A volte le apparenze ingannano: lo sa bene Miko, che poco prima di trasferirsi nella share house di suo zio per motivi familiari incontra per strada il burbero Jun Matsunaga, scambiandolo, a causa dei suoi modi, per un maniaco! Ben presto, imparando a conoscerlo, capisce che dietro il suo lato scontroso e schivo si nasconde un cuore tenero e timido… LIVING-ROOM MATSUNAGA-SAN di Keiko Iwashita è uno degli shojo manga che più ha suscitato interesse e apprezzamenti nell’ultimo periodo, complice anche la serializzazione di Star Comics durante i trascorsi Star Days.
- Titolo originale: Living no Matsunaga-san
- Titolo italiano: LIVING-ROOM MATSUNAGA-SAN
- Uscita giapponese: 2016
- Uscita italiana: 26 maggio 2021
- Numero di volumi: 2 (in corso)
- Casa editrice: Star Comics
- Genere: shojo, slice of life, romantico
- Disegni: Keiko Iwashita
- Storia: Keiko Iwashita
- Formato: 11.5 x 17.5
- Numero di pagine: 176
Abbiamo recensito LIVING-ROOM MATSUNAGA-SAN tramite volume stampa fornitoci da Star Comics.
La vita nelle share house è una frequente abitudine nel Paese del Sol Levante, configurandosi come un’alternativa abbastanza conveniente rispetto agli ingenti costi della vita immobiliare giapponese. Molti giovani, soprattutto gaijin, ovvero stranieri, scelgono questa opzione, anche perché il mercato degli immobili in Giappone non è aperto a tutti, richiedendo moltissime garanzie che non tutti possiedono. La share house, al contrario, si presenta come una specie di convitto, in cui si convive insieme ad altri inquilini in camere indipendenti o in stanze condivise. Spesso e volentieri, però, la difficoltà è rappresentata proprio dalla compatibilità con le altre persone, la maggior parte delle volte sconosciute e dunque con le quali non si hanno dei veri e propri legami di affinità.
La storia di Miko si concentra proprio sulla scoperta e sull’adattamento alla convivenza con gli altri coinquilini, ognuno con la propria personalità e con caratteristiche peculiari che li rendono completamente differenti gli uni dagli altri, ma misteriosamente in sintonia tra loro, almeno apparentemente. Miko, essendo anche la più piccola, in quanto unica liceale, dovrà imparare a conoscere i suoi nuovi vicini, capendo che a volte le apparenze ingannano. La persona con cui vuole entrare più in sintonia è infatti il serioso Matsunaga, con cui non riesce a rapportarsi per via dei suoi strani e incomprensibili metodi di approccio con gli altri inquilini. Ma c’è qualcosa in lui che attira Miko e che la spinge a volergli stare vicino nonostante la sua ritrosia, forse qualcosa che si trasformerà in un sentimento più profondo della semplice amicizia.
Miko si è appena trasferita nella share house di suo zio. La vita con i coinquilini può sembrare difficile inizialmente, soprattutto se il tuo vicino di stanza è un tipo serioso come Jun Matsunaga! La giovane liceale dovrà iniziare a rimboccarsi le maniche per imparare a vivere da sola e per riuscire ad approcciarsi con il nuovo coinquilino, che piano piano diventerà sempre più importante per Miko…
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Storia fresca, senza troppe pretese, si concentra come molti altri manga per ragazze sulla vita quotidiana di una liceale, Miko, alle prese con i primi batticuori adolescenziali all’interno della share house di cui è ospite. Di contorno la vita degli altri inquilini, che almeno in queso primo volume è solamente abbozzata e per nulla approfondita, mostrando quindi solamente delle macchiette neanche troppo caratterizzate rispetto ai due protagonisti. Neanche questi ultimi, però, sembrano essere stati caratterizzati in modo eccelso dall’autrice, presentandosi semplicemente come i soliti stereotipi di liceale goffa e romantica e di uomo maturo ma inafferrabile e serioso. Sebbene, dunque, l’ambientazione e i presupposti possano sembrare innovativi — ma in realtà neanche troppo — i personaggi rappresentano in modo eclatante i classici esempi di caratterizzazione da shojo manga tradizionale, che forse negli ultimi tempi non riesce a spiccare il volo verso trame più convincenti e innovative.
La storia non presenta immediatamente dei colpi di scena eclatanti, solamente dei piccoli momenti molto sentiti che portano allo sviluppo del rapporto tra Miko e Jun, ma in generale i toni rimangono molto lievi durante tutto il volume. Ciò porta il manga ad essere una lettura molto soft, capace di allietare senza essere troppo pretestuoso. Se da una parte può essere apprezzato dai fruitori di shojo molto leggeri e senza pretese, dall’altro può essere considerato una nota di demerito per chi invece cerca una lettura più impegnata. Di sicuro questo primo volume non introduce il lettore nel pieno della storia, ma vuole essere semplicemente una finestra di presentazione delle dinamiche narrative e dei personaggi. Una descrizione sommaria, dunque, di quello che probabilmente vedremo nei volumi successivi. Al contempo, l’evoluzione dei sentimenti della protagonista sembra essere alquanto repentina, denotando una componente narrativa forse troppo forzata e in alcuni tratti quasi surreale.
I doppi sensi che pervadono le tavole e le scenette comiche che interessano i protagonisti in taluni casi rendono lo shojo manga quasi esilarante, smorzando la narrazione e aggiungendo un pizzico di umorismo che non guasta, anzi sembra rappresentare una boccata d’aria fresca rispetto alla linearità dell’azione.I disegni sono forse la nota di merito di questo manga: dal tratto sottilissimo, la caratterizzazione visiva dei personaggi è resa in modo che i contorni dei visi siano molto delicati, i capelli soffici e sinuosi e gli sfondi precisi e netti. In linea generale, dunque, la peculiarità e il punto forte di LIVING-ROOM MATSUNAGA-SAN è proprio la componente grafica, in linea con i canoni shojo e sicuramente molto piacevole, in grado di sollevare una storia a tratti banale e alquanto superficiale. Anche l’uso dei retini non risulta essere superficiale e sovrabbondante, ma calibrato per rendere ancora di più la tridimensionalità del tratto dei volti, conferendone profondità e spessore. In linea generale, i disegni seguono sì i canoni del tratto shojo manga classico, ma presentano delle accortezze di spessore grafico che li rendono più profondi e variegati, introducendo quindi dei piccoli espedienti che arricchiscono non solo le espressioni dei personaggi, ma anche gli sfondi e le ambientazioni.
L’edizione di Star Comics si presenta con una rigida sovraccoperta lucida e una copertina sottostante molto carina, che non riproduce l’immagine della cover, ma un’elettrica colorazione rosa con il buffissimo gatto della share house. La foliazione è abbastanza leggera, non lascia trasparire i disegni sottostanti, ma la grammatura non è comunque eccessivamente consistente. LIVING-ROOM MATSUNAGA-SAN è una commedia adolescenziale con buoni propositi, premesse che potrebbero convincere lettori in cerca di una storia leggera ma al contempo divertente. Sicuramente non eccessivamente incisiva, presentando una narrazione non approfondita e a tratti scontata, con cliché che potrebbero far storcere il naso a chi ha già letto centinaia di titoli di questo tipo. Un buon modo per passare piacevolmente il tempo, ma non una lettura imprescindibile, almeno per quanto riguarda questo primo volume. Vedremo cosa ci riserveranno i prossimi.
Uno shojo con un potenziale inespresso
Il primo volume di LIVING-ROOM MATSUNAGA-SAN di Keiko Iwashita è una storia leggera, fresca, senza pretese, adatta ad un pubblico di lettori che non cerca una lettura shojo peculiare o troppo impegnata. La trama sembra abbastanza semplice, a tratti sconfinando nel già visto, ma che dopotutto presenta degli intermezzi comici che possono essere apprezzati e che anzi smorzano un pochino la linearità della narrazione. I disegni sono forse la componente più apprezzabile del manga, essendo molto curati e presentando una scelta di retini tale da conferire profondità e spessore al tratto dell’autrice. Nonostante sia uno degli shojo manga più apprezzati dell’ultimo periodo sia in patria che in altri Paesi, non è fondamentalmente una storia innovativa e sensazionale, ma una piacevole lettura basata più sulla bellezza visiva che sugli snodi diegetici di per sé.
Una storia d’amore che non decolla