Azur Lane: Crosswave – Recensione

Il free-to-play per smartphone Azur Lane fa il grande passo arrivando su console con Azur Lane: Crosswave per PS4 e PC. La nostra recensione!

Azur Lane: Crosswave - Recensione

Questo è il racconto di un distante e bellissimo pianeta ricoperto da brillanti e azzurrissimi oceani. Le persone di questo mondo non hanno mai sperimentato il terrore di una grande guerra. Eagle Union, Royal Navy, Iron Blood, e Sakura Empire: quattro potenti nazioni la cui base difensiva è composta da una flotta di ragazze dotate di poteri conosciuti come Kansen. La loro presenza è di vitale importanza. Le Kansen, detentrici di un potentissimo arsenale, non desiderano il conflitto, e grazie alla fiducia e al supporto reciproco il mondo è rimasto protetto e al sicuro. Fino a oggi. Un giorno, un misterioso gruppo conosciuto come Sirens è apparso improvvisamente. Diffonde strana tecnologia e ha iniziato a rappresentare una minaccia concreta per l’intero mondo. Con delle motivazioni sconosciute in gioco, la tensione tra le varie nazioni è improvvisamente cresciuta. Nato originariamente come free-to-play per mobile, Azur Lane ha saputo raccogliere così tanti consensi e apprezzamenti dai giocatori di tutto il mondo da diventare un franchise crossmediatico in continua crescita.

Potendo contare su una serie anime, qualche adattamento manga, light novel e audio drama, è finalmente riuscito a compiere il grande passo anche nel mondo del gaming per console con Azur Lane: Crosswave per PlayStation 4 e PC, uscito in Giappone lo scorso agosto ma che è riuscito ad arrivare oltreoceano solo adesso. Meglio tardi che mai, no?

Azur Lane: Crosswave – Recensione

  • Titolo: Azur Lane: Crosswave
  • Piattaforma: PlayStation 4, PC / Steam
  • Versione analizzata: PlayStation 4 (EU)
  • Genere: Shooter
  • Giocatori: 1
  • Publisher: Idea Factory International
  • Sviluppatore: Idea Factory, Compile Heart, FELISTELLA
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 13 febbraio 2020 (Steam), 21 febbraio 2020 (PS4)
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: personaggi giocabili aggiuntivi
  • Note: disponibile in edizione limitata con mini-figure di Shimakaze, tre spille, stand Sakura Empire, colonna sonora, artbook e steelcase

Abbiamo recensito Azur Lane: Crosswave con un codice PlayStation 4 fornitoci gratuitamente da Idea Factory International.

C’era una volta Kantai Collection, un prodotto nato sotto forma di browser game free-to-play che è riuscito nel giro di poco tempo a rapire il cuore di tantissimi giocatori e otaku nipponici. La serie ha potuto godere di svariati progetti correlati arrivati nel corso degli anni, rimanendo a lungo tempo imbattibile e incontrastata nel suo genere (anche perché mancava di rivali veri e propri). La sua specialità era offrire una serie di variegati personaggi antropomorfi basati sulle più celebri navi da guerra di tutto il mondo… e dato che parliamo di Giappone credo sia inutile dire che i personaggi in questione erano tutte ragazze. C’è voluto qualche anno per veder arrivare un vero competitor che esordisse con una sua sorta di copia carbone. Gli sviluppatori cinesi Shanghai Manjuu e Xiamen Yongshi sono riusciti a portare su smartphone e tablet il loro Azur Lane, un free-to-play di genere diverso, vero, ma alla cui base ci sono sempre dei personaggi antropomorfi (sempre ragazze, che ve lo dico a fa?) basate su navi da guerra.

Solo con il passare del tempo il grande successo di KanColle ha pian piano iniziato a scemare, lasciando spazio per il sorpasso al nuovo e più fresco Azur Lane, che è riuscito a riaccendere l’hype ormai sopito, tanto da raggiungere i cinque milioni di giocatori dopo appena quattro mesi dal suo rilascio.

Azur Lane: Crosswave – Recensione

YVAN EHT NIOJ

Era solo questione di tempo prima che qualche compagnia decidesse di sfruttare il successo della serie per realizzare un titolo per console, ovvero Azur Lane: Crosswave, titolo targato Compile Heart e sviluppato da FELISTELLA, che permette di bearci delle nostre waifu da guerra preferite su grande schermo e con dei modelli 3D in dimensioni più reali di quanto offerto dal mobage originale. Quello che rende davvero carino questo titolo sono i tantissimi rimandi proprio al gioco mobile, e non parlo solo di una questione di interfacce generali e menu, che ci danno l’impressione di essere davvero dentro un classico free-to-play, ma anche di tanti altri lati che andrò a spiegarvi in questa recensione.

Dopo una piccola introduzione alla storia in cui andremo a immergerci, il gioco ci mette subito davanti il duo di personaggi creati appositamente per questo Crosswave, ovvero Shimakaze e Suruga, che si riveleranno presto anche gli unici due personaggi giocabili che potremo usare per un bel pezzo. All’interno delle varie missioni sarà possibile portare tre personaggi sul campo e altri tre che avranno funzione esclusivamente di supporto con gli effetti più disparati. A differenza delle due eroine iniziali, nessuna verrà sbloccata nel corso della storia, ma sarà necessario scoutarle con appositi ticket che raccoglieremo battaglia dopo battaglia: più la sfida sarà ardua e importante ai fini di trama, e più la quantità che riceveremo sarà alta. Sebbene ciascuna possa contare su una sorta di sistema di level-up attraverso le varie battaglie, non sarà possibile aumentare il livello tramite appositi oggetti né sarà possibile rimettersi in pari attraverso combattimenti con nemici casuali… dato che non ci saranno. Ogni scontro che effettueremo all’interno di questo titolo sarà solo e soltanto di storia, e anche se i personaggi che scouteremo con i ticket ci verranno consegnati a livello 1, potranno affrontare senza alcun problema sia battaglie normali che boss battle. Per permettere una cosa del genere si è purtroppo puntato a rendere il gioco fin troppo facile a prescindere dal punto della storia in cui ci troviamo, offrendo davvero pochissimo senso di sfida, tanto da contribuire in modo notevole a uno dei problemi più grossi che questo titolo si porta dietro: l’essere noiosetto e ripetitivo.

We want you

Lo svolgimento di quanto sperimenteremo in questo gioco avverrà principalmente attraverso una sorta di fase esplorativa, in cui un potremo controllare un piccolo modello SD (super deformed) del nostro personaggio principale, realizzato davvero in modo simile ai modelli visti proprio nel gioco mobile (anche se in questo il modello SD veniva usato per le fasi di battaglia), per raggiungere varie casse presenti sulla mappa per ottenere oggetti vari o andare direttamente ai punti di interesse, dove il gioco si dividerà in due:

  • Fase narrativa, in cui la storia si svolgerà attraverso interminabili dialoghi (forse un po’ troppo…) che non sfrutteranno i modelli 3D dei personaggi, ma sfoggeranno delle ancor più splendide illustrazioni
  • Fase di battaglia, dove controlleremo la nostra waifu da guerra in versione 3D all’interno di alcune semplici missioni

Le fasi di battaglia si svolgeranno ovviamente tutte in acqua, sulla quale ci sarà possibile sfrecciare a gran velocità restando però sempre all’interno di un campo ben delineato da alcune barriere invisibili. Questo non sarà molto vasto, e spesso e volentieri alcuni degli obiettivi da abbattere delle varie missioni si troveranno fuori da questa barriera, ma questo non importerà minimamente dato che il gioco non prevede l’uso degli attacchi melee e tutto quel che ci sarà dato fare sarà sparare a perdifiato. In realtà anche le missioni che dovremo affrontare non saranno molto variegate, e ci ritroveremo spesso e volentieri a dover abbattere delle navi, aerei, barche e poco altro negli stage semplici, mentre nelle boss battle oltre alle solite navi reali ci ritroveremo contro da uno a tre personaggi che dovremo sconfiggere usando tutto l’arsenale a nostra disposizione. E poi via che tutto si ripete in modo ciclico, offrendo davvero poca varietà al prodotto.

Azur Lane: Crosswave – Recensione

È il mio primo giorno!

Azur Lane: Crosswave è però in grado di offrire una buona dose di personalizzazione per quanto riguarda gli armamenti in dotazione alle numerose ragazze, che appena ottenute possiedono già qualcosa di basico che può essere tranquillamente cambiato e personalizzato a seconda del proprio stile di gioco o delle esigenze. Voglio farvi un esempio: un personaggio arriva accompagnato da un arsenale poco potente ma con colpi a ripetizione, ma volete qualcosa in grado di arrecare più danni anche a costo di rinunciare a un po’ di questa continuità? È possibile! Tutto è possibile, anche assegnare in altri slot alcuni oggetti utili per avere boost vari come aumentare la percentuale di possibilità di infliggere danni critici, recuperare un minimo di HP ogni 18 secondi, e così via. Un lato di personalizzazione ben studiato e assegnabile a qualsiasi personaggio (fatta eccezione di quelli solo supporto), che rende possibile creare una strategia ben precisa a seconda di quello che vogliamo diventi il nostro ruolo durante i combattimenti.

Azur Lane: Crosswave – Recensione

A differenza del livello generale dei personaggi, che aumenterà solo in battaglia, il livello degli armamenti e oggetti che offrono abilità ed effetti vari può tranquillamente essere rafforzato mediante l’uso di monete di gioco, ottenute nel corso delle varie missioni in modo parallelo ai ticket per lo scouting dei personaggi. Un altro lato che regala al tutto un piccolo retrogusto tipico dei free-to-play, giusto per dimostrare alla gente che questo titolo console può essere sì qualcosa di decisamente più grosso, senza però dimenticarsi quali sono le origini di Azur Lane.

Jiyuu no Akatsuki

I rimandi che FELISTELLA e Compile Heart hanno voluto fare per omaggiare l’originale free-to-play mi hanno davvero colpito piacevolmente, sia per le interfacce generali dei menù che per la porzione di fase esplorativa della mappetta, che danno davvero l’impressione di essere dentro al titolo mobile. Ovviamente anche il comparto 3D non è male, con dei modelli delle tante eroine giocabili e non davvero ben realizzati, e degli stage molto carini anche se talvolta il tutto può sembrare vagamente anonimo. Ma ci sta, alla fin fine siamo in pieno oceano, non mi aspettavo grandi cose… eppure in un certo senso mi hanno fatto storcere un po’ il naso. Un grandissimo plauso va inoltre all’ottimo comparto sonoro, capace di proporre non solo una opening orecchiabile e davvero splendida, ma anche delle musiche che accompagnano dialoghi, avventura e battaglie, sempre all’altezza delle varie situazioni in cui ci ritroveremo.

A chi consigliamo Azur Lane: Crosswave?

Ebbene, ci troviamo davanti al classico titolo capace di splendere come un diamante solo tra le mani dei fan di Azur Lane. È un gioco particolare, con i suoi alti e bassi, ma in questi purtroppo mancano i lati che potrebbero davvero riuscire a catturare l’attenzione del giocatore che invece non conosce la serie e non è interessato a farlo. Magari nelle mani di qualche amante della serie con più esperienza dei videogames questo gioco più sembrare un po’ sottotono, ma sono sicuro che alla fin fine per una cosa o per un’altra riusciranno ad apprezzarlo. Sì insomma, solo loro…

  • Apprezzabili i rimandi al titolo per mobile
  • Tanti personaggi giocabili da sbloccare con cui creare il proprio team
  • La personalizzazione dell’armamentario rende tutto più libero di essere approcciato come si vuole

  • Battaglie decisamente TROPPO facili
  • Alla lunga tende a diventare un po’ monotono e ripetitivo
  • L’enorme mole di dialoghi può portare all’esasperazione
Azur Lane: Crosswave
3

Una gioia tutta (e solo) per i fan

Credo che nessuno si aspettasse che questo Azur Lane: Crosswave puntasse davvero in alto e si rendesse appetibile all’intero panorama di amanti dei videogiochi, e tantomeno io. Approcciandomi al gioco ho infatti avuto la conferma che, sotto davvero tantissimi aspetti, ci troviamo davanti a uno di quei particolari prodotti che puntano principalmente al cuore dei fan già consolidati, al contrario del titolo mobile, che partendo da zero doveva riuscire ad arrivare a tutti gli amanti dei free-to-play. Anche la troppa facilità generale delle varie battaglie, sia normali che boss, e la fin troppa ripetitività che alla lunga può portare alla noia, possono venir in parte limitate dall’amore che ciascun giocatore prova nella serie e che può farlo continuare imperterrito fino alla sua conclusione. Se siete fan del gioco originale e delle tante bellissime waifu da guerra, allora preparatevi per qualche intenso momento di divertimento in compagnia dei vostri personaggi preferiti.

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.

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