Avete mai avuto la sensazione di abitare in un mondo fatato, un po’ soprannaturale, dove le azioni della quotidianità in realtà sono frutto di una trasposizione simbolica della percezione alterata? Un mondo onirico risiede intorno a tutti noi, semplicemente dobbiamo saperlo cogliere per ricreare e concepire una dimensione quotidiana nuova e variabile. Con The Second Goldfish l’autrice giapponese panpanya (l’uso della lettera minuscola è voluto) realizza nelle tavole del fumetto un mondo parallelo al nostro, in cui una dimensione documentarista e autobiografica diventa lo spazio per rappresentare la vita quotidiana sotto una nuova ottica: quello che traspare è una voluta metafora della bellezza delle piccole cose, del bisogno di soffermarsi sui piccoli gesti per dare un valore alla ripetitività della nostra vita e del non riuscire a soffermarsi neanche un attimo per assaporare ogni istante, anche se insignificante.
- Titolo originale: Nihikime no kingyo
- Titolo italiano: The Second Goldfish
- Uscita giapponese: 2018
- Uscita italiana: 12 gennaio 2022
- Numero di volumi: 1 (completo)
- Casa editrice: Star Comics
- Genere: slice of life, fantastico, seinen
- Disegni: panpanya
- Storia: panpanya
- Formato: 12.8×18
- Numero di pagine: 192 pagine
Abbiamo recensito The Second Goldfish tramite volume stampa fornitoci da Star Comics.
Un fumetto per imparare a esercitare la gratitudine, che arriva in Italia grazie alla bella edizione di Star Comics, che lo pubblica dopo quattro anni dall’uscita in patria: nonostante tutto la tematica è sempre attuale, soprattutto in questo periodo di pandemia globale la necessità di soffermarsi su ogni gesto quotidiano è essenziale. Panpanya ci restituisce un mondo amorfo, un compendio di piccole storie di quotidianità che mostrano in maniera simbolica la sua infanzia, in un mondo quasi distorto e fantastico (ricorrenti figure animalesche e aliene sostituiscono le persone reali), che altro non è che il frutto dei ricordi un po’ sbiaditi dell’autrice. Un viaggio sensoriale che si trasforma in metafora di vita.
Attraverso le pagine del manga ci inoltriamo nel passato di panpanya bambina, tra giochi, scoperte e esperienze vissute. L’autrice, volutamente anonima, è conosciuta in Italia per altre opere come An invitation for a crab, Animals e Pillowfish, sempre edite da Star Comics, per la sua metafisica rappresentazione della vita quotidiana e per i suoi disegni a matita e gli sfondi tratteggiati a china.
L’onirica versione della realtà quotidiana
The Second Goldfish attraversa numerosi aspetti della vita comune di molti bambini e adolescenti, come giocare a nascondino, allevare un pesce, fare il tragitto da casa a scuola e soffermarsi sempre sulle piccole cose che sfuggono ad uno sguardo disattento.
La storia si indirizza verso la rappresentazione simbolica del passato dell’autrice in un vortice di sensazioni e rimandi metafisici che ricordano molto i quadri fumettistici di Shaun Tan per la loro varietà visuale e per le ambientazioni oniriche e distorte. panpanya vuole mostrare la sua visione simbolica di una realtà ormai andata, un mondo ancestrale che si carica di significati nel momento in cui diventa ricordo, il suo ricordo d’infanzia e che può assumere differenti forme in base ai rimandi che la sua mente le suggerisce nel momento in cui rappresenta questi attimi di vita quotidiana nelle tavole di fumetto.
La vita quotidiana vista da un’altra prospettiva: The Second Goldfish è una raccolta di storie semplici e leggere che raccontano la realtà di panpanya, autrice eclettica che rappresenta la sua quotidianità attraverso la lente metafisica e simbolica. Un mondo onirico caratterizzato da ambientazioni distorte e personaggi dalle strane fattezze in cui si intreccia la vita dell’autrice alle prese con la vita di tutti i giorni.
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The Second Goldfish è la rappresentazione metafisica di una realtà simbolica e sospesa, metafora di una condizione dell’esistenza in cui anche le piccole cose si caricano di un significato nascosto e al contempo mistico. Tutto ciò si esplicita non soltanto sul livello narrativo, che nonostante tutto sembra avvicinarsi verso una rappresentazione abbastanza realistica della quotidianità ma che in alcuni casi assume una connotazione grottesca, ma soprattutto a livello visivo, con la delineazione di un personaggio ibrido ricorrente con un occhio solo. Questa visione distorta della realtà, che poi si esplicita anche attraverso una deformazione grafica delle ambientazioni che sembrano collassare in un vortice convergente, è sintomo di una condizione metafisica delle piccole cose quotidiane. Ogni gesto si potenzia di una storia, una piccola narrazione che in alcuni tratti si discosta dal realismo che dovrebbe essere proprio di quella concezione. Ed è qui che si manifesta la potenza del simbolo: la strana figura con un occhio solo che “impersona” ogni abitante anonimo del piccolo teatrino della protagonista, i suoi amici antropomorfi che di umano hanno ben poco, ma soprattutto la sua amica d’infanzia, l’unica umana tra tutti e che al contempo sembra essere il punto di riferimento per l’autrice, il suo mentore, la sua maestra di vita.
La sospensione e la riappropriazione della vita
The Second Goldfish assume una connotazione veritiera nel momento in cui incontra le pagine scritte a mano da panpanya, che riporta su carta i suoi ricordi e le impressioni di un determinato aspetto o simbolo. La narrazione per immagini è un costrutto della sua vita passata, come se fosse un ricordo che si sta sbiadendo e che deve essere per forza di cose colmato da alcuni inserti fantasiosi per assumere nuovamente una valenza reale e realistica. Così facendo la metafora diventa ricordo, il simbolo diventa sogno. panpanya è in grado di ricreare un’ambientazione perfettamente funzionante nella sua limitatezza temporale e spaziale, che non diventa per nulla monotona nella sua semplicità, e coerente nella sua frammentata indefinitezza.
I disegni sono particolari nella loro semplicità: l’edizione curata da Star Comics, con pagine molto spesse permette la resa grafica di un tratto peculiare, oggettivamente grezzo. Ciò non permette una sopraffazione della parte visiva su quella narrativa, che così diventa il fulcro. E pare essere questo l’intento dell’autrice: non rimandare una cura maniacale del disegno, che comunque c’è, soprattutto nei fondali. I protagonisti devono essere abbozzati, per rendere l’idea di essere delle forme amorfe in un più grande universo visivo e metaforico che è la vita di tutti i giorni. Deve essere questa il centro di tutta la convergenza diegetica: ogni singolo aspetto di The Second Goldfish deve rimandare all’importanza di soffermarsi su ciò che ci circonda, deve trasportare il lettore (grazie anche alla buona resa dell’inchiostrazione dell’edizione italiana) verso un flusso visivo concentrato sullo sfondo e non sulle figure centrali che lo abitano. Uno sfondo che è distorto, grazie a inquadrature sghembe e atipiche, dal basso, dall’alto, in soggettiva e in verticale, che devono rendere l’idea di spaesato e al contempo di immersione totale della protagonista, ma soprattutto del lettore. Il tutto confezionato da una sovraccoperta lucida che ricorda un po’ un magazine fotografico di altri tempi, con pennellate che rendano la campita di grigi che viene ripresa anche nelle tavole interne come ombreggiatura unita al tratteggio dato dall’inchiostrazione a pennino, sostituendo quindi gli asettici retini. The Second Goldfish si impone per una visione non stereotipata della vita quotidiana, attraverso un’immersione totale in un mondo onirico che poi, se lo osserviamo con attenzione, è proprio il nostro. Basta semplicemente viverlo appieno.
A chi consigliamo The Second Goldfish?
Questo manga è adatto a chi voglia prendersi il suo tempo. Non ha molte pretese, semplicemente mostra la vita quotidiana di una bambina che vive in una monotona e calma cittadina, in cui il tempo è scandito solamente dalle piccole attività quotidiane che si ripetono e che riempiono la pacatezza di ogni giornata. Chi cerca azione o comunque uno slice of life atipico può rimanere spiazzato dall’estrema lentezza di The Second Goldfish, ma ciò non vuol dire che la lettura sia noiosa o inconcludente: lascia infatti una pienezza d’animo grazie alla sua capacità di creare uno spazio sospeso tra la realtà e il sogno, un mondo nuovo in cui perdersi e poi ritornare dopo un momento con i piedi per terra. Una lettura per chiunque abbia voglia di sognare ad occhi aperti.
- Ambientazioni metafisiche mescolate alla quotidianità
- Disegni abbozzati che rendono ancora meglio la metafora del manga
- Piccole storie di vita quotidiana
- Sovrabbondanza di balloon che a volte appesantiscono le tavole
- L’edizione avrebbe meritato un formato più grande
The Second Goldfish
Un'immersione nel simbolismo di panpanya
Già conosciuta per la sua poetica visiva così deliziosamente onirica, panpanya riesce a ricreare un mondo nuovo in cui inserire i suoi personaggi comuni che compiono attività di tutti i giorni. Al contempo questa scelta, se apparentemente può sembrare scontata o inconcludente, ha come obiettivo quello di valorizzare le piccole cose che ci accadono tutti i giorni, senza che noi ce ne accorgiamo apparentemente. La carica espressiva dei suoi disegni, volutamente stratificati in cui la parte superiore dei personaggi abbozzati si scontra con i fondali particolareggiati, esprime questa metafora: le apparenze ingannano, la vera essenza della realtà si trova al di sotto dello strato superficiale della quotidianità. Con The Second Goldfish l’autrice vuole insegnarci a riflettere: diamo finalmente importanza a tutto quello che ci circonda, e la nostra vita sarà più piena e soddisfacente.