Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon – Recensione

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon ci trascina nel passato della Strega di Umbra. La nostra recensione!

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon – Recensione

Quando lo scorso dicembre Nintendo annunciò Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon, inevitabilmente il mio primo pensiero venne rivolto al grande cambio di genere e stile adottato per questo nuovo prequel, temendo che anche la Strega di Umbra potesse cadere nel vizioso circolo degli spin-off creati per dilungare determinate saghe. Fortunatamente, una volta provato il titolo con mano, ho potuto constatare che ogni mio timore fosse infondato, vivendo una delle più belle esperienze prequel presenti sul mercato negli ultimi anni.

Il titolo ci permetterà di accompagnare la giovane strega Cereza e il demone Cheshire nel loro viaggio all’interno della foresta proibita di Avalon, casa delle pericolose fate, scoprendo così le origini dell’iconica Bayonetta attraverso un’avventura ispirata ai classici libri di fiabe.

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon – Recensione

  • Titolo: Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon
  • Piattaforma: Nintendo Switch
  • Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
  • Genere: Avventura, Rompicapo
  • Giocatori: 1
  • Publisher:  Nintendo
  • Sviluppatore: PlatinumGames
  • Lingua: Italiano (testi), Giapponese o Inglese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 17 marzo 2023
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: steelbook in omaggio per l’acquisto su My Nintendo Store

Abbiamo recensito Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon con un codice Nintendo Switch  fornitoci gratuitamente da Nintendo Italia.

C’era una volta un’apprendista strega chiamata Cereza, che sognava di diventare forte e sicura di sé. Prima che iniziassero a chiamarla “Bayonetta“, questa apprendista strega era una ragazza un po’ timida, ma decisa a ritrovare la madre ormai perduta. Decise così di avventurarsi all’interno di una foresta oscura, popolata da fate e intrisa di antica magia. Cereza però non era sola, aveva sempre con sé il suo pupazzo Cheshire, pronto a darle la giusta mano…

In origine fu Cereza

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon è un capitolo atipico rispetto ai canoni ormai iconici a cui ci siamo abituati in tutti questi anni. Sul fronte narrativo la storia viene raccontata attraverso un libro di fiabe, dove i vari dialoghi vengono descritti e presentati da una voce narrante. La trama permette non solo di scoprire il passato di Cereza, ma anche di approfondire tutto l’universo creato intorno la Strega di Umbra, ponendosi come miglior titolo per approcciarsi alla saga se non si ha mai avuto occasione fino ad ora. L’intero gioco può essere ultimato in circa quindici ore, sforando le venti nel caso si decidesse di esplorare ogni angolo della foresta per trovare tutti i segreti in essa celati. Il titolo permette infatti di ritornare sui nostri, permettendoci di scoprire numerosi segreti prima inaccessibili a causa di abilità non ancora ottenute.

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon – Recensione

Il mondo di gioco è infatti diviso in macroaree, consultabili dall’apposito menu in cui sono riportati anche i collezionabili e i punti di interesse. Tra questi possiamo anche trovare le note e gli spiritelli, utili per comprendere la profonda storia legata alla terra di Avalon e alle creature che la popolano. Il titolo, rispetto ad altri capitoli della saga, risulta notevolmente più semplice, dimostrandosi facilmente accessibile ad un pubblico ampio, compresi i più piccoli. Il gioco si presta anche a ottime sessioni di co-op locale, dove ognuno potrà prendere il controllo di uno dei due protagonisti, lavorando assieme sulla propria sintonia. Spesso verremo anche chiamati ad affrontare vari dungeon chiamati Tír na nÓg, dove dovremo distruggere il nucleo magico che si trova al loro interno per riportare porzioni di foresta al suo reale stato, oltre che per sbloccare numerosi punti di interesse sulla mappa.

Il gioco presenta anche numerose sfaccettature sulla personalizzazione della difficoltà, lasciando al giocare la scelta di caratteristiche come i danni subiti a ogni colpo oppure quanti aiuti ricevere durante l’esplorazione. Finita l’avventura saranno però disponibili nuove difficoltà, catturando l’attenzione dei più appassionati e di chi ha trovato il titolo eccessivamente semplice. A colpire il giocatore troviamo anche il rapporto tra Cereza e il demone Cheshire, colmo di inesperienza da parte della ragazza, oltre che numerosi timori e difficoltà nel fidarsi del suo demone. Non vivremo quindi un’evoluzione del personaggio strettamente legata a poteri e abilità, ma anche un’evoluzione del rapporto tra i due protagonisti che strapperanno sempre un sorriso persino ai più grandi.

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon – Recensione

La cacciatrice di fate

Il gameplay di Bayonetta Origins, assieme al suo nuovo comparto artistico è ciò che ha fatto discutere maggiormente sin dal suo annuncio, abbandonando i canoni action per una più rilassata avventura rompicapo. Questa scelta è ancor più enfatizzata dalla scelta di permette a Cheshire di avere sia una forma demoniaca, che di semplice pupazzo custodito da Bayonetta. Cereza e Cheshire potranno infatti scegliere tra due diverse opzioni di movimento: la prima consente ai due di muoversi separatamente e di essere controllati ognuno da un diverso Joy-Con, mentre la seconda modalità permette a Cheshire di tornare un pupazzo e di essere trasportato comodamente dalla piccola Cereza.

Questo cambio di gameplay risulta sempre molto veloce, basandosi sulla pressione di un singolo tasto (R o L), sia in fasi esplorative che di combattimento. Durante l’avventura ci ritroveremo più volte quindi a dover cambiare strategia per risolvere i numerosi rompicapi, adottando sempre soluzioni facilmente intuibili. Una di queste è la possibilità di lanciare Cheshire pupazzo in luoghi altrimenti irraggiungibili, per poi trasformarlo a distanza in un demone e creare una nuova scorciatoia. Cheshire può anche servirsi di diverse trasformazioni elementali (sbloccabili con l’avanzamento della trama principale) per accedere a luoghi altrimenti inaccessibili in precedenza. La prima trasformazione ad esempio, quella Legno, permette di usare la lingua del demone per tirare oggetti o conservare bombe esplosive, offrendo interessanti spunti strategici anche in combattimento. Allo stesso modo anche Cereza saprà come contribuire all’interno della squadra, facendo soprattutto affidamento alle sue giovani doti di strega. Uno dei primi incantesimi ci permetterà ad esempio di far crescere velocemente piante non ancora sbocciate, creando nuovi percorsi alternativi o persino ponti per zone distanti. Rispetto a Cheshire però, che utilizza le sue abilità attraverso la semplice pressione del tasto ZR o R, Cereza dovrà necessariamente concentrarsi sul Battito di Strega, un sorta di minigioco in cui dovremo spostare correttamente lo stick analogico del movimento in base alle posizioni richieste.

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon – Recensione

A risultare leggermente più tediose troviamo invece le fasi di combattimento, permeate al continuo peso di dover controllare due differenti personaggi contemporaneamente. I nemici incontrati potranno infatti essere sconfitti solo dalla versione demone di Cheshire, e nemmeno la piccola Cereza potrà cambiare di molto le sorti in tavola. La giovane rappresenterà quindi solo un aiuto per il demone, bloccando per un piccolo periodo gli avversari attraverso i suoi rampicanti magici. La difficoltà, almeno finché non ci si abitua, consiste nel controllare entrambi i personaggi in queste fasi, dove dovremo letteralmente scappare con Cereza per non rischiare un game over, e inseguire i nemici con Cheshire per sconfiggerli prima di esaurire la nostra barra demone. Se questa dovesse esaurirsi, Cheshire tornerà ad essere un pupazzo finché non sarà nuovamente in grado di reagire. La futura Bayonetta potrà però avvalersi di potenti pozioni capaci di ricaricare i punti vita (rappresentati per l’occasione da diversi petali di fiore) oppure renderla invulnerabile per un breve periodo. Entrambi i protagonisti sono anche potenziabili attraverso due differenti valute presenti nel mondo di gioco e attraverso cui potremo aumentare ad esempio le mosse combo a disposizione di Cheshire oppure la velocità con cui si ricarica la barra magia di Cereza.

Un libro delle favole bello da leggere quanto da vedere

Bayonetta Origins ci trascina in un mondo colorato, vivace, rappresentato attraverso l’uso degli acquerelli, trasmettendo realmente al giocatore il sentore di trovarsi all’interno di un libro di fiabe. I diversi colori e rese grafiche permettono anche di catturare le differenze tra i tre mondi entrati in contatto tra loro: quello delle streghe con Cereza, quello dei demoni con Cheshire e quello delle pericolose fate.

Il gioco non pecca sotto nessun punto di vista lato tecnico e prestazionale, offrendo anche un’ottima traduzione italiana che non va a sminuire in nessun modo persino i lunghi tratti umoristici donati all’intera opera. Indimenticabili anche i numerosi brani presenti nella colonna sonora, capaci di tenerci in dolce compagni soprattutto in fase di esplorazione e backtracking.

Bayonetta è tornata su Nintendo Switch in una veste completamente inedita che farà innamorare i videogiocatori di ogni genere con la sua incantevole formula adatta a tutti. Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon rappresenta infatti un radicale cambio di rotta rispetto alla saga originale, diventata celebre in tutto il mondo grazie alla sua natura di gioco d’azione e al carisma della protagonista. Con questo nuovo capitolo, pensato come fosse un libro illustrato di favole, la casa di sviluppo nipponica sceglie di raccontare la nascita della Strega di Umbra con uno stile unico e iconico, ridimensionando la spettacolarità del personaggio che ha dato il nome alla saga e aiutando la piccola Cereza ad affrontare le sue paure durante il viaggio alla ricerca del potere magico che la aiuterà a salvare la madre. Cereza, infatti, è una ragazza che vorrebbe diventare forte e sicura di sé e che prima di essere chiamata “Bayonetta”, dovrà affrontare una missione a passo di danza attraverso le insidie della foresta proibita di Avalon al fianco del demone infernale Cheshire.

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A chi consigliamo Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon?

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon è consigliato a tutti gli amanti dell’omonima saga capostipite, dimostrandosi anche un ottimo capitolo da cui iniziare nel caso si volesse tentare un primo approccio al suo universo. Il gioco è consigliato ad un ampio pubblico, divertendo e intrattenendo tutte le fasce d’età, dai sui combattimenti agli interessanti rompicapo presenti. Un titolo da non farsi sfuggire anche per il comparto artistico non così comune in opere di questo stampo.

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon – Recensione

  • Gameplay divertente sotto ogni aspetto
  • Trama ben distribuita e ottima per approcciarsi alla saga
  • Ambientazioni suggestive…

  • …Ma lo stile adottato potrebbe non incuriosire i più scettici
  • Cambio di rotta che difficilmente andrà giù agli appassionati della saga
  • Controllare entrambi i protagonisti contemporaneamente può creare difficoltà
Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon
4.3

Una nuova fantastica era ha inizio

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon è un prodotto che convince sin dalle sue prime fasi. Attraverso una trama accattivante, un’elevata semplicità di gioco e la possibilità di esplorare liberamente la foresta di Avalon, la piccola Cereza conquisterà il cuore di ogni appassionato. Il cambio di rotta ha colto perfettamente nel segno, senza lasciarci nessun rimpianto legato ai vecchi canoni della saga. I protagonisti sono entrambi ben caratterizzati, anche se avremmo preferito poter visitare più ambientazioni in un’avventura leggermente più longeva. Controllare Cereza e Cheshire contemporaneamente non è facilissimo, ma questa è un’ottima scusa per passare il Joy-Con a un amico e divertirsi in compagnia. Da elogiare fino in fondo il comparto artistico, trascinando realmente il giocatore all’interno di un libro delle fiabe. Ci auguriamo che la nuova strada tracciata possa arricchire sempre di più l’universo della Strega di Umbra, donandoci presto un sequel del nuovo arco narrativo Bayonetta Origins.

Amante dei videogiochi fin dalla tenera età, ama perdersi nella scrittura ascoltando le OST di FINAL FANTASY e KINGDOM HEARTS. Convinto fieramente che la bellezza di un equip sia più importante delle sue statistiche, è sempre alla ricerca di nuovi oggetti da aggiungere alla sua collezione videoludica.

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