No, è che mi è entrato del wasabi nell’occhio

Un’altra ricca giornata di acquisti e chilometri macinati a piedi e in metropolitana per le strade di Tokyo: scoprite come prosegue il viaggio di Akiba Gamers

No, è che mi è entrato del wasabi nell’occhio

Ok, abbiamo saltato un giorno, ma siamo giustificati: ieri anziché metterci a scrivere abbiamo fatto la tanto attesa live sulla pagina Facebook, nella quale abbiamo aperto in diretta il bustone dei giochi random comprato al TRADER di Akihabara. Ma non solo. Abbiamo anche avuto la malaugurata idea di comprare un altro bustone al negozio accanto al BOOK OFF. Un negozio per adulti, se così vogliamo dire. Un po’ ce lo aspettavamo di trovare roba così tanto triste, ma non ben Quattro Vagine di gomma (le iniziali maiuscole non a caso vista la mia passione per Z Gundam). Per saperne di più vi rimandiamo alla divertentissima live che sarà disponibile sulla nostra pagina fino a che qualcuno non deciderà di spargere denuncia.

Zechs e Vegeta Super Saiyan Blue

Sentiva la mancanza di Nappa e così ne ho approfittato…

Ma veniamo a noi: ieri abbiamo preso una decisione cruciale per il nostro viaggio. Abbiamo mandato a troie il programma. Lo stesso programma scritto con tanto amore e sangue in tutti questi mesi, incastrando meticolosamente impegni e giornate per riuscire a fare e vedere tutto. Perché, vi starete chiedendo? Chiaramente la colpa è delle cazzo di sale giochi dove finiamo irrimediabilmente incollati tra UFO Catcher e cabinati di Fate/Grand Order Arcade, Super Dragon Ball Heroes e compagnia bella. L’altro ieri avremmo dovuto visitare Kabukicho, ieri Kawagoe e Ueno, ma alla fine siamo rimasti tutto il giorno a Ikebukuro a rivangare tra i nostri ricordi, a scavare tra gli scaffali dei negozi e chiaramente al Club SEGA a far nostra la tanto agognata statua di Broly, la prima del film in uscita… chiaramente una a testa. Siamo tornati in uno dei ristoranti dove abbiamo mangiato anni fa, ma ci abbiamo trovato una brutta sorpresa: un po’ di scarafaggini in giro sul pavimento e sul tavolo, che ci hanno spinti a mangiare il più in fretta possibile e alzare i tacchi, nonché di affibbiargli il soprannome di “Mushi Café”. Abbiamo fatto un giro al Sunshine City, fatto acquisti al Pokémon Center, abbiamo finalmente mangiato il mio adorato curry rice e ci siamo diretti verso il J-WORLD TOKYO, scoprendo che aveva chiuso da appena cinque minuti.

Zen-Oh

Ci siamo fatti degli amici di spessore da queste parti.

Stamattina invece abbiamo avuto la geniale trovata di ignorare la sveglia e alzarci alle undici: addio alla giornata che doveva aprirsi con una gita a Mitaka per il nostro consueto giro di negozi e la capatina al nostro sushitaro di fiducia, per poi trasferirci a Nakano. Abbiamo deciso di rimanere a Kinshicho e di recarci finalmente alla Tokyo Skytree, dove abbiamo dato uno sguardo al Kirby Café (purtroppo non è stato possibile entrarci per via della fila catastrofica) e allo spazio allestito per commemorare l’uscita del film su Broly. Pagati ben due biglietti di ingresso a testa, siamo saliti in cima alla torre più alta del mondo per uno spettacolo senza eguali: da lassù si vedeva la città intera e tutto intorno c’erano illustrazioni e materiali informativi su personaggi e momenti salienti di Dragon Ball. Scattate foto con le statue di Goku, Vegeta e Broly, abbiamo visitato il negozio di gadget e siamo tornati a terra, per poi nutrirci di tenpura e soba e prendere il treno per Mitaka, non prima di aver assaggiato quello che Riccardo ha ribattezzato “il polpo carasau” (un polpo fritto dello spessore di un segnalibro). Arrivati ormai quando era buio, ho speso un Mashiro Tamiji e mezzo per portarmi a casa qualche gioco per Nintendo Switch dal prezzo allettante e poi è giunta l’ora di andare a piangere mangiando il nostro meritato sushi.

Wasabi a Mitaka

Il proprietario del locale ci ha riconosciuti mentre ci stava servendo degli ottimi hosomaki e ha mandato in malomodo la moglie a comprare dei senbei per offrirceli da portare via. Stavolta però le lacrime non erano solo di nostalgia e di commozione di fronte alla loro gentilezza: c’era proprio tanto, ma tanto wasabi. Abbastanza da ucciderci tutti e quattro. È giunta poi l’ora di prendere nuovamente il treno per provare a farci un mezzo giro alla Nakano Broadway, che ormai aveva quasi tutti i negozi chiusi, e ovviamente abbiamo finito per chiuderci ancora una volta in sala giochi.

Domani sarà la prima di due giornate memorabili: sarà il day one di tre giochi importanti, due dei quali li ho prenotati per ottenere alcuni pre-order bonus esclusivi di alcune catene qui in Giappone. JUDGE EYES prenotato al GEO di Ikebukuro mi consentirà di ottenere un taccuino esclusivo, mentre PEACH BALL: SENRAN KAGURA prenotato al TRADER di Akiba mi farà portare a casa una tela che raffigura la bella (ma ormai odiosa) Yumi. Il terzo, GOD EATER 3, non riuscirò a portarmelo a casa, ma avrò modo di vederlo e forse provarlo in qualche negozio di Akihabara. Preparatevi a una nuova ondata di foto su Instagram. Io invece vedo di farmi almeno altre tre-quattro ore di sonno.

BaKuHiru

Ok Broly, ma Gogeta riuscirà a battere anche una creatura così?

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

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