Quella appena trascorsa è stata senza ombra di dubbio una delle giornate più belle passate in Giappone per quest’anno. Come vi avevamo già anticipato, ci siamo alzati di buona lena per recarci al cinema (praticamente sotto casa) e andare a vedere il primo spettacolo per Dragon Ball Super: Broly, di cui potete già leggere la nostra recensione. Siamo rimasti piacevolmente colpiti e abbiamo avuto modo di acquistare anche qualche gadget, come la maglietta di Gogeta Super Saiyan God Super Saiyan, una moneta commemorativa, portachiavi e altro ancora. È stato davvero entusiasmante andare al cinema in un paese come il Giappone e vedere trailer di altri film animati come “STAMPEDE” di ONE PIECE, Doraemon e Detective Conan al posto delle solite pubblicità. Non nascondo di aver realizzato solo dopo il logo di TOEI Animation che il film che stavo per guardare in anteprima assoluta rispetto a tutti i miei conoscenti era l’ultimo di quelli che adoravo guardare in videocassetta da ragazzino e ciò mi ha fatto emozionare non poco: la sensazione di meraviglia è durata fino ai titoli di coda e la voglia di rivederlo una seconda volta non mi è ancora passata per nulla.
Siamo usciti dal cinema soddisfatti, ma a rovinarci l’umore ci è bastato nulla: fuori dal cinema c’era un altro Ikinari Steak e ci siamo accorti che questo aveva i posti a sedere, al che ci sono girate le balle. Fra tutti i ristoranti esistenti della catena, proprio l’unico dove i poveri stronzi mangiano in piedi dovevamo beccare? E giù di imprecazioni da parte mia e di Kurama. Fortunatamente ce ne siamo dimenticati in fretta, complice l’apparizione di un personaggio di spicco della televisione locale che abbiamo subito riconosciuto perché qualche sera fa stavamo riguardando gli episodi di Gaki no Tsukai, Masatoshi Hamada. Peccato non averlo potuto fermare per una foto, almeno siamo riusciti fare photobombing nel suo programma televisivo.
Tornati a casa abbiamo scritto a otto mani la recensione del film, dopodiché — ormai saltato il pranzo, ci siamo diretti a Yotsugi, luogo di nascita di Yōichi Takahashi, autore di Captain Tsubasa. Una meta tanto desiderata da Hiruma già due anni fa, che siamo riusciti a raggiungere solo nelle ultime ore con lo scopo di cercare e far visita a tutte e otto le statue raffiguranti Oliver, Mark, Roberto, Benjamin e tutti gli altri personaggi chiave di una delle serie che ha scandito i pomeriggi della nostra infanzia: Holly e Benji. Yotsugi è una cittadina tranquilla, ancora più di Mitaka, lontana dalla frenesia metropolitana e caratterizzata dalla gentilezza dei suoi abitanti: una bambina delle elementari, ad esempio, ci ha fermati per chiederci se avessimo bisogno di aiuto e ci ha indicato la successiva statua da visitare. Purtroppo c’è da muovere una critica riguardante proprio la disposizione delle statue; troppo dispersiva, fa perdere un sacco di tempo a chi intende “collezionarle” tutte, e solo una delle due dedicate al capitano della Nankatsu era realizzata a grandezza naturale, tutte le altre erano più piccole di quelle che credessimo.
La terza e ultima meta della giornata era il Korakuen Hall, situato all’interno del complesso del Tokyo Dome, l’arena più importante di Tokyo per gli appassionati di musica e sport. Il Korakuen è un palazzetto minuscolo e raccolto ed eravamo lì per assistere a una spassosa serata all’insegna del wrestling: la Road to Tokyo Dome della NEW JAPAN PRO WRESTLING. Il match di apertura, uno scontro quattro contro quattro, ha visto scendere in campo lo storico Tiger Mask, il lottatore noto alla nostra generazione come Uomo Tigre grazie al cruentissimo cartone animato passato su tutte le reti locali. Potete immaginare che emozione è stata vederlo trionfare sul ring con sua la caratteristica theme song. La serata è proseguita con un susseguirsi di match spettacolari, che hanno visto entrare in scena figure di spicco del panorama nipponico come Tetsuya Naito, Kazuchika Okada, Toru Yano, Hiroshi Tanahashi e Kenny Omega. Dopo la serata ci siamo fiondati a mangiare al primo locale trovato aperto e poco dopo al suo interno ci ha raggiunti Chase Owens, tra i protagonisti del main event: non siamo riusciti a fermarlo per una foto, ma è stato emozionante vederlo mangiare il nostro stesso cibo a pochi metri di distanza.
Di certo la giornata appena trascorsa è stata quella più emozionante di tutte e all’indomani ci aspetta l’ultimo giorno qui in Giappone, dove proveremo a fare tutto ciò che ci resta prima della triste partenza.