Se ami Star Wars e gli anime è impossibile non apprezzare la serie di Star Wars: Visions, già uscita in due stagioni su Disney+ (qui trovate la recensione del volume uno e del volume due) e con una terza in lavorazione. Un’attesa lunga, ma nel frattempo potete sempre rinfrescarvi la memoria con il manga che racchiude quattro delle migliori storie della prima serie, realizzate da altrettanti autori e portata in Italia da Panini Comics per la collana Planet Manga, come la maggior parte del brand in formato cartaceo.
Si tratta di un volume da possedere? Scopritelo con la nostra recensione.
- Titolo originale: スター・ウォーズ:ビジョンズ (Star Wars: Visions)
- Titolo italiano: Star Wars: Visions
- Uscita italiana: 23 novembre 2023
- Uscita giapponese: 2022
- Numero di volumi: 1
- Casa editrice: Panini Comics
- Genere: Fantascienza, combattimento
- Disegni: Kamone Shirahama, Haruichi, Yusuke Osawa, Keisuke Sato
- Storia: Adattamento da Walt Disney (Kamone Shirahama, Haruichi, Yusuke Osawa, Keisuke Sato)
- Formato: Brossurato, 13×18 cm
- Numero di pagine: 232, B/N
Abbiamo recensito Star Wars: Visions tramite volume stampa fornitoci gratuitamente da Panini Comics.
Quattro cortometraggi trasferiti su carta
Proprio come nel volume uno di Star Wars: Visions anche l’omonimo manga, nel suo piccolo, è una sorta di esperimento grafico: non ci sono nove storie fatte da diversi studi, certo, ma quattro racconti scelti e rappresentati da altrettanti autori. Inutile parlare di trama (sicuramente la conoscerete già e in ogni caso ci sarebbero spiacevoli spoiler, vista la brevità dei racconti) o di contenuti, quello di cui però possiamo discutere sono la struttura del manga, con lo stile di chi ci ha lavorato e i relativi punti di forza.
Per esempio, sappiate che il mio episodio preferito, Il Duello, non è presente, perché già pubblicato in un fumetto intitolato anch’esso Star Wars: Visions, realizzato nientepopodimeno che da Takashi Okazaki, il creatore di Afro Samurai che già era stato tra gli sceneggiatori del relativo episodio nella serie animata. Le storie riportate sono le seguenti: Il Vecchio; Lop e Ocho; Il nono jedi; I gemelli.
Arduo da vedere il Lato Oscuro è
Osservare le storie che abbiamo tanto amato della serie animata in un formato fatto di bianco e nero, con tinte scure e certamente più cupe, potrebbe non essere semplice, ma qualche sorpresa c’è, visti soprattutto alcuni nomi che hanno contribuito al volume. Kamome Shirahama per esempio, illustratrice dell’ormai acclamato Atelier of Witch Hat, ci mostra la sua reinterpretazione di The Elder (Il vecchio) ottimamente riuscita grazie alle sue vignette angosciose e scure; uno stile riconoscibile, con espressioni profonde che vi ricorderanno appunto quelle del manga sulla magia.
Abbiamo poi Haruichi (non quello di Haikyu!!), l’artista che ha già lavorato a Star Wars: Leia, Principessa di Alderaan (qui la nostra recensione) che si cimenta nella piacevole riproposizione di Lop e Ocho: nonostante la resa grafica sia minore che con i colori riesce comunque a rendere certe espressioni e immagini davvero evocative, non solo a livello emotivo ma anche nei combattimenti.
Una visione invece sembra mancare in “Il nono jedi“, dove si perde molta dell’ambientazione data dalle tonalità delle spade laser e del duello con i Sith: Yusuke Osawa, già illustratore della versione manga di The Mandalorian e di Poetry of Ran fa il suo lavoro, adattandosi anche allo stile dell’anime in modo piacevole, semplicemente si trattava di un adattamento difficile. Stessa problematica riscontrata nell’ultima opera rappresentata: Kamome Shirahama, autore ancora inedito in Italia, si è occupato di “I gemelli”, ma per quanto le vignette siano state “ricalcate” sulla serie è impossibile replicare gli effetti visivi dello studio Trigger. Insomma, sono state delle trascrizioni non banali, ma che comunque hanno composto un buon volume.
Letto e imbustato!
Diciamolo chiaramente, questo volume non è altro che una delle tante opere che hanno lo scopo di mantenere viva l’attenzione su un brand di successo, e in questo caso su un esperimento tanto apprezzato quanto Star Wars: Vision. Per tale motivo molti potrebbero anche prenderlo solo per il puro gusto “collezionistico” e riporlo in libreria senza nemmeno leggerlo, ma comunque un ripassino non fa male. Inoltre, è piacevole notare come le storie in questione siano state scelte in un ordine cronologico sensato (dall’era della Vecchia Repubblica sino alla creazione della Nuova) che rendono i quattro racconti più sensati per chi non è pratico della galassia di Guerre Stellari.
Dalle “visioni” dei migliori animatori del Giappone sono scaturiti i numerosi cortometraggi inediti di Star Wars: Visions. La leggenda che porta una nuova speranza diviene ora un’antologia disegnata da mangaka innamorati dell’originale che rileggono quattro degli episodi più amati della serie: Il vecchio, Lop e Ocho, Il nono Jedi e I gemelli.
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A chi consigliamo Star Wars: Visions?
Anche in questo caso dobbiamo essere sinceri, ci sono solamente tre motivi per prendere questo volume: primo, vedere come alcuni artisti che seguiamo (vedasi Kamome) siano in grado di trasformare i ricordi dei relativi episodi dei relativi episodi su carta; secondo, per aggiungerlo alla collezione con gli altri volumi del brand; terzo, non avete visto la serie e, da accaniti lettori, volete scoprire se le storie della prima stagione di Star Wars: Visions possono piacervi. In tutti gli altri casi non vi consiglierei di partire con questo volume, ci sono sicuramente altre serie Panini migliori per avvicinarvi al brand (se siete tra i pochi che non conoscono Guerre Stellari) ed è certamente migliore la versione animata. Si tratta comunque di un corposo volume unico a un prezzo ridotto, quindi se avete spazio in libreria potreste prenderlo nonostante sia “poco utile”.
- Generalmente piacevoli le rese grafiche degli autori
- Si tratta pur sempre di Star Wars!
- Non aggiunge nulla di nuovo
- L’impatto generale è sicuramente inferiore alla serie animata
Star Wars: Visions
Un bel soprammobile
Allo stesso modo di tutti i manga che escono come “adattamento” breve di una serie animata anche Star Wars: Visions non è nulla più che un pezzo da collezione, con una nota negativa e una positiva rispetto ai suoi colleghi: la prima è che non si tratta di un adattamento svolto da un unico autore (il che lo rende più vario), la seconda è che non trascrive l’intera serie, e non lo fa a colori. Certo, la qualità delle vignette è molto buona e la trasposizione è accurata (soprattutto per alcune storie, in particolare le prime due), così come la graziosa copertina, ma è un volume “autoreferenziale”, che non ha un vero scopo e che non aggiunge nulla a una serie che praticamente tutti abbiamo visto. Niente aspetti inediti o curiosità, solo dei semplici riassunti. Insomma, si tratta giusto di un rinfresco in attesa dell’annunciata terza stagione, che finirà subito in bella mostra in libreria.