Star Wars: Visions Volume 2 – Recensione

Abbiamo recensito Star Wars: Visions Volume 2, il secondo blocco di episodi dell'anime ambientato nell'affascinante mondo di Guerre Stellari

Star Wars: Visions Volume 2 – Recensione

Non sono passati nemmeno due anni dalla nostra recensione della prima stagione di Star Wars: Visions che già ci troviamo a fare i conti con il secondo blocco della serie animata targata Disney+ che tanto abbiamo amato… o odiato. Non è bastata infatti una stagione dal discreto successo, con episodi definibili quasi iconici, a uniformare gli animi attorno a uno dei brand più adorati e divisivi della storia cinematografica. Siamo però certi che se siete qui avete perlomeno apprezzato il primo esperimento e, tra curiosi ed esperti, vorreste capire insieme quali sono stati i punti che hanno reso anche questa seconda stagione popolare, e magari scoprire qualche curiosità. Lasciate quindi pregiudizi e timori alle vostre spalle e godetevi con noi la rassegna di Star Wars: Visions Volume 2.

Star Wars: Visions Volume 2 – Recensione

  • Titolo originale: Star Wars: Visions 2
  • Titolo inglese: Star Wars: Visions 2
  • Uscita giapponese: 4 maggio 2023
  • Uscita italiana: 4 maggio 2023
  • Piattaforma: Disney+
  • Genere: Avventura, Mistero, Sci-Fi
  • Numero di episodi: 9
  • Durata: dagli 11 ai 18 minuti
  • Studi di animazione: El Guiri Studios, Cartoon Saloon, Punkrobot, Aardman, Studio Mir, Studio La Cachette, 88 Pictures, D’Art Shtajio & Lucasfilm, Triggerfish
  • Adattato da: Inedito
  • Lingua: Giapponese, Inglese (Audio), Italiano (Audio)

Abbiamo recensito Star Wars: Visions tramite la piattaforma streaming Disney+.

Il distintivo timbro di Star Wars

Nel corso dello Star Wars Day, ovvero May the fourth (well played Disney!) siamo stati deliziati dalla seconda tornata di quella che potrebbe diventare una sorta di appuntamento fisso per l’universo creato dalla Lucasfilm, visti i meriti visivi, stilistici e narrativi della serie. E infatti, secondo i rumors, una terza serie dovrebbe essere già in elaborazione. Nel frattempo ci pensa Star Wars: Visions Volume 2 a mantenere vivi e riconoscibili i marchi di fabbrica del franchise, dalla sceneggiatura (combattimenti con le spade laser e nello spazio, descrizione di paesi e pianeti) alle trame (bene e male, natura e civiltà, lotta alle avversità), e lo fa affidando il lavoro a nove nuovi diversi studi di animazione, con altrettanti episodi autoconclusivi (con finali più o meno aperti) ambientati nell’universo permeato dalla forza. Storie che, proprio come per Love, Deaths & Robots (come già vi avevo detto per la scorsa stagione) sanno essere distinte, diverse, e originali, tra loro, pur mantenendo uno stesso filo conduttore con il brand, passando attraverso argomenti e contenuti che ogni fan associa a Guerre Stellari, con qualche novità. Se il primo blocco aveva infatti danzato sulla sottile linea tra bene e male, in questa stagione il confine viene più volte varcato, mostrando angoli inediti del lato oscuro della forza. Un fatto da non sottovalutare, perché il buon accoglimento di queste opere potrebbe anche influenzare il brand stesso. Ci tengo infatti a ricordare che stiamo parlando di una serie differente dal resto del franchise, e che anche se viene considerata non “ufficialmente canonica” (targa non imposta per non limitarne la creatività) ha tutte le carte per diveltarlo in futuro, scrivendo nuovi capitoli di questo universo in continua espansione.

Star Wars: Visions Volume 2 – Recensione

Nove sfumature di rosso

Valutare ogni singolo episodio ha poco senso, per questo mi limiterò a indicarne ancora una volta i punti forti e quelli più caratteristici, a cominciare da quello inziale. Se “Il duello” aveva magnificamente anticipato come il Giappone sarebbe stato un tema predominante per la scorsa stagione, lo stesso viene fatto Sith“, dello studio spagnolo El Guiri. Il lato oscuro della forza e le sue varie sfumature, legate al mondo della setta, saranno infatti predominanti. Un episodio ricco di colori e di sensazioni, sufficiente a mostrare che la Disney è sul pezzo e che non si lascia condizionare da restrizioni e limiti mentali o di fan-base (a differenza di altri brand del colosso dell’animazione); un’esplosione di idee e colori, con nuove trame e personaggi con una Lore invidiabile (vedasi La Grotta dell’Urlante) che ci mostrano le molteplici ramificazioni della forza verso il rosso. Un lato oscuro in molti casi dipinto non come il male assoluto, ma quasi come qualcosa di naturale, intrinseco nell’universo, necessario per bilanciare (come per lo Yin taoista) i valori degli Jedi, come splendidamente mostrato dall’episodio Viaggio verso la Testa Oscura, dello studio Mir, non l’ultimo arrivato considerando i successi di Avatar, la leggenda di Korra, e Dota 2: Dragonblood. Osserviamo una caratterizzazione, quella della forza, che attraversa diversi stili e epoche: dallo stop-motion a quello “classico”, da animazioni che ricordano quelle classiche statunitensi e orientali, più note, sino a quelle squisitamente europee, che poche volte hanno trovato tanto spazio come in questa stagione. Per non parlare poi dei tanti intervalli indagati, che vanno dal periodo dell’impero a quello dopo la sua formazione, o addirittura dall’epoca a cavallo dell’estinzione dei Sith sino alla guerra civile galattica. Insomma, uno spettro di colori che potrà soddisfarvi appieno.

Star Wars: Visions Volume 2 – Recensione

Le difficoltà forgiano l’anima

Se il filone principale insegue il lato oscuro della forza, la narrazione interseca varie tematiche, molte tragicamente attuali. La prima riguarda certamente gli affetti e le relazioni personali, con un focus sul concetto di famiglia, che sia di sangue oppure no. La crescita e l’evoluzione di questi eroi tragici passa attraverso episodi struggenti (La grotta dell’Urlante), dove i Sith non sono solamente il male, ma una spinta divisiva (La ballerina spia) e, come già mostrato nella filmografia, una fonte sofferenza e legami spezzati (Tra le stelle). In questo sofferto scenario sono i personaggi femminili a farsi carico delle ingiustizie, che siano ragazzine o donne che piangono per i propri figli, e questo è certamente indicativo dei tempi che cambiano e che vogliono lasciare più spazio (come era avvenuto per la principessa Leia) a figure che non siano i classici eroi maschili del genere. Questa seconda stagione mostra tutta la sua empatia con la modernità e le difficoltà che l’hanno contraddistinta anche quando si sofferma sulle discriminazioni raziali e sullo sfruttamento delle risorse, con modalità più o meno “pesanti”. In “I banditi di Golak“, “La Tomba” e “Tra le stelle” il depredamento delle risorse tipico dell’impero passa anche attraverso lo sfruttamento delle popolazioni locali di questi pianeti, con elementi e processi che volutamente ricordano quelle realmente accadute nella storia umana. Sicuramente è significativo che l’unico episodio prodotto in collaborazione con la Lucasfilm, sia anche quello che tenta di lanciare il messaggio di unione più forte tra i nove presenti. Una ricerca dei cristalli Kyber che viene mostrata alla stregua delle miniere di diamanti nei paesi del terzo mondo, con tutti gli insegnamenti (in alcuni casi banali) annessi. Un registro su più livelli quindi, che offre intrattenimento, ma anche spunti profondi.

Star Wars: Visions Volume 2 – Recensione

Studi d’animazione alla ribalta

Tematiche, stili d’animazione e regia emergono vittoriosi anche in questa stagione, e questo è in primis merito degli studi internazionali convolti: questa volta infatti non abbiamo principalmente esponenti giapponesi, ma gruppi con sedi in Europa, tra Irlanda, Gran Bretagna, Francia e Spagna (peccato non ci sia l’Italia), e nel resto del mondo, come in Cile, India, Corea del sud e Sud Africa. Proprio per questa possibilità di ribalta (alcuni studi d’animazione hanno puntato molto del loro nome sul rispettivo episodio) il livello medio degli episodi è probabilmente pari, se non superiore a quello della scorsa stagione. Un leggero decadimento, se si vuole trovare, è da attribuire agli espedienti narrativi: pur inserendosi in maniera magnifica nella timeline di Star Wars non ancora toccata dalla filmografia ufficiale, questi nuovi episodi evitano generalmente di darne un contributo costruttivo, come nel caso del Nono Jedi (sul colore spade laser) di T0-B1 (per l’uso della forza da parte dei robot), di Lop & Ocho (per le tradizioni) sino a I gemelli (per quanto riguarda i legami). Storie che si proponevano di fornire una spiegazione originale ad alcune domande dei fan, una novità frizzantina della prima stagione che non viene riproposta in questa, meno intraprendente nel porre soluzioni fantascientifiche. Allo stesso modo non troviamo sequel o rimandi agli episodi del volume uno (come l’8 o il 9) ne ampie spiegazioni, dovuti alla lunghezza mediamente più corta degli episodi. Sì è scelto invece di puntare su stile e psicologia: distinguibilissimo il lavoro dello studio di Wallace & Gromit, I Am Your Mother (io sono tua madre), geniale riferimento alla frase più iconica di Dart Fener e alla corsa degli sgusci, e fantastico (almeno per me) Aau’s Song, che tra i movimenti di questi pupazzetti in tessuto incarna molti dei pregi Disneyani di una volta. Non mancano però episodi sofferti e “traumatizzanti” come La grotta dell’Urlante (oltre a quelli precedentemente detti), angosciante come alcune animazioni di Tim Burton. Insomma, ciò che è stato perso sul piano di narrativo è stato recuperato su quello empatico.

Star Wars: Visions Volume 2 – Recensione

A chi consigliamo Star Wars: Visions?

La risposta rimane la stessa: a quasi tutti. Non serve essere fan di Star Wars Visions per apprezzare questa serie, anche se certamente aiuta. Come nel volume uno potrebbe essere una buona occasione per voi di accrescere l’interesse verso questo universo fantasy, spesso distante dalle passioni di chi non ci è cresciuto assieme. Anche i puristi del franchise e chi apprezza serie più alla Mandalorian che ad Andor potrebbero guardare con interesse questi nuove episodi, dove poco viene intaccato e quasi tutto è scollegato e nuovo. Ogni appassionato dell’animazione dovrebbe inoltre apprezzare questa vetrina che espone pietre preziose provenienti da tutto il mondo, ciascuna con i suoi colori, punti di forza e difetti. Un consiglio: il primo episodio è ancora una volta una cartina tornasole, se lo apprezzate proseguite senza indugi!

  • Un campionario degli studi d’animazione emergenti
  • Background e ambientazioni spettacolari
  • Storie autoconclusive in grado di emozionare

  • Poca intraprendenza nel proporre nuove teorie
  • Esagerazione nell’affrontare alcune tematiche e insegnamenti
Star Wars: Visions Volume 2
3.9

L'impero Visions colpisce ancora

Proprio come era accaduto per The Clone Wars, Star Wars: Visions sta portando una ventata di colori al brand, incuriosendo e fidelizzando anche quel pubblico più giovane poco interessato alle sacre scritture e ai canoni di Guerre Stellari, ma che è attirato dalle infinite possibilità di un mondo dove bene e male si fronteggiano a colpi di Forza e spade laser; tra drammi, scene divertenti, turbamenti, insegnamenti e avventure originali, troverete un palinsesto completo di emozioni e di “durezza”: azione e combattimenti che paiono delle danze (letteralmente in La Ballerina Spia), tensioni tra maestri e allievi, o tra familiari, generalmente coinvolgenti il lato oscuro (soprattutto nelle puntate 1, 2 e 5 ) , il tutto accompagnato da una colonna sonora che fa venire i brividi, tra musiche d’orchestra ed effetti. Ed è così che, tra invettiva e piaceri grafici, prende vita una stagione che ha poco da invidiare alla prima, che vi intratterrà con duelli e tentazioni, lasciandovi soddisfazione e qualche leggero e dovuto trauma. Siamo di fronte alla magia Disneyana che rinasce nel brand dove era forse più difficile accadesse.

Scrittore per passione, dopo aver scoperto la pozione che preserva i capelli e l’anima, la usa su di sé per terminare il dottorato in ingegneria ambientale. Utilizzando la magia infusa nelle parole tenta da anni di convertire gli eretici alla cultura giapponese. Adora il metal, i videogiochi, manga e fumetti, l leggende celtiche, e tutto ciò che si può fare mangiando cioccolata all’ombra di una montagna.

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