Capcom Arcade Stadium – Recensione

Dallo scorso febbraio Capcom Arcade Stadium sollazza gli appassionati di retrogaming di casa CAPCOM muniti di Nintendo Switch. Ecco la nostra recensione del pacchetto completo!

Capcom Arcade Stadium - Recensione

Vi abbiamo già parlato innumerevoli volte del periodo d’oro delle sale giochi in Italia e di come siano sopravvissute in Giappone, almeno fino all’avvento della pandemia in corso. Nella patria del Sol Levante, tra cabinati più o meno recenti, le sale arcade con i titoli di ultima generazione convivono anacronisticamente con game center che invece sembrano fermi nel tempo, con macchine dell’epoca che fanno girare, ora come negli anni ‘90, titoli come l’immancabile Street Fighter II, i beat ‘em up più classici come Final Fight e una lista sconfinata di sparatutto a scorrimento orizzontale e verticale. Di luoghi magici come questi, nel corso dei miei viaggi, ne ho trovati alcuni che porto ancora nel cuore e che spero di rivedere aperti alla prossima occasione. E di raccolte che ripropongono i grandi classici arcade dei bei tempi che furono ne esistono a bizzeffe, come quella presentata da CAPCOM, che lo scorso febbraio ha lanciato in anteprima su Nintendo Switch l’inedito Capcom Arcade Stadium. Come il nome stesso suggerisce, si tratta di una raccolta dedicata ai più famosi giochi arcade della compagnia, che tra qualche tempo sarà disponibile anche sulle altre piattaforme di gioco. Analizziamola insieme per sapere se vale la pena riservargli uno spazio permanente sulle nostre console.

Capcom Arcade Stadium - Recensione

  • Titolo: Capcom Arcade Stadium
  • Piattaforma: Nintendo Switch
  • Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
  • Genere: Antologia Arcade
  • Giocatori: 1-2
  • Publisher: CAPCOM
  • Sviluppatore: CAPCOM
  • Lingua: Italiano (interfaccia), Inglese o Giapponese (singoli giochi)
  • Data di uscita: 18 febbraio 2021
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: i giochi sono acquistabili singolarmente o in pacchetti
  • Note: Ghosts ’n Goblins disponibile gratuitamente fino al 25 febbraio

Abbiamo recensito Capcom Arcade Stadium con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da CAPCOM tramite Koch Media.

La principale peculiarità di Capcom Arcade Stadium risiede nel fatto che si tratta di un titolo scaricabile gratuitamente. Fermi, prima di correre, saltando di gioia, in direzione della vostra console, c’è un Ma: la versione base del titolo, che troverete sul Nintendo eShop a costo zero, include solamente un titolo, lo sparatutto 1943 – The Battle of Midway. Inoltre, al momento del lancio sullo store era possibile trovare un altro titolo disponibile gratuitamente, un pezzo da novanta come l’originale Ghosts ’n Goblins (fino, ahimè, al 25 febbraio).

15 aprile (JP) – Live Stream: Escape from Hotel Izanami (Nintendo Switch)

E il resto dei giochi? I trenta titoli della sala giochi virtuale di CAPCOM sono raccolti in tre pacchetti DLC, suddivisi per anni e chiamati rispettivamente Dawn of the Arcade (’84 – ’88), Arcade Revolution (’89 – ’92) e Arcade Evolution (’92 – ’01). Tra questi troviamo classici immancabili come tre versioni di Street Fighter II, l’originale Final Fight, Captain Commando, Warriors of Fate, Cyberbots e tanti altri ancora, per un totale di 32 giochi arcade vecchio stile che non aspettano altro che le vostre monetine e imprecazioni.

Sala giochi da tasca (o quasi)

Particolarità di Capcom Arcade Stadium è il modo in cui i giochi vengono presentati. Tramite il RE Engine, il team di sviluppo ha ricreato una sala giochi che ci propone i modelli poligonali di tutti i cabinati originali dell’epoca, nei quali dovremo letteralmente inserire il nostro gettone tramite R3 per cominciare ciascuna partita. Potremo personalizzare il macchinario che ospita ciascun gioco, nonché passare alla classica visualizzazione a schermo intero, risoluzione originale, con o senza cornice sfruttando i numerosi filtri CRT a nostra disposizione, tra cui uno, il mio preferito, che simula la “bombatura” dei vecchi monitor. Inoltre per la maggior parte dei giochi selezionati per Stadium saremo in grado di cambiare versione, scegliendo tra giapponese e inglese con la pressione di un unico pulsante; fanno eccezione tutti i titoli usciti solo ed esclusivamente in Giappone, per i quali sarà disponibile solo l’edizione in lingua originale.

Per tutti, però, sarà possibile mappare i tasti a proprio piacimento per il primo e il secondo giocatore, e ciascun titolo terrà in memoria la propria configurazione. Inoltre, come spesso accade in queste operazioni nostalgia, durante il gioco è possibile salvare la partita in qualsiasi momento e riavvolgere il tempo di qualche manciata di secondi per rimediare a errori che magari ci avrebbero costretto a ripetere tutto da capo. Oltre al rewind sarà possibile giocare con velocità maggiori o minori, con conseguente pitch dell’audio che vi strapperà certamente qualche risata.

Car Wash

Il car wash più iconico di sempre

Solo per i veri intenditori

Pregio e difetto di Capcom Arcade Stadium è proprio la sua selezione di titoli. CAPCOM mette a nostra disposizione ben tre opzioni per costruire il nostro game center personale: comprare il titolo nella sua interezza a prezzo pieno, i tre pacchetti succitati separatamente, oppure scegliere quali preferiamo acquistare fra i trenta titoli a disposizione singolarmente. Ad esempio, un fan dei picchiaduro potrebbe far propria la trilogia di Street Fighter assieme a Cyberbots, solo Strider, una combo di sparatutto a scorrimento, solo Final Fight e Warriors of Fate, e così via. Tolti i classici più blasonati, la maggior parte di questi titoli, però, punta sulla nicchia di appassionati e sui giocatori nipponici con opere che, probabilmente, scoprirete per la prima volta proprio grazie a questa antologia.

Purtroppo però mancano all’appello alcuni giochi che hanno segnato la nostra infanzia e adolescenza in Italia. Su tutti citerei la trilogia di Darkstalkers, Mega Man, Cadillac and Dinosaurs, Street Fighter Alpha e Street Fighter III, oppure giochi su licenza Marvel come lo splendido The Punisher (per ovvi motivi). Nonostante ciò, i titoli contenuti vantano tutti di una conversione che va oltre la mera implementazione di una rom, e per questo non possiamo che essere grati agli sviluppatori. Per ciascun gioco sono infatti presenti delle sfide a punti che ci consentiranno di gareggiare con giocatori online di tutto il mondo, nonché un sistema di classi, statistiche e punti “CASPO” che ci esorteranno a migliorare le nostre abilità. Peccato non sia presente alcuna opzione che permetta di giocare online con altri giocatori: potremo farlo unicamente con un’altra persona sulla nostra stessa console nei titoli che lo permettono.

A chi consigliamo Capcom Arcade Stadium?

Questa raccolta è indirizzata principalmente agli appassionati di retrogaming e, più nello specifico, di titoli degli anni Ottanta e Novanta dei generi che andavano più in voga nelle sale giochi di allora. Le nuove leve potrebbero scoprire tanti grandi classici, aiutati dalle opzioni che gli permetteranno di riavvolgere il tempo, salvare la partita in qualsiasi momento e, ovviamente tutti i gettoni del mondo a propria disposizione. L’interfaccia principale del gioco, inoltre, è completamente in italiano e ciascun titolo presenta un manuale nel quale viene spiegato il funzionamento.

Akuma esiste.

  • Massima personalizzazione
  • Possibilità di acquistare i titoli singolarmente o in blocco
  • Sfide e classifica online che spingono a migliorarsi

  • Alcune assenze fra i titoli più popolari da queste parti
  • Non è presente una modalità multigiocatore online
  • Nessun contenuto aggiuntivo come illustrazioni, musiche e curiosità
Capcom Arcade Stadium
3.8

La nostra sala giochi personale a portata di mano

L’ennesima operazione nostalgia di CAPCOM che mira a chi ama giocare in portatile i titoli arcade sul proprio Nintendo Switch si rivela una partita vinta, principalmente per il look e le opzioni di personalizzazione messe a disposizione da questo Capcom Arcade Stadium, ma anche dalle varie possibilità di fruizione dei retrogame che ci vengono proposti. Un appassionato di Street Fighter potrebbe decidere di comprare solo i titoli che gli interessano, mentre i nostalgici dei beat ‘em up potrebbero trovare qualcosa che fa al caso loro. Purtroppo l’antologia poteva essere ancora più allettante con un’opzione per il multiplayer online oltre che con le classifiche, oppure con contenuti aggiuntivi come illustrazioni, colonne sonore e curiosità sui vari giochi. L’unica mia speranza è che CAPCOM non si limiti ai giochi del terzo pacchetto uscito al lancio, ma che la lista venga ulteriormente ampliata col passare del tempo, garantendo al titolo un ciclo vitale decisamente più ampio di quanto una semplice raccolta fatta e finita potrebbe vantare.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

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