Guitar Shop Rosie – Recensione del primo volume

Abbiamo letto e recensito per voi il primo volume di Guitar Shop Rosie, scritto e illustrato da Tsutomu Takahashi, già autore di opere come Jiraishin, Sidooh e Detonation Island

Guitar Shop Rosie – Recensione del primo volume

Lo scorso 27 aprile è uscito qui in Italia il primissimo volume di Guitar Shop Rosie, manga scritto e illustrato da Tsutomu Takahashi, già noto grazie ad altri suoi titoli seinen quali, per esempio, Jiraishin, Sidooh, Neun e Detonation Island. La sua nuova opera, edita da Planet Manga, sembra almeno in parte discostarsi dai toni cupi delle precedenti, puntando più alla simpatia degli slice of life, senza però rinunciare alla caratterizzazione psicologica dei personaggi.

Ma vediamo subito la trama: Angus e Malcolm sono fratelli e possiedono un negozio all’interno del quale aggiustano qualsiasi tipo di chitarra: che sia una storica Lap Steel, una Firebird maledetta (o quasi), una semplice Playtech o una Stratocaster vissuta, l’unico obiettivo dei due artigiani (insieme ahimè, a quello di racimolare del denaro per pagare l’affitto) è quello di ridare vita e voce a quel determinato strumento. Ma riusciranno costantemente nella loro impresa? E soprattutto, ce la faranno da soli? O avranno bisogno di un aiuto?

Guitar Shop Rosie – Recensione del primo volume

  • Titolo originale: ギターショップ・ロージー
  • Titolo italiano: Guitar Shop Rosie
  • Uscita giapponese: 2020
  • Uscita italiana: 27 aprile 2023
  • Numero di volumi: 2 (in corso)
  • Casa editrice: Panini Planet Manga
  • Genere: seinen, commedia, slice of life
  • Disegni: Tsutomu Takahashi
  • Storia: Tsutomu Takahashi
  • Formato: 13 x 18, b/n, sovraccoperta
  • Numero di pagine: 224

Abbiamo recensito Guitar Shop Rosie tramite volume stampa fornitoci gratuitamente da Panini Comics.

Due fratelli hard rock

I personaggi principali del racconto sono Angus e Malcolm, i quali, si badi bene, portano gli stessi nomi dei fondatori del gruppo hard rock australiano AC/DC. Il primo è un grande esperto di chitarre rock, porta un basco sui lunghi capelli scuri, è basso e robusto e tra i due è il meno onesto; il secondo invece è alto, magro, porta spesso un chiodo in pelle con pantaloni molto stretti ed è più responsabile e riflessivo. L’altra protagonista, che compare a circa tre quarti del primo volume, è una giovane ragazza che i due fratelli chiamano Hikako, tanto brava nel canto, quanto scarsa nel suonare la chitarra. Dopo un’esibizione al termine della quale la ragazzina spaccherà lo strumento appena riparato da Angus e Malcolm, i due le offriranno un lavoro, in modo che ella possa coronare il suo sogno. Nel corso delle vicende appaiono svariati personaggi secondari, praticamente tutti clienti che si rivolgono al Guitar Shop Rosie per poter riparare i propri strumenti musicali.

Le tematiche affrontate sono molteplici: oltre all’amore e alla passione per la musica, il mangaka parla qui di dolore, sofferenza, rispetto per la tradizione e il passato, desiderio di riscatto sociale e realizzazione personale. Si potrebbe inoltre dire che alla fine di ciascun capitolo, oltre a una scheda tecnica relativa alla chitarra protagonista di quel determinato episodio, vi è una morale più o meno esplicita, dettata dal modo di agire dei personaggi di fronte alle svariate situazioni ed emozioni che ogni giorno devono (e dobbiamo tutti) fronteggiare.

Quasi occidentale

Il volume è suddiviso in sei capitoli fruibili alla stregua di puntate di un telefilm: se non fosse per la continuità della storia relativa alle vite dei protagonisti, ciascun episodio potrebbe considerarsi autoconclusivo e a sé stante. Il ritmo risulta pertanto veloce, scandito dal rapido susseguirsi degli eventi. A livello tecnico possiamo notare che le illustrazioni sono nettamente diverse rispetto a quelle dei soliti manga: soprattutto per quanto riguarda gli occhi dei personaggi, notiamo forme più piccole e allungate, rispetto ai classici occhioni tondi e luccicanti. Anche le altre linee risultano nette e squadrate, mentre gli sfondi in alcuni casi appaiono dettagliati, in altri quasi del tutto assenti. Uno stile insomma, che si avvicina maggiormente a quello dei fumetti occidentali.

Il volume presenta una sovraccoperta dallo sfondo bianco, raffigurante in primo piano una dei protagonisti (che però conosceremo verso la fine del primo volume). Una ragazzina bionda, dalla capigliatura e dall’atteggiamento ribelle, che indossa t-shirt e salopette e tiene stretta la sua chitarra. Il titolo e il nome dell’autore, scritti in bianco e rosso, spiccano in diagonale, accompagnati da tipiche saette rockettare. Il rapporto qualità-prezzo è abbastanza proporzionato: visti tutti gli aumenti generali degli ultimi periodi, 7,50 € appaiono in linea con un volume di queste dimensioni, che supera tra l’altro le 200 pagine e che è stato stampato su carta piuttosto spessa.

A chi consigliamo Guitar Shop Rosie?

Guitar Shop Rosie fa senza dubbio al caso vostro se amate la musica e in particolare il genere rock; vi consigliamo comunque di leggerlo anche in un altro caso: magari è da parecchio tempo che volete approcciarvi a questo mondo e ancora non ne avete avuto l’occasione… beh questo è il racconto giusto per voi, divertente, coinvolgente e istruttivo!

 

Dall’autore di Sidooh e Neun, un manga raffinato come un assolo di Pat Metheny e graffiante come un riff di Tony Iommi.

Nel loro Guitar Shop Rosie, Angus e Malcolm aggiustano qualsiasi tipo di chitarra.

Si tratti di una storica Lap Steel, di una semplice Playtech o di una Stratocaster troppo vissuta… faranno di tutto perché venga nuovamente suonata! Anche con cover variant corredata di… plettro!

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  • Messaggi e informazioni tecniche veicolati con grande nitidezza
  • Illustrazioni espressive ed evocative

  • Si rivolge a una nicchia ristretta di lettori
Guitar Shop Rosie
3

Un viaggio nella storia della musica

Guitar Shop Rosie è una commedia divertente e al contempo emozionante, che presenta un’ottima trama e dei personaggi che, nonostante la loro stravaganza, ci insegneranno che “gli strumenti si suonano col cuore!”. Un nuovo manga che, nonostante sia stato pensato appositamente per musicisti, cantanti e appassionati, è in grado di accompagnare chiunque in un viaggio nella storia della musica e nell’animo umano. Tsutomu Takahashi si conferma dunque, ancora una volta, un grande maestro del genere psicologico, seppur questa sua più recente opera si discosti un poco dalle precedenti per quanto concerne lo storytelling.

Collezionista sfegatata, ama disegnare fan art a tema Sailor Moon e Toradora. Quando non legge ascolta musica a tutto volume perdendosi tra i fiori del proprio giardino. Puoi facilmente corromperla con del cioccolato, delle patatine fritte, oppure entrambi.

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