Di giorno è una normale studentessa. Di notte, una temibile cacciatrice di taglie. Il suo nome è Ranko Tsukigime, ma viene chiamata da tutti Parcheggiatrice. Sulle tracce dell’assassino che ha posto fine alla vita di sua madre, Ranko finirà per imbattersi in una serie di bizzarre situazioni al limite dell’inverosimile.
SHORT PEACE è il nome che racchiude il progetto multimediale composto dal videogioco diretto dal celebre Suda51 (No More Heroes, Lollipop Chainsaw, Killer is Dead) e da quattro cortometraggi d’animazione curati da altrettanto famosi registi giapponesi (tra cui spicca il nome di Katsuhiro Otomo) originariamente trasmessi nelle sale cinematografiche del Giappone. L’edizione giunta qui da noi in Europa su Hybrid Disc include sia i quattro anime che il brevissimo titolo firmato GRASSHOPPER, Tsukigime Ranko no Ichiban Nagai Hi, ovvero: Ranko Tsukigime’s Longest Day. Cosa lega questi quattro anime e il gioco di cui vi parleremo in questa recensione? Sostanzialmente nulla, se non il tema principale: il Giappone, raccontato attraverso cinque periodi storici, di cui il gioco rappresenta l’epoca attuale.
- Titolo: SHORT PEACE: Ranko Tsukigime’s Longest Day
- Piattaforma: PlayStation 3
- Genere: Platform, Azione
- Giocatori: 1
- Software house: BANDAI NAMCO Games
- Sviluppatore: GRASSHOPPER MANUFACTURE, Crispy’s!
- Lingua: Italiano (testi), Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 24 aprile 2014
- Disponibilità: retail
- Reperibilità: comune
- DLC: non presenti
- Note: il disco di gioco include quattro cortometraggi d’animazione; presente un corposo artbook brossurato relativo agli anime come preorder bonus per l’Italia
Il disco ibrido di SHORT PEACE permetterà di accedere alla sezione contenente la parte anime direttamente dal menu Filmati della nostra PlayStation 3, come un vero e proprio Blu-ray Disc, e il singolo gioco di Ranko Tsukigime’s Longest Day come un normale disco di gioco. Realizzato dagli studi Sunrise, l’anime partirà con il suggestivo filmato introduttivo diretto da Koji Morimoto che, in un tripudio di omaggi e citazioni a pezzi grossi dell’animazione giapponese come Gundam e InuYasha, ci introdurrà al mondo di SHORT PEACE. Passeremo quindi in rassegna i quattro cortometraggi che, non essendo strettamente legati al videogioco vero e proprio, esamineremo brevemente di seguito.
- POSSESSIONS di Shuhei Morita (Freedom, Kakumei no Valvrave) — Ambientato nel Giappone antico, parla di un viandante sperduto in un bosco che, durante un improvviso temporale, troverà rifugio all’interno un’abitazione abbandonata. Ben presto l’uomo si accorgerà che la casa è posseduta dagli spiriti di oggetti di uso comune, ormai inutilizzabili, abbandonati dopo anni di onorevole servizio.
- COMBUSTIBILE di Katsuhiro Otomo (Akira, Steamboy) — La storia di due ragazzi, vicini di casa, figli di due famiglie agiate. Lui, ribelle, si tatuerà il corpo per farsi diseredare dal padre e potersi finalmente dedicare al suo sogno: diventare un pompiere; lei, una giovane donna che sarà presto costretta a sposarsi. Da bambini i due si erano fatti una promessa ma le loro strade hanno finito per dividersi, finché un giorno un pericoloso incendio le farà incrociare un’ultima volta.
- GAMBO di Hiroaki Ando (Tweeny Witches, Digital Juice) — Un antico villaggio rurale è sotto l’assedio di un feroce Oni, che ogni giorno rapisce le donne che lo abitano e compie ogni genere di atrocità. L’ultima fanciulla rimasta, una bambina innocente, riceverà l’aiuto di uno spaventoso orso albino, apparentemente in grado di comprendere il linguaggio degli umani.
- A Farewell to Weapons di Hajime Katoki (mecha designer per molte produzioni di Gundam) — Il cortometraggio conclusivo, ambientato in un futuro post-apocalittico, parla dell’ultima missione di un gruppo di soldati ingegneri, chiamato Peace Keepers, impegnato a smaltire ogni tipologia di arma rimasta attiva nella città di Tokyo.
Revenge is a dish best served cold
Avviando l’avventura di Ranko Tsukigime su PS3 verremo subito investiti dall’eccezionale introduzione animata realizzata con una CG molto vicina all’animazione bidimensionale che, tuttavia, ci deluderà per quanto concerne i sottotitoli italiani: spesso del tutto fuori sync rispetto l’audio, alquanto discrepanti dal doppiaggio originale e, fortunatamente solo in rare occasioni, disturbati da fastidiosi errori di battitura. Verremo così gettati nella mischia di questo side-scrolling fuori di testa attraverso un messaggio che, rompendo la quarta parete, ci avvertirà di tenere il controller fra le mani perché prossimi a iniziare il gioco vero e proprio.
Conosceremo così Ranko, una diciassettenne come tante, almeno all’apparenza, figlia del proprietario della Tsukigime Enterprises, la più grande corporazione al mondo nel settore dei parcheggi multilivello. Costretta da un’infanzia difficile e dal nomignolo “Parcheggiatrice” che ormai tutti le affibbiano, riesce a ritrovare il giusto equilibrio solo grazie a Moeko e Kirara, le sue migliori amiche, con cui, di giorno, trascorre un’esistenza apparentemente normale. Durante il resto della giornata, però, Ranko Tsukigime conduce una vita parallela: la sua abitazione, un gigantesco parcheggio al coperto le cui stanze si snodano attraverso una serie di container sospesi, è il luogo dove ogni sera la pulzella si trasforma da normale adolescente a temibile serial killer il cui scopo ultimo è quello di vendicare la morte della madre, assassinata, a quanto pare, proprio dal padre della ragazza.
Diamoci alla fuga, ma con stile
Longest Day non è altro che un frenetico gioco arcade vecchio stile in cui saremo chiamati a correre orizzontalmente da sinistra verso destra, saltando gli ostacoli e abbattendo i nemici con il letale violino a nostra disposizione, fino al raggiungimento del nostro traguardo. Dovremo cercare di avanzare il più agilmente possibile, saltando, planando e rimbalzando sui muri, cercando di non perdere velocità per non essere raggiunti dal mostro di turno che tenterà costantemente di agguantarci ogni qual volta perderemo il passo e che dovremo prontamente bloccare sparando con l’utilizzo dei tasti dorsali. I pochissimi livelli a disposizione (rigorosamente privi di checkpoint) in cui la nostra bendata eroina dovrà correre come una forsennata, saranno tutti costellati da strade alternative che potremo riuscire a imboccare se raggiunte con il giusto tempismo; all’interno di queste ultime, spesso, troveremo pacchi regalo contenenti collezionabili come immagini, file audiovisivi e costumi alternativi per Ranko, che potremo consultare mediante la voce Extra del menu principale. Faranno eccezione i livelli speciali riservati alle boss battle, dove saremo chiamati a cimentarci in prove che offrono stili di gameplay alternativi.
L’assurda trama di Ranko Tsukigime’s Longest Day si dipanerà livello dopo livello attraverso una serie di filmati, spesso fuori di testa, realizzati con le più disparate tecniche di animazione tipicamente giapponesi, che spesso sembreranno ironizzare sui metodi di realizzazione degli anime di studi celebri come GAINAX, le visual novel o le più classiche tavole a fumetti. La mente malata di Goichi Suda si farà notare in particolar modo nelle assurde situazioni in cui l’improbabile serial killer si ritroverà a doversi tirare fuori, coinvolgendo draghi giganteschi, wrestler, eroi in stile tokusatsu, cagnolini giganti e persino la celeberrima moto rossa di Kaneda (da Akira, a proposito di Otomo). L’esperienza ludica offerta dal pacchetto è divertente, esilarante, coinvolgente ma estremamente breve. Volete un consiglio? Non spulciate la lista di trofei finché non avrete concluso il gioco, contiene spoiler piuttosto pesanti sulla trama.
Il violino numero 51
L’impatto che SHORT PEACE avrà con i vostri sensi sarà più che positivo. Chiaramente, i cortometraggi animati diretti dai registi a cui fa capo il sensei Katsuhiro Otomo non potranno che lasciarvi a bocca aperta e, di certo, nemmeno il gioco di GRASSHOPPER deluderà le vostre aspettative, almeno dal punto di vista tecnico. Lo splendido character design, difatti, si sposerà alla perfezione con lo stile dinamico di gioco che si manterrà fluido e rapido anche con numerosi elementi sullo schermo. Nonostante i pochi poligoni utilizzati, non sentirete certo la mancanza di una grafica migliore di questa. La colonna sonora, infine, farà la sua parte, assieme al riuscitissimo doppiaggio che, pur contando su due sole voci (una per i personaggi femminili e una per i quelli maschili) si dimostrerà essere evocativo e all’occorrenza spiritoso. L’unico grave problema, come già ribadito, sarà la scarsissima durata dell’esperienza offerta.
A chi consigliamo SHORT PEACE: Ranko Tsukigime’s Longest Day?
Ciascun amante dell’animazione giapponese non potrà non apprezzare le quattro opere raccolte su questo disco che, vi ricordiamo, sono produzioni destinate al circuito cinematografico per il paese del Sol Levante. Sebbene Ranko Tsukigime, il gioco vero e proprio, non sia certo un capolavoro nel suo genere, grazie al suo particolare appeal visivo vi farà trascorrere una serata all’insegna delle più alte vette della follia nipponica, riuscendo a mantenere alta l’attenzione del giocatore (ma anche di spettatori, volendo) con colpi di scena degni di nota. Il prezzo del disco, meglio se accompagnato dal pregevole artbook offerto in omaggio presso i punti vendita selezionati, è in parte giustificato se pensiamo a quanto costerebbero i due prodotti se venduti separatamente.
- Quattro anime e un videogame d’autore
- Artisticamente sbalorditivo
- Testi localizzati in italiano
- Longevità ridicolmente bassa (solo dieci livelli)
- Sbavature nei sottotitoli
- Un prezzo inferiore non avrebbe di certo guastato
SHORT PEACE: Ranko Tsukigime's Longest Day
Una magistrale espressione artistica più che un videogioco vero e proprio
Prodotti del genere in Europa se ne vedono ben pochi, ma sono in realtà piuttosto diffusi nel paese del Sol Levante: gli hybrid pack non sono altro che Blu-ray contenenti una traccia video riproducibile su qualsiasi lettore da tavolo e una traccia ludica riservata ai sistemi PlayStation 3. Se Ranko Tsukigime’s Longest Day fosse stato venduto separatamente dagli anime di SHORT PEACE non avrebbe potuto superare il prezzo di un gioco indie, data la sua longevità estremamente breve; tuttavia, il pacchetto offerto da BANDAI NAMCO Games consente di portarci a casa, al prezzo di lancio di un normale titolo, un videogioco breve, ma spassoso e meravigliosamente fuori di testa, insieme a una produzione cinematografica che da sola varrebbe la metà dei soldi spesi. Se siete alla ricerca di un videogioco che vi tenga impegnati per molto tempo, cercate altrove: Ranko Tsukigime vi terrà compagnia al massimo per un paio d’ore, un po’ come un film, ma assieme ai quattro cortometraggi saprà regalarvi quel genere di emozione che solo le produzioni nipponiche di un certo livello sono in grado di garantire.