Esiste un altro mondo oltre al nostro. Un mondo parallelo, incantato nel tempo, dove al suo interno vivono personaggi unici, fate e tante altre creature fantastiche. Un mondo dove la magia è realtà e regola la vita dei suoi abitanti. Un mondo invisibile agli occhi dell’uomo, destinato ad essere visitato solo da pochi fortunati, e che per altri è solo una leggenda. Quel mondo si chiama Ni no Kuni, e ha bisogno del vostro aiuto per continuare a vivere.
La serie di Ni no Kuni ha riscosso fin da subito notevole successo, grazie alla risonanza dei nomi dietro a questo progetto di LEVEL-5 e BANDAI NAMCO Entertainment. A fare da traino a questo capolavoro quasi scontato è stata senza dubbio la presenza alla direzione artistica dello Studio Ghibli, che al tempo ne curò character design e animazioni, elemento che aiutò quest’anime-JRPG a far breccia nel cuore dei giocatori occidentali. Dopo un seguito che è riuscito a riconfermare la serie come un ottimo esponente del genere (pur non condividendone la storia e l’abbandono dello Studio Ghibli), e un film d’animazione uscito poco meno di un mese fa nelle sale nipponiche, BANDAI NAMCO si è decisa a riproporre il capitolo originale di Ni no Kuni su PlayStation 4, PC e Nintendo Switch, con una versione rimasterizzata in 4K per i primi due citati e un porting per l’ibrida della casa di Kyoto, entrambi disponibili sia in versione fisica che digitale dal prossimo 20 settembre. Quale occasione migliore, specie per i “ritardatari”, di riscoprire le bellezze di Ni no Kuni: La minaccia della Strega Cinerea?
- Titolo: Ni no Kuni: La Minaccia della Strega Cinerea Remastered
- Piattaforma: PlayStation 4, Nintendo Switch, PC / Steam
- Versione analizzata: PlayStation 4 (EU)
- Genere: JRPG
- Giocatori: 1
- Software house: BANDAI NAMCO Entertainment
- Sviluppatore: LEVEL-5
- Lingua: Italiano (testi), Inglese o Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 20 settembre 2019
- Disponibilità: retail, digital delivery
- DLC: nessuno
- Note: la versione Switch non possiede la dicitura Remastered perché identica al gioco uscito su PlayStation 3
Abbiamo recensito Ni no Kuni: La Minaccia della Strega Cinerea Remastered con un codice PlayStation 4 fornitoci gratuitamente da BANDAI NAMCO Entertainment Europe.
La storia di Ni no Kuni: La minaccia della Strega Cinerea ruota intorno a un ragazzino come tanti, Oliver, che passa le sue giornate in compagnia di Phil, il suo inseparabile amico d’infanzia. I due sono sempre pronti a combinarne una e a mettersi nei guai senza pensare troppo alle conseguenze. Proprio durante una fuga notturna, Oliver viene invitato dall’amico a provare la sua ultima invenzione: una fiammante auto da corsa costruita nel garage di casa. Deciso a testare il bolide, Oliver si mette alla guida del mezzo, terminando però la sua spericolata corsa nel fiume adiacente alla strada. Quasi sul punto di annegare, Oliver viene salvato dalla madre, la quale però a causa di alcune complicazioni fisiche morirà subito dopo, lasciando il ragazzo da solo e nella completa disperazione. E qua succede l’impensabile. Le lacrime di Oliver riportano in vita Lucciconio, un peluche donatogli dalla madre che si scoprirà essere il Sire supremo delle Fate proveniente dal mondo di Ni no Kuni. La presenza di Lucciconio non è del tutto casuale, infatti Oliver è il prescelto che salverà il suo regno dalla minaccia del perfido Mago Shadar. O almeno in teoria, perché fra l’incredulità e l’umore sotto i piedi, Oliver farà fatica a credere a quello che ha appena visto, negando fin da subito il suo contributo alla causa. Ad accendere una scintilla negli occhi di Oliver ci penserà però un dettaglio fondamentale del racconto di Lucciconio. Ni no Kuni e il nostro mondo sono infatti connessi da uno stretto legame che rende gli abitanti dei due regni anime affini. Quello che succede da una parte influenza anche l’altro lato, e viceversa. Oliver verrà così spinto a cercare l’anima affine della madre che abita a Ni no Kuni, con la speranza di poterla salvare anche nel proprio mondo.
Queste solo solo le prime ore di Ni no Kuni: La minaccia della Strega Cinerea, che serviranno ad introdurre Oliver, Lucciconio e tutti i curiosi protagonisti di questa magica avventura. La collaborazione dello Studio Ghibli risulta palpabile in ogni istante, grazie al suo tratto inconfondibile e ad una caratterizzazione dei personaggi impeccabile, che arriva prima “agli occhi” per poi scendere a un livello più interiore e profondo. La storia gode di quell’aura romantica e decadente che da sempre è tratto riconoscibile delle loro opere, che vengono raccontate con semplicità e un modo di fare quasi naif. Ni no Kuni fa sue tutte queste caratteristiche e ci costruisce sopra una storia che già dai primi minuti si preannuncia epica. Si segue alla lettera il canovaccio di genere, si parte già sapendo che Oliver è il nostro eroe e avrà la meglio su tutto e tutti. E in tal senso non ci saranno grandi sorprese ad attenderci. Però a catturare sono le atmosfere magiche che trasudano dal racconto, le decine di avventure che i protagonisti vivranno fra mille risate e momenti più seri, quelli che toccano certe corde del giocatore e che creano empatia. In questa Remastered la storia non subisce il minimo cambiamento, riproponendo in toto la stessa avventura uscita su PlayStation 3 nel lontano 2013. Per chi non lo sapesse, Ni no Kuni era l’adattamento dello stesso titolo uscito su Nintendo DS e mai arrivato in Occidente, e offriva ai giocatori la storia di Oliver nella sua interezza aggiungendo al racconto un nuovo arco narrativo là dove il capitolo originale si fermava, e che riguarda proprio la Strega Cinerea citata nel titolo. Ed è forse questa “nuova storia”, che va a chiudere le avventure di Oliver e i suoi compagni, ad essere meno convincente, forse fin troppo frettolosa, con un’antagonista che non riesce ad emergere realmente ed essere così incisiva come ci si aspetterebbe.
Spacco bottiglia, ammazzo fami… glio
Classico nel racconto ma anche abbastanza classico nel gameplay, Ni no Kuni è un anime-JRPG che si lascia giocare con piacere. Tratto distintivo del gioco è sicuramente il suo battle system, che propone una soluzione ibrida tra il classico “turno” e l’Active Time Battle dei vari FINAL FANTASY, con un risultato che permette ai giocatori di muoversi sul campo di battaglia in tempo reale e di agire non appena le varie opzioni di attacco si renderanno disponibili, con la possibilità di prendersi le proprie pause per decidere l’azione da utilizzare. A scendere in campo non sarà solo Oliver o uno degli altri protagonisti che si uniranno a lui per aiutarlo nella battaglia contro Shadar e la Strega Cinerea, ma si affiancheranno a dargli manforte anche i famigli, delle creature magiche dai poteri incredibili che popolano il mondo di Ni no Kuni. I famigli saranno le nostre “armi” e funzioneranno un po’ come i Pokémon. Una volta catturato tramite un apposito rituale, potremo sfruttarlo in battaglia facendogli prendere il nostro posto sul campo. I membri del party e i famigli però condividono li stessi HP e MP, fattore che obbliga il giocatore a buttare costantemente un occhio alla propria salute per non rischiare di finire al tappeto. Ogni famiglio però gode di abilità uniche e lo sviluppo dei propri “mostriciattoli” sarà la chiave per vincere ogni battaglia. Diventa quindi doveroso prestare molta attenzione su quale famiglio investire tempo e risorse, facendolo livellare ed evolvere, e su quale schierare in base alla situazione.
Infatti ogni creatura imparerà nuove mosse ed abilità salendo di livello, incrementando inoltre i propri attributi ad ogni aumento. D’altro canto, raggiunto un certo stadio, sarà possibile appunto evolverli in creature più forti utilizzando delle apposite gemme. In questo caso si tornerà al livello di partenza ma con le statistiche migliorate rispetto al passato e nuove skill da imparare. Starà al giocatore scegliere quando effettuare le operazioni di trasformazione, dato che a livelli più altri il famiglio potrebbe imparare nuove abilità altrimenti precluse. È possibile poi agire sui singoli parametri (come attacco, difesa, precisione, ecc) nutrendo i Famigli con delle prelibatezze che miglioreranno le varie statistiche. Ad ogni mostro sarà poi possibile equipaggiare armi, scudi e oggetti che a loro volta influiranno sulle prestazioni in battaglia e acquistabili dagli appositi negozi nelle città.
Gotta fight’em all
Man mano che aumenterà la nostra collezione, gli “amici combattenti” finiranno nella Tana dei famigli, solitamente posta vicino ai punti di salvataggio, che consentirà di ritirare o depositare i famigli nel caso si vogliano fare delle modifiche al party. Anche perché potrete portarne solamente tre per ogni protagonista, per un totale di nove, più altri treche resteranno in panchina ma che verranno esclusi dalla condivisione dei punti esperienza, costringendo il giocatore a fare doverose valutazioni su chi portarsi dietro o come far livellare i vari membri del party. Nella sua semplicità, abbiamo visto che Ni no Kuni offre una certa profondità nelle meccaniche sia della gestione della squadra che della sua resa in battaglia. Specie i famigli si rivelano molto più complessi di quel che sembrano, con tanto di sistema triangolare che aumenta le possibilità di vittoria in battaglia, resistenze e debolezze elementari e tante altre piccole accortezze (ci viene in mente la possibilità di cancellare le azioni nemiche o effettuare contrattacchi, agendo con il giusto tempismo) che arricchiscono un combat system che a distanza di anni riesce ad essere ancora abbastanza fresco e divertente da padroneggiare.
Nonostante le buone parole spese, resta qualche piccola ombra. Ad esempio, una volta trovata una buona combinazione di famigli che funziona bene e riesce a coprire tutto lo spettro situazionale degli scontri, difficilmente sarete invogliati a liberare slot del vostro party per accogliere nuovi membri. Anche l’IA dei compagni non è sempre affidabile quanto si vorrebbe, e capita spesso che sia richiesto un nostro intervento, obbligandoci a passare da uno all’altro per impartire i giusti ordini. Esiste la possibilità di impostare delle tattiche di battaglia, ma proprio questo aspetto mostra il fianco proprio dove ci si aspetterebbe una maggiore reattività: le boss fight. Mentre negli scontri normali, personaggi e famigli riescono a cavarsela senza troppi problemi, e senza che il nostro intervento sia richiesto più di tanto, è negli scontri con i boss che bisogna prestare maggiore attenzione. Questo è dovuto anche ad un maggior dinamismo dello scontro, che impone di seguire certi passaggi. Ad esempio alcuni nemici dovranno essere colpiti in determinati punti deboli per abbatterli più velocemente, altri ci scaglieranno contro potenti attacchi devastanti che asfalteranno il party senza remore, chiamandoci ad effettuare manovre difensive e scongiurare il peggio. Ad aiutarci nella lotta, di tanto in tanto appariranno dei globi luminosi. Questi, se raccolti, ci permetteranno di recuperare una piccola parte di energia o mana, e meglio ancora, nel caso di quelli dorati, scatenare tutto il potenziale dei nostri personaggi, e in base a quello usato al momento, scagliare un potentissimo attacco speciale che decimerà la salute del nostro avversario.
L’esplorazione è l’altro pilastro fondamentale di Ni no Kuni: La Minaccia della Strega Cinerea Remastered, e sia nell’overworld che nei dungeon dovremo usare le magie imparate per farci strada ed accedere a nuove zone inesplorate. L’avventura di Oliver vi terrà impegnati dalle 40 alle 50 ore, in base a quanto tempo dedicherete alle attività secondarie e alla “raccolta” dei famigli. Sebbene lo svolgimento della storia sia piuttosto lineare, specie nelle prime fasi e nei dungeon, solo dopo aver raggiunto un certo punto nel gioco sarà possibile muoversi liberamente per il mondo e dedicarsi come si deve, ad esempio, al completamento delle quest secondarie. Sarà possibile ottenerne di nuove semplicemente parlando con i personaggi che incontreremo nelle varie città o accettando le richieste alla gilda. Alcuni ci chiederanno di completare dei semplici compiti come recuperare oggetti o uccidere determinati nemici, mentre in altri casi dovremo curare i cuori infranti delle persone. Oliver avrà l’abilità innata, grazie alla magia, di ripristinare i “cuorinfranti”, persone a cui è stato rubato un pezzo di cuore e che vivono in una sorta di limbo, privo di emozioni e voglia di vivere. Toccherà a noi, in qualità di eroi, porre una pezza al problema, prendendo in prestito da chi ne ha in eccesso un pezzetto di cuore da donare a chi ne ha bisogno. Al completamento delle missioni verremo ricompensati, oltre che con i classici “reward”, anche con dei timbri. Collezionandoli su delle tessere, potremo scambiarle alla gilda con premi rari che conferiranno nuove abilità a Oliver e che ci renderanno la vita decisamente migliore.
Come in un film di Miyazaki
Quello che colpisce sicuramente di Ni no Kuni è il suo comparto grafico. Sebbene abbia sulle spalle diversi anni (la release giapponese risale ormai al 2011) questa remastered rende giustizia ad un titolo che da vedere è ancora un piccolo gioiello, che non sfigura assolutamente con le attuali produzioni. L’operazione di restyling è efficace, in particolar modo nelle ambientazioni, sebbene un po’ spoglie, specie nelle città. Abbiamo già sottolineato quanto lo stile dello Studio Ghibli sia presente in ogni istante, ed infonda al gioco lo stesso fascino che si percepisce nelle opere del famoso studio di animazione, specie nelle numerose cutscene animate che si alternano alla grafica di gioco. La possibilità di scegliere poi se favorire la risoluzione o le performance rende il gioco ancora più solido tecnicamente, nel caso si propenda per la seconda opzione (grazie ai 60 fps). Nel complesso però a rendere meno in questa versione rimasterizzata sono i modelli dei protagonisti, spesso fin troppo abbozzati o semplicistici in alcuni frangenti, e che forse avrebbero meritato qualche aggiustatina in più.
Altro cavallo di battaglia di Ni no Kuni è la colonna sonora firmata da Joe Hisaishi, autore, tra le altre cose, delle OST dei più famosi successi dello Studio Ghibli, e che in questa produzione non fa complimenti, realizzando un’altra soundtrack da sogno. Presente inoltre il dual audio, con la possibilità di scegliere quello inglese o l’originale giapponese, che meglio si sposa con lo spirito del gioco.
Affronta un emozionante viaggio in un altro mondo in Ni no Kuni: La minaccia della Strega Cinerea. L’indimenticabile storia creata dai maestri di LEVEL-5 arriva su PS4 e PC con grafica e prestazioni migliorate. Accompagna Oliver nell’epica avventura che intraprenderà per cercare di riportare in vita la madre scomparsa in un tragico incidente, e che lo proietterà in un mondo nel quale troverà nuovi amici e rivali feroci. Con in mano una copia del prezioso Abbecedabra, e potendo contare sull’aiuto del fedele Lucciconio, il giovane Oliver attraverserà una realtà oltre ogni immaginazione, imparerà a domare i famigli, ad affrontare avversari insidiosissimi e a superare le infinite sfide che si frappongono tra lui e la salvezza di sua madre.
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Ma passiamo adesso alla vera nota dolente di Ni no Kuni: l’adattamento italiano. In generale l’opera di LEVEL-5 è stata tradotta in un buon italiano, adoperando soluzioni che in linea di massima funzionano (ad esempio la prima città che visiterete si chiamerà Gatmandù, e sarà abitata da gatti antropomorfi), con giochi di parole convincenti e che ben si sposano con il contesto del gioco. Il tallone di Achille di Ni no Kuni però è il trattamento riservato a Lucciconio, il nostro compagno di avventure, che fin dalla prima parola ci intratterrà con un forte accento romano. Se sui primi momenti la sua “romanità” con i suoi “ao” e una cafonaggine innata possono risultare simpatici, è nel lungo periodo che iniziano i problemi, rendendo difficile la comprensione del personaggio, specie nei filmati. La scelta del romanesco ricade come equivalente del dialetto di Osaka usato da Lucciconio nella versione originale. Capiamo quindi la necessità di trovare un corrispettivo che rappresenti Lucciconio in tutto il suo essere, ma è anche vero che man mano che si avanza nel gioco si nota quanto si siano fatti prendere la mano, risultando a tratti veramente fastidioso.
A chi consigliamo Ni no Kuni: La minaccia della Strega Cinerea Remastered?
La versione rimasterizzata di Ni no Kuni: La Minaccia della Strega Cinerea è una ghiotta occasione per tutti quelli che non hanno avuto occasione di provare questo classico e che si sono avvicinati alla serie solamente con il secondo capitolo. La triplice uscita su PlayStation 4, PC e Nintendo Switch (nella sua forma originale, senza i miglioramenti grafici) amplia le possibilità permettendo di scegliere la versione che più si preferisce. Sebbene la versione Switch sia quella meno performante delle tre, la possibilità di giocarci in mobilità diventa un valore aggiunto non da poco per un titolo del genere.
- Artisticamente sublime
- Il restyling grafico funziona
- Gameplay semplice ma ricco di sfumature
- AI non sempre reattiva
- L’adattamento di Lucciconio è troppo invasivo
- Prezzo troppo alto per una remastered
Ni no Kuni: La Minaccia della Strega Cinerea
Sta recensione po esse fero e po esse piuma
Ni no Kuni: La Minaccia della Strega Cinerea è un JRPG che tutti gli amanti del genere dovrebbero provare almeno una volta. Nonostante qualche difettuccio diffuso qua e là, l’opera combinata di LEVEL-5 e Studio Ghibli è un viaggio da assaporare con gusto dall’inizio alla fine. E questa versione rimasterizzata rende giustizia ad un titolo che ormai ha sulle spalle quasi una decade, facendosi riscoprire fresco e divertente come il primo giorno. Essendo una remastered, mancano sicuramente stimoli per chi ha già completato l’avventura di Oliver a suo tempo, che qui si ripropone nella sua interezza senza alcun tipo di modifica, risultando invece perfetta per chi ancora non conosce questo “nuovo classico” del genere ruolistico giapponese. Ultima nota stonata riguarda il prezzo di lancio, un po’ fuori focus trattandosi appunto di una versione rimasterizzata, che tocca i 60 euro per portarsi a casa la più costosa versione Switch, e rischia di diventare un ostacolo specie in questo periodo così carico di uscite di rilievo.