Dopo i primi due ottimi film dedicati all’universo creato da Kohei Horikoshi, ovvero My Hero Academia: The Movie – Two Heroes del 2018 e My Hero Academia: The Movie – Heroes Rising del 2019, siamo infine giunti al terzo atto, intitolato MY HERO ACADEMIA: WORLD HEROES’ MISSION. Il nuovo lungometraggio (1 h e 44 min) dello studio BONES, tornato a popolare i cinema italiani grazie al contributo di Dynit e Nexo Digital, sarà disponibile solo dal 18 novembre al 21 novembre, ma sembra già aver iniziato nel migliore dei modi: ancor prima di debuttare nelle sale europee e americane aveva già infranto molti record al botteghino e venduto milioni di biglietti. Anche noi di Akiba Gamers, attraverso gli occhi di un’inviata speciale, Octofly Art, siamo andati all’anteprima del film proiettata a Milano. Ecco voi la nostra recensione del nuovo film di My Hero Academia.
- Titolo originale: 僕のヒーローアカデミア THE MOVIE ワールドヒーローズミッション
- Titolo italiano: MY HERO ACADEMIA: WORLD HEROES’ MISSION
- Uscita giapponese: 6 agosto 2021
- Uscita italiana: 18-19-20-21 novembre 2021 (Cinema)
- Genere: Shonen, Azione, Supereroi, Avventura
- Durata: 104 minuti
- Studio di animazione: BONES
- Adattato da: manga di Kohei Horikoshi
- Lingua: Italiano (doppiaggio)
Abbiamo recensito MY HERO ACADEMIA: WORLD HEROES’ MISSION tramite la proiezione al cinema in anteprima organizzata da Nexo Digital.
Una storia semplicemente attuale
Senza fare spoiler, ci teniamo sempre a precisarlo, possiamo fornirvi una breve anteprima della trama del film: come già visto nei trailer, il mondo dei supereroi è in continuo subbuglio e agli occhi di molte persone comuni può sembrare che i poteri diventino sempre più potenti e pericolosi. In questo clima di paura nasce una setta, la Humarise, che afferma di voler salvare il mondo da questa minaccia: sostenendo una teoria contenuta nel libro noto come “Quirk Doomsday Theory”, secondo la quale i Quirk, a forza di fondersi, finiscano per diventare sempre più instabili e incontrollabili, questo gruppo si prefigge di ridurre la popolazione solamente agli individui nati senza poteri. Una tipologia di trama già vista, ma sempre vicina al mondo che conosciamo, soprattutto in questi ultimi anni. L’interprete principale di questa storia è ovviamente Izuku Midoriya (Deku), accompagnato però da due ottime “spalle”, Katsuki Bakugo e Shoto Todoroki, nonché da un nuovo e intrigante personaggio: Rody Soul.
I protagonisti non sono scelti solamente per “fama”, ma secondo una certa logica: infatti questa storia si inserisce nell’arco narrativo che comprende il tirocinio da Endevor (volume 26). Per scongiurare i piani di questa setta si viene a creare un team di eroi selezionati da tutto il mondo, compresi appunto i tirocinanti dell’agenzia. I nostri eroi lasciano quindi il Giappone in un viaggio che, come avrete visto nei vari trailer, comprenderà un finale al cardiopalma contro il tempo per salvare l’umanità dalle pericolose “Trigger Bombs”. Se Deku e i suoi amici riusciranno a sventare questa ennesima minaccia potrete scoprirlo solamente al cinema, da 18 al 21 novembre.
Più di un filler
My Hero Acadmia ci ha abituati a dei film di ottima qualità, in grado non solo di introdurre personaggi convincenti, ma di essere perfettamente integrati con gli eventi del manga, e persino di arricchirne alcuni contenuti. Non per niente lo stesso Horikoshi ha supervisionato la pellicola MY HERO ACADEMIA: WORLD HEROES’ MISSION, collaborando alla costruzione della trama e realizzando il character design dei nuovi personaggi. Un metodo di lavoro (per fortuna) sempre più applicato, che ha incrementato la qualità di molti film d’animazione (come ampiamente visibile in One Piece da quando sono supervisionati da Eiichiro Oda). Su questo fronte, World Heroes Mission è rimasto certamente fedele ai precedenti.
Dopo la classica presentazione dei personaggi per squadre, tipica dell’autore, il cortometraggio si prende i suoi tempi, costruendo una trama efficace e coinvolgente. Per buona parte del film questo segue la scia di un Road Movie, inquadrando paesaggi e sfondi curatissimi estranei al paese del Sol Levante. My Hero Academia mostra ancora una volta il desiderio espatriare dai confini, rivolgendosi alla cultura americana ed europea, e lo fa anche attraverso i paesaggi rappresentati, per quanto inventati: Otheon (che ha la stessa valenza di Cabot Cove per La signora in giallo) per esempio, non è che una miscela tra alcune caratteristiche tipiche di Italia, Francia e San Francisco. La storia cresce man mano di tensione e, attraverso questa narrazione che infila pazientemente tutti i pezzi del puzzle, si arriva allo scontro finale quasi senza accorgersene: la battaglia decisiva per le sorti del mondo offre azione, emozioni e trovate degne di una side story… ma non vi diciamo altro! È quindi vero che siamo di fronte al classico cortometraggio chiuso, con una storia che nasce e finisce nell’arco di un’ora e mezza, ma dall’altro lato questo filler offre affascinanti spunti che potrebbero anche essere ripresi o citati in futuro, come per il caso della setta Humarise e dei suoi membri.
A mali estremi…
Proprio i personaggi inseriti da Horikoshi sono uno dei tratti migliori della pellicola, su entrambi i fronti: Rody Soul per esempio sembra il classico “bambino” deluso dalla società, con il semplice scopo di raccogliere alcuni sentimenti comuni di indignazione, eppure sia il suo potere che le sue azioni lo portano a essere forse il miglior personaggio del film. Allo stesso modo l’uccellino che lo accompagna sempre, Pino, supera la barriera della fastidiosa “mascotte” piazzata solamente per fare felici i bambini (l’Olaf di Frozen di turno) e si integra ottimamente nella trama. Altrettanto d’impatto è il boss dei villain di questa pellicola: Flect Turn. Per quanto le motivazioni siano quelle tipiche del genere, ovvero quella di legare un problema personale alla sua visione del mondo, questo personaggio spicca per il design e per un potere eccellente. Anche per questo gli scontri che coinvolgono la Humarise offrono le migliori emozioni nel film: nei duelli finali, con i classici uno contro uno tra buoni e malvagi, ognuno di questi personaggi ha il suo momento di gloria.
Ma se sono tanti i pregi di questa costruzione non possiamo non notare qualche difetto: per esempio, alcuni membri della setta molto attivi, come l’ottimo personaggio di Beros, finiscono per essere poco approfonditi, creando dissonanze evidenti rispetto agli altri eventi trattati (come capita per lo scontro che coinvolge Leviathan nelle fasi conclusive). Nonostante tutto ciò, nonostante il personaggio di Midoriya sempre maledettamente positivo (ma mai quanto il protagonista di Demon Slayer) e nonostante le poche apparizioni di All Might (mi piange il cuore) questi scontri sono in grado di lasciare il segno nello spettatore, soprattutto perché ricalcano quelle tematiche tanto care al mondo dei supereroi. Mettere da parte le divergenze e unirsi contro ciò che minaccia il mondo è sempre un ottimo cardine per la costruzione di un film.
Animazioni che fanno eco
Pareri generalmente positivi li abbiamo avuti anche sulla regia (Kenji Nagasaki) di MY HERO ACADEMIA: WORLD HEROES’ MISSION e sulla sceneggiatura (Yousuke Kuroda), tra animazioni, dialoghi e colonna sonora. Come accennato in precedenza gli sforzi maggiori si sono sicuramente visti nei combattimenti e nelle parti accelerate: ottimi cambi di inquadratura, una certa fluidità, sequenze che permettono sia di seguire bene la scena che di immergersi nell’azione, aiutando lo spettatore a rimanere assorto nella narrazione. Lo stesso vale per la qualità degli sfondi e dei paesaggi inseriti, e si vede! Tuttavia, ed è forse l’unica nota veramente negativa di tutto il film, si notano a tratti dei mostruosi cali nella qualità delle animazioni: nei tempi “morti”, soprattutto quelli meno decisivi per la trama, si notano disegni approssimativi, quasi abbozzati, con molti meno dettagli e cura rispetto alle scene di maggiore impatto. Una situazione che, pur mantenendosi di buon livello, fa sembrare queste animazioni davvero pessime al confronto di altre… e con loro anche i dialoghi inseriti.
La verità però è che, nel complesso, anche le conversazioni sono ben costruite, con argomentazioni non banali e abbastanza ragionate, e vengono doppiate con grazia: se in patria si sono visti interpreti presi da anime di spicco, come Goblin Slayer, Hunter x Hunter e Jujutsu Kaisen, in Italia non possiamo certo lamentarci per il livello dei doppiatori. Per quanto riguarda la colonna sonora, infine, accompagna bene il film, senza mai interromperlo o sovrastarlo, lasciando veramente pochi punti scoperti e rimanendo fedele alla serie classica (come per i richiami alla solita colonna sonora della vittoria). A proposito, se avete ansia per i musical ci sarà un momento in cui la soundtrack del film sembrerà vertere verso una scena cantata in stile Disney: è tutto un bluff, non preoccupatevi! A parte tutto, rimane però quella distanza dalla qualità di animazione che ci era stata offerta in passato, e quella vaga sensazione che i livelli delle prime stagioni non verranno più raggiunti.
A chi consigliamo MY HERO ACADEMIA: WORLD HEROES’ MISSION?
In questo caso la risposta è facile: sicuramente a ogni fan di My Hero Academia! Essendo una narrazione a se stante non è obbligatoria la visione di questo film ma, come per i due precedenti, conoscerne la trama influirà in meglio sulla vostra percezione dei personaggi. Oltretutto, storia e animazioni sono piacevoli… in attesa della sesta stagione dell’anime sarà un buon modo per restare affezionati ai vostri eroi preferiti! Per un neofita invece, partire da un film collocato attorno alla quinta stagione non è proprio la mossa migliore. Tuttavia, la costruzione del racconto (che ricordiamo, è autoconclusivo) è talmente delicata che questa pellicola potrebbe comunque risultargli piacevole e comprensibile persino senza conoscere i background di alcuni personaggi. Chissà che questo non sia proprio il film che vi spronerà a seguire la serie.
- Character design ottimo e in linea con il manga
- Ambientazioni e dialoghi generalmente molto curati
- Narrazione azzeccata e coinvolgente
- Saltuari cali di qualità grafica
- Attenzione rivolta eccessivamente a pochi personaggi
MY HERO ACADEMIA: WORLD HEROES’ MISSION
Una saga che continua a sorprendere
Molti potrebbero ritenere che i due precedenti film siano complessivamente migliori, ma anche MY HERO ACADEMIA: WORLD HEROES’ MISSION sa offrire uno spettacolo degno del brand: questa pellicola è sicuramente di buona qualità e regala molti ottimi spunti, sia riguardanti la storia che la sua costruzione. Per esempio è in grado di strappare sorrisi, attraverso piccole gag e piacevoli siparietti (d’altronde Bakugo che si lamenta fa sempre ridere) e sa puntare molto sull’empatia tra lo spettatore e le reazioni, le espressioni umane e i paesaggi qui rappresentati. Tra questi momenti di positività non manca però di mostrare i muscoli, attraverso vittime, scene sanguinolente e scontri cruenti, che danno quel presentimento che i buoni possano per una volta finire sconfitti. Non cade nemmeno sul fattore narrazione, esibendo una buona costruzione della trama: se ad alcuni potrebbe sembrare ingigantita e complicata appositamente per allungare il film, in realtà gli intrighi possono essere correttamente risolti solo attraverso questa via, e questo rende il finale “sudato”, ma migliore. Insomma, il film, nonostante i suoi limiti, ti lascia la voglia di rivederlo e un bel ricordo, quello tipico di My Hero Academia: la sensazione che, se ti impegni davvero, puoi realizzare ogni tuo sogno.