Sin dai primissimi episodi trasmessi, la nuova serie animata Dragon Ball DAIMA — ultima opera del compianto Akira Toriyama in persona — ha suscitato accesi dibattiti tra i fan sulla canonicità degli eventi narrati all’interno della linea temporale della saga. In molti hanno notato parallelismi con Dragon Ball GT, la serie 1996 che vedeva per la prima volta Goku tornare bambino grazie a un desiderio di nuove sfere del drago. Tanti invece si sono chiesti come DAIMA potesse coesistere con Dragon Ball Super per via di alcune incongruenze presenti sin dal primo episodio, dato che entrambe le serie sono ambientate nel periodo immediatamente successivo alla saga di Majin Bu e prima dell’ultimo Torneo Tenkaichi che chiude la serie originale. Se dopo la visione della serie siete qui a chiedervi se Dragon Ball DAIMA è canonico o meno, siete arrivati nel posto giusto. Analizzeremo insieme dichiarazioni ufficiali e tutti gli aspetti che mettono in contrasto questa serie con Dragon Ball Super.
In chiusura vi esporremo inoltre il nostro punto di vista sulla faccenda, cercando di dare una spiegazione sensata a queste contraddizioni.
Di recente, il producer della serie di Dragon Ball DAIMA, Akio Iyoku, ha cercato di dare una risposta definitiva ai dubbi dei fan. Nel corso di un’intervista rilasciata a MANTAN WEB infatti, Iyoku ha confermato che la serie più recente è assolutamente canonica e una diretta prosecuzione della saga di Bu, ed è stata quasi interamente pensata da Akira Toriyama. In DAIMA vengono infatti rivelate le origini dei Kaioshin, dei Namecc e dei Majin, compresa la nascita di esseri come Bu.
Iyoku ha dichiarato: “Tutto è cominciato circa sei anni fa, mentre stavamo lavorando al film Dragon Ball Super: SUPER HERO. Ho accennato al desiderio di creare una nuova serie che fosse separata dai film. Dato che stavamo già realizzando la pellicola, volevo evitare di sovraccaricare il signor Toriyama. Invece di chiedergli di impegnarsi completamente, gli ho suggerito solo di supervisionare il progetto e di condividere i suoi pensieri. Con l’avanzare delle discussioni, tuttavia, si è dimostrato incredibilmente entusiasta. Anche se questo si discostava dal nostro piano iniziale, alla fine abbiamo deciso di collaborare strettamente, con lui che ha realizzato la maggior parte della storia di Dragon Ball DAIMA.”
Ma alla luce di 20 episodi totali, Dragon Ball DAIMA è davvero canonico? La nuova serie è ambientata nell’anno 775 del calendario, qualche mese dopo la sconfitta di Bu, mentre l’arrivo di Lord Beerus, narrato sia in Dragon Ball Super che nel film “Dragon Ball Z: Battle of Gods” è ambientato nell’anno 778. Se considerassimo solo questi dati non ci sarebbero problemi di continuità, e le due serie potrebbero coesistere. Tuttavia, in DAIMA vengono fuori diversi problemi di continuity con Super che vi esporremo di seguito.
La fusione fra Kaioshin e Kibith
Il primo errore, o per meglio dire contraddizione, per la continuity è legato a Kibitoshin, la fusione fra Kaioshin dell’Est e Kibith avvenuta nella saga di Majin Bu mediante gli orecchini Potara. Mentre in Dragon Ball GT la fusione persisteva permanentemente fino alla fine della serie, in Super i due esprimono un desiderio con le sfere del drago per separarsi. In Dragon Ball DAIMA invece i due rivelano di aver sciolto la fusione grazie a Majin Bu: come successo con Vegeth, i gas presenti all’interno del suo stomaco hanno permesso alla fusione di sciogliersi, riportando i due allo stato originale, per questo motivo hanno chiesto il favore al nuovo amico. Il conflitto con Super, tuttavia, sussiste nel fatto che Kibith e Shin sono ancora fusi quando Beerus arriva sulla Terra e, mentre nel manga utilizzano le sfere di Namecc durante lo scontro fra Goku e Beerus, nell’anime non esprimono il desiderio dopo l’arco narrativo della resurrezione di Freezer.
Piccolo mente o ha la memoria corta?
Nell’episodio 11 di Dragon Ball DAIMA, Piccolo dichiara apertamente di non essere più in grado di parlare la lingua Namecc perché ha vissuto sulla Terra per troppo tempo, costringendo il gruppo ad accettare l’aiuto di Neva. Se non consideriamo il fatto che Piccolo sia il figlio del Grande Mago Piccolo e sia nato sulla Terra, dobbiamo considerare che il fatto che si sia fuso con Dio (l’altra metà del Grande Mago Piccolo) e con Nail sul pianeta Namecc, e che in qualche modo dovrebbe conoscere la sua lingua d’origine. Tuttavia, nella prima serie di Dragon Ball, Piccolo parla la lingua Namecc con Dio. Si tratta solo di una dimenticanza di Toriyama e di tutto lo staff della serie o semplicemente Piccolo ha mentito a riguardo, per dare a Neva una possibilità di unirsi al gruppo? Si tratta di un problema che con Super non ha niente a che vedere, ma che andrebbe a cozzare con la continuity della serie originale.
Quali sono le Sfere del Drago originali?
In Dragon Ball DAIMA viene introdotto il Regno Demoniaco, e assieme a lui un nuovo set di sfere del drago, che sono tre anziché le solite sette. Queste vengono state esplicitamente definite come le sfere del drago originali, le prime mai create, anche prima di quelle del pianeta Namecc, e sono state ideate da Neva in persona. Questa dichiarazione però ha qualche difficoltà a combaciare con quanto visto in Dragon Ball Super, che ha introdotto le Super Sfere del Drago. All’interno della serie viene detto che le Super Sfere sono anch’esse il set originale di sfere del drago da cui sono state ispirate tutte le altre. Idealmente, però, Regno Demoniaco, dovrebbe essere nato prima degli universi del Mondo Esterno dove si trovano le Super Sfere del Drago. A chi dobbiamo credere?
Il Super Saiyan 4 di Goku e il Super Saiyan 3 di Vegeta
Il più grosso problema di continuity in assoluto è dato dalle trasformazioni. Durante lo scontro con Beerus, prima di raggiungere lo stadio di Super Saiyan God, Goku dichiara apertamente che il Super Saiyan 3 è la sua ultima trasformazione. Tuttavia, in DAIMA lo vediamo trasformarsi in una nuova versione del Super Saiyan 4, diversa da quella apparsa in Dragon Ball GT. Inizialmente si credeva che tale trasformazione potesse essere legata al Mondo Demoniaco o all’aiuto fornito da Neva. In realtà, nell’ultimo episodio di DAIMA, Goku stesso rivela di essersi allenato ulteriormente dopo la sconfitta di Bu per raggiungere un nuovo stadio, ma di non essere sicuro di potersi trasformare fino al momento in cui ci ha provato nel corso dello scontro con Gomah. Come ben saprete, il Super Saiyan 4 non viene mai menzionato né mostrato in Dragon Ball Super, e alla fine di DAIMA non viene giustificato in alcun modo il fatto che Goku e ne sia “dimenticato”.
Lo stesso vale per il Super Saiyan 3 mostrato da Vegeta, o meglio, “Ultra Vegeta 1”, come scherzosamente lo stesso Principe dei Saiyan lo definisce. Si tratta di una trasformazione mai vista prima d’ora, se non in forma differente in Dragon Ball Heroes, e mai menzionata né utilizzata da Vegeta in Super. Nell’arco narrativo di Zamasu, parlando con Trunks del futuro, Vegeta lascia intendere di aver ampiamente superato questo livello con il Super Saiyan Blue, e quindi di non aver alcun motivo per utilizzare questa trasformazione, che potrebbe idealmente aver raggiunto prima di trasformarsi per la prima volta in Super Saiyan God durante i suoi allenamenti off-screen. Tuttavia, durante lo scontro con Beerus, in seguito allo schiaffo ricevuto da Bulma, Vegeta avrebbe potuto trasformarsi in Super Saiyan 3 per combatterlo, ma non lo ha fatto.
Cosa è canonico e cosa non lo è?
Di positivo c’è che DAIMA riprende alcuni concetti esplorati per la prima volta in Super, come il fatto che le vicende siano ambientate nell’Universo 7, e che quindi anche qui esiste un multiverso. Nonostante ciò, l’ultimo episodio di DAIMA avrebbe potuto risolvere i conflitti con Super semplicemente impedendo a Goku di trasformarsi nuovamente in Super Saiyan 4 per un motivo qualsiasi, ma resterebbe il problema di Kaioshin. Difficilmente vedremo una seconda stagione di DAIMA, e le uniche speranze di un collegamento con Super rimangono in un nuovo arco narrativo del manga di Toyotaro, che spieghi questi buchi di trama in qualche modo, oppure nella produzione di un nuovo film che sia ambientato fra l’avventura nel Regno Demoniaco e l’arrivo di Beerus, in cui magari Goku si accorge di non potersi trasformare nuovamente nel Super Saiyan 4 e che in qualche modo Kaioshin e Kibith debbano fondersi nuovamente e siano impossibilitati a sfruttare nuovamente Bu per separarsi. Ciò probabilmente non accadrà mai e l’unica spiegazione che possiamo fornire è la seguente.
Dragon Ball DAIMA è il seguito del manga originale di Akira Toriyama. Dragon Ball Super è il seguito invece della trasposizione animata, ed è indipendente da DAIMA come lo è anche Dragon Ball GT e come lo sono tutti i lungometraggi animati visti nel corso degli anni. Come Dragon Ball Heroes suggerisce, la linea temporale di Dragon Ball potrebbe aver subito numerose biforcazioni a causa dei viaggi nel tempo, generando istanze separate di questo universo a cui solo i Kaioshin del Tempo e i Pattugliatori Temporali possono accedere. Quindi GT, Super e DAIMA (così come il futuro di Trunks) sarebbero tutti a loro modo sequel o midquel canonici della serie originale, ma ambientati in linee temporali differenti generate ognuna da un diverso viaggio nel tempo. Resta da vedere quali di esse porteranno al finale del manga originale e di Dragon Ball Z, in cui Goku incontra Ub al Torneo Tenkaichi e decide di farlo diventare suo allievo. Vi piace come spiegazione? Fatecelo sapere nei commenti.
Dragon Ball DAIMA è disponibile su Crunchyroll, Netflix e sul canale ANiME GENERATION di Prime Video con i sottotitoli in italiano. Per quanto riguarda il doppiaggio invece? Ecco le nostre ipotesi sul doppiaggio italiano di Dragon Ball DAIMA.