L’amore per la famiglia, la crescita e il raggiungimento della vita adulta sono tematiche sempre care ai giapponesi, diventando temi principali di moltissimi anime e manga che raccontano le vicende di personaggi giovani che devono così abbandonare gli anni dell’adolescenza per maturare e diventare autonomi. Ancora maggiori sono le difficoltà se i protagonisti si trovano in un contesto più complicato, in cui l’assenza dei genitori comporta già dei sacrifici e una crescita prematura. Parliamo oggi de I quattro fratelli Yuzuki, un manga slice of life del 2018, ancora in corso in patria con 8 volumi, scritto e disegnato da Shizuki Fujisawa, con cui ha vinto il 66esimo Shogakukan Manga Award come miglior shoujo, e portato in Italia recentemente grazie a J-POP Manga.
- Titolo originale: Yuzuki-san Chi no Yon Kyoudai
- Titolo italiano: I quattro fratelli Yuzuki
- Uscita giapponese: 2018
- Uscita italiana: 2022
- Numero di volumi: 1 (in corso)
- Casa editrice: J-POP
- Genere: Slice of life, Commedia
- Disegni: Shizuki Fujisawa
- Storia: Shizuki Fujisawa
- Formato: 12 x 1.7 x 17 cm
- Numero di pagine: 192 pagine
Abbiamo recensito I quattro fratelli Yuzuki tramite volume stampa fornitoci da J-POP Manga.
Un’ottima introduzione
I fratelli Yuzuki vivono insieme dopo aver perso entrambi i genitori due anni fa: da allora è Hayato, il più grande, a occuparsi del lavoro e dell’istruzione dei più piccoli, Mikoto, Minato e Gakuto; questo primo volume funge da introduzione dei fratelli con un capitolo dedicato a ciascuno, facendoci conoscere il loro carattere individualmente, approfondendo inoltre il rapporto che hanno tra di loro e con i personaggi esterni alla famiglia che avranno un ruolo di supporto.
Iniziamo conoscendo Minato, il più impulsivo dei fratelli che prova invidia nei confronti di Mikoto, più grande di lui di solo qualche mese ma già più indipendente e maturo. Tra Mikoto e Minato vi è quindi una specie di rivalità a senso unico ma che non ostacola un affetto comunque presente, sebbene tra i due non sia stato sempre così. Il loro rapporto è in realtà più complesso, in quanto Mikoto si è visto togliere molte attenzioni dai genitori per via delle gravi condizioni di salute del fratellino, che prendevano quasi tutto il loro tempo. Col passare degli anni, quello che era odio si è quindi tramutato in un sincero amore fraterno, nonostante Minato debba ancora imparare ad accantonare l’orgoglio per aprirsi di più nei confronti del fratello.
In seguito, passiamo col vedere la prospettiva del più piccolo, Gakuto: alla sua giovane età dimostra di avere una certa maturità e consapevolezza, preoccupandosi soprattutto per Hayato, il quale si premura di non fargli mancare niente, al rischio però di fare continue corse e brevi nottate; per questo Gakuto desidera essere già grande, in modo da aiutare i fratelli e non risultare un peso, trovando difficile esporre i suoi problemi agli altri, in quanto lo trattano semplicemente come un bambino. Inaspettatamente, trova un amico nell’anziano Kojiro, vicino di casa che, un giorno, si prende cura del piccolo mentre attende il ritorno del fratello, e Gakuto, stupito di come l’uomo parli con lui senza il tono accondiscendente a cui è abituato, gli chiederà consigli su cosa lui possa fare per aiutare gli altri nonostante sia ancora piccolo.
Infine seguiamo una giornata di Hayato, che tra impegni di famiglia e di lavoro ha ben poco tempo per se; dopo la perdita dei genitori, Hayato ha rifiutato categoricamente ogni aiuto da parenti o altri adulti, temendo che ciò avrebbe portato i fratelli a vivere separatamente. Nonostante le sue convinzioni però, in cuor suo sa bene che accettare aiuto dagli altri potrebbe permettergli di condurre una vita meno frenetica, e dovrà quindi imparare a mettere da parte le sue preoccupazioni per fare più affidamento al prossimo. Hayato è sicuramente il personaggio più complesso, in quanto, da semplice fratello maggiore, è passato più all’essere un vero e proprio genitore surrogato, ma i continui sforzi che fa per la sua famiglia potrebbero rischiare di deteriorare il suo stato di salute.
La scelta di questo primo volume di raccontare ogni fratello separatamente con aneddoti autoconclusivi si è rivelata ottima, in quanto offre una solida introduzione ai personaggi e al contesto, facendoci capire sin da subito le peculiarità di tutti e quattro e dei legami che hanno con altri personaggi di supporto, altrettanto ben inquadrati, i quali potrebbero offrire degli scenari interessanti in quanto vengono da situazioni familiari ben diverse.
Drammaticità e leggerezza
Ognuno dei fratelli porta con se dubbi e problematiche personali, dovute soprattutto alla differenza di età e al dover essere più maturi e adulti, sia per aiutare gli altri che per non essere di peso.
Non è ben chiaro, tuttavia, che genere di storia I quattro fratelli Yuzuki voglia raccontare: sebbene si parta da una premessa che tende più al drammatico, le risoluzioni dei problemi sono abbastanza rapide e semplicistiche, limitando così un maggiore approfondimento su tematiche di per se abbastanza complesse. Considerando inoltre il contesto in cui si trovano i fratelli, sarebbe interessante vedere affrontati aspetti più realistici in merito, come potrebbero essere limitazioni a livello sociale ed economico, ma chiaramente, per farsi una più chiara idea in merito, occorrerà attendere i prossimi volumi.
I disegni sono molto curati e puliti, piacevolissimi da guardare e con una particolare attenzione all’espressività dei personaggi e all’uso dei retini; sebbene si tratti in generale di uno stile semplice e non ricercato, la semplicità dello stesso si fonde perfettamente con l’atmosfera creata dalla storia, dando un tocco di grazia e di leggerezza con delle linee morbide e sottili.
Ottima sia la qualità della carta che l’illustrazione sulla sovraccoperta colorata ad acquerello, mentre l’impaginazione invece ha alti e bassi, poiché lascia spesso un’abbondanza di bianco ai lati delle tavole, causata da un eccessivo distacco delle immagini dalla rilegatura.
“Siamo fratelli e, qualunque cosa accada, restiamo una famiglia.” Due anni fa, i quattro fratelli Yuzuki hanno perso i loro genitori. A prendersi cura della famiglia, ora, è il figlio più grande, Hayato. Poi c’è Mikoto, calmo e razionale; Minato, onesto e diretto; e infine Gakuto, il più piccolo, un bambino con la testa sulle spalle. In qualche modo riescono a cavarsela restando uniti, ma sembra che Hayato faccia affidamento sempre e solo su Mikoto, e questo a Minato non va giù… Ecco la storia di quattro giovani fratelli… a volte amici, a volte rivali!
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A chi consigliamo I quattro fratelli Yuzuki?
Se apprezzate storie che parlano dei rapporti di famiglia, soprattutto delle condizioni degli orfani, I quattro fratelli Yuzuki potrebbe conquistarvi, grazie a dei personaggi con idee abbastanza diverse in cui potreste immedesimarvi. Si tratta, per ora, di una storia leggera, ma che non nasconde un velo di malinconia quando tratta del passato dei protagonisti, capace di coinvolgere soprattutto chi ha a sua volta uno o più fratelli, dal momento che potreste rivedervi in alcune delle dinamiche presenti.
- Personaggi primari e secondari molto buoni
- Tematiche potenzialmente interessanti
- Frettolosità nella risoluzione degli eventi
I quattro fratelli Yuzuki
Uno slice of life dall'atmosfera dolce
I quattro fratelli Yuzuki sembra partire molto bene, con una buona premessa e dei temi interessanti. L’unico dubbio rimane sulla strada che l’opera vuole prendere, in quanto, attualmente, sembra restare sui binari di un comunissimo slice of life molto rosa e fiori, ma che ha il potenziale per trasmettere molte più emozioni allo spettatore tramite dei personaggi molto apprezzabili e realistici. C’è da dire che, anche senza ambire ad affrontare certe tematiche in maniera più pesante, I quattro fratelli Yuzuki rimane un manga piacevolissimo, di cui apprezzerete la semplicità e la dolcezza del legame dei protagonisti.