GUNDAM EVOLUTION – Recensione

In occasione del suo lancio su console, abbiamo messo alla prova GUNDAM EVOLUTION, il nuovo free-to-play destinato agli appassionati dell’epopea animata e agli amanti degli FPS multigiocatore. Ecco le nostre opinioni!

GUNDAM EVOLUTION – Recensione

Con una nuova serie TV in corso in tutto il mondo e l’innarrestabile successo dei GUNPLA, il franchise di Mobile Suit Gundam procede a passo rapido anche sul fronte videoludico. Dopo averci deliziato con SD GUNDAM BATTLE ALLIANCE, è ora per BANDAI NAMCO Entertainment di lanciare un nuovo free-to-play che possa affiancare GUNDAM BATTLE OPERATION 2, in arrivo nel 2023 anche su PC. Mentre tutti attendono con trepidazione la prossima incarnazione della serie di Gundam Breaker, la casa madre del Mobile Suit Bianco sorprende tutti annunciando e infine lanciando uno sparatutto in prima persona che strizza l’occhio alle meccaniche di gioco del ben più noto Overwatch, un team shooter che trasforma Gundam, Zaku e compagnia cantante in “eroi” piuttosto che in semplici unità dotate di piloti Newtype, Coordinator e così via. Ci troviamo di fronte a un titolo tutto sommato nuovo per gli appassionati di Gundam, ma che probabilmente lascia un po’ con l’amaro in bocca chi è abituato a giocare a titoli di ben altra levatura, come il già citato prodotto di Activision Blizzard. Ben certi di restare vivi nel mezzo del conflitto e di vedere le lacrime del domani, affrontiamo pad in mano la nostra prova di GUNDAM EVOLUTION, ora che è finalmente disponibile su console.

GUNDAM EVOLUTION – Recensione

  • Titolo: GUNDAM EVOLUTION
  • Piattaforma: PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, PC (Steam)
  • Versione analizzata: PlayStation 5
  • Genere: Sparatutto in prima persona
  • Giocatori: 12
  • Publisher: BANDAI NAMCO Entertainment
  • Sviluppatore: BANDAI NAMCO Online
  • Lingua: Inglese (testi e doppiaggio)
  • Data di uscita: 21 settembre 2022 (PC) 1 dicembre 2022 (console)
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: unità e skin disponibili unicamente a pagamento
  • Note: è stato lanciato su console in concomitanza con la Season 2

Abbiamo recensito GUNDAM EVOLUTION in versione PlayStation 5 scaricandolo gratuitamente dal PlayStation Store.

Battle Start

Sin dal primo trailer mostrato nel luglio del 2021 era chiaro quali fossero le intenzioni di BANDAI NAMCO: quelle di creare un Overwatch a tema Gundam, un titolo multigiocatore, o per meglio dire un eSport, che potesse coinvolgere un target ben preciso: quello degli appassionati della saga, che bene o male fino a questo momento erano più votati all’esperienza single player che alla scena competitiva. Un’idea geniale, in teoria, peccato che buona parte degli estimatori del franchise tengono in considerazione un paio di aspetti quando si tratta di videogiochi che hanno a che fare con Gundam: la possibilità di trovare un gran numero di Mobile Suit e di poter sfruttare tutte le armi a loro disposizione e che li rendono peculiari.

GUNDAM EVOLUTION – Recensione

Beh, senza troppi giri di parole, GUNDAM EVOLUTION tende a mancare entrambi questi obiettivi. In primo luogo perché seguendo il “modello Overwatch” i Mobile Suit si tramutano in “eroi” e per questo motivo tra gli innumerevoli mecha di oltre quarant’anni di storia d’animazione viene scelto un manipolo di soli 18 Mobile Suit, sebbene in espansione — a patto che il supporto del publisher consenta al gioco di proseguire oltre la seconda stagione. E non è solo la popolarità a far sì che questa o quell’altra unità si conquisti un posto all’interno del roster del gioco, dato che a mostri sacri come RX-78-2, Exia, Sazabi e Barbatos vengono affiancati Mass Production come Asshimar e GM, come anche alcuni MSV come lo Zaku II Dozle Zabi che hanno come unico scopo quello di differenziarsi dagli altri in termini di puro gameplay. In ogni squadra, infatti, non possono esserci due Mobile Suit uguali, dato che ciascuna unità svolge un compito diverso: tank, assaltatore, cecchino e così via. Ma la scelta di questi “protagonisti” lascia molto a desiderare, e in quanto fan di Gundam ho storto parecchio il naso. Perché adottare mecha come Mahiroo, Methuss o Pale Rider piuttosto che unità certamente più famose, provenienti da serie del tutto assenti come SEED, Wing, G Gundam o per dirne una, The Witch from Mercury, la nuova serie attualmente in corso anche in Italia su Crunchyroll? L’unica spiegazione è che vogliano spingere verso l’acquisto dei futuri DLC a pagamento, ma a mio parere un buon roster di partenza non può contare con così tante unità di minor rilievo all’interno dell’opera. Per esempio, serie come SEED DESTINY vengono rappresentate da unità poco ricordate come il DOM Trooper (copia carbone del Rick Dom originale) invece che da più riconoscibili Strike Freedom o Destiny Gundam.

Soldati del dolore

Parlando in termini di gameplay, una volta avviato il matchmaking — disponibile inizialmente in modalità “Casual” e solo dopo un certo livello in modalità “Ranked” — verremo catapultati all’interno di una stanza, in una delle due squadre composte da sei giocatori, denominate Earthnoid e Spacenoid. Il sistema sceglierà anche la tipologia di match e lo scenario, scegliendo fra tre differenti missioni e dieci ambientazioni che ricordano alla lontana quelle delle serie animate. Tra le modalità troviamo quindi la “Point Capture”, che calerà le due squadre nel ruolo offensivo o difensivo con lo scopo di attaccare o sorvegliare determinate porzioni di mappa. La modalità “Domination” dove entrambe le squadre hanno come scopo quello di conquistare tre avamposti prima della squadra avversaria. Infine, la modalità “Destruction” che mette di fronte ai giocatori una situazione in cui, in contrapposizione al team avversario, si dovrà attivare o disinnescare un dispositivo di distruzione di massa. Manca, purtroppo, una modalità Deathmatch, che avrebbe semplicemente potuto mettere i giocatori di fronte al classico sterminio di avversari, come anche una modalità cooperativa dove la squadra del giocatore avrebbe potuto affrontare orde di unità controllate dalla CPU per portare a termine missioni predefinite. Ci auguriamo che queste idee vengano implementate da BANDAI NAMCO nelle future stagioni del gioco.

Sazabi

Ciascuno dei Mobile Suit avrà a disposizione un’arma principale, con munizioni limitate (quasi in tutti i casi) e ricaricabile manualmente, nonché due armi o abilità secondarie che potranno essere riutilizzate dopo un periodo di cooldown. Un apposito indicatore servirà invece a caricare una sorta di attacco speciale chiamato G Maneuver, attivabile mediante la pressione di uno degli analogici. Ad esempio, il Pale Rider attiva l’Hades System, il Turn A l’immancabile “Moonbeam Butterfly”, l’Exia attiva la modalità TRANS-AM, mentre il Barbatos può cambiare tipologia di attacco attivando l’Alaya-Vijnana System. Una volta abbattute, le unità potranno essere riparate dagli alleati tramite la pressione prolungata dell’analogico sinistro, ma nel frattempo gli avversari potrebbero decidere di accanirsi sul relitto per farlo esplodere definitivamente ed eliminarlo dal campo di battaglia per la manciata di secondi necessari al respawn. L’intero gameplay di svolge in soggettiva, fatta eccezione per azioni come le già citate G Maneuver in cui l’inquadratura potrebbe passare alla terza persona, come in terza persona passa anche quando eseguiremo la “taunt”, il gesto di sfida che potremo personalizzare con quelli acquistabili tramite la valuta in-game. Perciò ci chiediamo: sarebbe stato così complicato dare la possibilità ai giocatori di scegliere se giocare in prima o in terza persona? Siamo abbastanza certi che si tratti unicamente di una scelta atta ad avvicinare GUNDAM EVOLUTION agli eSport a squadre dai quali trae ispirazione. Inoltre, tra i difetti strutturali del gameplay non possiamo che annoverare l’impossibilità di sfruttare attacchi ravvicinati con unità “all around” come l’RX-78-2, incapace di sfoderare una beam saber, come invece accade in praticamente tutti i giochi ispirati alla saga.

Unicorn Gundam

La bestia delle possibilità… economiche.

Acquistando con soldi reali il credito in-game, oltre a sbloccare unità aggiuntive come Exia, Unicorn, Nu Gundam e altri ancora, è possibile ottenere oggetti per la personalizzazione come skin per i Mobile Suit e per le armi, dei veri e propri “portachiavi” a tema Gundam con cui decorare l’equipaggiamento principale, ma anche sticker, avatar e sfondi per personalizzare il profilo del giocatore. Alcuni di essi (non tutti) potranno essere ottenuti anche gratuitamente tramite le lootbox che il gioco elargisce di tanto in tanto tramite il completamento degli innumerevoli obiettivi giornalieri e stagionali. C’è da spendere qualche parola per le skin dei Mobile Suit: se alcune di esse, come quella del Gundam G3 per l’RX-78-2 o quella arancione del Marasai, rispecchiano effettivamente delle varianti esistenti dei mecha, la maggior parte di esse sono invece skin inventate di sana pianta, spesso effettivamente pacchiane, che avrebbero certamente potuto lasciar posto a varianti viste nelle serie animate, nei fumetti o nelle MSV ufficiali.

This Nu Gundam isn’t just for show

Dal punto di vista estetico GUNDAM EVOLUTION è dannatamente appagante e perfettamente fluido, almeno su console di nuova generazione, sulle quali abbiamo testato il gioco. Tuttavia, dal punto di vista del comparto sonoro, ci ritroviamo di fronte all’impossibilità di settare l’audio in giapponese per le voci dei piloti, come anche alla presenza unicamente di voci generiche al posto di quelle degli effettivi personaggi all’interno dei Mobile Suit selezionati (nel caso di unità con un pilota specifico e non di mass production). Sono assenti anche brani provenienti dalla colonna sonora delle produzioni animate, sostituite con pezzi originali realizzati appositamente per questo titolo — ma è una scelta piuttosto comprensibile, data la natura free-to-play e il costo a volte eccessivo dei diritti di determinati brani musicali, non a caso le G-Sound Edition dei giochi venduti in Giappone arrivano a costare anche il doppio di quelle base. Avremmo gradito molto la possibilità di caricare MP3 personalizzati nel gioco come già visto in SD GUNDAM BATTLE ALLIANCE (ma ascoltabili solo dal giocatore), oppure di acquistare determinati brani degli anime come DLC a pagamento.

GUNDAM EVOLUTION, inoltre, separa i suoi server a seconda della piattaforma. I giocatori PlayStation 4 potranno giocare con i giocatori PlayStation 5, così come i possessori di Xbox Series X|S possono incontrare giocatori Xbox One. Un’ulteriore divisione viene effettuata con la regione di appartenenza, in modo che il matchmaking risulti rapido e le partite prive di lag e problemi di sincronizzazione, ma in questo caso nulla ci impedisce di cambiare server per intrufolarci in quello giapponese o americano. Peccato anche per l’impossibilità di sincronizzare i propri dati su un server comune e poter utilizzare il medesimo account su diverse piattaforme, una funzionalità decisamente importante supportata da molti altri titoli multigiocatore.

GUNDAM EVOLUTION - Il roster attuale del gioco

Il roster attuale del gioco.

A chi consigliamo GUNDAM EVOLUTION?

Il nuovo titolo free-to-play del franchise di Gundam, purtroppo, si rivolge a una fetta ben specifica di giocatori, ovvero quelli che amano sia l’opera originale che gli sparatutto competitivi in prima persona. Ed è davvero difficile, dal mio punto di vista, accontentare entrambi, perché i fan di Gundam potrebbero trovarsi a disagio con la tipologia di gioco e le poche unità offerte, mentre gli appassionati di FPS si trovano davanti a un gioco davvero essenziale che non ha davvero nulla da invidiare a rivali più stagionati. Se vi ritenete fan di entrambe le cose, date una possibilità a GUNDAM EVOLUTION, potreste decidere di passare parecchie ore in sua compagnia. Tuttavia, se non siete pratici di sparatutto multiplayer, potreste uscirne parecchio frustrati già dopo le prime partite.

  • Tecnicamente gradevole
  • Ciascuna unità ha un suo diverso feeling
  • Server stabili e matchmaking abbastanza rapido

  • Del tutto assente una modalità Deathmatch
  • Con migliaia di Mobile Suit a disposizione il “modello Overwatch” limita parecchio il roster
  • Una modalità in terza persona era possibile, perché non implementarla?
  • Assenza di funzionalità cross-platform
GUNDAM EVOLUTION
3.2

L’hero shooter di Gundam ha ancora molta strada davanti a sé

La sensazione che ho provato sin dalle prime battute di gioco con GUNDAM EVOLUTION è stata quella di incompletezza. Il nuovo titolo free-to-play di BANDAI NAMCO Entertainment è già alla seconda stagione, ma sembra in qualche modo povero di contenuti e di cose da fare, e le modalità disponibili si assomigliano un po’ tutte. Come gioco di Gundam offre meno possibilità rispetto a molti altri titoli, e come FPS a squadre è grossomodo essenziale rispetto alla concorrenza in tutte le sue componenti. Differenziare le varie unità scegliendo Mobile Suit appartenenti a categorie molto diverse da loro potrebbe risultare bilanciato sulla carta, ma fa sì che il roster di partenza sia popolato da unità poco incisive, tagliando fuori innumerevoli Gundam e MS antagonisti che invece meriterebbero un posto. Certo, siamo ancora alla seconda stagione, che ha accolto tra le fila del gioco il Nu Gundam, ma chi ci assicura che continuerà ad essere supportato fino ad accontentare gran parte dei fan? In sostanza, GUNDAM EVOLUTION è una buona base di partenza, un gioco adatto a chi si sente a proprio agio con gli FPS competitivi, ma che necessiterebbe di ancora molti sforzi per esibire al meglio il suo potenziale.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

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