MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics – Recensione

Abbiamo giocato in anteprima l’attesissima raccolta MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics. Scoprite cosa ne pensiamo nella nostra recensione!

MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics – Recensione

I tie-in con film, fumetti o serie animate sono da sempre (o quasi) uno dei cardini dell’industria videoludica. Basti pensare ai recenti giochi su Batman o Spider-Man, o agli innumerevoli titoli basati sugli anime. Negli anni ’90 tuttavia, prima della diffusione capillare delle console casalinghe come la conosciamo adesso, erano le sale giochi a farla da padrone. Un team di sviluppo, fra tutti, primeggiava per i suoi giochi arcade e soprattutto per i suoi tie-in: parliamo di CAPCOM, nota per la serie di Street Fighter e, a partire dal 1993, anche per i titoli tratti dai fumetti della Casa delle Idee. Con questa premessa oggi possiamo parlarvi in anteprima dell’attesissima antologia che risponde al nome di MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics, e che raccoglie sette fra i più celebri titoli arcade che hanno visto la collaborazione fra lo studio nipponico e la celeberrima Marvel.

Scopriamo in questa recensione cosa vi attende a partire dal prossimo 12 settembre, street date della versione digitale di MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics su PlayStation 4, Nintendo Switch e Steam.

MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics – Recensione

  • Titolo: MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics
  • Piattaforma: PlayStation 4, Nintendo Switch, PC (Steam)
  • Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
  • Genere: Antologia arcade
  • Giocatori: 1-2
  • Publisher: CAPCOM
  • Sviluppatore: CAPCOM
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese (testi in-game e doppiaggio)
  • Data di uscita: 12 settembre 2024
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: la versione fisica verrà distribuita solo in versione PlayStation 4 dal 22 novembre; il titolo arriverà nel 2025 anche su Xbox One

Abbiamo recensito MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da CAPCOM tramite PLAION.

I wanna take you for a ride

Nonostante il titolo, MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics, lasci suggerire una raccolta in cui i supereroi americani si scontrano con i personaggi di casa CAPCOM, non tutti i sette titoli della raccolta fanno parte della serie “Versus”. Cominciando dal 1993, infatti, il beat ‘em up The Punisher, per la prima volta su console, ci mette nei panni di Frank Castle e Nick Fury in una travolgente avventura a scorrimento orizzontale che ci porterà alla disfatta del gigantesco Kingpin. Un titolo da sala che tanti fra quelli della nostra generazione ricordano con estremo piacere, un perfetto esemplare di picchiaduro a scorrimento orizzontale degli anni Novanta che nulla ha da invidiare a cugini più blasonati dello stesso genere, nonché il titolo che ha segnato la collaborazione fra lo studio nipponico e il colosso americano, oggi parte di Disney.

MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics – Recensione

I restanti sei titoli sono tutti quanti dei classici picchiaduro a incontri, costruiti sulla falsariga di Street Fighter Alpha e Darkstalkers. X-Men: Children of the Atom, uscito nel 1994, cavalca il successo del gruppo di mutanti e della loro serie animata di quegli anni, mettendo a nostra disposizione una dozzina di personaggi (più Akuma da Street Fighter) in un frenetico fighting game che segnerà l’inizio di una vera e propria saga. Il gioco successivo infatti, Marvel Super Heroes del 1995, allarga il roster agli altri eroi della grande M e, rinunciando a qualche mutante accogliamo nel roster personaggi del calibro di Spider-Man, Captain America, Hulk e Iron Man.

Let’s go, bub!

Il 1996 segna l’inizio del vero e proprio “scontro” fra le due fazioni con X-Men vs. Street Fighter, che come il nome stesso suggerisce, vede la formazione del gruppo del Professor X fare squadra con Ryu, Cammy e gli altri celebri lottatori del picchiaduro CAPCOM. Un titolo celebre anche per il suo porting sulla prima PlayStation, che ha visto debuttare una meccanica divenuta cardine per gli episodi a venire, il tag team (mozzata, tuttavia, proprio nella versione PS1 per via della scarsa memoria della console, sostituita da un semplice assist del partner). Con un semplice comando, infatti, nella versione acade del gioco era possibile cambiare al volo il proprio personaggio con il compagno di squadra e lo stesso, ovviamente, poteva fare l’avversario.

Il successo della serie porta ovviamente a un ulteriore sequel l’anno seguente, ovvero Marvel Super Heroes vs. Street Fighter. Come nel caso di Marvel Super Heroes, il cast Marvel si allarga per far spazio ai membri degli Avengers e ai loro nemici. Differisce dal titolo precedente per i membri del roster nonché per la meccanica che consente di chiamare l’alleato in campo per un attacco combinato. Più interessante è ciò che avvenne l’anno successivo con Marvel vs. Capcom: Clash of Super Heroes, l’episodio che ha decretato la nascita del crossover definitivo fra supereoi dei fumetti e personaggi dei videogiochi. In questo primo Marvel vs. Capcom possiamo trovare Venom, War Machine, Gambit da un lato, mentre dall’altro Morrigan, Mega Man, Strider Hiryu e altri ancora. Ultimo, ma non certamente per importanza, di questa raccolta è il sequel di quest’ultimo, Marvel vs. Capcom 2: New Age of Heroes. Uno di quelli che ancora oggi vengono considerati fra i migliori picchiaduro della storia, perfeziona la formula e mette a disposizione un roster sconfinato che comprende gran parte dei personaggi di Street Fighter, nonché star come Jill Valentine da Resident Evil e nuovi eroi come Cable e Marrow.

MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics – Recensione

Optic Blast!

Le versioni del gioco contenute in questa antologia sono rigorosamente quelle arcade, ma dispongono di nuove funzionalità e opzioni, nonché della possibilità di utilizzare i personaggi segreti di ciascun gioco e, nel caso di The Punisher, di cominciare la partira da uno stage a nostra scelta o se utilizzare il primo o il secondo giocatore per cambiare protagonista. Nelle opzioni troviamo quelle relativo ai filtri CRT, alle cornici illustrate, alla difficoltà e alla versione (inglese o giapponese), mentre di default i controlli sono mappati per avere due comandi rapidi per ciascuno dei picchiaduro: uno per eseguire le mosse speciali, nonché l’altro per le tecniche finali di ciascun personaggio, previo riempimento dell’apposito indicatore. Tra le modalità extra troviamo un ricco Museo, che ci permette di godere di splendide illustrazioni, disegni preparatori, nonché della colonna sonora di ognuno dei titoli, nonché la modalità Medaglie, una sorta di sistema interno di trofei che ci permetterà di sbloccare nuovi obiettivi anche su piattaforme come Nintendo Switch.

Get a life, pinhead!

A proposito di Nintendo Switch, piattaforma sulla quale abbiamo esaminato il gioco, possiamo dire con certezza che la raccolta si comporta in maniera tecnicamente egregia sia in modalità portatile che con la console collegata al televisore. Purtroppo non abbiamo potuto testare a fondo la modalità online perché ancora priva di giocatori, ma possiamo dirvi con certezza che è possibile scegliere per quali giochi dare la propria disponibilità online e restare in attesa di un nuovo match mentre giochiamo in single player. Tuttavia, nel caso la ricerca non dovesse andare a buon fine per un certo lasso di tempo, il titolo ci sbatterà al menu principale senza consentirci di proseguire la nostra partita offline. Ci auguriamo che questo venga corretto con un aggiornamento futuro.

È possibile fare un salvataggio rapido durante qualsiasi momento all’interno di un gioco, tuttavia avremmo preferito che i salvataggi fossero molteplici e divisi per gioco: purtroppo c’è un solo slot a disposizione per tutti e sette i titoli della raccolta e salvando una seconda volta sovrascriveremo il punto di ripristino precedente, un vero peccato.

Scatenati con una selezione al cardiopalma di sette titoli unici, tra cui grandi classici come X-MEN VS. STREET FIGHTER e MARVEL vs. CAPCOM 2 New Age of Heroes. La collezione include anche il raro picchiaduro THE PUNISHER.

Pensati sia per chi si sta avvicinando alla serie, sia per i veterani nostalgici della sala giochi, questi classici senza tempo possono essere giocati a ogni livello di abilità con le modalità in locale e online!

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Venom contro Spider-Man in MARVEL vs. CAPCOM 2

A chi consigliamo MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics?

MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics è un titolo che farà la felicità di tutti quelli che apprezzano almeno uno o più dei titoli disponibili nella raccolta, ma anche di tutti gli amanti dei picchiaduro che non hanno avuto modo di giocarli in passato e ovviamente per tutti i fan sia dei fighting game di casa CAPCOM, sia dei supereroi dei fumetti Marvel. Tuttavia, i titoli potrebbero risultare un po’ difficili rispetto agli esponenti più recenti del genere e potrebbero richiedere un bel po’ di pratica prima di essere padroneggiati.

  • Opzioni per sbloccare personaggi segreti e personalizzare l’esperienza di gioco
  • Tutti e sette degli ottimi titoli invecchiati benissimo…

  • …Ma alcuni di loro si assomigliano un po’ troppo
  • Non ci sono salvataggi separati per ciascuno dei giochi
MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics
4.3

Il perfetto sodalizio fra due giganti dell'intrattenimento

L’operazione nostalgia di CAPCOM ci porta un nuovo gioiello imperdibile per i collezionisti e gli amanti del retrogaming e dei titoli arcade. MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics è un prodotto imprescindibile per i fan delle due case, ma soprattutto uno tra i più validi esponenti della Storia del genere dei fighting game, con un extra davvero da non sottovalutare, lo splendido beat’ em up The Punisher, che da solo potrebbe spingere all’acquisto numerosi appassionati. Un vero peccato dover attendere ancora per l’edizione fisica, che purtroppo sarà disponibile solo per una delle piattaforme di destinazione.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

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