MEGATON MUSASHI W: WIRED – Recensione

Ci siamo calati nei panni di un pilota di mecha nell’entusiasmante MEGATON MUSASHI W: WIRED di LEVEL-5. Ecco la nostra recensione!

MEGATON MUSASHI W: WIRED – Recensione

Esordito in Giappone nel 2021, il franchise di MEGATON MUSASHI è l’ennesimo esperimento di LEVEL-5 nel creare universi che possano dipanarsi attraverso media differenti, come anime e videogiochi. Dopo franchise come Inazuma Eleven e Yo-Kai Watch, l’azienda di Akihiro Hino esplora un genere molto amato nel paese del Sol Levante, un po’ meno nel resto del mondo se non da una ristretta cerchia di appassionati. È così che, a ben tre anni di distanza e quando oramai in Giappone il titolo ha venduto talmente tanto (…) da diventare free-to-play, MEGATON MUSASHI W: WIRED giunge in Occidente in formato digitale, a dirla tutta anche un po’ in sordina. Qualche mese dopo il lancio ufficiale abbiamo finalmente messo le mani sul titolo per dirvi se vale o meno la pena passare un po’ di tempo in sua compagnia.

MEGATON MUSASHI W: WIRED – Recensione

  • Titolo: MEGATON MUSASHI W: WIRED
  • Piattaforma: PlayStation 5, PlayStation 4, Nintendo Switch, PC (Steam)
  • Versione analizzata: PlayStation 5 (EU)
  • Genere: Action RPG, Hack and slash
  • Giocatori: 1-3 (multiplayer online)
  • Publisher: LEVEL-5
  • Sviluppatore: LEVEL-5, h.a.n.d.
  • Lingua: Italiano (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 25 aprile 2024
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: navigatori, effetti speciali, pose di vittoria, costumi alternativi, Rogue aggiuntivi
  • Note: in Giappone il titolo originale è stato convertito in un free-to-play

Abbiamo recensito MEGATON MUSASHI W: WIRED con un codice PlayStation 5 fornitoci gratuitamente da LEVEL-5 tramite Honest PR.

Disponibile in Europa su PlayStation 5, PlayStation 4, Nintendo Switch e Steam, con un’invidiabile funzionalità cross-save che per molti altri giochi attuali è ancora solo un miraggio, MEGATON MUSASHI W: WIRED è un action RPG che mescola sezioni in cui controlleremo i personaggi umani in giro per la città in stile anime a missioni in cui controlleremo i giganteschi mecha chiamati Rogue, totalmente personalizzabili dal punto di vista estetico e prestazionale, con intermezzi animati tratti dall’anime e sequenze in stile visual novel per tutta la porzione narrativa.

MEGATON MUSASHI W: WIRED – Recensione

Musashi tuttavia non è il primo esperimento di LEVEL-5 con il genere mecha, come si potrebbe pensare. Circa dieci anni prima, infatti, Akihiro Hino ha collaborato con BANDAI e Sunrise per il progetto Mobile Suit Gundam AGE, composto anch’esso da una serie animata per la TV e un videogioco per PSP, che, come accadeva in quegli anni per i giochi del medesimo studio, veniva venduto in due differenti edizioni con diversi elementi collezionabili che i giocatori potevano scambiare fra loro, un po’ come accade nel ben più celebre Pokémon. Tuttavia, Gundam è un nome piuttosto pesante da portare sulle spalle e, come prevedibile, il tentativo di avvicinare i giovanissimi al franchise con uno “stile LEVEL-5” e mobile suit con parti intercambiabili non si è rivelato il successo sperato: nonostante i numerosi richiami alle serie classiche, AGE non ha convinto i fan di vecchia data fino in fondo e non ha avvicinato le nuove generazioni come invece altre serie di Gundam del nuovo millennio sono riuscite a fare.

Hino tuttavia non ha gettato la spugna e ha infuso il know-how appreso con Gundam AGE in una IP tutta nuova, che stavolta strizza l’occhio più al genere “Super” e vanta la collaborazione di serie classiche come Getter Robot, Mazinger e UFO Robot Grendizer.

ME GA TO N KYU U DA !

MEGATON MUSASHI ci mette nei panni di Yamato Ichidaiji, uno scapestrato teppista che passa le sue giornate a fare risse con altri delinquenti come lui. All’inizio del gioco lo ritroveremo in prigione, acciuffato dalla polizia cittadina in seguito a uno scontro con il suo rivale, Ryugo Hijikata. Tuttavia, seduto in quella cella buia non sa che la sua vita sta per cambiare radicalmente: il misterioso Teru Asami gli propone un patto e gli promette di farlo uscire subito di prigione se deciderà di seguirlo e collaborare con lui. Così, Yamato, assieme a Ryugo, si ritroverà in un vicolo pieno di delinquenti ansiosi di fargli la pelle. Si tratta di un test ardito da Teru per stabilire se i due sono degni di passare alla fase successiva: tali nemici si riveleranno essere dei manichini robotici che, una volta ridotti in ferraglia, consentiranno ai due di entrare nella Baia dell’Oblio, un luogo segreto a cui si accede proprio dal retro della sala giochi che i due frequentano quotidiamente.

Baia dell'Oblio

Nel rifugio sotterraneo i ragazzi apprenderanno la triste verità: la vita che svolgono tutti i giorni è in realtà una menzogna e i loro ricordi sono fasulli. Gli alieni hanno da tempo invaso la Terra e l’hanno assoggettata al loro volere per farne la loro nuova casa, e i pochi sopravvissuti vivono una vita spensierata e scandita da falsi ricordi all’interno della finta cittadina che ormai considerano casa. La loro presenza è richiesta per lottare contro gli alieni a bordo di giganteschi mecha noti come Rogue, e l’unità che in tre dovranno manovrare è il Rogue di classe Megaton chiamato Musashi. Sconcertato, Yamato deciderà di tirarsi indietro senza credere alle parole di Teru, tuttavia, per convincerlo, gli verrà imposto di recuperare i suoi veri ricordi. Dopo aver assistito nuovamente allo sterminio della sua famiglia da parte degli alieni, Yamato deciderà di salire a bordo dell’unità e di dare libero sfogo alla sua ira.

Questo è solo l’incipit della trama di MEGATON MUSASHI, che vedrà coinvolto un variegato pantheon di personaggi sia tra le fila dei terrestri che tra quelle degli alieni, chiamati Draktor, fra i quali spicca la figlia della regina al loro comando, la misteriosa Arshem Laia, il cui obiettivo è ben diverso da quello di sua madre, a capo dell’invasione.

MEGATON MUSASHI W: WIRED – Recensione

MI JI N KO NAI ZE !

Come già spiegato in apertura, il gameplay di Musashi si divide in due sezioni: l’esplorazione nei panni di Yamato (ma non solo) e le battaglie a bordo dei Rogue. La prima, realizzata in grafica bidimensionale, ricalca in tutto e per tutto lo stile di un anime e ci permette di muoverci in schermate interconnesse che si sviluppano orizzontalmente, consentendoci di dialogare con NPC e altri personaggi ed esplorare la cittadina, la scuola, la Baia dell’Oblio e altri luoghi ancora. In questi frangenti Musashi mi ha ricordato un altro ottimo prodotto a tema mecha, 13 Sentinels: Aegis Rim di VanillaWare. A differenza di quest’ultimo, tuttavia, si respira un’atmosfera completamente diversa nonostante la drammaticità degli eventi; lo stile di LEVEL-5 rimane inconfondibile, anche se il character design non è esattamente identico a quello delle opere precedenti dello studio. Il netto chiaroscuro utilizzato per i modelli dei personaggi, ad esempio, ricorda molto quello di titoli come Etrian Odyssey.

Estetica a parte, le sezioni in cui cammineremo per le vie della città risultano inizialmente entusiasmanti, data la possibilità di raccogliere oggetti nascosti e di sbloccare così missioni ed episodi secondari, ma con il tempo ci limiteremo al “viaggio rapido” offerto dalla mappa che ci farà spostare al punto richiesto dalla storia in pochi istanti. Oltre a Yamato ci capiterà di muoverci nei panni dei comprimari in momenti specifici della trama, nei quali scopriremo alcune vicissitudini sul loro background e, in alcuni casi, vivremo delle vere e proprie storie parallele. Sebbene i personaggi siano tutti abbastanza stereotipati per il genere mecha, risultano caratterizzati abbastanza bene, e le citazioni a molti esponenti celebri di questo genere di opere animate non mancano di sicuro. Punto debole sono probabilmente le sessioni di dialogo in stile visual novel, che spesso si protraggono per troppo tempo e tendono ad annoiare, in certi frangenti, il giocatore. Complice anche la mancanza di sezioni di gameplay che, ad esempio, potrebbero permetterci di partecipare in prima persona ai combattimenti “a mani nude” di Yamato e compagni, che si riducono sempre ad alcune illustrazioni statiche o, in certi casi, a veri e propri filmati tratti dall’anime. Avremmo certamente preferito menar le mani in prima persona, anche tramite una sorta di mini-game in cui premere i pulsanti a schermo in stile quick time event, giusto per non star semplicemente a guardare passivamente.

MEGATON MUSASHI W: WIRED – Recensione

D’altro canto, una volta giunti alla Baia dell’Oblio avremo pane per i nostri denti: in maniera del tutto simile al più blasonato GUNDAM BREAKER, potremo personalizzare fin nei minimi dettagli i nostri Rogue e potenziare loro (come anche i piloti) cambiando al volo le componenti, i circuiti e personalizzando l’aspetto fisico con decalcomanie, colorazioni e quant’altro. Tocco di classe, la possibilità di abbellire l’abitacolo con una serie di gadget, che durante le battaglie potremo vedere mediante un apposito pulsante con cui accedere a funzioni come la riparazione delle parti e altro ancora.

Le battaglie di MEGATON MUSASHI W: WIRED sono infine il cuore del gameplay del gioco, ma in qualche modo lasciano anche loro a desiderare. I combattimenti, che vedranno schierati fino a tre Rogue — scelti da noi o richiesti dalla trama — si svolgeranno in percorsi che, di volta in volta, delimiteranno lo scontro in piccole arene. Una volta sbaragliato il numero di nemici richiesto (solitamente non più di una decina) bisognerà avanzare per superare la barriera e arrivare all’arena successiva, tutto ciò fino a che non comparirà il boss di fine missione, che in alcuni casi può diventare più di uno. Sconfiggendo i nemici, come nel caso del già citato Breaker, otterremo delle parti di Rogue di vari livelli di rarità che vanno da comune a leggendario.

MEGATON MUSASHI W: WIRED – Recensione

Oltre alle missioni di storia, che si dipanerà attraverso 25 capitoli, sono presenti numerose missioni secondarie e missioni speciali che consentono di sbloccare i mecha delle collaborazioni con Mazinger, Getter, Combattler V e altri ancora. Certo, da appassionato di Gundam non mi sarebbe dispiaciuto vedere anche un omaggio a Gundam AGE, ma il supporto al titolo è più vivo che mai e non sappiamo cosa ci attende in futuro.

Fra attacchi di mischia e fuoco a distanza potremo equipaggiare fino a sei armi intercambiabili durante la missione, e potremo passare anche da un Rogue all’altro in maniera decisamente semplice. Non mancano di certo gli attacchi speciali come il “Megaton Punch” e tutte le mosse speciali di Mazinger, Goldrake e soci, che rendono le battaglie davvero frenetiche e appaganti. Tuttavia, il livello di difficoltà è decisamente tarato verso il basso e le missioni risultano estremamente semplici e più brevi che mai. Questo fino a che non sbloccheremo la possibilità di variarne il livello di difficoltà e soprattutto di svolgere le missioni di rango più elevato, che potremo affrontare anche online in compagnia di altri due giocatori in rete. La componente online di Musashi, infatti, potrebbe giocare un ruolo di rilievo all’interno del prodotto finale, peccato che la scarsa popolarità del prodotto non giochi a suo favore. Nel caso ne abbiate la possibilità, convincete i vostri amici a scendere sul campo di battaglia assieme a voi.

SO I TSU GA JO SHI KI !

Ho avuto modo di giocare MEGATON MUSASHI W: WIRED nella sua versione PlayStation 5, piattaforma sulla quale il titolo dà il meglio di sé, nonostante sia, originariamente, nativo della console Nintendo. Non ho riscontrato problemi di fluidità durante i combattimenti e l’esplorazione ma, purtroppo, il titolo è afflitto dalla presenza di numerosi caricamenti che si presentano fra una schermata e l’altra in maniera eccessiva, e spesso durano più di una manciata di secondi, cosa che su PS5 potrebbe essere ottimizzata come visto in titoli ben più “pesanti” di questo. Assieme ai dialoghi che il più delle volte risultano troppo lunghi in proporzione ai pochi minuti di durata di ciascuna missione, rappresentano il più grande difetto della produzione.

D’altra parte però ci troviamo di fronte a una trama appassionante e ben scritta, ricca di colpi di scena che decisamente non mi aspettavo, degni di una produzione mecha moderna. Nonostante strizzi l’occhio ai super robot anni ’70, infatti, MEGATON MUSASHI fa tesoro di tutto ciò che il genere mecha ha introdotto negli ultimi decenni: benché siano presenti il classico canovaccio terra-contro-alieni, il mecha design caricaturale e i piloti che urlano ai quattro venti le proprie tecniche speciali, il titolo presenta anche molti elementi del genere real robot, che non mancheranno di soddisfare anche chi preferisce serie come Evangelion, Gundam e Code Geass.

MEGATON MUSASHI W: WIRED – Recensione

Il titolo è stato completamente tradotto in italiano nei testi e presenta voci in lingua giapponese, fatta eccezione per l’enfatizzante opening che invece è presente solo in inglese. L’adattamento italiano è stato svolto nel migliore dei modi, anche se mi è capitato di trovare qualcosina fuori posto, come una frase in spagnolo spuntata fuori in un momento drammatico, che confesso mi ha suscitato un po’ di ilarità.

A chi consigliamo MEGATON MUSASHI W: WIRED?

Sono piuttosto certo che MEGATON MUSASHI W: WIRED saprà soddisfare gli amanti del genere mecha, in attesa del ben più celebre GUNDAM BREAKER 4 in arrivo a fine agosto. Le meccaniche di combattimento e progressione sono molto simili a quest’ultimo, ma grazie alla presenza di una trama originale e della possibilità di esplorare la città con atmosfere in puro stile anime, vi sembrerà di calarvi in tutto e per tutto all’interno di una serie televisiva. Chi non ama il genere robotico dovrebbe dargli una possibilità, vista anche la presenza della lingua italiana e di una trama di tutto rispetto.

MEGATON MUSASHI W: WIRED – Recensione

  • Sistema di combattimento appagante
  • Ottima localizzazione in italiano
  • Cross-save automatico fra tutte le piattaforme

  • Caricamenti troppo, troppo frequenti
  • Missioni troppo brevi in relazione a dialoghi troppo lunghi
  • Solo digitale
MEGATON MUSASHI W: WIRED
3.9

Una piccola gemma per gli amanti del genere mecha

Il primo impatto con MEGATON MUSASHI W: WIRED è stato più che positivo, il gioco di LEVEL-5 mi è sembrato subito entusiasmante e mi ha invogliato a combattere in una missione dopo l’altra. Tuttavia, con la progressione mi sono accorto di quanto la porzione narrativa sia sbilanciata in confronto al gioco vero e proprio e spesso mi sono ritrovato a vivere l’esperienza più da spettatore che da pilota di Rogue. Nonostante ciò, la trama ricca di colpi di scena, i temi trattati e la cura posta dagli sviluppatori nella sua realizzazione lo rendono un prodotto degno di essere giocato, sebbene si trovi ancora lontano dalla perfezione. Peccato per la sua distribuzione unicamente in formato digitale: un’edizione fisica avrebbe sicuramente contribuito alla diffusione del titolo e a popolare la sua componente online.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

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