Quella delle Cronache dei Tre Regni è un’ambientazione molto amata dal pubblico nipponico e DYNASTY WARRIORS è la saga che in qualche modo l’ha portata al successo anche fra i videogiocatori (insieme al meno conosciuto Romance of the Three Kingdoms di Kou Shibusawa). Discorso un po’ diverso per l’Occidente, Italia in particolare, territorio in cui la saga hack and slash di KOEI TECMO GAMES è considerata piuttosto di nicchia. L’ottavo capitolo della saga di Shin Sangoku Musou, come da tradizione per la serie, ha da poco ricevuto il trattamento “Empires” e in questa recensione vi parleremo appunto di DYNASTY WARRIORS 9 Empires, un’espansione standalone di stampo maggiormente strategico che porta il brand anche su console next-gen, nonché su Stadia e su Nintendo Switch. Sarà riuscita a far meglio dell’episodio principale?
- Titolo: DYNASTY WARRIORS 9 Empires
- Piattaforma: PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, Nintendo Switch, PC, Stadia
- Versione analizzata: Xbox Series X|S
- Genere: Action RPG, Strategico
- Giocatori: 1
- Publisher: KOEI TECMO GAMES
- Sviluppatore: Omega Force
- Lingua: Italiano (testi), Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 15 febbraio 2022
- Disponibilità: retail, digital delivery
- DLC: gemme, ufficiali, scenari, parti, unità militari aggiuntivi
- Note: primo esponente del brand Warriors su console di nuova generazione
Abbiamo recensito DYNASTY WARRIORS 9 Empires con un codice Xbox Series X|S.
Salviamo il salvabile
Prima che ve lo chiedeste, no, in apertura non ho sbagliato. In Giappone DYNASTY WARRIORS 9 è in realtà Shin Sangoku Musou 8. La numerazione occidentale tiene conto anche di Sangoku Musou, un gioco di combattimento a incontri sviluppato dal medesimo team di Omega Force sulla prima PlayStation, divenuto poi “Shin” dall’uscita successiva con una rivoluzione in termini di gameplay, che è passato dal classico fighting game uno contro uno al gioco d’azione e strategia uno contro mille. Il DYNASTY WARRIORS 9 uscito nel 2018 ha voluto in qualche modo ripetere la rivoluzione avvenuta con il secondo episodio occidentale, modificando la struttura di gioco dalle classiche missioni in mappe delineate a una sorta di open world, spoglio e sostanzialmente inutile, ma pur sempre open. Un cambiamento che non è andato giù praticamente a nessun appassionato della saga, tant’è che non abbiamo avuto un’edizione “Xtreme Legends” e che tutti i successivi Musou hanno adottato una formula classica, come l’ottimo SAMURAI WARRIORS 5 uscito la scorsa estate.
Per questo motivo l’annuncio di un’edizione Empires, la più “di nicchia” delle edizioni successive al capitolo numerato, ha suscitato più di qualche dubbio in redazione. Avrebbero ricostruito il gioco dalle basi o avrebbero salvato il salvabile dal nono episodio, confezionando un episodio riuscito a metà? Direi che questo secondo quesito contiene in qualche modo la risposta. DYNASTY WARRIORS 9 Empires ha corretto un po’ il tiro, riciclando tutto il lavoro svolto per il titolo principale e reintroducendo le missioni in mappe chiuse come ai bei vecchi tempi.
Making my way downtown…
Avviata la modalità Conquista, praticamente l’unica a nostra disposizione, dovremo scegliere quale fra gli scenari vorremo affrontare per primo, partendo dalla celeberrima Rivolta dei Turbanti Gialli, fino ad arrivare al vero e proprio conflitto fra i regni di Shu, Wu e Wei, senza risparmiare una serie di divertenti what if senza contesto. Gli scenari di base sono otto in totale, ma arriveranno a undici grazie ai contenuti aggiuntivi offerti dalla Deluxe Edition. In ciascuno di essi potremo stravolgere la storia originale per costruire il nostro impero e unificare la Cina. Per farlo avremo due possibilità: scegliere uno fra i numerosissimi personaggi del roster, oppure crearne uno a nostro piacimento tramite un buon editor che troveremo sotto l’apposita voce di menu. A seconda della nostra scelta ci ritroveremo a servire all’interno di un esercito nei panni di un soldato, ufficiale o generale, oppure potremo ritrovarci a costruire un’armata dalle fondamenta, reclutando quanti più soldati possibili sul campo.
In questo modo viene riciclata anche la porzione open world del titolo originale: selezionando la voce “Passeggiata” potremo infatti muoverci liberamente a piedi o a cavallo e interagire con i personaggi presenti sulla mappa per aumentare i legami con essi, visitare villaggi, esplorare foreste e perché no, falcidiare qualche piccola armata. Se proprio non riuscite a digerire l’introduzione di questa sezione del gioco, gli spostamenti potranno avvenire anche tramite interfacce di menu che ci consentiranno di raggiungere istantaneamente i soldati che potremo reclutare o con i quali potremo interagire.
Risiko alla Cantonese
La modalità Conquista è scandita da un flusso di gioco che ci permetterà di eseguire una manciata di azioni per ogni “giornata” passata al suo interno, che in realtà copre un intero mese. All’inizio di ogni stagione dovremo decidere (oppure seguire, se non saremo sovrani del nostro regno) una serie di obiettivi che andranno portati a termine prima del consiglio di guerra. Ogni mese dovremo riuscire a bilanciare le risorse del nostro territorio e allo stesso tempo fortificare il nostro esercito, perché i conflitti fra i vari stati belligeranti potrebbero cominciare da un momento all’altro, e l’invasione di un nostro territorio da parte di un esercito nemico potrebbe portarci alla perdita dello stesso.
La modalità principale di DYNASTY WARRIORS 9 Empires sarà tutt’altro che semplice, specie per i neofiti. Principalmente perché i tutorial all’interno del titolo si riducono in sporadiche schermate che ci spiegano il funzionamento delle meccaniche di gioco, ma che alla fin fine non risultano abbastanza esaustive quanto la pratica che faremo da soli. La sezione gestionale della modalità Conquista ci metterà di fronte a scelte che possono anche mutare la personalità del nostro avatar: ad esempio, saccheggiando i poveri contadini anziché commerciando con loro, aumenterà il nostro grado di malvagità. Scegliere cosa fare ogni mese, inoltre, potrebbe determinare l’esito delle battaglie che possono avvenire in ciascuna stagione, siano esse per difendere uno dei nostri territori, siano esse volte alla conquista di nuove regioni. La componente gestionale è quindi il cuore di questo titolo, ma non dobbiamo di certo sottovalutare le battaglie.
Una volta scesi sul sentiero di guerra ci ritroveremo di fronte al più classico dei Warriors, creato sfruttando il motore grafico di DW9, ma con un gameplay che ricorda più da vicino i capitoli precedenti. Sebbene le combo a nostra disposizione siano meno spettacolari di quanto visto ad esempio in SAMURAI WARRIORS 5, a nostra disposizione avremo tecniche speciali che potremo assegnare alle nostre armi e potenziamenti che ci consentiranno di ripristinare gradualmente la nostra salute, potenziarci temporaneamente, renderci più veloci negli spostamenti e altro ancora (un po’ come i vecchi power up contenuti negli scrigni degli episodi precedenti). Tra le novità più interessanti troviamo anche i “Piani segreti” che selezioneremo all’inizio di ogni scontro, e che ci chiederanno di soddisfare determinate condizioni in battaglia per attivare particolari effetti che possano mettere in difficoltà la fazione avversaria. Le battaglie si svolgeranno intorno a dei veri e propri castelli, che dovremo difendere oppure assaltare a seconda della nostra posizione, e la battaglia terminerà quando una delle due fazioni sarà riuscita nel proprio intento. Purtroppo, per quanto si respiri finalmente “aria di Musou” e per quanto gli scontri siano a tutti gli effetti appaganti, finiranno presto per risultare ripetitivi e saprete già in che modo agire per mettere la parola fine nel più breve tempo possibile.
La difficoltà, tuttavia, starà nel difendere i propri territori anche quando le forze del nostro esercito e del nostro avatar non saranno proprio al top. In questi casi ci capiterà di scendere sul campo con una barra di energia ridotta al minimo (e senza possibilità di aumentarla) e con un numero limitato di ufficiali al nostro seguito. La pianificazione in fase gestionale rimane quindi fondamentale anche per l’esito delle battaglie.
When you order Dynasty Warriors from Wish
Abbiamo avuto modo di testare DYNASTY WARRIORS 9 Empires principalmente su Xbox Series X, con una rapida occhiata anche alla versione Xbox One S. Nel primo caso, il titolo gira in maniera altalenante, con frangenti in cui i 60 FPS vengono raggiunti senza problemi di sorta nonostante i frequenti pop-up di nemici ed elementi degli scenari, ad altri dove si notano vistosi rallentamenti, occasionalmente costellati da esilaranti glitch e sporadici freeze di qualche istante. Nonostante i modelli poligonali non siano poi così male, non si nota un notevole progresso rispetto al titolo uscito nel 2018 e a dirla tutta nemmeno i caricamenti sono degni di una console di nuova generazione, pur essendo particolarmente frequenti. La situazione precipita vertiginosamente su Xbox One, dove il frame rate staziona addirittura sotto i 30 fotogrammi al secondo e dove abbiamo persino notato l’assenza totale del doppiaggio nel bel mezzo delle battaglie, quando gli ufficiali e i soldati dialogano tra loro, presente invece sulla piattaforma di nuova generazione.
Infine, in alcuni frangenti di storia, gli eventi più importanti vengono narrati attraverso una serie di cutscene girate con il motore grafico del gioco, che con tutta la buona volontà del team di sviluppo, in alcuni frangenti ricordano un po’ gli imbarazzanti filmati finali di Tekken Tag Tournament per PS2 (ma senza l’iconico tema musicale che ancora oggi ricordo con tristezza). Per fortuna che, almeno dal punto di vista del doppiaggio e della colonna sonora, ci attestiamo su livelli più che accettabili, come consuetudine per le produzioni di KOEI TECMO GAMES. Il titolo, come il DW9 originale, è disponibile con testi in lingua italiana e buona in linea di massima, tuttavia si possono notare alcuni problemi di localizzazione che vengono fuori, ad esempio, con risposte senza senso date dal nostro avatar ad altri personaggi.
A chi consigliamo DYNASTY WARRIORS 9 Empires?
Se siete fan della saga di DYNASTY WARRIORS e amate la svolta strategica delle espansioni Empires, anche questa nona iterazione potrebbe riuscire a divertirvi per un lungo periodo, nonostante i difetti (a patto che evitiate la versione per console di vecchia generazione e probabilmente anche quella Switch). Se al contrario amate i Musou e avete apprezzato, ad esempio, SAMURAI WARRIORS 5 e Hyrule Warriors: L’era della calamità, potreste trovarvi a disagio con le meccaniche di questo titolo e con un battle system meno spettacolare e fortemente più legnoso. Se invece intendete avvicinarvi al brand per la prima volta, vi consiglieremmo di rivolgere la vostra attenzione ai due esempi appena citati, decisamente più adatti per addentrarvi nel genere.
DYNASTY WARRIORS 9 Empires si prepara ad arrivare sui sistemi attuali e di nuova generazione! Combinando l’azione 1 vs. 1.000 di Dynasty Warriors con l’aggiunta di elementi strategici, incluso il comando dell’unità, DYNASTY WARRIORS 9 Empires permetterà ai giocatori di immergersi in una missione per conquistare l’antica Cina sia con la spada che tramite azioni strategiche. Vivi potenti battaglie! Nei panni del comandante, potrai schierare le tue unità per conquistare punti strategici sulla mappa come i castelli.
Crea gli ufficiali dei tuoi sogni e interagisci con gli eroi dell’antica Cina attraverso un domestic system espanso. I giocatori potranno vivere la vita di un ufficiale indipendente, governare come un sovrano gentile o agire malvagiamente come un cattivo, contribuendo a creare un universo ambientato durante i Tre Regni più realistico e appagante con relazioni umane in continua evoluzione ed eventi drammatici in cui le relazioni tra i personaggi avranno un’influenza sul gameplay, ora più che mai.
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- Modalità Conquista complessa ma appagante
- Componente strategica assuefacente
- Roster nutrito e campagne numerose
- Numerosi glitch e imperfezioni strutturali
- Tutorial blandi e per nulla esaustivi
- Azione legnosa e battaglie ripetitive
DYNASTY WARRIORS 9 Empires
L’Impero colpisce ancora, ma di striscio
DYNASTY WARRIORS 9 Empires è un prodotto riuscito solo in parte. È riuscito a riscattare il disastroso lavoro del DW9 originale ripristinando un gameplay più classico, e la componente gestionale non è nemmeno pessima da giocare — anzi, se amate il genere potrebbe tenervi incollati allo schermo per parecchie ore, grazie alla presenza di molteplici campagne. Tuttavia, dal punto di vista tecnico è innegabile che ci siano gravi problemi, specie su hardware più datati, e la componente hack and slash risulta un po’ castrata per via del prodotto di partenza, decisamente inferiore ad altri esponenti del brand Warriors visti in questi ultimi due o tre anni. Se avete nostalgia della modalità Empires dategli una possibilità, ma se siete alla ricerca di un classico Musou, continuate a cercare.