Ah, l’universo dei giochi indie! Non si può di certo negare l’impatto che abbia avuto sul campo videoludico da oltre una decina di anni. Come una finestra di possibilità variegate e infinite che si apre ogni qualvolta si vuole staccare da quei AAA che, sebbene ben fatti, qualche volta diano l’impressione di essere fatti con lo stampino per non rischiare ingenti perdite di denaro nel caso un titolo non venga fuori bene come si vorrebbe, soprattutto considerando i budget esorbitanti che hanno le maggiori IP oggigiorno, contando milioni e milioni di dollari neanche fossero dei blockbuster cinematografici. Ed è per questo che gli indie sono così stimolanti: non hanno chissà quali budget — venendo spesso finanziati solo ed esclusivamente tramite donazioni da Kickstarter e affini — e di sicuro non hanno un intero team di sviluppatori a lavorarci su. Anzi, molto spesso alcuni degli indie più famosi sono proprio stati creati da sviluppatori singoli che hanno impiegato molte risorse e svariati anni di tempo per arrivare ad un gioco di successo che entrato negli annuali, come il poliedrico Toby Fox, l’ostinato e discusso Scott Cawthon o il gradevolissimo Eric “Concerned Ape” Barone.
Ce ne sono davvero tanti di indie, per tutti i gusti: dagli horror più inquietanti e controversi ai giochi di ruolo più fantasiosi (che più spesso che non si rifanno stilisticamente a Earthbound) e tanti, tanti, tanti metroidvania e roguelike di vario tipo. Ma senza dubbio è anche campo fiorente per una serie di giochi di stampo puramente umoristico e/o parodistico, che più spesso che non vanno a toccare in chiave comica molti aspetti di gameplay e tropi narrativi di alcuni dei migliori e più famosi videogiochi passati alla storia, e non solo! Si trovano anche giochi che parodizzino determinate serie televisive se non addirittura giochi da tavolo! E una cosa che si può notare è che ci sono svariati giochi di questo filone che sono stati sviluppati sul suono italiano. Basti pensare per esempio al creativissimo e riuscitissimo tERRORbane, o alla spassosissima e dissacrante epopea di Doom & Destiny. E tra questi sviluppatori nostrani troviamo anche Andrea Demetrio, solitario sviluppatore che, solo soletto, ha creato un gioco semplice sia nella grafica che nel gameplay che strizza talmente tanti di quegli occhi a tante di quelle cose da far rischiare un tic, ovvero il gioco di cui parleremo oggi: il recentissimo 8-Colors Star Guardians +, versione commerciale ampliata e corretta del suo titolo originale e gratuito che aggiunge diverse modalità arcade e un capitolo della storia nuovo di zecca che va ad ampliare meglio la lore e i personaggi.
- Titolo: 8-Colors Star Guardians +
- Piattaforma: PC, Linus, MacOS, Nintendo Switch
- Versione analizzata: Nintendo Switch
- Genere: RPG
- Giocatori: 1
- Publisher: Flynn’s Arcade
- Sviluppatore: Andrea Demetrio
- Lingua: Inglese (testi)
- Data di uscita: 12 settembre 2023 (PC, Linux, MacOS), 10 gennaio 2024 (Switch)
- Disponibilità: digital delivery
- DLC: nessuno
- Note: si tratta della versione ampliata dell’originale 8-Colors Star Guardians
Abbiamo recensito 8-Colors Star Guardians + con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente dallo sviluppatore.
Innanzi tutto tocca fare una piccola precisazione: malgrado il nome, questo gioco non ha un bel niente a che vedere con gli aspetti alternativi da magical girls creati da Riot Games per alcuni personaggi del suo storico MOBA League of Legends. Avremo, sì, un gruppetto di eroine che combattono il male, ma niente abitini tutti fiocchi, guanti e gonnelline svolazzanti! Queste ragazze sono un autentico team in salsa super sentai, con tanto di caschi e tutine colorate in spandex e una theme song che richiama pesantemente l’ormai immortale orecchiabilissima sigla degli storici Mighty Morphin’ Power Rangers!
Le nostre cinque eroine sono, nell’ordine: Rhea la ranger rossa al contempo focosa ma timida e romantica (con una spiccata predilezione per certe principessine aliene…), Bree la blu che nonostante sia una maestra di yoga è tutt’altro che calma e pacata, visto che è una violenta piromane, Juni la mascolina ranger gialla che di lavoro fa la massaggiatrice ed è un po’ la sorellona del gruppo, Lua la rosa amante dell’occulto e leggerissimamente svampita con dei codini che fanno concorrenza a Usagi Tsukino e l’enigmatica ma pucciosa Principessa aliena V’iri (Vee per gli amici) con la sua tutina verde. Queste cinque eroine non troppo senza macchia ma sicuramente senza paura sono l’unico baluardo che rimane fra la salvezza della Terra e una serie di mostri dediti a portare caos e distruzione. Ma cosa li ha portati qua da noi? E cosa ha spinto Vee a chiedere aiuto alle nostre ragazze? Che potere nasconde la piccola principessa dai capelli verdi? E cosa succede quando un perfido overlord spaziale viene punito con il dover lavorare in un fast food prendendo il minimo sindacale? Sono solo alcune delle domande a cui verrà data una risposta in questa strampalata storia!
Super fighting rangers!
Dunque… come descrivere in parole povere il gameplay di questo 8-Colors Star Guardians +? Penso che la descrizione più accurata che uno potrebbe pensare (specialmente per quanto riguarda il primo capitolo e la modalità arcade standard) sia questa domanda in particolare: “Cosa accadrebbe se prendessi la formula classica di qualsiasi gioco della serie Mega Man e la trapiantassi in un gioco di ruolo a turni?”. Perché in sintesi è proprio questo! Chi ha mai giocato a un qualunque gioco della serie classica o X del Bombardiere Blu di casa CAPCOM sa bene di che si tratta, ma per quelli che non hanno mai toccato queste serie (vergogna! E non venite a lagnarvi che sono giochi vecchi e irrecuperabili, visto che ci sono le Legacy Collection apposta!), vi basti sapere che si parte con una schermata in cui selezionare, nell’ordine che si preferisce, uno fra gli otto boss disponibili da combattere, ognuno dei quali che, una volta sconfitto, rilascerà una qualche arma che si rivelerà il punto debole di un altro dei boss selezionabili, mostrando quindi che esista in realtà un ordine ben preciso in cui sarebbe meglio sconfiggere i boss per avere maggiori possibilità di vittoria.
La differenza sostanziale, qui, è completamente nel genere di gioco. Mentre Mega Man è un platform a scorrimento laterale, in cui attraversare intricati e difficili livelli prima di poter arrivare al cospetto dell’ancora più infernale boss, 8-Colors è una vera e propria boss rush in cui affrontare i nemici come nei più classici RPG a turni, usando le proprie abilità per portare a zero i punti ferita del nemico. Diversamente da un Mega Man, tuttavia, dove affrontare i boss non nell’ordine stabilito dalle debolezze è sì, difficile, ma comunque fattibile se si hanno buoni riflessi e tanta, tanta pazienza, combattere i mostri in un ordine diverso da quello dettato dalle debolezze è praticamente impossibile, considerando gli HP fissi delle squinzie e gli ingenti consumi di SP delle loro (all’inizio poche) abilità. Andare a combattere un qualunque nemico senza avere il set di mosse giuste equivale ad un suicidio. Grazie al cielo, diversamente da un qualunque Mega Man, il gioco è talmente generoso che, in caso di sconfitta del party o di ritirata strategica, provvederà, attraverso degli spassosi dialoghi fra le nostre eroine, un indizio vitale per capire quale tipo di attacco sfruttare per colpire le debolezze del nemico di turno e quali tre ragazze su cinque portare in battaglia per ottenere l’esito migliore. Le cose cambiano nel secondo capitolo della storia, dove tutte e cinque le Guardiane Stellari saranno schierate in campo per combattere a versioni potenziate dei boss già affrontati nel primo capitolo (almeno la maggior parte delle volte).
Nostalgia, portami via!
Come potete vedere anche dagli screenshot, 8-Colors Star Guardians + fa della semplicità rétro il suo piatto forte. Utilizzando (come da titolo, tra l’altro) solo otto colori in tutto e degli sprite con animazioni semplici ma al contempo efficaci, il buon Andrea è riuscito a ricreare un’estetica simile a quella dei videogiochi delle arcaiche console degli anni ’70, specialmente per quanto riguarda il design dei nemici. Una piccola menzione va data alle animazioni delle tecniche delle Guardiane, che spesso sfruttano dei mini cut-in che le mostrano avvicinarsi alla telecamera mentre caricano i loro colpi, oltre che alle acrobazie che fanno quando usano i loro attacchi che, uniti alle loro buffissime animazioni stile “balletto” quando stanno ferme, rendono ancora più simpatico il contesto super sentai del gioco.
Anche il comparto sonoro fa il suo dovere, con quell’ormai indimenticabile audio gracchiante tipico dei giochi di altri tempi, e il tema principale che suona durante le battaglie e che è stato riarrangiato per la selezione degli stage, sebbene onnipresente, non annoia mai… del resto si tratta di una versione alternativa e “a prova di copyright” di Go Go Power Rangers, una di quelle sigle storiche che rimane orecchiabile anche dopo averla sentita e risentita per anni! Questo non per dire che non ci siano altri temi che non suonino in alcuni dei momenti salienti della trama, specie nel capitolo 2.
A chi consigliamo 8-Colors Star Guardians +?
Consiglio questo titolo principalmente a chi cerca qualcosa che non si prenda minimamente sul serio, che ami scherzare sui tropi tipici delle serie super sentai e/o magical girl combattenti, magari anche perché ne voleva di più dopo aver giocato quell’altro ottimo indie parodistico che è Chroma Squad. Anche chi è cresciuto con i vecchi videogiochi di una volta e con certe serie degli anni ’90 non potrà che trovare pane per i propri denti. Inoltre non posso che consigliarlo agli amanti dei giochi a turni che vogliono mettersi alla prova, visto che hai suoi bei momenti di osticità che richiederanno pazienza e strategia. Forse potreste trovare lo story mode troppo corto, ma le modalità arcade e gli extra da sbloccare (come i costumi alternativi per le cinque eroine) possono tenere occupati chi ne vuole di più. Tocca tuttavia avvertire di una cosa: curiosamente, sebbene il gioco sia stato programmato da un developer italiano, la lingua nostrana è completamente assente. Non che il testo inglese sia troppo complicato, ma potrebbe comunque scoraggiare chi sperava di poter godere di un testo originale nella nostra lingua come per altri titoli del genere.
- Combattimenti a turni impegnativi e divertenti
- Comparto tecnico accattivante
- I dialoghi strapperanno più di una risata
- Parecchi extra da sbloccare
- Forse troppo difficile nelle prime battute
- Un po’ più di varietà nella colonna sonora non avrebbe fatto male
- Manca la lingua italiana
8-Colors Star Guardians +
Uno spassosissimo tuffo nel passato
8-Colors Star Guardians + è uno di quei titoli indie che fa dell’umorismo e dell’effetto nostalgia il suo piatto forte, mischiando un gameplay e una grafica d’altri tempi con personaggi e dialoghi simpaticissimi. Il miscuglio di RPG a turni con la selezione dei nemici alla Mega Man funziona ancora meglio del previsto, rendendo una formula di una serie tosta ancora più tosta senza essere troppo frustrante (soprattutto grazie ai suggerimenti scritti ottimamente). Se vi piacciono i supereroi con tutine colorate, i giochi a turni e siete affascinati dalla grafica di cinquant’anni fa, allora questo titolo sarà sicuramente nelle vostre corde.