The Legend of Heroes: storia di una saga epica e spettacolare

Nell’affollato panorama delle saghe JRPG più famose, The Legend of Heroes è una perla poco conosciuta. Scopriamo insieme questa saga epica e spettacolare

The Legend of Heroes: storia di una saga epica e spettacolare

I JRPG, termine con cui indichiamo abitualmente i giochi di ruolo di provenienza giapponese a prescindere dalle loro meccaniche (combattimenti a turni, in tempo reale, strategici e così via), sono un genere florido che ha fatto la storia del medium videoludico, regalando (in passato come tuttora) grandissimi capolavori, storie emozionanti e personaggi memorabili. Se siete anche voi appassionati di JRPG conoscerete sicuramente le saghe più famose, quelle che hanno fatto diventare il genere uno dei simboli dell’arte videoludica nipponica: FINAL FANTASY, DRAGON QUEST, Tales of, Suikoden, Shin Megami Tensei (con il relativo “spin-off” Persona), Fire Emblem sono solo alcuni dei nomi più importanti delle grandi serie che hanno portato i JRPG prima alla ribalta e successivamente alla piena maturità. E che, senza alcuna esagerazione, contengono dei titoli imprescindibili (magari non tutti invecchiati benissimo) qualora vogliate approcciarvi a questo fantastico genere.

The Legend of Heroes

Il numero di JRPG disponibili sul mercato è a dir poco sterminato, ed è letteralmente esploso negli ultimi 10-15 anni. A causa di questo, moltissime serie videoludiche relativamente “giovani” non sono ancora riuscite a trovare la giusta notorietà presso il pubblico occidentale, anche fra gli stessi appassionati, spesso a causa di politiche di localizzazione e distribuzione alquanto rivedibili, e solo di recente stanno cominciando ad acquisire piano piano la visibilità che meritano. È questo il caso di The Legend of Heroes, una saga ruolistica molto famosa in Giappone e con moltissimi capitoli all’attivo, di cui il primo risale al lontano 1989. In questa retrospettiva vi racconteremo passato, presente e futuro di una saga epica e spettacolare che non ha nulla da invidiare ai franchise più famosi, e vi spiegheremo come approcciarla nel modo migliore. Siete pronti? Cominciamo!

Le origini: Dragon Slayer e la trilogia di Gagharv

Tutti i capitoli di The Legend of Heroes (英雄伝説, Eiyū Densetsu in originale) sono sviluppati da Nihon Falcom, azienda storica del panorama videoludico giapponese, fondata nel 1981 e nota agli appassionati anche per la saga YS. La serie nacque originariamente come spin-off di un’altra già esistente, Dragon Slayer, infatti i primi due capitoli avevano ancora quello come titolo principale: Dragon Slayer: The Legend of Heroes, uscito in patria nel 1989, e Dragon Slayer: The Legend of Heroes II, pubblicato nel 1992. Entrambi i giochi vennero rilasciati originariamente su PC, ma ricevettero nel tempo numerosi porting anche per console come SEGA Mega Drive. In Occidente è stato localizzato solo il primo capitolo, uscito in Nord America nel 1992.

The Legend of Heroes

A partire dal terzo capitolo, la serie acquisisce una propria identità e sparisce qualsiasi riferimento a Dragon Slayer. Abbiamo dunque, in ordine di uscita sul mercato giapponese: The Legend of Heroes II: Prophecy of the Moonlight Witch (1994); The Legend of Heroes: A Tear of Vermillion (1996); The Legend of Heroes III: Song of the Ocean (1999). Questi tre giochi, pubblicati su PC e rilasciati tramite porting su altri sistemi, costituiscono la cosiddetta trilogia di Gagharv, dal nome dell’ambientazione principale. Se leggendo i titoli qualcosa non vi torna, sappiate che non state sbagliando: a causa di un errore di NAMCO BANDAI, che ha pubblicato i giochi in Nord America su PSP a cavallo tra il 2005 e il 2007, è stato localizzato prima il secondo capitolo della trilogia (il quarto della serie, in generale), e successivamente il primo capitolo con l’aggiunta del numero II nel titolo.

The Legend of Heroes: Trails in the Sky

La rivoluzione: Trails in the Sky e l’inizio della serie Kiseki

La vera rivoluzione per questa saga arriva nel 2004, con la pubblicazione di The Legend of Heroes: Trails in the Sky (英雄伝説 空の軌跡, Eiyū Densetsu: Sora no Kiseki). Il gioco, diretto da quel Toshihiro Kondo che tre anni più tardi sarebbe diventato il presidente di Falcom stessa (ruolo che ricopre tuttora), è quello che apre la sotto-serie Trails (Kiseki in originale), dal sottotitolo ricorrente in ogni episodio. A partire da qui, The Legend of Heroes inaugura una trama ad ampio respiro ambientata nel continente immaginario di Zemuria, un mondo dai tratti fantasy ma non troppo, che viene espansa e sviluppata nel corso dei successivi capitoli. La serie Trails acquisisce dunque le caratteristiche di una vera e propria saga indipendente, un po’ come avvenuto fra Persona e Shin Megami Tensei. I cinque capitoli precedenti non hanno alcun legame con quelli della serie Trails, se non qualche piccolo riferimento/easter egg.

The Legend of Heroes: Trails in the Sky (spesso indicato come First Chapter o FC) è uscito in Giappone su PC e successivamente su PSP e PlayStation 3. Nel 2015, su PS Vita, è stata pubblicata la versione Evolution del titolo (operazione avvenuta anche per altri capitoli), contenente numerose aggiunte. In Occidente Trails in the Sky è arrivato in Nord America e in Europa grazie al publisher XSEED Games, nel 2011 su PSP e nel 2014 su PC, dove è disponibile sulle piattaforme digitali Steam e GOG. Un cammino analogo è quello toccato ai due seguiti del gioco, The Legend of Heroes: Trails in the Sky SC (2006) e The Legend of Heroes: Trails in The Sky the 3rd (2007), giunti in Occidente rispettivamente nel 2015 e nel 2017, il secondo capitolo sia su PSP che su Windows, mentre il terzo solo su PC.

La duologia di Crossbell: Un pezzo importante ancora inedito

Nel 2010 esce in Giappone The Legend of Heroes: Zero no Kiseki (英雄伝説 零の軌跡, Eiyū Densetsu: Sero no Kiseki), sottotitolo traducibile in inglese come Trails of Zero, in mancanza di una localizzazione ufficiale. Ambientato tre mesi dopo la fine del terzo capitolo di Trails in The Sky, Zero no Kiseki inaugura la duologia di Crossbell, concludendola nel suo seguito The Legend of Heroes: Ao no Kiseki (英雄伝説 碧の軌跡), uscito nel 2011 e spesso indicato come Trails of Azure.

The Legend of Heroes - Crossbell Saga

Entrambi i giochi, pubblicati originariamente su PSP e in seguito su PC e PS Vita (nella versione Evolution), sono tuttora inediti in Occidente. Una grave mancanza vista la loro importanza nella trama generale della saga Trails, a cui si aggiunge il fatto di rappresentare, a detta di molti appassionati, due dei migliori capitoli dell’intera serie. Recentemente, Falcom ha annunciato una riedizione per PS4 di entrambi i giochi, basata sulla versione Evolution ma con ulteriori aggiunte e migliorie, in arrivo rispettivamente il 23 aprile e il 28 maggio 2020. Ci auguriamo che almeno queste versioni vengano presto localizzate e distribuite per il mercato occidentale, in modo da permettere a tutti i fan di colmare la lacuna.

Il presente: The Legend of Heroes – Trails of Cold Steel

Arriviamo al 2013, anno di uscita di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel (英雄伝説 閃の軌跡, Eiyū Densetsu: Sen no Kiseki) su PlayStation 3 e PlayStation Vita. Con questo titolo comincia la tetralogia di Erebonia, dal nome della nuova ambientazione (l’Impero Ereboniano), che ha visto il secondo episodio uscire l’anno successivo sempre su PS3 e PS Vita, mentre il terzo e il quarto, arrivati rispettivamente nel 2017 e nel 2018, hanno rappresentato l’esordio della serie su PlayStation 4. Vengono così abbandonate definitivamente le console portatili, decisione che ha creato non pochi malumori fra i fan giapponesi. Il capitolo conclusivo, Trails of Cold Steel IV: The End of Saga, rappresenta ad oggi l’ultimo videogioco della serie uscito sul mercato.

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III

In Occidente Trails of Cold Steel rappresenta uno spartiacque, poiché il terzo capitolo segna il passaggio dei diritti di pubblicazione della serie da XSEED Games a NIS America. I primi due episodi sono giunti in Europa e Nord America su numerose piattaforme: PlayStation 3 e PS Vita nel 2016, PC fra il 2017 e il 2018, e anche PlayStation 4 in una versione potenziata (in formato sia fisico che digitale, in Europa grazie a Marvelous Europe). Il terzo capitolo è arrivato in Occidente il 22 ottobre 2019, e recentemente NIS America ha annunciato che Trails of Cold Steel III uscirà anche su PC e Nintendo Switch nei primi mesi del 2020. Il quarto capitolo è tuttora inedito fuori dal Giappone, anche se sappiamo che arriverà su Steam per il mercato asiatico, e i fan sono in attesa che NIS America annunci finalmente la localizzazione per poter concludere le vicende dell’arco narrativo.

Il futuro della serie e gli spin-off

Lo scorso dicembre, durante l’incontro annuale degli azionisti, Nihon Falcom ha annunciato ufficialmente il nuovo capitolo della serie, il cui arrivo è previsto in Giappone su PlayStation 4 durante l’estate del 2020. Il titolo del gioco sarà The Legend of Heroes: Hajimari no Kiseki (英雄伝説 創の軌跡), in inglese Trails of the Beginning, e, pur rappresentando a tutti gli effetti la prosecuzione della trama, sarà anche un nuovo inizio che getterà le basi per la conclusione dell’intera saga.

The Legend of Heroes

Prima di concludere questa panoramica generale, menzioniamo per completezza anche tre giochi spin-off, slegati dalla storia principale e ancora inediti fuori dal Giappone. Si tratta di YS vs. Sora no Kiseki: Alternative Saga (PSP, 2010), un picchiaduro crossover fra Trails in the Sky e YS; Nayuta no Kiseki (PSP, 2012), action RPG ambientato nello stesso universo dei Trails ma non nel continente di Zemuria; The Legend of Heroes: Akatsuki no Kiseki, un browser game di terze parti disponibile anche per PS4 e PS Vita.

Cosa rende speciale The Legend of Heroes?

Una caratteristica che spesso accomuna le saghe JRPG più famose è quella di avere i singoli giochi slegati fra loro a livello di trama. Questo accade per FINAL FANTASY, DRAGON QUEST, Tales sf, Shin Megami Tensei/Persona e in molti altri casi. È possibile iniziare FINAL FANTASY X senza aver giocato necessariamente ai precedenti capitoli, così come Persona 5, DRAGON QUEST XI, Tales of Zestiria… Questa soluzione, nella quale l’evoluzione della serie si nota in aspetti non direttamente legati all’intreccio (meccaniche di gioco, caratterizzazione dei personaggi, atmosfera e così via), ha l’indubbio beneficio di favorirne l’accessibilità ai neofiti.

The Legend of Heroes

Nel caso di The Legend of Heroes, come risulta abbastanza chiaro dalla panoramica dei titoli che compongono la saga, siamo all’esatto opposto, poiché ciascun capitolo è collegato (in maniera più o meno diretta) ai precedenti. Prima di proseguire, è bene specificare che d’ora in avanti prenderemo in considerazione solamente i titoli della serie Trails, quelli con cui l’opera di Falcom si è fatta conoscere anche in Occidente, lasciando perdere i primi cinque capitoli e gli spinoff.

Nel corso dei vari giochi, Kondo e soci hanno costruito una trama ambiziosa, una storia appassionante e dalle larghe maglie che abbraccia un arco temporale ridotto, e che in ogni iterazione approfondisce numerosi aspetti del mondo in cui è ambientata, il continente di Zemuria, aggiungendo di volta in volta dei pezzi mancanti in un puzzle grandioso che aspetta solo di essere rivelato. Se è vero che la scelta di collegare tutti i capitoli in questo modo va a scapito dell’accessibilità (aspetto di cui parleremo a breve), è anche vero che permette uno sviluppo del mondo di gioco altrimenti impossibile. L’ambientazione e la lore di The Legend of Heroes sono infatti estremamente dettagliate e approfondite, come raramente si è visto nel moderno panorama videoludico. Ogni aspetto dei vari regni che compongono Zemuria (Liberl, Crossbell, Erebonia) ci viene descritto sin nel più minimo particolare, che si tratti di storia, politica, società, economia, tecnologia o struttura militare. Tutto questo contribuisce a rendere l’esperienza del giocatore davvero immersiva e appagante.

The Legend of Heroes

Ma quello che più di tutto il resto, forse, ha fatto la fortuna di questa serie sono i personaggi. Come conseguenza dell’interconnessione dei capitoli, che presentano moltissimi riferimenti fra loro, i protagonisti dei vari Trails sono spesso ricorrenti e la loro caratterizzazione viene sviluppata non solo all’interno dei singoli episodi, ma anche in quelli successivi. Se a questo aggiungiamo un’ottima scrittura, nonostante qualche cliché di troppo (in particolare nei capitoli ambientati a Erebonia), otteniamo come risultato personaggi indimenticabili e memorabili che si scolpiscono nella mente del giocatore, fra i migliori che si siano visti nella storia dei JRPG. È impossibile non appassionarsi alle avventure di Estelle e Joshua in Trails in the Sky, a quelle di Lloyd Bannings e della sua Special Support Section nell’arco di Crossbell, o ancora alle peripezie di Rean Schwarzer e dei suoi compagni di addestramento della Classe VII in Trails of Cold Steel e seguiti.

Infine, non si può parlare di JRPG senza menzionare il gameplay e le meccaniche di gioco. Da questo punto di vista, i capitoli della serie Trails sono di stampo abbastanza classico, e si caratterizzano per la presenza di combattimenti a turni con un party fisso di 4 membri, un’esplorazione dei dungeon lineare (niente open world) e le tipiche missioni secondarie. Gli ultimi giochi usciti, in particolare Trails of Cold Steel III e IV, sono i più innovativi da questo punto di vista, ma in generale il combat system di tutti i capitoli della saga fa felici i fan del genere, arrivando in certi casi a creare dipendenza e migliorando l’esperienza di gioco nel corso delle fasi più lente.

The Legend of Heroes: da dove cominciare?

Se prima di leggere questo articolo non conoscevate The Legend of Heroes e le righe fin qui scritte hanno suscitato il vostro interesse, vi starete sicuramente chiedendo “Come posso approcciarmi a questa serie?”. A causa dell’elevato numero di episodi collegati fra loro per via della trama, non si tratta di un’impresa proprio semplice (rispetto ad altri casi), ma possiamo darvi molte linee guida e soprattutto possiamo dirvi cosa è meglio NON fare per evitare di rovinarvi il divertimento. Prima di continuare però, dobbiamo mettervi in guardia sul fatto che tutti i giochi finora disponibili in Occidente non presentano altre lingue al di fuori di quella inglese. È molto difficile che la situazione possa cambiare nei capitoli successivi, dato che Nihon Falcom e i relativi publisher per il mercato occidentale (XSEED prima, NIS America adesso) sono aziende che non fanno grandi numeri, senza dimenticare l’elevata mole di testo che prodotti di questo genere tipicamente presentano. Si tratta quindi di un inevitabile scotto da pagare affinché giochi come questi possano essere usufruiti dal pubblico di tutto il mondo, e di cui bisogna prendere atto.

Oltre a ciò, come abbiamo già anticipato nel relativo paragrafo, dobbiamo anche segnalare che i due capitoli ambientati a Crossbell, Zero no Kiseki e Ao no Kiseki, non possiedono ancora una localizzazione ufficiale per il mercato occidentale. In attesa che NIS America confermi (si spera) la pubblicazione delle edizioni PS4 recentemente annunciate dei due titoli anche in Europa e Nord America, esistono comunque delle traduzioni amatoriali in inglese installabili su PC tramite patch. Come se non bastasse, gli eventi dei due capitoli, oltre a essere fondamentali per gli sviluppi della trama portante dell’intera serie, sono quasi contemporanei a quelli dei primi due Trails of Cold Steel, con in particolare il secondo capitolo di Erebonia che spoilera numerosi eventi di quello di Crossbell (e anche di Trails in the Sky).

The Legend of Heroes

Fatte queste premesse, una regola sufficientemente valida che potete seguire è la seguente: il primo capitolo di ogni arco narrativo va bene per iniziare. Se decidete di cominciare dal primo Trails in the Sky, per poi recuperare gli episodi successivi in ordine cronologico, fate sicuramente la scelta migliore. In questo modo vi godrete la saga nel modo con cui è stata originariamente concepita dai suoi creatori, e non correrete alcun rischio, che si tratti di spoiler o di mancati riferimenti. Tuttavia anche il primo Trails of Cold Steel è un buon punto d’inizio, in quanto non richiede alcuna conoscenza pregressa per essere approcciato, e pur svolgendosi in contemporanea agli eventi di Crossbell ne è del tutto indipendente.

Quello che vi consigliamo di non fare invece è di partire con The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III. Nonostante la trama, ambientata un anno dopo la conclusione degli eventi del secondo capitolo in un contesto rinnovato, possa sembrare nelle prime ore quasi un soft-reboot dell’arco narrativo, è piena di riferimenti a eventi e personaggi passati ad un livello tale da compromettere seriamente la godibilità dell’episodio e dei suoi predecessori. Trails of Cold Steel III e IV sono, senza esagerazione, usando una metafora che fuoriesce dai confini dell’intrattenimento nipponico, gli Avengers Infinity War ed Endgame di questa saga. E per questo motivo vi consigliamo vivamente di lasciarli per ultimi nel vostro recupero.

Conclusione

La serie di The Legend of Heroes è uno dei lavori di punta dello sviluppatore Nihon Falcom e, a partire da Trails in the Sky e dall’inizio della relativa macro-saga tuttora in corso, rappresenta una piccola perla del moderno panorama dei JRPG. Grazie a questa retrospettiva speriamo di avervi fatto scoprire una saga epica e spettacolare che non ha nulla da invidiare a nomi più blasonati come FINAL FANTASY e DRAGON QUEST, e di avervi dato le informazioni necessarie affinché possiate approcciarla nel modo giusto. Anche se non tutti i capitoli sono riusciti allo stesso modo, e nonostante i numerosi ostacoli legati alla distribuzione e alla localizzazione occidentale deficitarie, se siete appassionati di JRPG The Legend of Heroes merita tutto il vostro tempo. Tempo che risulterà ben investito, ve lo possiamo garantire.

Figura mitologica, ossessionata da tutto ciò che proviene dal Giappone, che ama districarsi abilmente fra mille impegni e buoni propositi che non realizzerà mai. Quando non impugna un controller, si diletta a guardare anime e leggere manga di dubbio gusto. Tendenzialmente ti vuole bene, soprattutto se gli parli delle serie Trails, Ys e Utawarerumono.

4 Comments

  1. Ottimo articolo, complimenti. Kiseki è la saga videoludica – e non solo, secondo me – più riuscita degli ultimi 10 anni.
    Spero solo che le nuove traduzioni amatoriali della duologia di Crossbell siano pronte a breve per poter colmare le lacune e proseguire verso il finale di Cold Steel, dato che dubito che una localizzazione ufficiale possa arrivare prima di Cold Steel IV.

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    • Ciao, grazie mille per l’apprezzamento! ^_^ Eh si, il buco dovuto alla mancata localizzazione dei capitoli di Crossbell è una mancanza davvero grave che ancora non riesco proprio a spiegarmi, speriamo che NISA ci faccia questo regalo entro la fine dell’anno (assieme a Sen IV ovviamente).

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  2. Ciao, dopo aver iniziato il primo Trails in the sky quest’estate, ormai sono alla fine della trilogia. E devo dire di essermene innamorato, a tal punto di valutare l’acquisto dei due titoli in giapponese e installarci la traduzione in inglese. Però sono un po’ titubante, ne varrebbe la pena? Mi seccherebbe non comprendere la trama o anche solo una storia di un personaggio per non aver giocato quei due titoli…

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    • Idealmente ti conviene giocare prima gli Sky, poi zero e ao e infine i cold steel. Se proprio non riesci a farlo per qualche motivo, almeno cerca di leggerti dei riassunti completi. Purtroppo ti perderai molto per quanto riguarda le citazioni, ma la storia la comprenderai tranquillamente.

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