VALKYRIE ELYSIUM, ultima fatica del team Soleil in collaborazione con SQUARE ENIX (qui la nostra recensione), è ricco di dettagli facilmente mancabili, oltre che una profondità di trama che lascia davvero molto spazio all’immaginazione. Noi di Akiba Gamers abbiamo raccolto le nostre analisi, le nostre ipotesi e tutte le nostre emozioni in questo approfondimento sull’ultimo titolo della serie Valkyre Profile. Vi porteremo in un viaggio attraverso i quattro finali di gioco, la psicologia di Maria, la sua evoluzione come personaggio e la posizione di questo nuovissimo VALKYRIE ELYSIUM all’interno dell’universo di gioco.
Una fuga momentanea
Entriamo subito nel vivo dell’approfondimento attraverso un’analisi semplice quanto dettagliata dei vari finali offerti dal gioco. Il titolo presenta un totale di quattro diversi finali, ma che a parer nostro non vanno considerati come finali alternativi, ma come diversi pezzi di un unico puzzle. Cerchiamo però di fare maggiore chiarezza. Dei quattro finali disponibili, tre possono essere raggiunti facilmente con differenti azioni nel capitolo nove, mentre l’ultimo finale, il quarto, può essere ottenuto solo con la raccolta di tutti i fiori verdi.
Il primo finale ottenibile è collegato alla figura misteriosa di Armand, un esploratore alla ricerca della sua strada e che incontreremo in quasi tutti i capitoli, oltre che nei vecchi ricordi di Maria prima di divenire una Valchiria. Incontrato nel capitolo nove, ci chiederà di seguirlo in un posto segreto da lui trovato e la nostra Valchiria, ormai non più fredda e austera come prima, ma più umana e accondiscendente, accetta. Ci ritroveremo in un luogo divenuto ormai iconico per il titolo e mostrato sia nei primi trailer che nel menu di gioco, stiamo parlando del campo di gigli piangenti. Ma perché questo luogo è così importante? Qui Armand ci confesserà la sua rassegnazione nella ricerca della persona da lui tanto amata e quelle parole in quel luogo risvegliano antichi ricordi sia in lui che in Maria. Si scopre che proprio lì, tempo addietro, Armand fuggì insieme ad una ragazza di nome Nora da un gruppo di non-morti, nella speranza di salvarsi dall’imminente attacco. Armand, per proteggere Nora, la nascose tra i campi di gigli, mentre lui continuò a correre cercando di attirare verso sé più mostri possibile. La ragazza venne però trovata da Odino, il quale la reputò la persona ideale per portare avanti i suoi scopi.
Con estrema freddezza, nonostante le suppliche e le urla di Nora, la trascinò per il campo, dandola in pasto ai non morti, uccidendola e rendendola inerme per i suoi futuri piani… ovvero quelli di renderla una Valchiria, la Valchiria Maria. Scoperto ciò, Armand e Maria cadono in un profondo sconforto, seppur rallegrati di aver ritrovato finalmente l’un l’altra. Armand decide così di fare una proposta a Maria, abbandonare i propri voti da Valchiria e fuggire con lui, lasciandosi questa guerra alle spalle. Sta al giocatore adesso scegliere, fuggire con Armand o portare a termine la propria missione? Se si accetterà la prima opzione, vedremo il primo finale disponibile, dove Maria e Armand fuggiranno assieme, continueranno la loro vita esattamente da dove l’avevano interrotta, ma un corvo di Odino li osserva, lasciandoci presagire che non tutto sarà facile come immaginavano. Se invece si rifiuta la proposta, Armand capirà le motivazioni della Valchiria, dicendole che l’aspetterà lì una volta conclusa la sua battaglia.
La fine del Padre di Tutti
Rifiutata la proposta di Armand e diretti allo scontro finale contro Fenrir, la Valchiria è sempre più attanagliata dai dubbi e su quale sia la strada corretta, essendo ora a conoscenza anche di cosa le fece il Padre di Tutti. Arrivata innanzi a Fenrir, Maria pone immediatamente le sue domande, cercando di capire quale sia il lato più giusto dal quale schierarsi. Fenrir però non accetta le minacce della Valchiria e l’attacca, trascinando nella battaglia anche la Valchiria Hilde, uccisa pochi secondi prima dalla Lupa per essere sempre stata una traditrice, anche se i motivi non ci vengono svelati. La Valchiria sconfigge Hilde, che negli ultimi istanti di vita le consiglia di uccidere sia Fenrir che Odino. Maria non le presta troppa attenzione e prosegue nuovamente il combattimento contro la temibile Lupa. Sconfitta confesserà quali sono i reali piani di Odino, distruggere la Terra e ricostruirla da zero, comportando anche la morte di ogni singola anima di quel regno.
La Valchiria rimane scioccata, incredula accetta la proposta della Lupa, secondo la quale un Dio è pur sempre necessario, e se non Odino allora lei. Maria la risparmia e si dirige nel Valhalla per affrontare una volta per tutte Odino. Qui il Padre di Tutti si infuria per le sue azioni e decide di ucciderla con le sue stesse mani. Lo scontro si divide in due fasi, nella prima dovremo sconfiggere tutti e quattro i nostri einherjar sotto il controllo di Odino, mentre nella seconda dovremo sconfiggere definitivamente il Padre di Tutti. Sconfitto e ucciso, ora la Terra è assediata da un nuovo conto alla rovescia per un nuovo Ragnarok, ma nel mentre Maria ripone tutte le sue speranze in Fenrir, tenendola d’occhio e vegliando sulle anime e gli abitanti di Midgard fino alla fine dei tempi, accompagnata per sempre dai suoi einherjar. Questo è di fatto il secondo finale disponibile nel gioco.
La fine della grande Lupa
Cosa succede se invece non si parla proprio con Armand e Maria va dritta al suo obiettivo? Alla fine del capitolo nove ci ritroveremo nuovamente faccia a faccia contro Fenrir e la prima parte dello scontro proseguirà identica fino alla rivelazione sui reali piani di Odino. Questa volta però, non essendo Maria a conoscenza dei soprusi perpetuati verso di lei, non volterà le spalle al Padre di Tutti e affronterà nuovamente Fenrir in uno scontro mortale. La Lupa attingerà così al potere dei due doni divini in suo possesso, ma non basteranno per averla vinta su Maria che, sferrato l’ultimo colpo, la ucciderà definitivamente. Sul campo di battaglia si paleserà successivamente Odino, lieto della sconfitta di Fenrir e ora finalmente in possesso di tutte e quattro le reliquie divine. Il Padre di Tutti confermerà così i suoi piani già anticipati dalla Lupa e procederà con la distruzione dell’intera Midgard, preparandosi alla creazione di un nuovo mondo. La Valchiria sarà l’unica ad essere risparmiata, avendo dimostrato la sua lealtà ed essendo meritevole di una nuova vita al fianco il Signore della Creazione. Questo è il terzo finale disponibile.
Possibilità illimitate
Spiegati e analizzati i tre finali, possiamo ora fare due passi indietro e guardare la scena nella sua interezza. Possiamo senza problemi vedere i tre finali come delle “possibilità” che la Valchiria stessa ha vissuto prima di prendere la decisione finale, imparando da ognuno di essi qualcosa. Dal primo finale scopriamo i soprusi perpetrati da Odino, dal secondo scopriamo come anche la posizione di Fenrir sia ingannevole e non possa che ritardare semplicemente la distruzione del mondo, mentre nel terzo abbiamo conferma dei reali piani del Padre di Tutti. Maria ha tutti i frammenti che possono darle chiarezza, tranne uno, l’unico frammento sempre posseduto ma per lei indecifrabile fino alla fine… stiamo parlando dei “fiori verdi”.
Questi fiori, esattamente come i fiori vacui blu, rappresentano memorie passate della terra, delle piccole note, lasciate dagli abitanti, dalle creature, persino dagli dei. I fiori verdi, a differenza dei blu, sono totalmente illeggibili per Maria, finché non raccoglie l’ultimo di essi con una consapevolezza ormai diversa. Qui la Valchiria scoprirà che questi fiori non sono altro che i ricordi di Yggdrasill, l’albero eterno che collega tutti i regni tra loro. Leggendo le note del gioco si viene a conoscenza della reale natura di Yggdrasill, di come sia solo un enorme recipiente di anime, dove vengono custodite in attesa di rinascere ancora e ancora in eterno. Si scopre inoltre come l’albero stesso abbia creato le prime entità mosse a raccogliere le anime per la sua sussistenza e di come scelsero il nome “dei” per essere rappresentati. Come in tutte le storie però, anche qui non mancano i tratti più oscuri dell’animo umano. Gli dei vollero tenere infatti tutte le anime per sé, senza donarle ad Yggdrasill che, senza sostentamento, iniziò a perire, portando con sé il Ragnarok. Gli dei, per paura e timore, iniziarono a lottare tra loro per ottenere sempre più anime e potere, lasciando cadere su Midgard gli avanzi di anime che si trasformarono con il tempo in non-morti.
Maria così capisce che gli dei non possono fermare il Ragnarok, essendone loro stessi la principale causa. Arriviamo di conseguenza alla più naturale conclusione, bisogna sconfiggere sia Fenrir che Odino per riportare equilibrio, anche a costo di lasciar vuoto il trono che governa i nove regni. Questa volta però Maria non sarà da sola, incontrerà infatti nel regno di Fenrir la Valchiria Hilde, non più come nemica, ma come alleata. Difatti Maria, quasi come se volesse comunicarci che è a conoscenza degli altri possibili finali, non attacca Hilde, ma la protegge dai non-morti, liberandola dal giogo di Fenrir e scoprendo finalmente anche il suo passato. Hilde era una Valchiria al servizio di Odino, proprio come Maria, ma quest’ultimo, pur di ottenere altre anime per il suo potere, fece uccidere l’intera famiglia di Hilde, sua unica ragione di vita. Hilde si promise così di uccidere Odino e tutti gli altri dei quando sarebbe giunto il momento, alleandosi con Fenrir, che in segreto la marchiò come traditrice (motivo per cui la uccide negli altri finali).
Maria e Hilde perciò si alleano e da semplici valchirie divengono giudici degli dei, punendo Fenrir e Odino per i peccati da loro commessi. Sconfitti e uccisi, l’unica possibilità per risanare il mondo è che un nuovo Dio salga sul trono. Anche se non ci viene mostrato direttamente, attraverso i loro dialoghi veniamo a conoscenza che Maria e Hilde vogliono fondersi in un unico Dio e prendere il posto del Padre di Tutti. Questo però può accadere solo dopo aver sistemato tutti i conti in sospeso. Maria dona l’anima di Odino a Yggdrasill, insieme a quelle dei suoi einherjar che hanno finalmente portato a termine la loro missione. Hilde, allo stesso modo, dona l’anima di Fenrir e abbandona l’armatura da Valchiria nera che l’aveva contraddistinta per tutto il titolo. Negli ultimi istanti del gioco possiamo vedere Maria allontanarsi per salutare un’ultima volta Armand mentre Hilde rimuove l’elmo che le copriva il viso, anche se non ci è possibile vederlo. Questo è il quarto finale, che non ci dispiace considerare “canonico” o “perfetto”.
Metamorfosi e dubbio
Durante tutto il corso dell’avventura la nostra protagonista subisce una profonda metamorfosi della sua personalità, abbandonando sempre più la sua forma divina ed avvicinandosi alla sua forma umana. Questa metamorfosi non solo viene accentuata dalla presenza dei suoi alleati einherjar e la loro umanità, ma anche dai costanti dubbi su cosa sia giusto e sbagliato, quali siano i reali piani degli dei e quale sia il suo compito nel grande disegno divino del Ragnarok. Maria nasce dal nulla, una valchiria creata con l’obiettivo di salvare il mondo, ma senza la conoscenza giusta per farlo. Una bambina dall’aspetto di donna, che conosce solo l’essenziale del mondo e al quale viene affidato il pesante compito di salvare tutte le anime del regno. Tutto questo viene evidenziato dalla differenza di atteggiamento che ha verso i propri alleati nei vari capitoli della storia. Inizialmente vediamo una Maria schiva, fredda, il perfetto soldato che porta a compimento la propria missione senza se e senza ma.
Le stesse missioni secondarie, dateci dalle anime nei primi capitoli di gioco, vengono accettate con sdegno, con superficialità, quasi come se fossero un pesante fardello o distrazione per la sua missione principale. Man mano che però entrerà a contatto con i suoi einherjar, Maria scoprirà che il mondo non è solo un campo di battaglia dove rendere orgogliosi il proprio padre, ma che le anime lì presenti contano sulla sua figura, l’ammirano, pongono in lei le loro speranze in vista dell’imminente Ragnarok. Questa stessa metamorfosi la porterà a chiedersi “perché anche il Padre di Tutti non ha le mie medesime preoccupazioni? Perché non cerca di salvarli piuttosto che condannarli?” e ad accettare la propria umanità quando Odino le risponderà “un allevatore non piange per ogni animale da bestiame morto, allo stesso modo non piango e non mi curo delle anime presenti sulla Terra”. Non è un caso che solo alla fine del gioco Maria cambia la propria considerazione da “dea” a “semidea”, evidenziando come lei sia fiera della sua parte umana e come capisca che quello sia il suo punto di forza rispetto agli dei: una semidea ha il potere di un Dio, ma il cuore di un umano.
Citazioni e riferimenti
Non mancano all’interno di VALKYRIE ELYSIUM numerose citazioni e riferimenti ad altre opere di casa SQUARE ENIX. Ad esempio l’attacco speciale di fuoco di Taika si chiama “Carezza di Ifrit”, proprio come la classica invocazione (collegata spesso all’elemento fuoco) vista nella serie FINAL FANTASY. Altre citazioni all’immancabile saga della Fantasia Finale sono l’attacco di Eygon “Pioggia di meteore”, molto riconducibile alla magia “Meteor”, oppure l’armatura della Valchiria Hilde, molto somigliante alla classica armatura della classe Dragone, compresa l’arma usata (un’enorme lancia) e la posa di attesa prima dello scontro. Impossibile anche non notare la strana somiglianza tra l’invocazione Odino di Final Fantasy e la trasformazione finale di Odino in VALKYRIE ELYSIUM in “Odino Ragnarok”, dove quest’ultimo si trasforma in un ibrido uomo-cavallo dotato di lancia e attacchi di fulmini sacri. Infine, non sarà di certo una citazione o un riferimento esplicito, ma non sono mancate le “vibes” riconducibili al primo capitolo della storica serie NieR. In entrambe le opere troviamo un mondo devastato, una crisi di coscienza, dove tutti i personaggi del party hanno profondi dilemmi morali su cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Le stesse note affidateci dai fiori vacui ricordano moltissimo le note lasciate dalle ombre di NieR, restituendoci ancora una volta quella sensazione di smarrimento mista a malinconia dell’universo di Yoko Taro.
L’inizio della fine o la fine di un nuovo inizio?
VALKYRIE ELYSIUM non è facilmente collocabile all’interno del grande universo di Valkyrie Profile, ma tanti piccoli dettagli possono aiutarci a farci un’idea di dove potrebbe essere posizionato. Il primo riferimento che abbiamo è l’intro del gioco, dove sappiamo che Odino e Fenrir si scontrarono in passato, arrivando quasi ad uccidersi a vicenda. Dettaglio interessante è che venga sottolineato che la guerra prese piede ad Asgard, cosa che sappiamo accadde nel primo Valkyrie Profile se la Valchiria Lenneth riacquisisce tutta la sua memoria, prendendo anche lei posto nella guerra e uccidendo lei stessa Fenrir oltre che Loki dopo la morte di Odino, diventando lei il nuovo Signore della Creazione. Sappiamo però che questi eventi vengono alterati e annullati durante Valkyrie Profile 2, dove Lenneth abbandona il proprio mondo per andare nel passato e salvare le sue sorelle. Qui, alla fine della battaglia finale, le tre sorelle si separano, lasciando all’oscuro il giocatore, a cui viene concesso di sapere solo che Lenneth è tornata nel suo futuro (ormai alterato e quindi all’oscuro di cosa l’attende), mentre Hrist e Silmeria rimangono ancora nella medesima linea temporale.
Proviamo a trarre qualche conclusione con il poco che abbiamo a nostra disposizione. Se prendiamo i vecchi modelli di Hrist e Silmeria, possiamo notare una fortissima somiglianza rispettivamente con Hilde e Maria, sia per l’armatura che indossano sia per la loro fisionomia. Inoltre, quando Maria e Hilde propongono di fondersi in un unico dio, ne parlano come se fosse una cosa molto semplice, anche se non ci sono effettive prove che tutte le valchirie possano farlo. Difatti questa è una caratteristica unica delle tre sorelle del destino: Lenneth, Hrist e Silmeria, lasciandoci intendere che le due protagoniste di VALKYRIE ELYSIUM sentano tra loro un’affinità diversa dal normale. Inoltre, gli eventi della grande guerra tra Æsir e Vanir, dove sono morti tutti gli dei tranne Fenrir e Odino (almeno così si suppone non essendoci altri dei visibili in VALKYRIE ELYSIUM) lasciano supporre che senza l’intervento di Lenneth nella storia originale, il Padre di Tutti abbia sconfitto Loki, ma sia stato quasi ucciso dalla figlia Fenrir. Le anime di Hrist e Silmeria potrebbero essersi reincarnate (sappiamo che è possibile sempre grazie a Valkyrie Profile 2), mantenendo però sempre il loro potere da valchirie sopito, spiegando quindi perché sono state le “anime perfette” per gli oscuri piani di Odino.
Da notare anche come in tutti i capitoli di Valkyrie Profile, per quanto diverse caratterialmente, tutte e tre le sorelle del destino mantengano una concezione di pensiero simile nei confronti degli dei e nella loro repulsione per come trattano gli esseri umani, caratteristica visibile nuovamente in Valkyrie Esylium attraverso Hilde e Maria. Riassumendo possiamo quindi dire che VALKYRIE ELYSIUM si pone come sequel diretto di Valkyrie Profile 2: Silmeria, anche se ambientato diversi anni dopo gli eventi di Valkyrie Profile del filone originale. Ovviamente sono solo supposizioni e vi invitiamo a prendere il tutto con le dovute precauzioni, ma i suggerimenti che confermano questa possibile interpretazione sono tanti, perciò non ci dispiace vederla sotto quest’ottica.
Finalmente arriva un nuovo titolo della serie VALKYRIE! Questo RPG d’azione include il sistema di combo e degli einherjar tipico della serie per dare vita a dei combattimenti veloci in 3D. Lo stile artistico unico del gioco rappresenta magnificamente un mondo sull’orlo del collasso a causa del Ragnarok, mentre il compositore veterano della serie Motoi Sakuraba arricchisce il gioco con una colonna sonora indimenticabile.
Tempo fa, Ragnarok portò il mondo sull’orlo della distruzione. Odino, il Padre di Tutti, usò il poco potere che gli era rimasto per dare vita a un’emissaria della redenzione, la valchiria, e lasciò il destino del pianeta nelle sue mani. Lanciati sul campo di battaglia e attacca a tutta velocità con il nuovo sistema della Catena di anime. Usa la vasta serie di abilità a disposizione della valchiria per mandare a segno combo devastanti. Invoca degli einherjar, ovvero degli spiriti guerrieri selezionati dalla valchiria, perché ti aiutino in battaglia!
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