Pensate che l’amore possa essere solamente come nelle favole? Dove il principe azzurro è retto e puro e la principessa ha una cieca e totale fiducia in lui? Sarebbe bello, ma non sempre va così. Lo scoprirete leggendo Cara Sacchan, la prima opera di Iori Asaga, pubblicata in quattro volumi con un cofanetto nel classico formato di J-POP. Cederete al fascino di questa turbolenta storia d’amore oppure no? Scopritelo come sempre leggendo la nostra recensione.
- Titolo originale: さっちゃん、僕は。(Sa-chan, Boku wa)
- Titolo italiano: Cara Sacchan
- Uscita italiana: 27 settembre 2023
- Uscita giapponese: 2019
- Numero di volumi: 4
- Casa editrice: J-POP Manga
- Genere: Romantico, Drammatico, Psicologico,
- Disegni: Iori Asaga
- Storia: Iori Asaga
- Formato: Brossurato con sovraccopertina, 12,4 x 18
- Numero di pagine: 192, B/N
Abbiamo recensito Cara Sacchan tramite volumi stampa forniti gratuitamente da J-POP Manga.
Il dilemma dell’amore a distanza
La trama di questa mini-serie si incentra su una storia non convenzionale: Katagari Kyosuke e Sachi (da lui chiamata Sacchan) sono una coppia storica sin dal secondo anno delle medie e le cose tra loro sembrano andare più che bene, tanto da provare ad avere un rapporto sessuale prima di una momentanea separazione dettata dal termine della vita liceale. Il ragazzo decide infatti di iscriversi all’università di Tokyo, abbandonando il paesino dell’Hokkaido per trasferirsi a vivere da solo in un’appartamento della città; qui incontra subito Kunikida, la sua attraente vicina che inizia a provocarlo con ardore, tanto che i due finiscono a letto la sera stessa
Lo studente non sa però che la sua vicina è sposata e che lo ha ammaliato proprio per fare un dispetto al marito! Per di più tutto ciò non è che il prologo di questa storia, ambientato esclusivamente nel primo capitolo. Da questa tresca parte poi una serie complicati rapporti, conditi da bugie, ipocrisie, tradimenti, sensi di colpa, turbamenti emotivi e incomprensioni, che non solo coinvolgerà Kyosuke, ma tutto il mondo che gli gira attorno, compreso quello delle due ragazze: Kunikida, che dovrà fare i conti con il suo matrimonio, e Sacchan, che ignara di tutto continua a scambiarsi lettere con il ragazzo, convinta che il suo amore a distanza possa funzionare.
Tanti attori, pochi protagonisti
La parte migliore del manga è probabilmente la capacità di narrare velocemente e in modo coinvolgente questo flusso di eventi sentimentali e amorosi, coinvolgendo sin da subito il lettore. Sicuramente sa applicare e rimuovere con facilità le etichette applicate ai vari personaggi in tempi diversi della storia: il protagonista, Katagari, mostrato in modo fastidiosamente impassibile e in grado di tradire quasi senza rimorso viene contrapposto a un ragazzo più riflessivo e conscio delle sue colpe, maturate tramite un profondo processo introspettivo. Sacchan, la sua controparte allegra e spensierata, sempre ottimista, onesta e che cerca di non essere mai un peso per gli altri, scivola in stati d’animo a lei ignoti, dall’odio al perdono, dividendo sicuramente gli animi dei lettori. Anche Kunikida si muove tra sentimenti contrastanti, dettati da un rapporto con il marito inutilmente complicato, ma quasi realistico per la situazione creata da pochi non detti.
I personaggi secondari sono invece solamente delle comparse su questo teatro burlesco dove vanno in scena molteplici storie d’amore: Misuzu, Asashi, Kaname e tutti gli altri svolgono azioni marginali, per circoscrivere la storia, ma nonostante ciò sono perfettamente in grado di ampliare lo spaccato di emozioni introdotto dalla mangaka; timidezza, amore a prima vista, puri istinti, sospetti, vendetta, e tanti altre emozioni che arricchiscono e delimitano il triangolo amoroso. Grazie a ciò (anche se con alcuni personaggi come Kyosuke sarà più difficile) finirete in un modo o nell’altro per percepire un piccolo legame con ciascun personaggio, sperando e tifando per un lieto fine alla maggior parte delle loro storie.
I sentimenti sono un affare complicato
L’argomento affrontato da questa mini-serie è quello relazionale, certo, ma il focus maggiore è quello sulla tossicità di alcuni rapporti. L’inesperienza della gestione dei sentimenti e di un rapporto stabile, contrapposta ad alcune scene di enorme disinvoltura, la fa da padrona: il protagonista tragico per sua stessa colpa, che pian piano, non avendo mai amato per davvero qualcuno, inizia a riabilitarsi, profuma un poco di quelle storie come alla Violet Evergarden (perdonatemi la blasfemia di paragone), dettate dalla mancanza di “pratica” e da un passato sofferto. Se per il primo intervengono tutta una serie di nuove esperienze esterne a quelle avute con Sacchan, per il secondo ci vuole tempo, e ciò ci viene mostrato con i pessimi esempi dati dal padre di Kyosuke e dai legami con le sue compagne.
A corollario di questo mondo c’è poi tutta la parte legata alla fatica di mantenere salda una relazione a distanza: l’uso delle lettere come mezzo di comunicazione sa di antico e di nostalgico, di un rapporto che nell’ideale comune può continuare tranquillamente, opposto alla modernità dei cellulari e dei computer, dove tutto è immediato. Un’epoca in cui la distanza non conta per essere controllati, come ci mostra l’autrice stessa, facendo però emergere tutto ciò che di meschino e istintivo del genere umano; certo, qualche messaggio positivo c’è, ma sono più le conclusioni agrodolci o gli esempi egoistici a spadroneggiare in questi volumi. I danni quotidiani che può creare un amore “malato”, non corrisposto, così come da discutibilità di certi approcci, sono ben visibili tra queste tavole.
Sfumature di grigio
Non fatevi ingannare dall’inizio del primo volume, con poche tavole che paiono il preludio a scene ecchi o più esplicite. Nonostante i temi da “adulti” i disegni rimangono infatti nella decenza di un qualsiasi shojo per adolescenti: lo stile è quello tipico del genere amoroso, con occhi sottili e volti spigolosi tendenti alla reale anatomia, quasi all’antica, anche se l’autrice strizza l’occhio alle opere più moderne per quanto riguarda l’uso predominante dei grigi e delle sfumature, in particolare nelle scene di imbarazzo. Uno stile che ha i suoi punti migliori nel tratto, quasi sempre pulito, e in alcune espressioni, così come per la distribuzione sulla tavola delle varie scene: soffre però nelle ambientazioni e nella gestione dei personaggi: alcuni sono piuttosto simili tra loro e altri sembrano persino cambiare espressione e anatomia lungo il corso della storia, una combinazione che rende difficile distinguere le scene più rapide. Le comparse che vanno e vengono, le poche scene disponibili per queste ultime e la poca importanza attribuita a certi background complicano ulteriormente tutto, così come le parti disegnate di sfuggita o omesse, per questioni di decenza o di tempistica. In ogni caso il tratto è tranquillamente nella media, e migliora volume dopo volume.
Kyosuke Katagiri si trasferisce a Tokyo dallo Hokkaido per frequentare l’università. Lui e la sua ragazza, Sachi Osanai, rimasta nella loro città d’origine, si frequentano da quattro anni. Solo che Kyosuke è sempre più attratto dalla sua vicina di casa, una donna sposata di nome Shino Kunikida, è supererà il limite… Questa storia d’amore travolgente porterà alla felicità o alla rovina?
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A chi consigliamo Casa Sacchan?
Cara Sacchan è una di quelle serie destinate a un pubblico un po’ più maturo, per le tematiche trattate e i discorsi inseriti, rimanendo comunque fruibile un po’ a tutti sul lato disegni, che non contengono volgarità o scene di nudo, lasciate all’immaginazione. Consigliamo quindi il volume agli amanti degli shojo che cercano un titolo più “egoista” rispetto alle principali tematiche comunemente trattate, più vicine a quelle delle moderne serie tv fatte di intrighi e relazioni confuse, ma lo suggeriamo anche e a chi cerca un titolo breve abbastanza coinvolgente: da “non patito” del genere l’ho comunque letto in una notte e discretamente apprezzato.
- Tematiche moderne e non banali
- Narrazione coinvolgente
- Non sfoggia un inutile fan-service
- Molti personaggi e scene trattate in modo superficiale
- Disegni a volte confusionari
Cara Sacchan
Una miniserie in cerca di attenzione
La storia di Sacchan e Kyosuke è una di quelle relazioni che fanno riflettere, sia sulla complessità dell’amore, che sulla sua diversa interpretazione da persona a persona: su questo punto Cara Sacchan è un manga ben riuscito, attribuendo caratteristiche diverse a ogni personaggio e dando loro anche una buona crescita personale, quando serve. Lo stesso vale per la causa scatenante, meno banale della maggior parte dei titoli del genere. Quest’ottima capacità di trasmettere i sentimenti, in grado di generare una palpabile curiosità attorno a queste insolite coppie e ai loro finali (uno dei quali forse eccessivo, ma questo dipende dai punti di vista) probabilmente vi ammalierà, distogliendovi dai punti deboli dell’opera. Con disegni e costruzione nella media il titolo soffre infatti nel trovare una conclusione adeguata alle aspettative del lettore e nella descrizione burrascosa di alcune relazioni causa-effetto, dettate anche dai tempi fisici dei quattro volumi. In ogni caso, con i suoi pregi e le sue particolarità, Cara Sacchan risulta una lettura piacevole e moderna, buona per immergersi in un mondo tenuto quasi sempre a margine degli shojo.