Re:ZERO Starting Life in Another World – Recensione della Stagione 2

Dopo 25 episodi suddivisi in due cour, giunge al termine la seconda stagione di Re:Zero Starting Life in Another World, ecco cosa ne pensiamo

Re:ZERO Starting Life in Another World - Recensione della Stagione 2

Parlare degli anime isekai negli ultimi anni è diventato un po’ come sparare sulla croce rossa. Eppure, complice il numero sempre maggiore di serie incentrate sul tema, in mezzo a un mare di mediocrità si stanno facendo largo alcune opere interessanti e superiori allo standard del genere. Pensiamo per esempio all’esponente più recente di questa categoria, Mushoku Tensei, che abbiamo collocato di diritto tra i migliori anime della stagione invernale 2021. Nello stesso periodo, però, giungeva al termine anche la seconda stagione di uno degli isekai più noti al grande pubblico. Sto parlando ovviamente di Re:ZERO – Starting Life in Another World, che prosegue l’adattamento dell’omonima light novel di grande successo scritta da Tappei Nagatsuki e illustrata da Shin’ichirō Ōtsuka.

La prima parte dell’anime in questione, dopo una lavorazione tormentata dovuta alla pandemia in atto, ha terminato la sua trasmissione nel periodo estivo dell’anno passato, dopo 13 episodi. I restanti 12, usciti tra gennaio e marzo 2021, hanno avuto il compito di mettere la parola fine alle disavventure di Subaru e compagni in questo nuovo arco narrativo, il quarto della storia del romanzo. Come se la sono cavata stavolta lo studio White Fox e lo staff? Proseguite con la lettura per scoprirlo, ma fatelo solamente se siete in pari almeno con la prima stagione dell’anime onde evitare spoiler.

Re:ZERO Starting Life in Another World - Recensione della Stagione 2

  • Titolo originale: Re:ZERO kara Hajimeru Isekai Seikatsu 2nd Season
  • Titolo inglese: Re:ZERO -Starting Life in Another World- Season 2
  • Uscita giapponese: Estate 2020 – Inverno 2021
  • Uscita italiana: Estate 2020 – Inverno 2021 (Simulcast)
  • Piattaforma: Crunchyroll
  • Genere: Fantasy, Drammatico, Azione
  • Numero di episodi: 25
  • Durata: 28 minuti
  • Studio di animazione: White Fox
  • Adattato da: Light Novel
  • Lingua: doppiaggio giapponese, sottotitoli in italiano

Abbiamo recensito Re:ZERO Starting Life in Another World – Season 2 tramite piattaforma streaming Crunchyroll.

Un isekai brillante e coinvolgente

Per conoscere le premesse di questa stagione vi rimando all’articolo dove recensisco la prima parte della stagione (lo trovate qui) e in questa sede preferisco non fare alcuno spoiler in merito all’inizio della seconda, affinché questo pezzo valga come recensione completa di questa nuova iterazione animata del franchise. A conti fatti, dopo la visione di tutti e 25 gli episodi, non posso che confermare le mie ottime impressioni iniziali. Re:ZERO – Starting Life in Another World è un isekai di assoluta qualità, sopra la media del genere, che in questa stagione compie la sua definitiva maturazione limando molti dei difetti che lo contraddistinguevano in passato.

Re:ZERO Starting Life in Another World - Recensione della Stagione 2

Quello che permette alla serie di stagliarsi rispetto a molti suoi simili non è solamente l’ottimo livello del materiale di partenza, scritto da un Tappei Nagatsuki più esperto e convincente rispetto agli esordi, bensì anche l’incredibile impegno messo in atto dallo studio White Fox, dal regista Masaharu Watanabe e dal resto dello staff nel processo di adattamento. È evidente infatti la volontà, presente sin dalla prima stagione, di voler restituire allo spettatore la miglior resa su schermo possibile dell’opera cartacea, e non una semplice trasposizione di un numero prefissato di volumi del romanzo per scopi puramente promozionali, pratica che è ormai la norma in questo settore da molti anni.

Emblematica a tal proposito la scelta, in questa seconda parte, di inserire la sigla di apertura solamente in due episodi, mentre quella di chiusura la si ascolta quasi sempre in sottofondo con lo svolgimento degli eventi ancora in corso. Una decisione davvero estrema che potrebbe far storcere il naso ad alcuni appassionati, abituati alla presenza di opening ed ending a scandire il ritmo di ogni puntata, ma che a conti fatti rende Re:ZERO un adattamento più unico che raro. Oltre a questa caratteristica, il minutaggio superiore alla media – parliamo di circa 28-29 minuti a episodio – permette alla serie di avere tutto il tempo a disposizione per sviluppare il proprio materiale, senza dover ricorrere a tagli o passaggi frettolosi.

Re:ZERO Starting Life in Another World - Recensione della Stagione 2

E parlando proprio del punto di vista narrativo, in questo secondo cour la storia chiude tutti i punti rimasti aperti dopo la prima metà, approfondendo la già affascinante lore del regno di Lugnica e culminando in un finale davvero intenso e coinvolgente. I personaggi risultano ancora una volta l’asso nella manica della produzione e tutti riescono a lasciare il segno, con alcuni di essi che vengono messi sotto una nuova luce rispetto a quanto visto in passato: pensiamo per esempio a Ram o a Roswaal, o ancora a Emilia, il cui passato viene finalmente approfondito in una sequenza di episodi molto toccante e di grande impatto. La vera star dello show tuttavia, inutile negarlo, è il protagonista Subaru, figura sul quale penso sia inutile spendere ulteriori parole rispetto a quelle che trovate nel mio precedente articolo.

Nonostante ci si trovi di fronte a una qualità superiore a quella vista nella prima stagione, non tutto il lavoro è stato svolto alla perfezione, e la presenza di alcune problematiche impedisce alla serie di raggiungere l’eccellenza. Al netto di un quantitativo di scene d’azione, o comunque movimentate, maggiore rispetto ai primi 13 episodi, anche in questo prosieguo non manca qualche grattacapo con il ritmo, con la sceneggiatura che sembra voler quasi rallentare apposta alcune sequenze, o renderle inutilmente ridondanti. Difetto che si collega anche a un altro problema, ovvero una scrittura a tratti eccessivamente contorta e piena di passaggi che, invece di rappresentare un valore aggiunto per il background, lo complicano e basta, obbligando lo spettatore a seguire con attenzione i dialoghi e la storia per poter collegare tutti i punti a fine stagione. Non so dirvi se si tratta di una caratteristica legata a doppio filo all’opera originale, nel caso avrei preferito che la trasposizione snellisse un po’ di più il contenuto del romanzo.

Re:ZERO Starting Life in Another World - Recensione della Stagione 2

Il fascino di un regno pericoloso

Un altro leitmotiv di molti anime isekai (e, ormai, di questo settore in generale) è la qualità tecnica della produzione che oscilla tra il mediocre e il passabile, diretta conseguenza della natura quasi unicamente promozionale degli adattamenti. Per Re:ZERO – Starting Life in Another World, fortunatamente, non è così, e al netto di pochi, evidenti cali – comunque di gran lunga inferiori a quelli della prima stagione, il comparto visivo messo in piedi da White Fox si staglia, ancora una volta, sopra alla media del genere. Il mondo di Lugnica è vivo, pulsante e più che mai affascinante nella sua incredibile pericolosità, le illustrazioni e lo stile di Shin’ichirō Ōtsuka vengono replicati alla perfezione, e la qualità di disegni e animazioni è molto buona, il cui picco viene raggiunto negli intensi e spettacolari episodi finali.

L’accompagnamento musicale del compositore Kenichiro Suehiro (Girls’ Last Tour, Fire Force) non riesce a essere memorabile e manca più di tutti un tema centrale orecchiabile, ma svolge il suo lavoro egregiamente enfatizzando nel modo giusto i momenti più importanti. Dal punto di vista delle sigle, come ho già evidenziato, Re:ZERO è un anime che fa davvero storia a sé. L’opening Long Shot di Mayu Maeshima è molto bella come melodia – un po’ meno il video che è fin troppo spoileroso – ed è davvero un peccato che compaia nella serie solo in due puntate. Le ending invece sono molteplici, ma a spiccare è senza dubbio Believe in you della cantante nonoc.

Re:ZERO Starting Life in Another World - Recensione della Stagione 2

CrunchyrollQuesto anime è disponibile sottotitolato in italiano su Crunchyroll, la prima piattaforma online internazionale completamente dedicata al mondo dell’animazione giapponese, dei manga e dei drama. Puoi guardare gratuitamente Crunchyroll sul tuo PC, sul tuo smartphone e sulla tua console iscrivendoti con un account gratuito oppure sottoscrivendo un piano di abbonamento mensile che ti permetterà di seguire gli anime in simulcasting con il Giappone.

A chi consigliamo Re:ZERO Starting Life in Another World Stagione 2?

Se avete apprezzato la prima stagione di Re:ZERO, penso sia inutile ribadire che questa continuazione è una visione praticamente obbligatoria. Tuttavia, anche qualora la prima iterazione non dovesse avervi convinto del tutto, vi consiglio di fare un tentativo e di provare almeno i primi episodi della seconda, che, al netto dei suoi difetti, si rivela un prodotto di gran lunga superiore. Infine, se non conoscete questo titolo e amate il genere fantasy, correte subito su Crunchyroll e iniziate a guardarlo.

  • Un arco narrativo molto intrigante
  • Lore ulteriormente approfondita
  • Cast spettacolare e convincente
  • Comparto tecnico di buonissimo livello…

  • … Ma non manca qualche calo
  • Problemi di ritmo in alcuni episodi
  • Sceneggiatura spesso troppo contorta
  • Era necessario sacrificare così tanto le sigle?
Re:ZERO - Starting Life in Another World 2
4.2

Un ritorno potente ma non impeccabile

La parte finale della seconda stagione di Re:ZERO – Starting Life in Another World conferma questo prosieguo come un’opera nettamente superiore al predecessore, sotto quasi ogni punto di vista. Il tono più dark e maturo, la narrazione più complessa e intrigante, l’espansione del background e, soprattutto, i personaggi caratterizzati in modo impeccabile rendono all’altezza delle aspettative il tanto atteso ritorno di uno degli anime isekai più famosi e apprezzati degli ultimi anni. Sfortunatamente alcune mancanze, poche macchie evidenti di un abito pulito e profumato, impediscono alla serie dello studio White Fox di raggiungere l’eccellenza, e potrebbero far storcere il naso agli spettatori meno pazienti. Ciò nonostante, se amate il fantasy e non avete odiato la prima stagione, non avete davvero alcun motivo per tirarvi indietro. Perché le nuove disavventure di Subaru e soci nel regno di Lugnica sapranno tenervi incollati allo schermo.

Figura mitologica, ossessionata da tutto ciò che proviene dal Giappone, che ama districarsi abilmente fra mille impegni e buoni propositi che non realizzerà mai. Quando non impugna un controller, si diletta a guardare anime e leggere manga di dubbio gusto. Tendenzialmente ti vuole bene, soprattutto se gli parli delle serie Trails, Ys e Utawarerumono.

1 Comment

  1. Spero che non ce ne sarà una terza. Ma so già che è una speranza vana: Re: ZERO, Esseao, Shield Hero, Mahouka, Goblin Slayer e compagnia ormai sono come i cinepanettoni, i reality show, barbara d’urso, uomini e donne e la tv spazzatura in generale… Ovvero non ce ne libereremo più. 🙄

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