Yoshi’s Woolly World per Wii U è stato uno dei titoli su cui siamo riusciti a mettere le zampe durante il Nintendo Showcase di Milano del 3 luglio, e le aspettative che le interviste e i trailer avevano alimentato durante lo scorso mese non sono state disattese.
Quattro sono stati i livelli a nostra disposizione, da percorrere anche in multiplayer, e il titolo colpisce immediatamente per la giocabilità tipica dei platform Nintendo e per lo stile grafico che, seppur già visto in altre produzioni, spicca per pulizia e colori in un mix di alta definizione e grafica lanosa. Sì, ho detto lanosa, perchè il mondo di Yoshi’s Woolly World è interamente realizzato in lana sfilacciabile a proprio piacimento per i più disparati scopi. Non solo il mondo, anche il nostro Yoshi e quasi tutti gli antagonisti lo saranno. Se il mondo di fili e stoffa è tenuto insieme da spilli, il frame rate è ben solido, senza cali o variazioni brusche, a vantaggio della fluidità dell’azione.
A riempire il tutto, radiosi sfondi colorati e sgargianti saranno la base dei livelli giocabili dell’erede spirituale di Yoshi’s Story: strade fatte di nastro, prati di stoffa, bottoni spacciati per fiori, montagne di gomitoli e un sfondo che pare un lenzuolo da recita scolastica nel complesso regalano una sensazione di grande calma e serenità, e sono adatte sia a un pubblico molto giovane, sia ad adulti in cerca di un gioco rilassante e non troppo impegnativo. I fanatici dell’Amigurumi, poi, vorranno questo gioco a ogni costo anche solo per trarne ispirazione per i propri lavori.
Se il frame rate è solido, le meccaniche di gioco sono granitiche, e prendono le mosse dal già citato Yoshi’s Story e dal sempreverde Yoshi’s Island (…per quanto in quel gioco ci siano Yoshi di vari colori): come sempre, un platform made in Nintendo è garanzia di qualità, e Yoshi’s Woolly World non rotola distante dal ramo. Ostacoli e trabocchetti abbondano, da superare da soli o in compagnia, con le consuete interazioni tra giocatori consistenti principalmente nel mangiare il compagno vicino, che potrà così essere trasportato o lanciato per superare ostacoli, uccidere i nemici, rompere blocchi o scoprire segreti. Ai giocatori sarà concesso di rivitalizzare lo sfortunato compagno caduto colpendo l’uovo che comparirà alla sua morte, facendolo ritornare in gioco. Ad aggiungere un filo di enigma ai livelli, saranno delle nuvolette semi-invisibili, che una volta colpite ci permetteranno di avanzare nel livello, di fare più punti o in alcuni casi di sbloccare casse contenenti gomitoli da lanciare, ma non è tutto: non solo potrete mangiare oggetti e alleati ma anche i nemici, abilità che si rivelerà particolarmente utile per eliminare i pericolosi avversari e guadagnare munizioni bonus.
Il grande assente del gioco, la cui mancanza costituisce il maggiore elemento di rottura rispetto alle meccaniche tradizionali della serie di Yoshi’s Island, è Baby Mario. Spariscono con lui il timer dei secondi e la staffetta degli Yoshi: il dinosauro verde (o rosso, per il secondo giocatore) avrà una propria barra di vita formata da un massimo di venti cuori, una quantità ragguardevole che rende il gioco non particolarmente impegnativo, almeno non nei livelli che ci è stato concesso di provare. La vera sfida, come spesso accade, non sarà tanto nel completare i livelli, ma nel raccogliere il maggior numero di collezionabili possibili; la comoda tabella riassuntiva finale ci dirà cosa ci siamo lasciati alle spalle, ma toccherà a noi scovare ogni singolo oggetto all’interno dei singoli quadri.
Dalle nostre prime impressioni abbiamo potuto trarre una conclusione: questo gioco sarà un must per tutti i possessori di Wii U, e non potrà mancare nella collezione degli amanti dei giochi platform con elementi cooperativi. Personalmente ci siamo divertiti molto durante la demo, che ci ha colpito con colori vivaci e un’ atmosfera calda e divertente.
Anteprima a cura di Smog e Kilroy