Dopo il suo debutto avvenuto lo scorso autunno – per la precisione, il 27 ottobre 2020 – su PlayStation 4, la versione occidentale di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV è pronta ad arrivare su Nintendo Switch e su PC a partire dal 9 aprile 2021, grazie all’operato del publisher NIS America. Si tratta del secondo capitolo della serie ad approdare sull’ammiraglia di casa Nintendo, in una versione del tutto analoga, a livello di contenuti, a quella già disponibile per la console Sony (di cui qui potete trovare la nostra recensione).
Scopriamo quindi come se la cava il titolo sulla console portatile e la qualità della conversione operata da NIS America, dopo i buoni risultati del predecessore. Ma prima di proseguire, vi ricordo che sul sito sono disponibili numerosi approfondimenti su The Legend of Heroes, dalla retrospettiva che ripercorre la storia e i punti di forza del franchise fino ai motivi che rendono il suo worldbuilding uno dei migliori della storia videoludica, senza dimenticare i riassunti della trama di Zero no Kiseki e dei capitoli successivi, perfetti per rinfrescarsi la memoria prima di buttarsi a capofitto nell’atto finale.
ATTENZIONE: questo articolo contiene spoiler sugli eventi della saga, in particolare quelli di Trails of Cold Steel III.
- Titolo: The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV
- Piattaforma: Nintendo Switch
- Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
- Genere: JRPG
- Giocatori: 1
- Publisher: NIS America
- Sviluppatore: Nihon Falcom
- Lingua: Inglese (testi e doppiaggio), Inglese o Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 9 aprile 2021
- Disponibilità: retail, digital delivery
- DLC: costumi alternativi e oggetti cosmetici
- Note: disponibile nella versione Frontline Edition che include una copia del gioco con cover reversibile, mini artbook e codice per scaricare la colonna sonora
Abbiamo recensito The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da NIS America tramite Koch Media.
Il destino di Zemuria
Dopo l’improvvisa e tremenda conclusione del precedente capitolo e gli eventi del Graal, Trails of Cold Steel IV si apre con il continente ormai pronto a diventare un campo di battaglia. L’Impero Ereboniano, guidato dal Cancelliere Osborne e dal Principe Cedric, ha dichiarato guerra alla Repubblica di Calvard incolpandola del tentato assassinio dell’Imperatore, e dando il via alla cosiddetta Operazione Jormungand. Come se non bastasse, gli effetti della Maledizione stanno influenzando sempre di più il comportamento degli abitanti. In questa situazione delicatissima, i nostri protagonisti Juna, Kurt e Altina si risvegliano a Eryn, il villaggio segreto delle Streghe dove Emma Millstein è nata e cresciuta, in compagnia di tutti i membri della vecchia Classe VII. Musse è a capo dell’esercito nato per contrastare le mire dell’Impero, mentre di Ash e soprattutto di Rean Schwarzer si sono perse le tracce. Inizia così per i nostri eroi, vecchi e nuovi, una difficilissima corsa contro il tempo per salvare il continente di Zemuria da una rovinosa catastrofe.
Sebbene rappresenti la conclusione dell’omonimo arco narrativo apertosi con il primo capitolo nel 2013, la storia di Trails of Cold Steel IV ha anche il compito di chiudere il cerchio su numerosi punti e sottotrame rimasti ancora in sospeso sin da quel Trails in the Sky che, nel lontano 2004, dava il via a uno dei worldbuilding più maestosi e complessi che la recente storia videoludica abbia mai conosciuto. E, nel farlo, l’ultima iterazione del franchise a giungere qui in Europa si dimostra un vero trionfo, capace di imbastire un racconto appassionante e ricco di colpi di scena che si conclude con un finale davvero indimenticabile.
Non si tratta tuttavia di un lavoro privo di difetti. L’ultimo capitolo della serie, infatti, non era inizialmente previsto nei piani dell’azienda, e il suo inserimento in corso d’opera ha dato luogo a tutta una serie di effetti collaterali che si riflettono nella bontà della sceneggiatura, come per esempio un paio di passaggi fin troppo dilatati e altri, di contro, abbastanza sbrigativi. O ancora, alcune derive eccessivamente buoniste, soprattutto nelle parti finali, che cozzano con l’atmosfera drammatica del contesto. Mai come in questo caso, però, si tratta del classico pelo nell’uovo che non compromette in alcun modo l’ottima qualità della narrazione.
Dove invece lo sviluppatore Nihon Falcom non fallisce, ancora una volta, è nella presentazione del cast. Quello di The Legend of Heroes è con tutta probabilità uno dei più memorabili e variegati in una saga JRPG, e Trails of Cold Steel IV non fa eccezione. Tra vecchie e nuove facce, graditi ritorni, figure presentate sotto una nuova luce e NPC così ben caratterizzati da fare breccia nel cuore del giocatore quanto i protagonisti, avrete un bel da fare nella scelta del vostro eroe preferito. Se avete già avuto modo di completare il titolo, date un’occhiata al mio articolo sui migliori personaggi di Trails of Cold Steel, e fatemi sapere se siete d’accordo con me.
Squadra che vince non si cambia
Esattamente come per la narrazione, anche dal punto di vista ludico Trails of Cold Steel IV rappresenta una sorta di punto di arrivo della saga, tanto che – se si esclude l’intermezzo di lusso Hajimari no Kiseki – a partire da Kuro no Kiseki il gameplay si presenterà completamente rinnovato, e più vicino alle meccaniche action. In questo caso, invece, abbiamo la medesima struttura del predecessore limata e raffinata in modo da risolvere un paio di problematiche emerse, come l’eccessivo sbilanciamento di alcuni Brave Order. Ci troviamo di fronte a un titolo davvero ricco e sfaccettato che saprà soddisfare anche gli appassionati più esigenti di JRPG, e che si poggia su un solido combat system a turni. Poiché, a livello di contenuto, le due versioni sono praticamente identiche, vi rimando all’ottima ed esaustiva recensione della versione PlayStation 4 a opera di Francesco Mastrorosa per maggiori dettagli, mentre in questa sede mi concentrerò sui punti più importanti.
Nelle battaglie di Trails of Cold Steel IV, dove si comanda un team di quattro personaggi a cui si aggiunge un numero variabile di riserve a seconda del momento di gioco, non contano solo le statistiche dei combattenti ma anche la loro posizione relativa nell’arena. Il giocatore ha a disposizione numerose abilità offensive – attacco normale, arti, mosse speciali (Craft) e mosse finali (S-Craft) per citare quelle principali – a cui si aggiungono meccaniche collaterali come i già menzionati Brave Order, che sbloccano dei bonus per l’intera squadra, gli attacchi coordinati tra due membri del party, la possibilità di sbilanciare i nemici esaurendo la loro barra Break e così via. Tutte queste opzioni rendono il combat system del titolo davvero appagante e discretamente impegnativo già a livello di difficoltà Normale (soprattutto nelle fasi avanzate), il migliore della saga fino a questo momento avente come unico difetto, se così possiamo chiamarlo, quello di essere a volte fin troppo dispersivo.
Una menzione doverosa ovviamente per il sistema degli Orbment, il marchio di fabbrica del gameplay della serie, a cui sono legati il potenziamento e l’evoluzione di tutti i personaggi. Quando non combatte, il giocatore può: dedicarsi all’esplorazione delle singole aree di gioco, mappe dalla struttura abbastanza lineare e ristretta ma comunque ricche di contenuti (un peccato che alcune zone dei primi due Cold Steel non siano state riproposte in questo capitolo); completare le numerose e variegate quest secondarie, molte delle quali davvero ben scritte, fondamentali per accumulare AP e ricompense; collezionare libri e altri oggetti; o ancora, passare il tempo sui minigiochi della pesca e del Vantage Masters. Purtroppo l’assenza, su Switch, di un sistema di obiettivi analogo a quello dei Trofei su PlayStation 4, o degli Achievement su Steam, non funge da incentivo per queste attività, ma se siete dei completisti che possiedono la console probabilmente ci avrete già fatto l’abitudine.
Porting + Switch = compromessi
Veniamo adesso alla parte più importante di questo articolo, quella che rappresenta il vero valore aggiunto (per modo di dire): il comparto tecnico. Come se l’è cavata NIS America con il porting su Switch, console dalle prestazioni chiaramente limitate, di un titolo nato su una piattaforma più performante ma che non brilla particolarmente nemmeno su quest’ultima? La risposta è: più o meno come con il predecessore. Nel corso della mia prova del titolo sull’ibrida di casa Nintendo, sia in modalità docked che portatile, non ho riscontrato fortunatamente nessun bug a differenza di quanto accaduto, in sede di recensione, con l’analoga versione di Trails of Cold Steel III. Per il resto, ci troviamo di fronte a un lavoro sulla stessa falsariga, discreto ma nulla più.
Premessa. Nonostante tutto, Trails of Cold Steel IV su Switch si presenta bene e la qualità grafica non rovina in alcun modo l’esperienza di gioco, che anzi in molti punti (soprattutto docked) regala degli scorci di buonissima fattura. Tuttavia è innegabile, ma anche inevitabile, il netto calo visivo rispetto alla controparte PlayStation 4. Tra risoluzione inferiore, frame rate praticamente dimezzato e soggetto a frequenti cali, aliasing evidente e ambientazioni spoglie o poco curate, a cui si aggiungono i problemi già presenti su console Sony come le animazioni non certo eccelse, a livello visivo la versione Nintendo Switch di Trails of Cold Steel IV costringe ancora una volta il giocatore ad accettare numerosi compromessi, soprattutto in modalità portatile.
Dove non posso muovere assolutamente alcuna critica, invece, è il comparto sonoro. Nihon Falcom si è sempre distinta per le musiche in tutte le sue produzioni, sia nella sua serie più rappresentativa (Ys, recuperate la mia retrospettiva) che in questa, e l’ultimo capitolo del franchise non è da meno. Le composizioni del celeberrimo Falcom Sound Team Jdk sono di altissimo livello, perfette per esaltare nel modo giusto ogni momento del gioco e per dare la carica durante i combattimenti. Manca forse un brano davvero memorabile come lo era Spiral of Erebos per il predecessore, ma non ci si può assolutamente lamentare. Promossi a pieni voti anche i doppiaggi inglese e giapponese, con il secondo consigliatissimo se volete l’esperienza originale, ma con il primo che riesce a tenere botta grazie a un cast di voci storiche dell’entertainment statunitense.
L’Impero Ereboniano è sull’orlo di una guerra totale! Trails of Cold Steel IV è ambientato poco dopo la fine del terzo capitolo e gli eroi della Classe VII si trovano a fronteggiare le forze dell’Impero nel tentativo di fermare il loro desiderio di dominio totale. Inoltre, l’eroe della guerra civile di Erebon e istruttore della Classe VII, Rean Schwarzer, è scomparso. Ora, gli studenti della Classe VII, vecchi e nuovi, devono unirsi agli eroi di tutto il continente per salvare il mondo dalla distruzione totale.
La Reunion definitiva – Con il più grande roster della storia della serie, in questo titolo tutti gli eroi del mondo si uniscono alla causa! Gli eroi della Classe VII si uniscono alla Crossbell’s Special Support Section e agli eroi di Liberl.
Sistema di combattimento perfezionato – Vecchi e nuovi combat system si uniscono al già raffinato combattimento della serie The Legend of Heroes, inclusa la possibilità di evocare mecha giganti sul campo per attacchi devastanti, utilizzare l’Auto Battle per combattimenti più opportuni e utilizzare Lost Arts, la più potente magia Orbica capace di invertire le sorti della battaglia.
Mini games – Prenditi una pausa dalle epiche battaglie con una serie di mini-giochi tra cui Vantage Master, fishing e puzzle games, oltre ad alcuni completamente nuovi come Poker, Blackjack e Horror Coaster.
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A chi consigliamo The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV?
Trattandosi del quarto e ultimo capitolo dell’omonimo arco narrativo, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV è un acquisto obbligatorio per chi ha già terminato Trails of Cold Steel III, di cui è seguito diretto, e che magari è in pari o almeno familiare con gli eventi dell’intera saga. Poiché tuttavia gli unici due titoli del franchise attualmente disponibili su Switch sono questo e il predecessore, se siete interessati a recuperare due dei migliori JRPG degli ultimi anni non abbiate alcuna esitazione. La trama è godibile anche senza la conoscenza dell’imponente background messo in piedi da Falcom nel corso degli anni, e sono certo che una volta completati avrete voglia di giocare immediatamente ai capitoli passati, qualora ne aveste la possibilità. L’unico vero deterrente, se non masticate la lingua inglese, è l’assenza di una traduzione in italiano.
- La degna conclusione di una storia lunga nove capitoli
- Il miglior gameplay della saga fino a questo momento
- Cast, doppiaggio e colonna sonora eccellenti
- Un gioco che vi terrà impegnati per molto tempo…
- …Forse pure troppo
- Alcune soluzioni narrative non all’altezza degli standard della serie
- Conversione per Switch discreta ma con numerosi compromessi
The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV
L’epica conclusione della saga, adesso anche portatile
Se avete mancato l’appuntamento con il gran finale dell’arco di Cold Steel perché non possedete una PlayStation 4, adesso non avete più scuse. Grazie all’arrivo su Nintendo Switch – e, a partire dallo stesso giorno, anche su PC – The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV porta a compimento gli eventi del predecessore, confermandosi uno dei migliori JRPG disponibili sulla console ibrida e mantenendo tutti i punti di forza (ma anche i punti deboli) della prima versione giunta sul mercato. Purtroppo, una conversione solo poco più che discreta costringe chi vuole recuperare il titolo su questa piattaforma a numerosi compromessi dal punto di vista tecnico e grafico, che tuttavia non minano la godibilità del prodotto finale. Possiamo solo sperare che anche i capitoli precedenti, perlomeno i primi due Trails of Cold Steel, vengano presto resi disponibili anche sull’ultima ammiraglia Nintendo.