Era il 19 maggio del 2015 quando sulla rivista Miracle Jump di Shūeisha apparve per la prima volta Kaguya-sama wa Kokurasetai (da noi conosciuta come Kaguya-sama: Love is War), splendida commedia romantica scritta e disegnata dal mangaka Aka Akasaka. Nel corso degli anni il successo di questa opera è aumentato in maniera esponenziale fino al superamento delle dieci milioni di copie vendute avvenuto nel ormai lontano gennaio del 2019 a seguito dell’uscita della prima stagione dell’adattamento animato. Sin dal suo primo episodio, quest’ultimo è stato in grado di esaltare al meglio l’opera del suo creatore, grazie soprattutto all’incredibile cura e al rispetto mostrato dagli addetti ai lavori nel tentativo di ricreare la stessa atmosfera che caratterizza l’opera cartacea. A mio avviso, questi fattori hanno permesso alla prima stagione dell’anime di conquistare in totale serenità il titolo di migliore anime del 2019, evidenziando inoltre quali siano le basi da cui partire per la realizzazione di una commedia romantica capace di distinguersi dalla massa. Con delle premesse del genere non è un caso se l’hype generatosi intorno a Kaguya-sama: Love is War 2, seconda stagione della serie animata, la cui messa in onda è iniziata l’11 aprile di quest’anno, sia aumentato così a dismisura negli ultimi mesi.
Nonostante la crescente paura di una cancellazione, dovuta alla recente epidemia di COVID-19 che ha già causato la posticipazione di anime illustri come Oregairu Kan o Re:Zero 2nd Season, la seconda stagione di Love is War, intitolata Kaguya-sama wa Kokurasetai? Tensai-tachi no Renai Zunousen è tuttora in corso sulle reti televisive giapponesi e di settimana in settimana ci sta aiutando a riportare un po’ di sana leggerezza nelle nostre case. Questa seconda stagione nel corso delle sue prime puntate si è presentata a tutti gli effetti come una riproposizione di quelle dinamiche che hanno caratterizzato e reso incredibilmente divertente la prima stagione, ripresentandole però in chiave quasi nostalgica. Infatti è chiaro come l’intento della serie sia quello, a partire dal quarto episodio, di rimescolare le carte in tavola con l’introduzione di nuovi personaggi che andranno ad arricchire il già meraviglioso cast presente all’interno dell’opera.
Attendendo con ansia l’uscita delle nuove puntate e l’inizio effettivo del nuovo arco narrativo della serie, andiamo a dare uno sguardo più da vicino in merito a quanto visto fin ora. La trama presentata nei primi tre episodi di Kaguya-sama wa Kokurasetai? si allinea in tutto e per tutto con quella che abbiamo avuto il piacere di osservare durante la messa in onda della prima stagione. Essa, infatti, rappresentando la conclusione naturale del primo arco narrativo riabbraccia la natura episodica già utilizzata in precedenza e ci mostra le battute finali del sessantasettesimo consiglio studentesco dell’Accademia Shuchiin. L’anime, riprendendo esattamente da dove si era interrotto, ci riporta sin da subito all’interno dell’aula del consiglio studentesco dove i nostri quattro protagonisti (il presidente Miyuki Shirogane, la vice-presidentessa Kaguya Shinomiya, il tesoriere Yuu Ishigami e l’immancabile segretaria Chika Fujiwara) coadiuvati dal cast di personaggi secondari sono soliti passare le proprie giornate in totale serenità nell’attesa che il consiglio venga sciolto per le classiche rielezioni studentesche.
Se nella prima stagione i due ragazzi, considerati da tutti come la coppia perfetta, siano fermamente convinti del fatto che sia per forza l’altro a dover fare il primo passo, già a partire da questi primi episodi si evince come i personaggi della storia, pur rimanendo in un certo senso coerenti con i loro ideali e il loro orgoglio, in molte situazioni inizino a farsi domande sulla effettiva validità delle proprie tesi e sulle assurde logiche che fino ad ora hanno regolato le battaglie psicologiche fra i protagonisti. L’anime contrappone dunque la natura stessa dei protagonisti con la volontà e il desiderio che essi hanno di essere ricambiati dall’amato/a, in un circolo vizioso che potrebbe farli avvicinare tanto quanto potrebbe farli allontanare. Quelle stesse battaglie psicologiche, che hanno costituito il pilastro principale non che la vera forza della prima stagione, hanno perso quel non so che di epicità. Ciò nonostante la serie non ne risente minimamente né in termini di comicità né in termini di sceneggiatura, in quanto tutto è fatto in funzione della crescita che i personaggi hanno avuto nel corso delle serie. Infatti, a mio avviso, eliminare l’egoismo di fondo che caratterizzava il rapporto tra i due personaggi era ed è tuttora l’unica strada percorribile per dare nuove sfumature a un pattern che nel corso del tempo poteva risultare ripetitivo e deleterio per la trama stessa.
Sicuramente questa seconda stagione passerà alla storia per aver avuto uno dei debutti migliori di sempre, sono infatti molteplici gli aspetti che hanno contribuito a rendere l’esordio di Kaguya-sama: Love is War 2 semplicemente incredibile. L’estrema memabilità delle gesta di Kaguya e compagni unite a pattern ben consolidato e allo stesso tempo capace di evolversi e a una voglia sempre maggiore da parte del regista nell’osare, stupendo lo spettatore con soluzioni sempre più inusuali e innovative hanno fatto si che questa stagione, sin dal suo primo episodio, abbia iniziato a infrangere record su record. Non è un caso che, dopo a malapena una manciata di ore dalla sua uscita, il trend Kaguya sia letteralmente esploso in rete, diventando virale in molti social network, su tutti Twitter e Reddit dove sta tuttora surclassando quelli di anime ben più conosciuti e famosi.
Visivamente, Kaguya-sama: Love is War 2, similmente alla prima stagione, è un tripudio di scelte registiche e stiliste sempre più creative. Infatti, ciascun episodio contiene almeno una manciata di sezioni in cui lo stile della serie varia in favore di un’espressività e di una teatralità degli avvenimenti sempre più spiccata. Da un punto di vista tecnico la serie è sicuramente di buona fattura e le animazioni realizzate dallo studio A-1 Pictures sono assolutamente fluide e nitide. Inoltre, è assolutamente obbligatorio tessere le lodi di una colonna sonora che contenendo al suo interno un numero elevatissimo di tracce degne di nota riesce a sposarsi perfettamente con l’atmosfera della serie, esaltandone ogni singola scena, che essa sia colma di tensione o di semplice e pura tenerezza. Tra i vari brani che compongono la soundtrack spicca inoltre la splendida opening “DADDY! DADDY! DO!”, realizzata da Masayuki Suzuki, già autore della prima opening della serie, e dalla giovane cantante Airi Suzuki, che è stata capace di diventare subito virale sul web.
Risultato della sfida di oggi: Kaguya vince
La seconda stagione della versione animata di Kaguya-sama wa Kokurasetai? Tensai-tachi no Renai Zunousen, da considerarsi senza alcuna ombra di dubbio come un’eccellente riproposizione del manga realizzato da Aka Akasaka, è stata in grado, grazie a un uso sapiente della regia e a una sceneggiatura semplicemente impeccabile, di ricalcare il successo ottenuto dalla prima stagione con un opera che fino ad ora non solo riesce a reggere il confronto con quest’ultima ma la supera in molti aspetti.
Ci auguriamo quindi che questa seconda stagione continui su questo livello di qualità, nella speranza che questa splendida opera si concluda nel migliore dei modi.
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