SAKUGAN – Recensione

La nostra recensione di Sakugan, adattamento animato ad opera dello studio Satelight andato in onda su Crunchyroll

SAKUGAN – Recensione

Si è concluso da qualche settimana l’anime di SAKUGAN, una prima stagione di dodici episodi tratta dal romanzo di Nekotaro Inui e trasposta da Satelight. Abbiamo parlato del buon inizio di Sakugan, con dei primi episodi ottimi e un incipit semplice ma promettente: la storia narra di un mondo in cui gli esseri umani vivono in delle colonie sotterranee circondate dal “Labirinto”, una vasta area ancora inesplorata piena di mostri e pericoli; gli esploratori del Labirinto sono detti Marker, e il loro lavoro consiste nel mappare le zone ancora mai visitate.

I protagonisti sono Gagumber e Memempu, padre e figlia con un rapporto molto teso e pieno di litigi continui, che partiranno assieme per un viaggio nel Labirinto quando Memempu riceverà una misteriosa mappa, la quale dovrebbe condurre a un luogo che lei vede sempre nei suoi sogni, diventato ormai ossessione per lei. Memempu è una bambina prodigio che ha studiato nell’Università della loro colonia, mentre Gagumber è stato in passato un Marker, e inizialmente cercherà di frenare l’entusiasmo della figlia conoscendo i pericoli di questo lavoro, decidendo poi di accompagnarla e sfruttare questo viaggio per ricostruire il loro rapporto.

Sakugan – Recensione

  • Titolo originale: Sakugan Labyrinth Marker
  • Titolo inglese: Drilling Labyrinth Marker
  • Uscita giapponese: Autunno 2021
  • Uscita italiana: Autunno 2021
  • Piattaforma: Crunchyroll
  • Genere: Fantascienza, Mecha
  • Numero di episodi: 12
  • Durata: 24 minuti
  • Studio di animazione: Satelight
  • Adattato da: Romanzo
  • Lingua: Giapponese (doppiaggio), Italiano (sottotitoli)

Abbiamo recensito Sakugan tramite piattaforma streaming Crunchyroll.

Sakugan – Recensione

Nel Labirinto, i protagonisti viaggeranno per diverse Colonie, ognuna ispirata a luoghi reali, come New York e l’Italia stessa, tuttavia, pur trattandosi di un’avventura nell’ignoto, l’approfondimento di mostri e luoghi viene messo in secondo piano, in quanto il fulcro della serie sono i personaggi e le relazioni tra di loro. Padre e figlia hanno caratteri che finiscono per scontrarsi, ma entrambi provano comunque un grande affetto reciproco, portandoli a collaborare e guardarsi sempre le spalle a vicenda, imparando man mano l’uno dall’altra: la maturità di Memempu manca delle tante esperienze di vita che un adulto come Gagumber ha vissuto, e lui, sotto la sua apparente leggerezza, nasconde varie incertezze del passato che lo hanno portato ad avere un atteggiamento più negativo, dal quale la figlia riuscirà a scorgere sfaccettature del padre che non aveva mai visto, anche traendone qualche insegnamento. Durante le loro esplorazioni, i due incontreranno vari personaggi, tra i quali Zackletu, una ragazza che ha un conto in sospeso con Gagumber, e Yuri, un esperto hacker desideroso di nuove esperienze.

Una serie di alti e bassi

Nonostante siano la parte fondamentale dell’opera, la qualità dei personaggi di Sakugan è stranamente altalenante: in certi episodi si creano momenti di confronto interessanti, soprattutto tra Gagumber e Memempu, altre volte invece, i protagonisti rimangono “intrappolati” in stereotipi da cui fanno fatica a staccarsi; risultano comunque apprezzabili nel complesso, ma si spera che la seconda stagione possa dar loro maggiore profondità. Memempu viene presentata come un personaggio impulsivo, ma dotato di una grande intelligenza, tanto da poter costruire incredibili macchinari e risolvere problemi all’apparenza insormontabili, ed è proprio questo anche il suo peggior difetto, poiché Memempu viene resa semplicemente troppo perfetta: trova sempre delle soluzioni geniali, tutti i personaggi la adorano e stendono le sue lodi, rimarcando quanto lei sia intelligente anche mentre è fuori scena e, nonostante faccia dei piani assurdi, raramente sbaglia, ma in quei pochi casi riuscirà a scampare anche a pericoli mortali, che sia per una fortuita coincidenza o per l’intervento di Gagumber.

Sakugan – Recensione

L’impulsività di Memempu si tramuta in vero e proprio egoismo nei momenti in cui metterà a repentaglio la salute dei propri amici pur di fare quello che vuole lei. L’atteggiamento del personaggio è in parte scusabile poiché parliamo di una bambina, ma un effettivo miglioramento del suo carattere arriverà solo verso gli episodi finali della serie e, alla lunga, la sua personalità rischia di diventare un vero e proprio fastidio per alcuni spettatori. Purtroppo, Gagumber finisce per farle solo da spalla tragi-comica, in quanto, nonostante la sue esperienza di Ex-Marker, fallisce più e più volte rispetto alla figlia, mettendo ancor più in risalto la sua inettitudine. Sebbene all’inizio dell’anime questo serva a scopo puramente comico, diventa presto tedioso vederlo continuamente sbagliare, coi personaggi che rimarcano la sua stupidità.

Pur rimanendo spesso chiuso nel suo stereotipo, Gagumber è anche il personaggio che si dimostra essere più profondo e maturo nei momenti di serietà, insegnando a Memempu a procedere con più cautela nei suoi piani e aiutandola a capire sfaccettature del mondo che lei, per sua ingenuità da bambina, non riesce ad accettare. I personaggi di Zackletu e Yuri hanno solo un episodio dedicato a loro, tempo a malapena sufficiente per dare un minimo di interesse ai due, sfortunatamente, mentre Merooro, un personaggio di supporto, ha invece più importanza nella storia e un carattere più definito dei due compagni di viaggio. Vi è generalmente una progressione molto lenta dello sviluppo dei personaggi e dei rapporti tra loro, nonché qualche comportamento futuro che manca di spiegazione.

Buone idee, povera esecuzione

Uno problemi che limitano la profondità di personaggi e storia è da trovarsi nella scelta di una trama verticale, causando così una frettolosità nello svolgimento generale che fa perdere d’intensità alle scene climax o ai vari temi di ogni episodio, interessanti alla base ma trattati spesso superficialmente. In Sakugan si toccano vari argomenti, come la giustizia, la vendetta personale e la libertà, e, nonostante la semplicità con cui vengono affrontati, offrono ai personaggi qualche spunto di riflessione, soprattutto nelle puntate finali della serie.

Sakugan – Recensione

Uno dei messaggi che però più risaltano durante l’anime è quello ambientalista: tramite il personaggio di Merooro, avremo varie spiegazioni sul funzionamento delle Colonie e sul Labirinto, e su come l’uomo abbia avuto un ruolo fondamentale nella creazione del mondo che vediamo in Sakugan. Si parla di riferimenti al surriscaldamento globale, a come si è arrivati ad avere frequenti terremoti e inondazioni, e anche del tema delle specie animali a rischio, che si cerca di tutelare. Se vengono fatti intriganti accenni al worldbuilding e all’ambientazione, lo stesso non si può dire dei mostri che popolano il Labirinto, che variano da simil dinosauri a grossi insetti, e si può sperare in una loro spiegazione adeguata nella prossima stagione.

Andando avanti con le puntate, si può notare uno strano senso di smarrimento: se in una abbiamo avuto un approfondimento di personaggi e di worldbuilding, quello dopo rallenta brutalmente lo sviluppo della trama con episodi dalle vicende quasi da filler, facendo così perdere il punto della situazione; diventa poi particolarmente straniante quando ci viene introdotto, con grande importanza, il gruppo degli antagonisti, i quali appaiono in una puntata per poi sparire completamente e ripresentarsi solo nelle ultime. Parlando invece del lato puramente tecnico, lo stile di disegno dei personaggi è semplice ma riconoscibile con linee morbide e rotonde, e mette in risalto soprattutto la loro espressività, che viene evidenziata anche grazie a delle ottime animazioni che mantengono una qualità costante per tutta la serie, peccato solo per l’uso della CGI poco curata ma, fortunatamente, anche poco presente.

Sakugan – Recensione

Uno dei pregi dell’anime è sicuramente la colonna sonora, composta da brani in stile jazz ma con un’impronta più futuristica, molto piacevoli sia nei momenti di dialogo che nei combattimenti. Ottime anche opening ed ending, sia dal punto di vista musicale che grafico.

CrunchyrollQuesto anime è disponibile sottotitolato in italiano su Crunchyroll, la prima piattaforma online internazionale completamente dedicata al mondo dell’animazione giapponese, dei manga e dei drama. Puoi guardare gratuitamente Crunchyroll sul tuo PC, sul tuo smartphone e sulla tua console iscrivendoti con un account gratuito oppure sottoscrivendo un piano di abbonamento mensile che ti permetterà di seguire gli anime in simulcasting con il Giappone.

A chi consigliamo Sakugan?

Se cercate una serie più simile a Made in Abyss potreste rimanere insoddisfatti, in quanto l’approfondimento delle creature e della struttura del mondo è per ora secondario, lasciando sospese molte domande al riguardo. Se invece volete una serie più simile ad un road movie con molte interazioni tra personaggi, Sakugan potrebbe piacervi, nonostante ci siano anime, come il celebre Cowboy Bebop, che offrono molto di più; la crescita del rapporto tra Gagumber e Memempu è gestita molto lentamente, ma entrambi hanno dei momenti in cui escono dallo stereotipo per mostrare un’effettiva profondità, mentre gli altri personaggi rimangono semplici ma con un possibile sviluppo futuro.

Sakugan – Recensione

  • Trama semplice ma apprezzabile
  • Personaggi interessanti e con buon potenziale…

  • …Ma non pienamente sfruttato
  • Design e background dei mostri non approfonditi
Sakugan
3.5

Un piacevole viaggio

Sakugan ha avuto un ottimo inizio, ma si è poi adagiato su un proseguimento che in certi momenti sa di già visto, con solo qualche piglio di originalità e maturità concentrata in specifici episodi. Un’anime che, per quanto sia capace di intrattenere con gag o momenti toccanti, non sembra sbloccare pienamente le sue capacità. Resta comunque una serie leggera e piacevole da seguire che, senza alcuna pretesa, cerca di raccontare un’interessante rapporto padre-figlia ancora poco rappresentato negli anime. Come detto all’inizio, Sakugan non finisce con questi 12 episodi, sperando, con la seconda stagione, di vedere una maggiore caratterizzazione del gruppo di antagonisti e una trama possibilmente più complessa.

Creatura notturna appassionata di animazione, fumetti e videogiochi, tende a evitare le persone ma otterrete la sua totale attenzione se vi sente parlare di Ero Guro. Acculturata di film grotteschi e documentari storici, è veramente esperta in cinema trash. Abilità speciale: saper raccontare la storia di Walt Disney a comando.

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