che si verifica quando la console viene collegata alla dock, oltre all’ingrandire l’interfaccia utente, già parecchio carica, così tanto da risultare invadente. Il frame rate, sbloccato, mantiene quasi sempre i 60 fotogrammi al secondo e cala inspiegabilmente in momenti praticamente casuali durante l’esplorazione di Jail, oltre che durante le battaglie, quando gli effetti particellari iniziano a farsi sentire, mentre la risoluzione a cui viene mostrato il gioco sembra essere sempre la stessa.
A chi consigliamo Mary Skelter 2?
La combo di difficoltà elevata, grinding richiesto e genere di nicchia non fanno un favore a Mary Skelter 2, che sembra un prodotto fatto davvero per i pochi eletti che riescano a sopportare i tre aspetti sopracitati. Fortunatamente, la portabilità di Nintendo Switch si presta bene a sessioni toccata e fuga; le dis-avventure di Otsuu e compagne portano via davvero tanto tempo per raggiungerne la conclusione, e quindi la portabilità può essere un fattore decisionale importante. Per un gioco del genere bisogna pensare a lungo termine: si astenga chi cerca un’esperienza rilassata, breve e lineare; sono i benvenuti i testardi, i completisti e i masochisti in generale.
- Atmosfera opprimente ben realizzata, costringe il giocatore a pensare davvero alle sue scelte
- tantissime possibilità per far crescere e potenziare i personaggi
- Doppiaggio completo di buona qualità, con un pizzico di fanservice
- Colonna sonora orecchiabile con tracce adeguate all’ambiente
- La bilancia fra difficoltà e frustrazione spesso pende verso quest’ultima
- Comparto grafico veramente datato
- Tanti sistemi di gioco vengono mal spiegati al giocatore
- A volte ci si perde fin troppo facilmente
Mary Skelter 2
Solo per chi vuole mettersi seriamente alla prova
Mary Skelter 2 tutto sommato funziona, se siete voi ad adattarvi a lui e non vi aspettate il contrario. Vista la complessità generale del gioco, dei suoi sistemi di upgrade, e la quantità di farming richiesto per rendere le Blood Maiden abbastanza potenti da affrontare qualunque cosa gli si pari davanti, per alcuni potrebbe risultare tedioso, macchinoso e persino ingiusto. La verità è che, se almeno le ultime due critiche appena scritte possono risultare vere in certe situazioni, per chi riesce a fare suo il sistema di gioco sono convinto che ci siano davvero tante sorprese in serbo. L’atmosfera è azzeccatissima, la storia è accattivante e specialmente chi cerca una sfida prima di tutto potrebbe trarne grandi soddisfazioni. Io, purtroppo, ammetto candidamente di non essere una di queste persone, ma riesco a vederne il grande potenziale. Solo, non chiamatelo “il DARK SOULS dei Dungeon Crawler”.