Tra la gioia di molti nostalgici appassionati di Pokémon dai tempi del Game Boy Advance e Nintendo DS, l’ultimo Pokémon Direct si è aperto con un annuncio che nessuno (o quasi) si aspettava: Nintendo prosegue la sua operazione remake riproponendo, dopo l’ottimo Link’s Awakening, una versione rinvigorita della primissima iterazione di Pokémon Mystery Dungeon, ovvero Squadra Rossa per GBA e Squadra Blu per DS. È così che, di punto in bianco, ci ritroviamo sull’eShop di Nintendo Switch una demo giocabile di Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX, la cui uscita ufficiale è prevista per il prossimo 6 marzo in tutto il mondo.
Senza ulteriori indugi ho scaricato e testato questa versione di prova del gioco, della durata di circa un’ora, che ci consente di muovere i primi passi nei panni di uno dei sedici Pokémon selezionabili dal giocatore attraverso un simpatico “test della personalità” che ci verrà proposto a inizio gioco. Come già anticipato durante il Direct, i progressi di questa demo verranno trasportati nella versione completa del titolo, ragion per cui non sarà necessario ripetere nuovamente le fasi iniziali fra un paio di mesi. Una volta scelto il nostro Pokémon dovremo decidere quale sarà il nostro compagno d’avventure, con il quale fonderemo la nostra piccola ma efficace squadra di soccorso. Come nel caso del protagonista, la nostra scelta ricadrà su uno dei seguenti: Cindaquil, Totodile, Pikachu, Mudkip, Treecko, Psyduck, Chicorita, Charmander, Bulbasaur, Torchic, Cubone, Machop, Eevee, Squirtle, Skitty e Meowth. Purtroppo da questo punto di vista non ci sono novità, avrei certamente gradito la presenza di Pokémon di generazioni più recenti come gli starter successivi alla terza generazione o new entry ormai diventate piuttosto iconiche come Mimikyu, Espurr, il Vulpix di Alola o il Ponyta di Galar.
Una volta superata la fase introduttiva, il gioco in maniera piuttosto fedele ai due titoli originali: il giocatore si risveglierà nei panni di un Pokémon in un mondo a lui sconosciuto e farà amicizia con un suo simile, che lo esorterà a fondare una Squadra di Soccorso per esaudire il suo sogno nel cassetto. La cassetta delle lettere fuori dalla porta di casa ci servirà a ricevere le richieste di soccorso, ma per il momento dovremo recarci all’Ufficio Postale Pelipper a causa della scarsa popolarità della nostra neonata attività. L’ufficio postale si trova all’interno del villaggio nel quale vivono altri Pokémon, che conduno le proprie vite e gestiscono attività come deposito oggetti, dojo, banca e mercante, che ci torneranno più di una volta utili nel corso della nostra avventura. Il fulcro del gioco, come il nome stesso suggerisce, risiede nell’esplorazione dei dungeon misteriosi, all’interno dei quali saremo chiamati a svolgere compiti come soccorrere Pokémon, ritrovare oggetti, sconfiggere nemici e così via.
Questi dungeon, generati in maniera casuale a ogni avvio, sono composti da un determinato numero di piani, ciascuno contenente nemici, oggetti e caselle speciali in maniera del tutto randomica. L’esplorazione degli stessi avviene in maniera esattamente identica a quella del gioco originale: non sarà libera, ma scandita dalle caselle di una scacchiera attraverso cui dovremo avanzare in tempo reale (scegliendo la velocità normale o rapida dalle opzioni, la corsa tramite l’apposito pulsante o l’avanzamento automatico tramite un altro) e combattere con un sistema a turni. Quando ci troveremo davanti a un nemico, infatti, potremo spostarci o attaccare seguendo l’ordine di velocità del nostro Pokémon, degli alleati e dei nemici; tuttavia, finché non effettueremo alcuna mossa, gli avversari o gli alleati resteranno ad aspettarci.
Nonostante lo stile grafico utilizzato sia parecchio accattivante, sfruttando l’effetto “canvas” utilizzato ad esempio in Valkyria Chronicles o nel recente DORAEMON STORY OF SEASONS, le meccaniche di esplorazione non sono granché adatte a una console come Nintendo Switch. Il classico sistema a caselle era funzionale su Game Boy Advance, Nintendo DS e 3DS, ma appare inutilmente forzato e macchinoso sulla console di nuova generazione. Capisco l’idea di voler mantenere il gioco fedele ai cardini originali di questa saga (che, ricordiamo, non è nata con Pokémon ma come spin-off di DRAGON QUEST su Super Famicom), ma avrei certamente preferito un piacevole svecchiamento in occasione del remake.
Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX ha come intento quello di riproporre lo stesso identico gioco del passato con una grafica più attuale e questo scopo lo persegue benissimo. Per sapere se il risultato finale sarà quello che tutti i fan di questa serie di nicchia (se messa in confronto con la serie Pokémon principale) si aspettano, dovremo attendere il prossimo 6 marzo e incrociare le dita. Questa volta l’effetto nostalgia potrebbe non risultare abbastanza.
Frap
La “spinta” del compagno è una azione che può essere evitata. Anzi, c’è un tutorial (opzionale) all’interno della stessa demo che spiega come fare. Non è un bug e non c’è niente da aggiustare, basta premere b e muoversi, come d’altronde può capitare casualmente cercando di correre
Alessandro Semeraro
Grazie mille per la precisazione, purtroppo non mi sono mai imbattuto in tale tutorial 🙂