Il Nostro Futuro – Bokura no Tsuzuki – Recensione

Ho sempre schivato i manga romantici, li ho sempre trattati con indifferenza. Arrivato a 28 anni ho deciso di leggere il mio primo, di affacciarmi su un panorama di nuove letture e, devo dire, ho trovato molti spunti interessanti. Questa recensione è per chi adora i manga romantici, ma anche per chi, come me, ha sempre adorato i fumetti violenti pieni di sangue, pugni e distruzioni di massa e ha voglia di cimentarsi in qualcosa di nuovo. Il nostro futuro – Bokura no tsuzuki è un manga recentemente pubblicato in Italia da J-POP, l’autore Amamiya è ampiamente affermato nel mondo dei manga romantici per opere precedenti come Blue! Blue! Blue! e Naked Color. Un tratto leggero e deciso, la delicatezza delle vignette, il ritmo rilassante e l’ottima attenzione alla dimensione emotiva permettono al lettore di godere di un minuscolo slice of life della vita di due ragazzi, amici di infanzia, che scoprono il loro amore in maniera casuale, spontanea e molto toccante.

L’amore come scoperta

Yosuke e Shu sono due adolescenti che frequentano il liceo. Yosuke è un ragazzo estroverso ma molto insicuro, Shu invece esattamente l’opposto, introverso ma deciso e dotato di un carattere ferreo. Shu ha un leggero rancore verso Yosuke per una cosa accaduta quando erano bambini, per questo si sono allontanati per anni per poi reincontrarsi al liceo. L’avvicinamento dei due ragazzi avviene quando Shu va a stare dalla nonna, Cho-Chan, che abita nello stesso quartiere di Yosuke, tra i due vi è un progressivo avvicinamento che procede con grande resistenza da parte di entrambi e mostra in primis le difficoltà date dalla poca autoconsapevolezza emotiva e l’incapacità di saper esprimere le proprie emozioni.

La storia di Shu e Yosuke si svolge prettamente su un piano emotivo, questo rappresenta sicuramente un punto di forza da parte della narrazione. Permette infatti all’autore di inserire meccanismi emotivi subliminali danno grande tridimensionalità ai personaggi e mostrano un’attenzione meticolosa di scrittura. La loro relazione è contornata da incomprensioni, insicurezze e parole non dette che rendono ogni conversazione un buffo enigma di sguardi che sfocerà presto in una passione incontrollata.

La trattazione del tema dell’omosessualità è resa in maniera molto delicata e naturale, il focus infatti non è tanto sull’esterno e sulla dimensione sociale bensì sulla dimensione interna ai personaggi, la scoperta e la presa di coscienza. C’è molta sorpresa, non c’è estraniamento, la scoperta di un mondo che non era mai stato considerato prima, l’emozione di nuove sensazioni e la sorpresa di scoprirsi innamorati, con la conseguente paura del rifiuto. Il racconto procede in maniera naturale, senza bisogno di ricorrere a espedienti narrativi che innalzino la tensione o colpi di scena atti a mantenere alta l’attenzione del lettore. Uno scorcio sulla vita emotiva di due ragazzi nella fase della scoperta di sé stessi.

Animali e cucina

Da grande amante degli animali domestici ho apprezzato la grande attenzione che l’autore dà agli inseparabili amichetti dei due protagonisti. Mentre Yosuke possiede uno splendido cane Shiba inu, Shu ha invece un delizioso gatto bianco e nero sempre imbronciato e altamente scontroso. Gli animali domestici sono un ottimo espedente per Amamiya per parlare dei loro padroni, non a caso infatti i loro caratteri riflettono in maniera esagerata le caratteristiche dei protagonisti. La loro espressività è contagiosa, nonostante sia un elemento di contorno il comparto grafico ed espressivo in merito agli animali domestici è molto ben curato. Non mancano infatti momenti privi di dialogo in cui i personaggi interagiscono in maniera molto naturale e tenera coi loro piccoli amici.

Stesso discorso si può fare della cucina tradizionale, in particolar modo quella legata ai negozietti di alimentari di piccola proprietà molto diffusi nei quartieri popolari. La nonna di Shu infatti è proprietaria di uno di questi negozi ed è famosa in tutto il quartiere per il pollo fritto e la tempura. Non mancano dunque anche qui piccole parentesi sulle preparazioni di cibi tradizionali, specialmente in merito alla cultura del finger food che sappiamo essere altamente sviluppata in Oriente. Insomma, se dopo aver letto Il Nostro Futuro vi verrà voglia di mangiare una ciotola di ramen, del mochi o delle crocchette di patate ripiene di formaggio non preoccupatevi, è tutto normale.

Un tratto delicato per una storia delicata

Passiamo ora invece al comparto grafico e ai disegni. Il design è molto pulito, presenta un uso molto abile dei retini digitali che dona un effetto pastello e un ampio uso della scala dei grigi. I volti sono molto semplici, i lineamenti hanno tutti il tratto distintivo del disegnatore, non sono molto variegati, tuttavia possiedono una potenza espressiva molto forte, gli occhi, in particolare, sono un veicolo emotivo che viene sfruttato a pieno. I capelli, invece, così come i peli degli animali, sono fluidi e danno una forte idea di movimento. Menzione speciale per gli sfondi spesso vuoti che danno respiro emotivo alla narrazione, sfondi su cui si stagliano spesso dettagli architettonici (case, palazzi, edifici) che donano un ritratto caratteristico dei quartieri popolari giapponesi, non dettagliato ma essenziale.

Riguardo il paneling invece, l’autore alterna abilmente un paneling estremamente deframmentato a splash page di ampio respiro. Il ritmo viene gestito e dettato molto da questo continuo alternare la velocità narrativa per porre ancora più enfasi sui momenti introspettivi o le rivelazioni emotive. Per concludere, Amamiya è un disegnatore efficace, capace di emozionare con pochi tratti e con idee semplici, per niente ricercato, nemmeno nella scrittura, ma capace di donare un rilassante racconto di vita quotidiana, senza dover ricorrere alla fantasia o all’immaginifico per intrattenere un lettore.

Il volume cartaceo

Penso che J-Pop non abbia mai sbagliato un colpo. La qualità dei volumi della casa editrice è sempre una spanna sopra e il rapporto con il prezzo decisamente valido. E il volume che sto recensendo non è da meno. Il Nostro Futuro è un volume unico di 186 pagine con copertina flessibile e sovraccoperta. Il design e il coloring rispettano fedelmente l’edizione giapponese e anche il font pennellato riproduce molto bene lo stile del titolo originale.

Sorprende subito la palette di colori pastello, una palette composta di diverse tonalità di rosa che rendono l’edizione decisamente catchy alla vista e gli donano un’ottima veste in libreria. Piccola nota di stile è la fascetta che riprende il design della copertina creando un effetto di trasparenza. La carta del volume è molto liscia e piacevole al tatto. Un volume snello, flessibile e ordinato che cattura l’attenzione da subito. Molto utile il comparto di note che permette al lettore di destreggiarsi tra i rituali sociali giapponesi quotidiani, i cibi e gli ingredienti che compongono il mosaico della cucina nipponica.

A chi consigliamo Il nostro futuro – Bokura no tsuzuki?

Il Nostro Futuro è un manga romantico, narra dell’innamoramento di due ragazzi del liceo. La storia è un unico volume, quindi è sicuramente un buon strumento per affacciarsi al genere per chi, come me, non ne è per niente avvezzo. La linearità narrativa e il disegno fresco e semplice lo rendono un prodotto fruibile in poco tempo e molto leggero. Chi invece è solito a leggere determinati generi potrebbe trovarsi piacevolmente sorpreso nei dettagli della vita quotidiana che donano alla storia d’amore una forte componente di spontaneità e naturalezza, offrendo scorci sulla vita in Giappone e sulle pratiche sociali, fino ad arrivare a ritrarre anche momenti di noia e di vuoto. A chi adora le storie d’amore, il cibo e la semplicità della vita quotidiana.