Un mondo sospeso nel tempo e nello spazio, un luogo al confine tra l’onirico e il surreale che fa da sfondo a una road story psicologica di due individui apparentemente diversi, accoppiati dal destino che li ha fatti allontanare dal proprio luogo di origine. Number 5 è uno dei manga di Taiyo Matsumoto dei primi anni 2000, serializzato per ben cinque anni sulla rivista Ikki, raccolto successivamente in 8 volumi, che esce per la prima volta in Italia nell’incredibile edizione di J-POP in due corposi volumi con cofanetto. Tavole avanguardiste e poliedriche, che rispecchiano appieno la vena intima e artistica del maestro Matsumoto, incline alla rappresentazione intimista degli sconvolgimenti della psiche umana, resa attraverso tavole deformate e non realistiche, accostate a momenti di distensione narrativa e visiva.
Number 5 può essere considerato una summa concettuale delle opere precedenti di Matsumoto, da Ping Pong a Tekkonkinkreet, indirizzandosi però in un non-luogo differenti da quelli apparentemente concreti delle opere precedenti. Ed è proprio così che si dischiude una storia avvincente, sensibile e variegata negli spunti e riferimenti metaforici, costruita attorno a un mantra concettuale ricorrente: l’evidente fugacità della vita mediata dalla crudeltà dell’essere umano.
- Titolo originale: Number Five
- Titolo italiano: Number 5
- Uscita giapponese: 2001-2005
- Uscita italiana: 30 marzo 2022
- Numero di volumi: 2 (completo)
- Casa editrice: J-POP Manga
- Genere: seinen, soprannaturale, psicologico
- Disegni: Taiyo Matsumoto
- Storia: Taiyo Matsumoto
- Formato: 15 x 21, b/n, brossurato con sovraccoperta
- Numero di pagine: 1102 pagine
Abbiamo recensito Number 5 tramite volumi stampa forniti da J-POP Manga.
Il viaggio di Matsumoto nell’animo umano
Il continuo rimescolamento dell’immagine è sintomatico di una connessione astrale con l’essenza primordiale della natura visuale. Il coinvolgimento dei sensi in inquadrature quasi vuote intende dimostrare come la volontà di azzerare il mondo e riportarlo a una rinascita metafisica, sia valorizzato da Matsumoto dall’immagine vuota, contrapponendola a pieni strumentali ai momenti più intensi di azione pura. Questo espediente era stato già utilizzato dall’autore, pensiamo anche solo a Tekkonkinkreet o Gogo Monster, imponendo questa dialettica continua tra concetto metaforico e senso di costruzione dell’immagine disegnata. Tutto ciò porta a una meditata contrapposizione tra frenetiche tavole piene, baroccamente imperniate sull’azione e sul mescolamento di linee cinetiche che rievocano il movimento puro, e tavole di distensione visuale, incentrate su sfondi onirici piatti e statici. Questi ultimi vogliono cristallizzare un momento, non solo grafico: l’intenzione è quella di racchiudere in un singolo frame un momento narrativo importantissimo, ovvero quello della riflessione. Il silenzio, rappresentato molto spesso dall’assenza di ballon diegetici, intende imporre l’attenzione non tanto sull’immagine, quanto sul momento rappresentato, per Matsumoto molto più importante di numerose tavole d’azione.
Il viaggio di Five si contrappone alla stasi di Mike, come se quest’ultimo voglia attendere il proprio destino senza compiere nessuna azione di movimento. La concezione visiva e narrativa descritta da Matsumoto nelle tavole di Number 5 si indirizza verso una serie di rimandi casuali che si legano a una linea di continuità di fondo. L’intenzione è quella di mostrare la volontà di un singolo essere umano di riportare il mondo a un fiorente periodo di pace e prosperità, contrapposto però alla follia che questo sogno utopico comporta. La natura dell’essere umano non deve essere trascesa, sembra volerci ammonire Taiyo Matsumoto, non è possibile sostituirsi a un dio immanente alla sofferenza del mondo e alla sua distruzione.
In un mondo sterminato dalla violenza dell’uomo e ridotto a una pace apparente di facciata, Number 5 vaga accompagnato dalla taciturna Matrioska: un tempo appartenente alla famosa Squadra Arcobaleno, un’Organizzazione militare a tutela della pace nel mondo, No. 5 è ricercato perché accusato di aver ucciso alcuni componenti della stessa squadra ed ex compagni. La verità, però, si cela sempre dietro le apparenze e si annida, in questo apparente mondo perfetto, dietro le fila della politica e della psiche umana. Number 5 da carnefice si trasforma in paladino, che cerca di mettere fine alle mire utopiche e ideologiche di Number 1, il capo della Squadra Arcobaleno.
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Tutto il manga è attraversato da questa linea per certi versi trascendentale, che si manifesta prepotentemente soprattutto a partire dal secondo volume, in cui viene mostrata la natura di quello che può essere considerato il vero antagonista, mostrando però anche le motivazioni e il passato che lo ha portato ad agire in un determinato modo. Tutta la storia è costruita seguendo questa base concettuale, che si manifesta nei disegni attraverso il ricorrere metodico a escamotage metafisici che possano supportare tutta la narrazione.
Number 5: quando l’avanguardia incontra il manga
La vena avanguardista di Matsumoto sembra palesarsi in modo prepotente e preponderante soprattutto in quest’opera dei primi anni 2000, da cui in parte si distaccherà in lavori successivi. Sembra quasi che in Number 5 l’autore abbia voluto riversare tutti quei sentimenti e rimandi metafisici racchiusi nella loro essenza primordiale, rappresentato da figure allegoriche che si annidano nei sogni di Mike e attraverso le illusioni prodotte dalla magia dei due gemelli stregoni Number 4. Descrivere e cercare di trasporre a parole le sensazioni derivanti dalla lettura dell’opera di Matsumoto risulta sempre riduttivo, ma mai come in questo caso: alla storia trasversale che vede come protagonisti Number 5 e Matrioska nel loro peregrinare per il mondo cercando e al contempo fuggendo dall’Organizzazione di Tutela della Pace, si snoda quella formalista e concettuale, contornata da metafore visive di difficile interpretazione. Oppure sono semplicemente delle manifestazioni inconsce dello stesso autore che tenta di ricreare su carta le sensazioni inconsce e psichiche della natura umana, riuscendo appieno nell’intento di condensare nelle sue tavole un mondo speculare da cui il lettore viene attratto e risucchiato, con l’intento di veicolare la morale ultima del messaggio della storia.
Non importa quale sia realmente la chiave di lettura di Number 5, e nemmeno se chi legge dia più importanza alla storia – a tratti non estremamente comprensibile e chiara — oppure all’intento provocatorio di Matsumoto di voler palesemente imporre la sua visione deterministica della società e il suo messaggio di allarme sulla crudeltà dell’essere umano. Non importa, dunque, perché il manga si può godere in entrambi i casi: a maggior ragione si dimostra molto più appetibile per chi non conosce troppo la trama e tutti i risvolti diegetici, per poter apprezzare solamente quello che traspare dai disegni e dalla narrazione. Il finale è un tripudio di sofferenza e speranza, che si manifesta attraverso tavole con disegni pregni di significato visuale e sentimenti che traspaiono da quei pochi accenni stilistici.
Il manga, serializzato in Giappone nei primi anni 2000, è stato raccolto da J-POP per l’uscita in Italia in due volumi omnibus di grandi dimensioni, impreziosite da un cofanetto con un’illustrazione inedita che li contiene entrambi (anche se possono essere acquistati anche separatamente, senza il cofanetto di cartone). Un lavoro di edizione eccelso, che compensa l’elevato costo del singolo volume, che però è impreziosito da una sovraccoperta con rilievi e un poster in ciascuno. Forse il grande formato e lo spessore di ogni volume li rendono leggermente fragili se aperti eccessivamente, quindi si raccomanda una cura particolare nel maneggiarli.
A chi consigliamo Number 5?
Chi ama Taiyo Matsumoto come autore e come fumettista non rimarrà deluso da questo viaggio metafisico e ricco di rimandi etici e simbolici. Un consiglio di lettura anche a chi non ha mai letto nulla dell’autore, che possono scoprire il suo indirizzo metafisico proprio attraverso questo manga, per poi approcciarsi ad opere più distese dello stesso Matsumoto. Meglio se a digiuno di una trama approfondita e di spoiler di ogni sorta, il manga può essere apprezzato appieno con tutti i suoi risvolti simbolici proprio non conoscendo nulla della storia e di come questa venga impostata a livello narrativo e strutturale.
- Storia ricca di simbolismi e metafore sull’ineluttabilità dell’essere umano
- Composizione delle tavole variegata e meravigliosamente strutturata
- Edizione di pregio
- A volte la narrazione potrebbe apparire leggermente incomprensibile
- L’edizione di grande formato potrebbe apparire, se non maneggiata con cura, leggermente fragile
Number 5
Il metafisico mondo post-apocalittico di Taiyo Matsumoto
L’uomo e la sua voglia spasmodica di sostituirsi alla volontà soprannaturale di regolazione dell’universo: che la si chiami Dio o Natura, certo è che Taiyo Matsumoto con Number 5 abbia voluto rappresentare questa predisposizione della natura umana a voler trascendere la realtà per sovrapporsi e contrapporsi alla crudeltà della vita. Attraverso una rappresentazione visiva e grafica improntata sul rapporto metafisico tra arte e contenuto simbolico, Matsumoto riesce a ricreare un universo narrativo improntato proprio sul rimescolamento di ruoli: chi appare buono in realtà viene soggiogato dall’ideologia, chi inizialmente sembra l’antagonista è destinato a mettere fine a questo gioco malato di assoggettamento della volontà umana. Una storia attuale, che può essere reinterpretata alla luce delle convinzioni malate dei singoli che si pongono come esseri trascendentali e che con le loro azioni sbagliate vogliono rinnovare il mondo, portandolo invece ancora più alla rovina.