Nel mondo di oggi, quasi tutti noi siamo spronati alla competitività e al bisogno di realizzarci velocemente, causandoci però non poca stanchezza a livello mentale, soprattutto se in mezzo ci mettiamo problemi sociali o imprevisti che rischiano di rovinare i nostri piani e provocarci forte stress: è da questa idea che parte la storia di Amebe, serie di 4 volumi, scritta e disegnata da Motoro Mase, autore principalmente conosciuto per Ikigami e Demokratia, e che decide qua di usare degli elementi horror per criticare alcuni aspetti della società moderna, a cui tutti noi ci siamo abituati.
- Titolo originale: 粘菌人間ヒトモジ (Nenkin Ningen Hitomoji)
- Titolo italiano: Amebe
- Uscita giapponese: 2017-2021
- Uscita italiana: 30 marzo 2023
- Numero di volumi: 4 (completa)
- Casa editrice: Panini Comics
- Genere: Drammatico, Horror
- Disegni: Motoro Mase
- Storia: Motoro Mase
- Formato: 13 x 18 cm
- Numero di pagine: 250 (per volume)
Abbiamo recensito Amebe tramite volume stampa fornitoci gratuitamente da Panini Comics.
“Il corpo si scioglie, ma il cuore no”
Una misteriosa malattia colpisce gli abitanti del Giappone: se si accumula troppo stress, si rischia di diventare delle amebe umane, con il corpo che si scioglie e solo la testa e il cuore che rimangono intatti. Quando si è in questo stato, rimangono solo due soluzioni: se il soggetto si calma tornerà umano, se invece si accumula ancor più stress, finirà col trasformarsi in un corpo fruttifero che causerà la sua morte e farà disperdere delle spore, infettando le persone nelle vicinanze.
Per contrastare questa nuova malattia, vengono create delle squadre di psicologi e medici atte a occuparsi delle amebe umane in varie città del Giappone: seguiremo le vicende di Tamaru, Miwa e Iwai, coordinatori per le amebe umane, i quali dovranno risalire alla principale fonte di stress che ha causato alle persone la trasformazione in ameba, in una lotta contro il tempo per calmarli ed evitare la morte dei soggetti.
La narrazione è strutturata in modo da raccontare le singole storie di vari personaggi che si trasformano in amebe e il conseguente intervento di Tamaru e colleghi, per aiutare i pazienti e azzerare i loro valori di stress. Proprio tramite queste storie, l’autore riesce ad analizzare e approfondire temi sociali attuali: un padre divorziato che teme la distanza con la figlia, una vittima di bullismo e membri di sette religiose, sono solo alcuni dei casi che vengono trattati, tutti coinvolgendo persone dalle condizioni familiari e dall’estrazione sociale diverse, permettendo una piacevole variazione nelle tematiche, nonostante i tempi ristretti dei soli 4 volumi.
Ci si può sentire vicini anche alle condizioni lavorative di Tamaru e dei suoi colleghi, costretti ad adattarsi alle poche misure offerte dal governo e intenti a studiare la natura di questa strana malattia, di cui condividono solo alcune conoscenze in più rispetto al lettore. Le storie dei vari personaggi, inoltre, sono in realtà collegate fra loro più di quanto sembri, sviluppandosi all’interno della trama principale che vuole far luce sul mistero delle amebe, e che darà risposte definitive sul finale.
“È il cuore a decidere della nostra vita”
Motoro Mase prende spunto da degli organismi realmente esistenti, i Physarum polycephalum, una melma unicellulare studiata per la sua inusuale intelligenza rispetto agli altri organismi e capace di effettuare dei mutamenti in base alle condizioni ambientali.
Esattamente come l’organismo in natura, anche le amebe umane subiranno delle mutazioni, creando ancora più interrogativi sia al lettore che ai protagonisti, i quali dovranno far fronte a questi nuovi comportamenti. Intrigante è il modo in cui l’autore descrive il funzionamento delle amebe umane: dall’evoluzione del corpo dell’ospite, il ciclo vitale dell’ameba, o come funziona il rapporto tra umano e parte ameboide, questi e altri piccoli dettagli vengono affrontati e riportati in maniera scientifica e minuziosa, facendoci percepire questa malattia come se fosse perfettamente plausibile e realistica.
La malattia delle amebe umane, nonostante porti a delle mutazioni di un classico body-horror, ha in verità un chiaro sotto-testo sociale: il male principale, nonché causa scatenante della trasformazione, si trova sempre nello stress derivante dai drammi individuali, e a influire sulla salute mentale dei malcapitati sono principalmente le persone che li circondano. Solitamente non è mai un singolo problema a causare questo fenomeno, bensì il costante accumulo di numerose preoccupazioni di varia natura, a cui può bastare anche l’aggiunta di un piccolo imprevisto per far scatenare la trasformazione; a peggiorare tale condizione, vi è il fatto che le vittime non sempre riescono a esplicitare i loro pensieri ai loro cari, e se lo fanno non ricevono gli aiuti sperati, lasciandoli a loro stessi.
Quella rappresentata in Amebe è una malattia del mondo, in cui la comunità intera gioca un ruolo fondamentale nel determinare la sopravvivenza o meno del singolo. Difatti, in molti dei casi trattati, sarà proprio l’aiuto reciproco e il rafforzamento dei rapporti umani a svolgere una funzione importantissima, sottolineando dunque il valore della società tutta e di quanto l’individuo da solo sia fragile e fallibile, destinato a crollare se non vi è nessuno ad aiutarlo.
Parlando del lato tecnico, l’edizione italiana del manga è stata ben curata da Panini Comics, con una qualità della carta molto buona a fronte di un prezzo più alto della media: le pagine non presentano trasparenze di alcun tipo o sbavature, con un’ottima impaginazione che non taglia alcuna tavola. Lo stile dell’autore presenta disegni realistici, sia per i personaggi che per gli ambienti, facendo ben immedesimare il lettore in quella che è la realtà della metropoli, ma senza sacrificare scene e primi piani più elaborati e d’impatto. Potete comprare Amebe sia in volumi singoli che in cofanetto; il rapporto qualità-prezzo è abbastanza valido vista la cura della stampa, considerando inoltre che si tratta di volumetti un po’ più grossi della media.
Il cofanetto completo di Amebe, la nuova serie a fumetti di Motoro Mase, l’autore di Ikigami e Demokratia.
Fra horror biotecnologico e critica sociale, ci viene raccontata una strana mutazione: in Giappone alcune persone sottoposte a un forte stress si trasformano in amebe umane.
Per quale motivo? Ma, soprattutto, si può fare qualcosa per guarirle?
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A chi consigliamo Amebe?
Sicuramente, Amebe è un’opera più che buona se siete alla ricerca di un manga socialmente impegnato, ma che non vada su una serialità eccessivamente lunga, permettendovi di godere una buonissima lettura in uno o due giorni. Il manga si focalizza sull’aspetto più psicologico, pertanto non vi aspettate di trovare scene particolarmente splatter, nonostante la premessa della mutazione possa far intendere di trovarci di fronte a un horror più esplicito in tal senso. Potete inoltre cogliere l’occasione per approcciarvi in maniera più completa a Motoro Mase come autore, e dunque approfondire il suo stile di narrazione con anche le letture dei sopracitati Demokratia e Ikigami, fortemente apprezzate da molti lettori.
- Interessante caratterizzazione dei personaggi analizzati
- Lettura breve ma memorabile
- Critica sociale molto efficace e attuale
- Un finale un po’ troppo frettoloso
Amebe
Come lo stress può far crollare un individuo
Nei suoi soli 4 volumi, Amebe riesce ad analizzare con occhio critico vari aspetti della società giapponese, attraverso personaggi e dinamiche ben diverse fra loro, ognuno attanagliato da problemi comuni, lavorativi o familiari che siano, e con situazioni facilmente comprensibili. I personaggi possiedono una caratterizzazione che risulta ben sviluppata nei capitoli a loro dedicati, riuscendo inoltre ad aggiungere informazioni e misteri legati al fenomeno delle amebe in generale, garantendo al lettore una gran voglia di proseguire la lettura grazie alle continue rivelazioni, ben distribuite nel corso della storia. Si tratta di un’opera, come si suol dire in questi casi, breve ma intensa, infarcita di spunti di riflessione interessanti e critiche sociali che hanno l’intento di mettere in dubbio le regole e i nostri ritmi di vita, che spesso seguiamo automaticamente anche al costo di perdere la nostra identità.