LUDOS DEFECATIO: a cosa giochiamo sul gabinetto?

LUDOS DEFECATIO: a cosa giochiamo sul gabinetto?

Nonostante il titolo possa trarre in inganno, no, non stiamo parlando di giochi che stimolano un corretto transito intestinale o altre funzioni comprimarie di cui non devo necessariamente star qui a descrivervi. Personalmente, mi piacciono le console portatili, ma non sono un grande fan del “portarle in giro”. Sarà perché quando ero uno stupido nano bagong ho perso il mio Game Boy a scuola, sarà perché spesso e volentieri mi dimenticherei anche la testa, se non fosse per il fatto che è attaccata al collo.

Sfortunatamente (per loro) la meta più lontana che le mie console portatili hanno raggiunto assieme a me è stato… esatto! Il cesso! Chiamatelo WC, chiamatelo bagno, toilette, gabinetto (o anche gabicesso, variante meno utilizzata e non molto in voga, ma comunque tanto apprezzabile): sempre quello è, e sempre quello ci fai!

Durante una delle consuete riunioni a cui presiedo durante le mie giornate all’interno di questo luogo mistico, accompagnato da Nintendo 3DS o PlayStation Vita e impegnato in una durissima sessione di gioco, mi sono chiesto: chissà quali saranno i videogiochi più gettonati, o comunque più indicati da giocare, duranti questi importanti momenti della giornata? Siccome non volevo essere il solo a esternare in modo imbarazzante le mie preferenze videoludiche in determinati frangenti, di seguito potete trovare i giochi consigliati da noi, miseri plebei della redazione, con i quali ci dilettiamo durante queste magiche sedute!

Kurama cuore di carta

gundam-try-age-spPersonalmente, preferisco giochi calmi e non molto impegnativi, titoli che non mi facciano agitare e alterare, vista la delicata situazione in cui mi trovo. Uno dei miei preferiti, in questi casi, è sempre stato Pokémon. Dai tempi di Pokémon Rosso, fino al più recente Pokémon X (sì ok, non ho ancora avuto modo di mettere le mani sui nuovi remake… ma un giorno arriveranno) ho sempre apprezzato quei particolari momenti di intimo relax in compagnia dei piccoli mostriciattoli tascabili di Game Freak. Ultimamente, grazie anche al mio recente acquisto di un Nintendo 3DS LL giapponese, ho iniziato a trovare rilassanti i card game originariamente pensati per le sale giochi, insomma, roba tipicamente nipponica: in particolare, Dragon Ball Heroes: Ultimate Mission 1 & 2, e Gundam Try Age SP. Il fatto di essere giochi di carte non molto impegnativi per quanto concerne i comandi fa sì che riesca tranquillamente a giocarli senza sforzi (visto che quelli son richiesti per altro) o senza sclerare come una scimmia. In definitiva, ho sempre prediletto le console Nintendo.

Il bio-ritmico BaSS

school-idol-projectMia madre deve ringraziare il fatto che mi sia trasferito a vivere da solo, perché il bagno è sempre stato il mio studio personale. Mi ci portavo dentro tutto, dal PC portatile, alle console — no, non sono riuscito a portarmi il Wii U GamePad  — tuttavia, se devo parlare dei giochi che mi hanno accompagnato durante le lunghissime sessioni sul water devo obbligatoriamente citare Danganronpa e Danganronpa 2 per PlayStation Vita, Tomodachi Life (ma quello più come supporto che come svago) e sicuramente, in generale, giochi di combattimento che spaziano dal classico Bloody Roar a Rival Schools, che ho potuto riscoprire negli ultimi mesi. Ma se posso aggiungere il titolo per eccellenza che mai mi ha abbandonato in bagno (lo ammetto, anche nelle sedute in ufficio) è School Idol Project per dispositivi mobile: ci sono caduto anche io, e vi lascio immaginare che giocare su una sedia o sul divano non sia per nulla la stessa cosa. A me il cesso concilia il ritmo.

Il nostalgico Kilroy

Il mio istinto da retrogamer mi costringe a portare con me le console portatili un po’ più datate, Game Boy Advance in primis, ma anche il suo fratellone ciccione: spesso mi ritrovo impegnato in labirintiche sessioni di Metroid Fusion su GBA Micro, oppure di FINAL FANTASY Tactics Advance, Mega Man Zero, Donkey Kong o del sempreverde Tetris. Per un lungo periodo mi sono dedicato a Tales of Eternia e Castlevania: The Dracula X Chronicles  su PSP, mentre attualmente mi faccio tenere compagnia Pokémon Shuffle. Certo, Wii U è stata una bella svolta e ha conferito qualità ai miei momenti di raccoglimento; non riesco a contare le ore trascorse su Bayonetta e The Legend of Zelda: The Wind Waker. Non ho dunque né una piattaforma nè un genere preferito, gioco un po’ quello che mi capita, che spesso è ciò a cui mi sto dedicando anche nelle mie sessioni si gioco “ordinarie”.

Il mobile-friendly Kiryu

pokemon-x-y-recensione-schermata-04Qualsiasi cosa a cui gioco solitamente finisce nel bagno almeno una volta (ad esclusione delle console fisse, ovviamente, non ho ancora un televisore installato lì, purtroppo). Quelli che comunque hanno “un posto riservato” sono principalmente i titoli per smartphone, per un periodo School Idol Project è stato il re indiscusso, ma da qualche tempo a questa parte Clash of Clans ha preso il comando (anche perchè le belle fanciulle di Love Live! mi distraevano non poco).

Altre comparse occasionali sulla tazza sono i vari Pokémon (il mio motto è “breeding durante il giorno, battaglie nel momento del bisogno!”) e alcuni titoli per la prima PlayStation emulati sul cellulare.

Il poetico Ateyo

Durante le lunghe sedute di gabinetto, lo smartphone è il compagno mio diletto. Tra uno smarmittamento e l’altro, che è brutto a dirsi lo so, solo giocando l’ispirazione io ho. Se un livello di Plants vs. Zombies 2 mi crea sconcerto, solo un perituro combattimento a Chain Chronicle desta il mio lato da esperto. E a fin del concerto, se qualche Angry Birds lanciai, di sicuro la mia attenzione, per qualche minuto, triviai.

Zechs, il boobgustaio

senran-kagura-bon-appetit-recensione-schermata-06Probabilmente sarò uno dei pochi fortunati in cui la toilette rientra nel raggio d’azione sia del GamePad di Wii U sia del remote play di PlayStation 4 con PS Vita. Tuttavia, la maggior parte delle volte, mi capita di dover espletare le mie funzioni durante il break pomeridiano dopo pranzo, ragion per cui non ho certamente il tempo di avviare una console casalinga e preferisco dedicarmi ai titoli esclusivi per PlayStation Vita o, il più delle volte, Nintendo 3DS. Il gioco è dettato dal periodo, non ho necessità particolari se non quella di sessioni breve e facilmente arrestabili: su tutti regna, come è facile intuire (dal momento che parlo quasi solo di questa saga, ultimamente) SENRAN KAGURA. Piano. Non pensate male. SENRAN KAGURA Burst e Shinovi Versus per brevi e non troppo impegnative partite, al contrario Bon Appétit! spesso mi ha distratto dal motivo per cui ero realmente riunito con il mio candido e freddo amico. Tra i titoli più rilassanti, consiglio anche Pokémon Art Academy: nel caso le nostre doti da illustratori non fossero il massimo, guardando i nostri disegni avremo uno stimolo in più per proseguire con la nostra attività. Corro spesso dei rischi, invece, con appassionanti RPG del calibro di Bravely Default, con cui spesso mi perdo a fare grinding o ad avanzare nella trama.

Izanagi, l’allenatore

Purtroppo, ringraziando Game Freak, ho passato ore e ore con i Pokémon nel gabinetto di casa, fra le bestemmie dei miei genitori che tanto volevano adoperare i servizi, mentre io, senza neanche rendermene conto, ci passavo ore e ore. Anche perchè il buon vecchio Game Boy Advance non aveva una funzione orologio incorporata. Grazie a tutto questo oramai sono rovinato: quando si tratta di fare una doccia perdo circa dieci minuti per lavarmi e i restanti cinquanta per giocare o guardare anime dal PC portatile. Grazie Pokémon!


Siete anche voi tra quei poveri mentecatti che sfruttano quotidianamente le proprie doti multitasking per giocare durante le pause esplicative? A cosa vi piace giocare, o quali sono i giochi che raccomandereste ai vostri amici durante i vostri momenti più intimi?

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.